5. ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI
5.2. A SPETTI AMBIENTALI DIRETTI SIGNIFICATIVI
5.2.3. Produzione rifiuti
Il processo di termovalorizzazione genera con continuità, come già illustrato, residui derivanti dalla combustione (scorie e materiale ferroso) e dalla depurazione dei fumi (ceneri leggere e PSR) che rappresentano il flusso maggiormente significativo in termini di produzione rifiuti.
Le suddette tipologie di rifiuti sono infatti oggetto da parte di TRM S.p.A. di campagne di controllo con le periodicità previste in AIA, attraverso prove di laboratorio per stabilirne le caratteristiche specifiche; TRM S.p.A. provvede inoltre al deposito preliminare presso il sito per procedere al successivo invio a trattamento (smaltimento/recupero). Si evidenzia che i rifiuti vengono allontanati su base giornaliera o settimanale (a seconda delle tipologie).
Presso il sito vengono inoltre occasionalmente prodotti rifiuti da attività quali manutenzioni, attività ausiliarie, etc. Tali rifiuti, di entità e caratteristiche perlopiù non significative, vengono avviati a smaltimento/recupero, secondo le procedure di legge. Tra queste, l’unica voce significativa è quella relativa alle acque di scarto del ciclo termico e di pulizia (CER 161002 Soluzioni acquose di scarto e CER 190206 Fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici) di cui è fornito il dettaglio a seguire.
La tabella che segue riepiloga infatti i quantitativi di rifiuti prodotti, ripartiti tra quelli derivanti dal processo e quelli derivanti da attività ausiliarie e manutentive, per il triennio 2017-2019.
Il grafico evidenzia inoltre l’andamento nel triennio dei rifiuti derivanti dal processo di termovalorizzazione, a cui ci si è riferiti per gli indicatori di cui al par. 8, e del quantitativo complessivo dei rifiuti derivanti da attività ausiliarie e manutentive.
Codice CER Rifiuto Origine
Quantitativi prodotti (t)
2017 2018 2019
Rifiuti da processo di termovalorizzazione (combustione e trattamento fumi)
190112 Scorie e ceneri pesanti Combustione rifiuti 112.977 114.610 118.969 190102 Metalli ferrosi estratti da
ceneri pesanti Combustione rifiuti 610 340 1.378
190113* Ceneri leggere contenenti sostanze pericolose
Sottovaglio ceneri di caldaia e
ceneri leggere da elettrofiltro 9.134 10.049 11.131 190107* Rifiuti solidi prodotti dal
trattamento dei fumi Filtro a maniche 7.750 7.504 8.509 Tot 130.471 132.502 139.986 Rifiuti da attività ausiliarie e manutentive
161002 Soluzioni acquose di scarto
Attività ausiliarie e
manutentive 7.199 9.841 6.775
190206 Fanghi Attività ausiliarie e
manutentive 1.450 1.324 1833
Vari Altri Attività ausiliarie e
manutentive 115 97 69
Tot 8.764 11.262 8.678 Tabella 10 - Rifiuti prodotti (2017-2019)
Figura 16 - Rifiuti prodotti (2017-2019) 5.2.4. Scarico acque reflue
L’attività di combustione e il trattamento degli effluenti gassosi non producono acque reflue, il sistema di trattamento fumi è infatti a secco.
I reflui prodotti presso l’impianto appartengono alle seguenti macro-tipologie:
- spurghi continui delle torri evaporative;
- spurghi continui e discontinui delle caldaie, del circuito chiuso di raffreddamento, dell’impianto di demineralizzazione, drenaggi del ciclo termico e condense del camino;
- acque meteoriche;
- acque di lavaggio dei piazzali;
- acque reflue civili.
Gli spurghi delle torri evaporative vengono inviati direttamente in fognatura (e costituiscono il flusso di reflui principale dell’impianto dal punto di vista quantitativo), gli ulteriori spurghi continui e discontinui (scarichi di processo) vengono raccolti in una vasca acque reflue industriali (VAI) avente capacità pari a 350 m3 e utilizzati per lo spegnimento delle scorie.
Eventuali eccedenze di reflui rispetto al fabbisogno per lo spegnimento delle scorie, sono inviate in fognatura oppure smaltiti come rifiuti.
Le acque di prima pioggia ricadenti su strade e piazzali vengono raccolte in due vasche denominate VPP1 e VPP2, ciascuna avente volume pari a 150 m3 e successivamente immesse in fognatura nera, previa disoleazione e previo passaggio nella vasca acque nere (VAN), avente volume pari a 100 m3, in cui vengono raccolti anche i reflui civili.
Nella tabella e nel grafico seguenti si riportano i volumi di reflui industriali scaricati in fognatura nel triennio 2017-2019.
La variabilità dei quantitativi nell’ambito del triennio è da ascriversi alla normale variabilità delle condizione di gestione dell’impianto.
Scarichi idrici industriali [m3]
2017 2018 2019
185.852 179.522 198.525
Tabella 11 - Scarichi idrici industriali (2017-2019)
Figura 17 - Scarichi idrici industriali (2017-2019) 5.2.5. Consumo di acqua
L’acqua industriale utilizzata presso il sito viene prelevata da una rete esterna (acquedotto SAP) e quindi pompata nella rete interna di impianto.
Si possono distinguere i seguenti usi dell’acqua industriale:
- Acqua di raffreddamento di torre: è utilizzata per raffreddare l’acqua del ciclo termico, l’acqua del circuito di raffreddamento in ciclo chiuso e gli spurghi di caldaia. Tale acqua, dopo aver prelevato calore dalle utenze suddette, è inviata alle torri, dove cede calore all’atmosfera.
L’acqua evaporata è continuamente reintegrata con acqua proveniente dal serbatoio principale dell’acqua industriale.
- Acqua demineralizzata: dal serbatoio principale, l’acqua è inviata ad un trattamento basato sull’osmosi inversa e resina a scambio ionico, che hanno lo scopo di eliminare la maggior parte dei sali disciolti; ciò è necessario per evitare che i sali danneggino turbina, caldaia, tubazioni e altre apparecchiature con corrosione chimica ed incrostazioni. L’acqua demineralizzata è inviata al ciclo termico e al ciclo di raffreddamento in circuito chiuso (solo per primo riempimento). Per evitare eccessive concentrazioni saline, le acque di entrambi i cicli sono continuamente spurgate e reintegrate con nuova acqua demineralizzata.
- Acqua per uso antincendio: viene prelevata dall’acquedotto SAP e subito inviata ad un serbatoio dedicato.
- Acqua servizi: è acqua utilizzata per vari servizi tecnologici, sempre all’interno del processo di termovalorizzazione, quali: lavaggio caldaie, lavaggio pavimenti dei locali tecnici e piazzali, riserva per il reintegro delle gondole di spegnimento scorie, vasca ornamentale, etc..
La pratica operativa d’impianto prevede, per quanto possibile, forme di recupero dell’acqua per utilizzi di impianto, in modo da economizzare la risorsa idrica alla fonte e limitare l’incidenza sui
Nella tabella e nel grafico successivi si riporta il quantitativo di acqua industriale prelevato dall’acquedotto SAP nel corso del triennio 2017- 2019.
Consumo di acqua industriale (m3)
2017 2018 2019
1.198.828 1.234.131 1.284.270
Tabella 12 - Consumo di acqua industriale (2017-2019)
Figura 18 - Consumo di acqua industriale (2017-2019) 5.2.6. Gas fluorurati ad effetto serra
All’interno dell’impianto vi sono 14 apparecchiature che contengono, nel fluido frigorigeno, gas ad effetto serra con quantità superiore ai 3 kg, e che fanno parte del sistema di condizionamento HVAC delle palazzine, delle cabine elettriche e della cabina SME.
La manutenzione e il controllo di tali apparecchiature viene eseguita da ditte esterne specializzate nell’ambito del contratto di Global Service di manutenzione con Iren Ambiente, in conformità al Regolamento Europeo 517 del 2014 e del DPR 74/2013 e regolamenti attuativi, che regolamentano l’esercizio, la conduzione e il controllo degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva.
I controlli effettuati negli ultimi tre anni non hanno evidenziato fughe di gas ad effetto serra.
L’impianto è inoltre dotato di n. 3 interruttori ad alta tensione all’interno della sottostazione elettrica di impianto contenenti gas SF6 ciascuno per un volume pari a 0,68 m3, sigillati a vita.
Il monitoraggio di tali interruttori è svolto nell’ambito del contratto di Global Service di manutenzione con Iren Ambiente, con verifiche periodiche di controllo che non hanno sinora evidenziato perdite.
5.3. Aspetti ambientali indiretti significativi
La valutazione di significatività si è estesa, come già anticipato, ad attività, prodotti e servizi affidati o svolti da soggetti terzi su cui TRM S.p.A. può esercitare un’influenza.
In questo capitolo si riporta quindi una descrizione degli aspetti ambientali indiretti il cui livello di
Nella valutazione un solo aspetto indiretto è risultato significativo, quello legato ai trasporti, con classe di significatività “intermedio”.
5.3.1. Aspetti legati ai trasporti
La significatività dell’aspetto è ascrivibile soprattutto alle fasi di ricevimento rifiuti, trasporto rifiuti prodotti e ricevimento materie prime. Tali trasporti vengono effettuati da terzi e non sono sotto il controllo operativo e gestionale di TRM S.p.A. Giornalmente circa 200 mezzi transitano in ingresso e/o in uscita dal sito; tali viaggi sono concentrati principalmente nelle ore centrali della mattina (ore 10-12) e del pomeriggio (16-18).
Per la gestione di questo aspetto TRM si è dotata di un Regolamento di Esercizio che disciplina le attività di conferimento rifiuti e di allontanamento degli stessi nonché l’accesso dei fornitori di prodotti/sostanze/merci. Tale documento è lo strumento con cui TRM dialoga con conferitori, smaltitori, trasportatori sugli aspetti operativi legati all’accesso in impianto.
Per limitare le ripercussioni sulla viabilità locale, il sito prevede un accesso dedicato al conferimento/allontanamento rifiuti nonché alle merci che debbono essere pesate. Si ritiene tuttavia opportuno evidenziare che il sito è supportato da una rete viaria adeguata alle proprie esigenze e che i mezzi in ingresso ed in uscita non determinano in condizioni ordinarie un impatto significativo sulla viabilità locale.
6. GESTIONE SCENARI DI EMERGENZA AMBIENTALE
Come già illustrato al precedente paragrafo 5.1, il SGI di TRM S.p.A. prevede l’individuazione e la valutazione di significatività degli aspetti ambientali anche in condizioni di anomale e/o di emergenza. Si è quindi provveduto ad individuare le potenziali condizioni di emergenza ambientale che possono scaturire dalle attività svolte in impianto ed alla successiva valutazione di significatività. Ove applicabile, per gli aspetti ambientali significativi in condizione di emergenza, nell’ambito del SGI sono state definite procedure o istruzioni operative per la gestione dell’aspetto e per la minimizzazione delle possibili ripercussioni ambientali. A completamento degli strumenti a disposizione dell’azienda per la risposta agli scenari emergenziali significativi si inserisce il Piano di Emergenza Interno, con le relative procedure e istruzioni pertinenti.
Le procedure e le istruzioni sono oggetto di formazione periodica degli addetti coinvolti, nonché di periodiche simulazioni, al fine di rendere tempestivi ed efficaci gli interventi di risoluzione dell’emergenza e di ripristino delle condizioni ordinarie e di mantenere nel tempo le competenze acquisite. In particolare, si ritiene opportuno evidenziare che è attiva la procedura P-TRM-09 “Preparazione alle emergenze e risposta” che dettaglia le principali modalità di risposta in funzione degli scenari emergenziali individuati.
Dall’avvio impianto e nel corso dell’ultimo triennio non si sono verificati eventi di emergenza con significative ripercussioni sulle matrici ambientali determinando situazioni di pericolo o danno per l’ambiente.
7. QUADRO NORMATIVO E CONFORMITA’
7.1. Legislazione applicabile e autorizzazioni
Nell’ambito del SGI di TRM S.p.A. è operativa un’apposita procedura P-TRM-AUT-01 “Gestione degli obblighi di conformità” che prevede l’identificazione di tutte le normative ambientali applicabili alle attività svolte presso il sito di termovalorizzazione ed il loro inserimento in un apposito registro oggetto di periodico aggiornamento. Le evoluzioni sono oggetto di puntuale trattazione in sede di riesame periodico della Direzione.
Si sottolinea che, relativamente alle principali tematiche ambientali, le attività svolte presso il sito di TRM S.p.A. sono disciplinate dalla Determinazione del Dirigente del Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche, Sostenibilità Ambientale della Città Metropolitana di Torino n. 353-28635/2018 del 28/11/2018, con il quale si è concluso il procedimento di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) con valenza di rinnovo.
In particolare l’AIA disciplina le attività dell’impianto in merito a gestione rifiuti, utilizzo e scarico acque, emissioni sonore ed emissioni in atmosfera, e prevede un Piano di Monitoraggio e Controllo contenente il dettaglio dei requisiti di controllo dei diversi effluenti (in termini di modalità e frequenza dei controlli programmati), dei consumi di materie prime, risorse idriche, combustibili ed energia, del processo di combustione e trattamento dei fumi, dei rifiuti in ingresso e prodotti nonché delle aree di stoccaggio, al fine di accertare il rispetto delle condizioni e delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione stessa e dalla normativa pertinente di settore.
Nell’ambito del SGI sono tuttavia identificate e monitorate anche le prescrizioni legali applicabili non riconducibili all’AIA ed i relativi adempimenti.
Si evidenzia tra questi il rilascio, in data 13 maggio 2018 da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino, del rinnovo periodico del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) che attesta il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di Prevenzione Incendi e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio.
Oltre all’AIA, le principali ulteriori disposizioni pertinenti il rispetto da parte di TRM degli obblighi normativi a valenza ambientale sono:
• la concessione di derivazione d’acqua sotterranea DD n. 154-8678/2012 con cui la Provincia di Torino ha dato alla società Acque Potabili SpA, in qualità di mandataria di una aggregazione di utenti tra cui TRM, il proprio assenso al prelievo d’acqua sotterranea a mezzo di n.10 pozzi situati nei Comuni di Beinasco ed Orbassano, a servizio del termovalorizzatore;
• la licenza fiscale di esercizio n. IT00TOE03042A rilasciata dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in data 03 maggio 2013 a TRM per attività di produzione di energia da cedere alla rete e ad uso proprio nonché di acquisto di energia ad uso proprio;
• l’esclusione del termovalorizzatore del Gerbido dal campo di applicazione del D.Lgs. 30/2013, con Deliberazione n.28/2013 del Comitato nazionale per la gestione della Direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del Protocollo di Kyoto, datata 20/12/2013, in quanto la quota dei rifiuti urbani trattati è superiore al 50% in peso rispetto al totale dei rifiuti trattati.
7.2. Conformità alle prescrizioni applicabili
La già citata procedura P-TRM-AUT-01 “Gestione degli obblighi di conformità” disciplina, oltre all’analisi periodica della normativa ambientale ed alla identificazione di quella applicabile alle attività svolte, le modalità con cui TRM S.p.A. monitora il rispetto di tale normativa, e dell’AIA in particolare, potendo così garantire nel tempo la propria conformità giuridica. Sono eseguiti con cadenza annuale audit specifici aventi ad oggetto la conformità legislativa in ambito ambientale, con un focus specifico sulla parte autorizzativa.
TRM S.p.A. si è dotata inoltre di un apposito registro con cui sono tracciati tutti i rilievi da parte degli Enti ed Autorità competenti relativi a prescrizioni legali in materia di ambiente e di salute e sicurezza sul lavoro. Per ogni singolo atto (verbale, provvedimento) si dà conto della relativa gestione da parte della Società indicando i riscontri forniti con le relative tempistiche e, laddove disponibile, l’esito.
Tra gli eventi anomali caratterizzanti l’attività dell’impianto, che sono stati oggetto di rilievo da parte degli Enti preposti al controllo nel corso del 2019 e la cui gestione e risoluzione è stata sinteticamente evidenziata nel registro citato, si annoverano sia alcuni episodi connessi ad aspetti di gestione del processo di combustione e di carattere emissivo, che sono stati oggetto di un verbale di prescrizione tecnica asseverata emesso da ARPA, sia il supero del limite di un parametro per lo scarico in fognatura, che è stato oggetto di una diffida da parte della Città Metropolitana di Torino.
Tutti e due i rilievi sono stati riscontrati nei termini da parte di TRM SpA. Anche alla luce delle indicazioni contenute nel provvedimento di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e delle prescrizioni riferite ai temi suddetti, gli iter relativi a tutti i rilievi possono considerarsi chiusi.
Non risultano ad oggi procedimenti penali pendenti relativi all’attività dell’impianto sulle tematiche ambientali.
Con riferimento particolare alle emissioni in atmosfera derivanti dalle tre linee di combustione rifiuti, presso l’impianto di termovalorizzazione è operativo un sistema di monitoraggio emissioni (SME) che rende disponibili in tempo reale le misurazioni delle concentrazioni delle singole sostanze inquinanti presenti agli enti di controllo. Questi ultimi sono pertanto in grado di monitorare la conformità dell’impianto ai limiti emissivi previsti in autorizzazione in maniera continuativa.
Inoltre agli stessi enti di controllo sono trasmessi da TRM S.p.A., ai sensi del Piano di Monitoraggio e Controllo dell’AIA e con le periodicità ivi previste, i risultati di tutti gli autocontrolli effettuati.
7.3. Applicazione delle Best Available Techniques (BAT)
L’impianto risulta conforme alle BAT di settore emanate nel 2006, come evidenziato nei prospetti di confronto predisposti ai fini del riesame dell’AIA conclusosi con il rilascio del provvedimento vigente D.D.
n.353-28635/2018 in data 28/11/2018.
Il 3 dicembre 2019 si è concluso il percorso di revisione Europeo delle BAT del settore termovalorizzazione con la traduzione nelle lingue dei Paesi membri e la pubblicazione delle BAT conclusions.
Le BAT conclusions sono la sintesi delle condizioni per le quali un impianto si possa considerare allineato alla migliore tecnologia e alle migliori tecniche gestionali.
Dalla pubblicazione delle BAT conclusions, gli enti competenti hanno quattro anni di tempo per il recepimento mediante riesame delle autorizzazioni. Al momento si evidenzia che alcune delle condizioni previste da queste BAT conclusions , come ad esempio la misura in continuo del mercurio nelle emissioni in atmosfera, sono di fatto già state implementate da TRM per il termovalorizzatore del Gerbido.
TRM si sta dunque preparando, in occasione del prossimo procedimento di riesame quando questo verrà avviato da parte della Città Metropolitana di Torino, ad un confronto puntuale anche in relazione alla interpretazione, ove possibile, di alcune condizioni delle nuove BAT conclusions da parte degli enti competenti.
8. PRESTAZIONI AMBIENTALI E MIGLIORAMENTO 8.1. Indicatori di prestazione ambientale
Nel presente capitolo, in ottemperanza con quanto previsto dall’Allegato IV del Regolamento EMAS come modificato dal Regolamento (UE) 2018/2026, vengono riportati i valori degli indicatori chiave individuati da TRM S.p.A. per il sito di termovalorizzazione di Torino Gerbido, relativi al triennio 2017-2019.
Ciascuno dei dati indicanti consumi/produzione annui per le tematiche ambientali fondamentali di seguito elencate è stato rapportato alle tonnellate annue di rifiuto in ingresso all’operazione D10/R1 (incenerimento/utilizzazione come combustibile o altro mezzo per produrre energia), quale valore di riferimento rappresentativo dell’attività svolta da TRM S.p.A.
8.1.1. Energia
Relativamente all’energia è stata considerata l’energia elettrica prodotta, consumata e ceduta rapportata ai rifiuti in ingresso al sito e sottoposti all’operazione D10/R1 nel corso dell’anno solare, nonché le quote di energia prodotta e consumata provenienti da fonti rinnovabili.
Indicatore chiave UM 2017 2018 2019
Energia elettrica prodotta/ Rifiuti in ingresso MWh/t 0,7771 0,7485 0,7601 Energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili/ Rifiuti in ingresso MWh/t 0,3844 0,3703 0,3760 Energia elettrica consumata/ Rifiuti in ingresso MWh/t 0,1264 0,1231 0,1182 Energia elettrica consumata da fonti rinnovabili/Rifiuti in ingresso MWh/t 0,0616 0,0594 0,0578 Energia elettrica ceduta/ Rifiuti in ingresso MWh/t 0,6526 0,6285 0,6433
Tabella 13 - Indicatori di efficienza energetica
Figura 19 Indicatori Energia – Dettaglio Energia elettrica prodotta – consumata – ceduta
Nel triennio considerato si è raggiunta una stabilità di esercizio e le oscillazioni dell’indicatore possono essere considerate quelle fisiologiche di una normale conduzione. Sul dato influiscono le fermate e le conseguenti riaccensioni, che possono determinare una perdita di rendimento complessivo. Inoltre occorre considerare anche l’incidenza del potere calorifico, che è variabile in funzione dei rifiuti ricevuti.
Relativamente all’efficienza dei materiali è stato preso in considerazione il quantitativo acquistato dei principali reagenti utilizzati per il trattamento fumi dell’impianto, sempre in rapporto ai rifiuti in ingresso all’operazione D10/R1.
Indicatore chiave UM 2017 2018 2019
Consumo bicarbonato sodio/ Rifiuti in ingresso t/t 0,0190 0,0171 0,0179 Consumo carbone attivo/ Rifiuti in ingresso t/t 0,0014 0,0012 0,0013
Consumo urea/ Rifiuti in ingresso t/t 0,0030 0,0033 0,0028
Tabella 14 - Indicatori di efficienza dei materiali
Figura 20 - Indicatori efficienza materiali
Nel triennio considerato si è raggiunta una stabilità di esercizio e le oscillazioni dell’indicatore possono essere considerate quelle fisiologiche di una normale conduzione, comunque condizionata dalla variabilità del rifiuto conferito.
8.1.3. Consumo di risorse idriche
In merito alla risorsa idrica sono stati presi in considerazione i consumi ad uso industriale, sempre in rapporto ai rifiuti in ingresso all’operazione D10/R1.
Indicatore chiave UM 2017 2018 2019
Consumo idrico industriale/ Rifiuti in ingresso m3/t 2,3462 2,3144 2,2841 Tabella 15 - Indicatori consumo idrico industriale
0,0000 0,0020 0,0040 0,0060 0,0080 0,0100 0,0120 0,0140 0,0160 0,0180 0,0200
Consumo bicarbonato sodio/
Rifiuti in ingresso
Consumo carbone attivo/
Rifiuti in ingresso
Consumo urea/ Rifiuti in ingresso
t/t 2017
2018 2019
Figura 21 - Indicatori consumo idrico industriale
Il trend del consumo di acqua industriale è in miglioramento nel triennio, e si assesta su un valore 2019 che beneficia di alcune ottimizzazioni operative a livello di processo e che può essere considerato rappresentativo di una condizione di regime.
0,0000 0,5000 1,0000 1,5000 2,0000 2,5000
Consumo idrico industriale/ Rifiuti in ingresso
m3/t 2017
2018 2019
8.1.4. Rifiuti
Relativamente all’aspetto rifiuti, sono stati elaborati indicatori relativi all’allontanamento delle principali tipologie di rifiuti speciali prodotti in maniera continuativa dall’impianto, nonché alla ripartizione in rifiuti pericolosi e non pericolosi ed alla destinazione finale (recupero o smaltimento).
Indicatore chiave UM 2017 2018 2019
Scorie e ceneri pesanti allontanate/Rifiuti in ingresso t/t 0,2211 0,2149 0,2116 Materiale ferrosi estratti da ceneri pesanti allontanati /Rifiuti
in ingresso t/t 0,0012 0,0006 0,0024
Ceneri leggere contenenti sostanze pericolose allontanate
/Rifiuti in ingresso t/t 0,0179 0,0188 0,0198
Rifiuti solidi prodotti da trattamento fumi (PSR) allontanati
/Rifiuti in ingresso t/t 0,0152 0,0141 0,0151
Rifiuti pericolosi6 allontanati /Rifiuti in ingresso t/t 0,0330 0,0329 0,0349 Rifiuti non pericolosi7 allontanati /Rifiuti in ingresso t/t 0,2223 0,2156 0,2140 Rifiuti8 inviati a smaltimento /Rifiuti totali allontanati % 6,98% 6,88% 4,92%
Rifiuti9 inviati a recupero /Rifiuti totali allontanati % 93,02% 93,12% 95,08%
Tabella 16 - Indicatori rifiuti
Figura 22 - Indicatori rifiuti – Dettaglio Rifiuti da processo di termovalorizzazione allontanati
6 Somma dei CER 190113* + 190107*
7Somma dei CER 190112 + 190102
8Somma dei CER 190107*+ 190113* + 190112 + 190102
9Somma dei CER 190107*+190113*+190112+190102
Il trend per le scorie e ceneri pesanti (CER 190112), che vede una leggera riduzione dell’indicatore, è riconducibile probabilmente ad una miglior qualità dell’indifferenziato conferito all’impianto con l’aumento della raccolta porta a porta sul territorio, e ad un contestuale miglioramento nella separazione del materiale ferroso (CER 190102) dalle scorie stesse, più marcato nel 2019.
Per le ceneri leggere contenenti sostanze pericolose (CER 190113*) il trend si assesta su valori che possono essere considerati rappresentativi di una condizione di regime; lo stesso può dirsi del PSR
Per le ceneri leggere contenenti sostanze pericolose (CER 190113*) il trend si assesta su valori che possono essere considerati rappresentativi di una condizione di regime; lo stesso può dirsi del PSR