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dal dopoguerra agli anni ‘50 del Novecento

Nel documento La Croce Verde (pagine 166-185)

Durante gli anni 1943 e 1944, con la sede occupata prima dai tede-schi e poi dai polacchi, l’attività della Croce Verde fu del tutto ine-sistente, soprattutto in occasione dei bombardamenti di Macerata la Società non fu nelle condizioni di portare il suo concreto aiuto.

Anche la datazione dei verbali del Comitato direttivo salta dal 19 maggio 1943 al 3 settembre 1944, a dimostrazione di un’evidente inattività dell’Associazione. Gli Alleati lasciarono l’amministrazio-ne della città il 10 maggio 1945, ma i locali della Croce Verde erano già stati sgombrati alcuni mesi prima. In data 3 settembre 1944 nel verbale del Comitato direttivo, la cui presidenza era assunta dal dottor Vitaliano Perugini, in merito allo stato degli automezzi ve-niva così annotato: «Il Presidente riferisce in merito agli automezzi di cui la Società è proprietaria e precisamente... l’autoambulanza Fiat 521 a due barelle... è stata sottratta dalle truppe Tedesche in ritirata, e l’autoambulanza 509 ad una barella [è stata] danneggiata molto gravemente dalle stesse Truppe e in condizioni tali da non poter essere messa, per il momento, in perfetta efficienza, essen-do riessen-dotta in condizioni molto pietose. Il Consiglio con rincresci-mento prende atto della relazione fatta dal presidente e stabilisce di mettere in efficienza l’autoambulanza Fiat 509 autorizzando di sostenere tutte le spese all’uopo necessarie»447. Perciò, dopo tanti anni, ci si trovò nella necessità di ripristinare la vita associativa e di rimettere in sesto la sede della Croce Verde, nonché l’unica vecchia autoambulanza.

447 ACRVM, verbale del Comitato direttivo, del 3 settembre 1944.

La famiglia Serra, all’inizio del 1945, fu iscritta come «socio perpetuo»448 della Croce Verde, perché, per onorare il proprio con-giunto Vittorio, aveva offerto 10.000 lire, che arrivarono fortuna-tamente in un momento in cui c’era proprio un gran bisogno di fondi. Inoltre, «Bonfranceschi Amaro e Ciccarelli Mario di Mace-rata», offrirono gratuitamente il proprio lavoro ed i materiali, «per la riattivazione e messa in efficienza dell’unica autoambulanza ri-masta e già danneggiata assai gravemente dalle truppe germaniche in ritirata»449. Così, finalmente, la Società diffuse un comunicato nel quale veniva affermato:

La Società Volontaria di Soccorso «Croce Verde» di Macerata, co-munica che, superando difficoltà rilevanti e sostenendo sacrifici economici non lievi, è riuscita a rimettere in perfetta efficienza l’unica autoambulanza rimastale, dopo la razzia tedesca.

Attualmente il benemerito Sodalizio ha ripreso il suo normale fun-zionamento, ed è pertanto in grado di prestare la sua opera anche nei vari Comuni della Provincia che ne avessero necessità450.

Ma la riparazione dell’ambulanza durò poco, date le condizio-ni generali dell’automezzo. Infatti il Comitato direttivo registrava in un verbale dell’aprile 1945 che, tenuto conto delle «continue riparazioni di cui la nostra autoambulanza ha bisogno per le mi-sere condizioni in cui è stata ridotta, il Consiglio autorizza la Pre-sidenza di sostenere tutte quelle spese indispensabili al fine di non interrompere l’attività della nostra Istituzione che vanta oltre 45 anni di vita». Inoltre, si stabilì di «elevare la tariffa per i servizi di autoambulanza nella misura di £ 45 per ogni chilometro percor-so, rimanendo inteso che tale tariffa verrà applicata soltanto per le

448 «Il Cittadino» n. 6, del 10 febbraio 1945.

449 Ibidem.

450 «Il Cittadino» n. 4, del 27 gennaio 1945.

persone abbienti mentre per i poveri della Città e dei Soci la pre-stazione sarà gratuita». Ed infine, «in considerazione del continuo aumento del costo della vita», si deliberò di accordare all’autista, Valframo Gasparri, una provvigione del 12% sugli incassi per servi-zi di autoambulanza, quale suo compenso451. Nella stessa seduta del Comitato direttivo furono anche accolte le dimissioni dalla carica di vice presidente del dottor Scagnetti, subito sostituito dal dottor Giuseppe Marchetti.

In città si attuava una moderata epurazione di persone compro-messe con il fascismo e con le sue strutture amministrative. Dopo la breve amministrazione del sindaco Ferdinando Lori (dal 5 luglio 1944 al 5 ottobre 1944) la Giunta (guidata dal sindaco Otello Pe-rugini dal 5 ottobre 1944 al 16 marzo 1946, direttamente nomi-nata dal Prefetto) provvide anche ad una revisione toponomastica, con l’eliminazione di riferimenti all’ex casa regnante d’Italia. Così via Carlo Alberto, dov’era la sede della Croce Verde, divenne via Don Minzoni; via Regina Margherita si sostituì con corso Matteot-ti, viale Umberto I con viale Don Bosco, piazza Vittorio Emanuele II con piazza della Libertà, via Vittorio Emanuele III con via della Repubblica.

A Macerata, nel marzo 1946, si tennero le prime elezioni ammi-nistrative dopo la caduta del fascismo, che videro l’affermazione dei democratici cristiani e l’elezione della nuova amministrazione gui-data dal sindaco Otello Perugini. In questo periodo la Croce Verde riprese le attività con parte dei precedenti dirigenti; il 20 febbraio l’allora presidente Vitaliano Perugini rassegnò le dimissioni, forse per condizioni precarie di salute. Quindi si avvertì la necessità di rinnovare l’intero corpo dirigente. Nel frattempo il dott. Giuseppe Marchetti esercitò la funzione di presidente. Egli nel difficile tempo del dopoguerra assunse il compito di guidare l’Associazione ver-so il rinnovamento. Il Marchetti, noto per tradizione familiare ad

451 ACRVM, verbale del Comitato direttivo, del 2 aprile 1945.

occuparsi di problemi sanitari e assistenziali della città452, affrontò subito il problema delle pessime condizioni dell’unica autoambu-lanza. Su questa materia, nella seduta del Comitato direttivo del 30 marzo 1946, si decise quanto segue: «Il Presidente riferisce in merito allo stato pietoso in cui è ridotta la nostra Autoambulanza Fiat 509, le riparazioni già occorse, l’urgente sostituzione dei pneu-matici attualmente in uso ridotti anche questi in cattive condizioni, propone quindi l’acquisto urgente di un automezzo da carrozzare successivamente ad autoambulanza utilizzando per il pagamento:

1° la disponibilità di cassa attualmente giacente presso il nostro tesoriere; 2° con il ricavo della vendita dei titoli di stato di proprie-tà Sociale in deposito a custodia presso la Cassa di Risparmio; 3°

ricavo vendita dell’autoambulanza Fiat 509; 4° con una sottoscri-zione popolare. Il Consiglio nell’elogiare la proposta del Presidente decide di affidare l’incarico al nuovo Consiglio i cui componenti verranno nominati nella prossima Assemblea Generale Elettorale indetta per il giorno 14 Aprile 1946»453.

Con la proposta di convocazione del più importante organo di-rettivo si ripristinava la pratica democratica dell’Assemblea dei soci, pratica che era stata sospesa durante il fascismo. L’ultima riunione assembleare, infatti, di cui abbiamo documentazione, fu quella del 15 dicembre 1935, nella quale fu anche eletto l’ultimo Comitato direttivo ante guerra454. Di questa prima Assemblea dei soci riunita nel dopoguerra, invece, non abbiamo verbali, ma i giornali455, che

452 Il dott. Giuseppe Marchetti era figlio del dott. Bruno Marchetti, il quale fondò l’omonima clinica (1910) e fu una delle figure più dinamiche nel panorama cit-tadino maceratese di fine Ottocento e primo Novecento. Oltre alla clinica, dove attrezzò per primo un gabinetto radiologico, il Marchetti era impegnato anche politicamente: fu consigliere comunale per diversi anni. Giuseppe Marchetti, pri-mogenito di Bruno, prima affiancò il padre nella professione medica e nella ge-stione della clinica, poi lo sostituì prendendone in carico totalmente la direzione.

453 ACRVM, verbale del Comitato direttivo, del 30 marzo 1946.

454 Vedasi nota 431. Cfr. Ibid., verbale delle Elezioni Generali del 15 dicembre 1935.

455 Si stamparono, infatti, «Il Cittadino», «L’Unione», «La Provincia Maceratese» e il nuovo «Osservatore Piceno».

nel frattempo erano tornati a pubblicare sia pure fogli spartani, riportarono la cronaca dell’evento. «L’Unione» uscì con il seguente comunicato:

Nella Croce Verde di Macerata

Domenica scorsa 14 aprile, ha avuto luogo l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci della Benemerita Pubblica Assistenza “Croce Verde” di Macerata. L’Assemblea ha proceduto alla nomina del nuovo Consiglio Direttivo della Società che è risultato composto dai signori: Bartolucci Cesare Francesco, Benedetti Guido, Berar-di avv. Angelo, Berchiesi Dino, Cacopardo Augusto, Calcaterra dott. Arnaldo, Causarano dott. Giuseppe, Cappelletti dott. Luigi, Fabbri Francesco, Graziani Alberto, Lauro Bartolomeo, Machella Carlo, Magni Giovan Battista, Marchetti dott. Giuseppe, Meni-chelli dott. Alberto, Paternoster Umberto, Simoncelli dott. Luigi, Tomassetti Nazzareno.

Sono state apportate alcune modifiche allo Statuto Sociale nel senso di elevare l’importo delle varie quote sociali in relazione al valore attuale della moneta.

L’assemblea inoltre ha nominato per acclamazione Soci benemeriti il compianto presidente Benignetti dott. Adolfo e l’attuale Pre-sidente Perugini dott. Vitaliano, in considerazione dello zelo ed attività veramente lodevoli da loro dedicati per lunghi anni al no-stro Sodalizio. Al dott. Vitaliano Perugini viene inoltre conferita la carica di presidente onorario della Società.

Apprendiamo con piacere che il primo problema che affronterà il nuovo Comitato della Croce Verde, sarà quello di dotare il Soda-lizio di una nuova Autolettiga in sostituzione di quella depredata dai tedeschi. Per adempiere a quanto sopra la Croce Verde dovrà preventivamente affrontare la questione economica, poiché è no-torio che per provvedere di un automezzo la Società dovrà sostene-re una spesa di diverse centinaia di migliaia di lisostene-re.

Siamo certi che il nuovo Comitato, composto tutto di elementi che danno sicuro affidamento, saprà dare nuova vita alla beneme-rita Istituzione, e non temiamo di errare assicurando che qualora

la cittadinanza maceratese venisse chiamata a contribuire, essa sa-prà rispondere con slancio e con generosità all’appello della Croce Verde456.

L’Assemblea, eleggendo i nuovi membri del Comitato direttivo, produsse un ulteriore ricambio generazionale457 ai vertici dell’As-sociazione, fatto, questo, che testimonia la vitalità della Società e il suo radicamento nel tessuto sociale cittadino. Dell’ultimo orga-nismo direzionale del 1936, furono rieletti solo otto consiglieri458 su diciotto, mentre vennero confermati due consiglieri soltanto già componenti del direttivo dell’anno 1930459. Dopo l’Assemblea dei soci, si riunì il nuovo Comitato, che attribuì le cariche socia-li (furono nominati presidente il dottor Giuseppe Marchetti, vice presidente l’avv. Angelo Berardi, segretario Carlo Machella ed eco-nomo Alberto Graziani) e confermò la decisione dell’acquisto di una nuova autoambulanza, in sostituzione della Fiat 521 «depre-data dai tedeschi in ritirata». Per questo nominò una Commissione

«perché si occupi della ricerca di adatto automezzo da carrozzare successivamente ad autoambulanza», la quale «dovrà corrisponde-re alle moderne esigenze della scienza e dell’igiene e dovrà porcorrisponde-re questa Società nella possibilità di far fronte alle urgenti e crescenti

456 «L’Unione» n. 3, del 20 aprile 1946.

457 Gli eletti come membri del nuovo Comitato direttivo, furono: Cesare France-sco Bartolucci, Guido Benedetti, Avv. Angelo Berardi, Dino Berchiesi, Augusto Cacopardo, Dr. Giuseppe Causarano, Dr. Arnaldo Calcaterra, Cappelletti Dr.

Luigi, Francesco Fabbri, Alberto Graziani, Bartolomeo Lauro, Carlo Machella, Giovan Battista Magni, Dr. Giuseppe Marchetti, Dr. Alberto Menichelli, Um-berto Paternoster, Dr. Luigi Simoncelli, Nazzareno Tomassetti. ACRVM, verbale del Comitato direttivo, del 25 aprile 1946.

458 Erano: Augusto Cacopardo, dott. Giuseppe Causarano, Francesco Fabbri, Alber-to Graziani, Carlo Machella, Giovan Battista Magni, dott. Giuseppe Marchetti e dott. Luigi Simoncelli. Vedasi ibid., dell’ 11 gennaio 1936.

459 Si trattava di Alberto Graziani e di Giovan Battista Magni. Vedasi ibid., verbale del 30 marzo 1930.

richieste»460. Nel frattempo, però, la vecchia autoambulanza Fiat 509 aveva cessato definitivamente di funzionare, perché non fu più riparata. Perciò veniva dichiarato a verbale che la Croce Verde ma-ceratese «da diverso tempo ha dovuto sospendere la propria attività per la mancanza di questo necessario automezzo»461.

Così, data la situazione, in città si lanciò la sottoscrizione per l’acquisto del nuovo veicolo e fu pubblicato il seguente articolo:

Appello della “Croce Verde”

Nell’anno 1902 Macerata vide sorgere, per iniziativa di pochi vo-lenterosi e col contributo unanime di tutto il suo Popolo, una as-sociazione di Pubblica Assistenza, che venne denominata Società Volontaria di Soccorso Croce Verde.

Nel periodo di questi 44 anni, così pieni di tempestose vicende per la Patria, questa Associazione ha dovuto lottare contro difficoltà di ogni genere, per perseguire, nel miglior modo possibile, il suo programma e per non soggiacere alla fatalità degli eventi.

E oggi, in mezzo al rifiorire di tante nobili iniziative, anche la no-stra Associazione intende non solo continuare la propria opera così squisitamente umanitaria, ma vuole ancora imprimerle una più vigorosa vitalità.

A tale scopo, il nuovo Consiglio Direttivo, rilevata la impellen-te necessità della Città, ha deciso di dotare l’Associazione di una nuova Autoambulanza, in sostituzione di quella sciaguratamente depredata dai tedeschi in ritirata. L’autoambulanza dovrà corri-spondere alle moderne esigenze della scienza e dell’igiene e dovrà porre questa Società nella possibilità di far fronte alle urgenti e crescenti richieste.

Il considerevole slancio unanime di carità ha portato anche que-sta volta largo contributo alla realizzazione della nostra iniziativa;

ma siamo ben lungi dal fronteggiare totalmente le rilevanti spese richieste a compimento del nostro obiettivo.

460 Ibid., verbale del Comitato direttivo, del 25 aprile 1946.

461 Ibidem.

È per questo che noi ci rivolgiamo a tutti i Cittadini ed agli Enti pubblici chiedendo il loro concorso.

Ogni offerta ci dimostrerà la solidarietà di tutti i cittadini e degli Enti e lo spirito di concreta fraternità e di amor Patrio da cui sono animati e sarà per noi stimolo e incoraggiamento, per guardare fidenti all’avvenire della Croce Verde, che mira anch’essa a dare onore alla nostra Città.

Le offerte si ricevono presso la Segreteria della Società.

La Presidenza462

Il Consiglio direttivo deliberò allora «di iniziare le trattative per l’ordinazione di un’autoambulanza Fiat 1100 L, di cui al preventi-vo presentato dalla S.C.A.M. di Macerata per un ammontare com-plessivo di Lire 693.680, salvo eventuali facilitazioni che la suddetta ditta potrà accordare. Per il pagamento della suddetta somma, verrà provveduto con il ricavo della sottoscrizione popolare che è stata già iniziata, ed eventualmente per sopperire alla eventuale deficien-za, verrà contratto un mutuo presso la locale Cassa di Risparmio che ha promesso di accordarci tutte quelle facilitazioni possibili»463.

Mentre la Croce Verde prendeva questa decisione, si era ormai a pochi giorni da un evento che avrebbe cambiato il volto dell’Ita-lia: il 2 giugno 1946, con il Referendum istituzionale, 28 milioni di elettori sarebbero stati chiamati a decidere la forma di Stato da scegliere tra monarchia e repubblica, e ad eleggere l’Assemblea, che avrebbe dovuto redigere la nuova Costituzione. Con la vittoria del-la Repubblica iniziava una nuova fase storica per l’Italia.

Alcune difficoltà per la Croce Verde maceratese comunque re-stavano, unitamente al problema della nuova autoambulanza che non veniva consegnata, nonostante che l’ordine fosse stato manda-to da più mesi. Per accelerare i tempi, data la necessità, fu inviamanda-to a Milano l’autista Valframo Gasparri per prelevare il veicolo e

portar-462 «L’Unione» n. 6, dell 11 maggio 1946.

463 ACRVM, verbale del Comitato direttivo, del 25 maggio 1946.

lo a Macerata. Ma l’automezzo presentò dei difetti e fu necessario ripararlo, con la sostituzione perfino di un cilindro464. Questo fatto costrinse l’autista a fermarsi nel capoluogo lombardo per alcuni giorni, prima di effettuare il viaggio di ritorno a Macerata. Subito dopo, in virtù del lavoro svolto come autista-custode per oltre di-ciassette anni, al Gasparri fu concesso il «Premio della Repubblica»

che consisteva in un emolumento speciale465 di 3.000 lire.

Una volta ricevuta la nuova macchina, il Comitato pensò di organizzare una cerimonia per la sua inaugurazione: «Su proposta della Presidenza il Consiglio, alla unanimità delibera di provvedere alla inaugurazione della nuova autoambulanza Fiat 1100, recen-temente acquistata ed ora giunta a Macerata, domenica prossima 1° dicembre 1946. Alla cerimonia, da celebrarsi con semplicità ed austerità, saranno invitate le autorità Comunali e Provinciali e la benedizione verrà impartita da S. E. Monsignor Vescovo. In detta giornata, ed in occasione della inaugurazione della nuova autoambulanza, verrà effettuata una giornata benefica pro “Cro-ce Verde”, allo scopo di raccogliere fondi per il pagamento della autoambulanza»466.

A questo punto fu necessario, per l’aumento dei prezzi dei car-buranti, modificare ancora le tariffe467 per il servizio di

autoam-464 Ibid., del 29 novembre 1946.

465 Ibidem.

466 Ibidem.

467 «Tariffa servizi autoambulanza: .. servizi in Città L. 200 – servizi in frazione di Villa Potenza, Sforzacosta, S. Maria del Monte, Montanello, Valle, Piediripa L.

500; per le località poste al di fuori del comune di Macerata L. 35 al chilometro, con l’intesa però che qualora l’automezzo dovesse sostare oltre due ore dall’arrivo, il cliente è tenuto a versare un diritto di sosta di L. 200 orarie, per un massimo di ore otto; oltre queste ore il diritto di sosta viene elevato a L. 1000 orarie. Le ore notturne comprese fra le 22 e le 6 antimeridiane sono escluse dall’obbligo del pagamento della sosta. Il cliente è tenuto inoltre a versare all’autista, oltre la tariffa di cui sopra, L. 1000, giornaliere quale rimborso spese per vitto e alloggio.

Sono esenti dal pagamento del diritto di sosta di L. 200, per servizi effettuati in Città i Soci e tutti i poveri della Città regolarmente iscritti nel rispettivo albo. La esenzione stessa è pertanto limitata ai servizi effettuati nell’ambito del Comune

bulanza e la retribuzione dell’autista, nonché il regolamento del servizio dell’autista-custode. Nello stesso Comitato direttivo si di-scusse, inoltre, la richiesta del Consultorio medico-chirurgico del Terz’Ordine francescano di Macerata, che intendeva aprire una sede utilizzando i locali della Croce Verde, «facendo presente che del Consultorio potrebbe valersi questa Associazione per i propri Soci, nella forma e nella misura da stabilirsi reciprocamente». In proposito il Comitato direttivo cosi decise:

Il Consiglio, dopo ampia discussione, si dichiara favorevole alla progettata cessione di un locale della sua Sede Sociale da adibire a Consultorio Medico-Chirurgico del Terzo Ordine Francescano, per i poveri della Città, del quale Ambulatorio dovrà avvalersi an-che questa Associazione per i propri Soci, nella forma e nella mi-sura da stabilirsi reciprocamente, mediante apposita convenzione;

nella convenzione dovrà anche essere fissata la parte che spetta a questa società nell’assistenza e collaborazione per il miglior anda-mento dell’ambulatorio medesimo. La cessione in uso del locale di cui sopra è subordinata a contemporanea cessione da parte del Comune di Macerata, di altro locale sovrastante quello oggetto della cessione, attualmente in uso dalla scuola Professionale Fem-minile, che dovrebbe adibirsi ad abitazione dell’autista-custode. Il Consiglio inoltre dà ampio mandato al presidente Dott. Giuseppe Marchetti, Vice Presidente Avv. Angelo Berardi, ed al Consigliere Dott. Alberto Menichelli di concretare le condizioni di cui sopra e di sottoscrivere la relativa convenzione468.

La documentazione dell’archivio della Croce Verde presenta un solo verbale relativo ad una riunione del Comitato direttivo dell’anno 1947. Nella stessa riunione si approvò il consuntivo del

di Macerata; per servizi effettuati fuori del Comune verrà effettuata ai solo Soci una riduzione del 50%». Ibid., del 7 dicembre 1946.

468 Ibidem.

1946469 e si deliberò di riprendere «la simpatica tradizione dell’an-teguerra» delle passeggiate sociali, organizzandone una per il 19 ot-tobre. Inoltre, «per provvedere alla necessaria attrezzatura di pronto soccorso e per le spese di riparazione dell’autoambulanza Fiat 509, stabilisce per il 1° novembre 1947, la “Giornata benefica pro Croce Verde”», invitando «a questa nobile manifestazione di squisita soli-darietà umana ... ogni classe di cittadini»470.

Gli atti degli anni 1947-1948-1949 sono praticamente inesi-stenti e, quindi, con riferimento a questo difficile periodo, in cui i conflitti di piazza e gli scontri politici furono frequenti, non abbia-mo notizie sui riflessi interni alla Società. Sono questi gli anni della Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, delle prime ele-zioni politiche in cui la Democrazia Cristiana ebbe la maggioranza e il Fronte popolare democratico fu sconfitto. Il 1947 fu anche l’anno dell’elezione di Luigi Einaudi a primo presidente della Repubblica e del grave attentato a Togliatti.

Nel 1949 il Comune eseguì un nuovo censimento delle associa-zioni presenti in città, con la consueta richiesta di dati sugli organi direttivi e sugli statuti della Società471, mentre il Sindaco rilasciò un attestato per lo sgravio della tassa sul contrassegno delle auto. Il documento dava le seguenti indicazioni sugli automezzi della

Nel 1949 il Comune eseguì un nuovo censimento delle associa-zioni presenti in città, con la consueta richiesta di dati sugli organi direttivi e sugli statuti della Società471, mentre il Sindaco rilasciò un attestato per lo sgravio della tassa sul contrassegno delle auto. Il documento dava le seguenti indicazioni sugli automezzi della

Nel documento La Croce Verde (pagine 166-185)