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9. METODOLOGIA

9.4 DATA COLLECTION

Come accennato in precedenza, ho adottato un approccio qualitativo data la natura della domanda di ricerca. Ciò comporta la raccolta di dati non numerici, in contrasto con un approccio quantitativo in cui si utilizzano dati numerici per esaminare la relazione tra due o più variabili. I dati qualitativi sono preferiti quando si cerca di raggiungere un livello di comprensione più profondo e quando diverse variabili interagiscono tra di loro (Saunders, Lewis, & Thornhill, 2012). Un approccio quantitativo fornirebbe dati numerici su come le Startup basate su diverse tecnologie con diversi gradi di innovatività siano in grado di acquisire un capitale finanziario sufficiente e da quali fonti. A sua volta questo potrebbe descrivere come il mercato dei capitali sembra funzionare in effetti, e quindi l'accesso al capitale. Tuttavia, un tale approccio sarebbe meno adatto a fornire dati sulle cause e le implicazioni sottostanti. La complessità della domanda di ricerca, riferita all'interconnessione tra i diversi aspetti che compongono il quadro teorico, implica la necessità di una comprensione più profonda. Di conseguenza, un approccio qualitativo alla raccolta dei dati è preferibile.

Dopo la review della letteratura, per poter meglio comprendere quali sono le variabili di maggior interesse ricercate dai vari finanziatori, si è provveduto a individuare alcuni esperti del settore.

L’individuazione dei professionisti è avvenuta è avvenuta in base alle rispettive esperienze maturate in ambito professionale ed accademico ed a pregressi rapporti di collaborazione con lo scrivente. Si tratta dei seguenti professionisti:

Lorenzo Leoni: è un imprenditore seriale e fondatore di 6 società biomediche negli Stati Uniti

e in Europa. Ha una vasta rete a livello accademico, finanziario e industriale in biotecnologie e tecnologie mediche.

Lorenzo Leoni è stato il primo amministratore delegato dell'agenzia di innovazione della Svizzera meridionale (Agire) dove ha fondato Agire Invest, ora TiVenture.

Ha conseguito un dottorato di ricerca in biochimica presso l'Università di Losanna ed è stato Assistant Professor presso il dipartimento di Medicina della UCSD, San Diego, lavorando in immunologia e oncologia.

Alessandro Braga: corporate innovation director presso Talent Garden (TAG), membro del

comitato consultivo di Marshmallow Games. TAG è una community con diversi campus in diversi paesi europei, tra cui Albania, Austria, Danimarca, Spagna, Irlanda, Italia, Lituania e Romania che nel tempo è diventato il punto di riferimento per community di innovatori, web

agency, freelance e Startup.

Noa Segre: corporate innovation director presso Talent Garden, manager esperto con

esperienza che lavora nell'ecosistema israeliano high-tech. Abile nella costruzione di ecosistemi, pianificazione strategica, relazioni con gli investitori, VC, innovazione e crescita. Per 10 anni ha lavorato come analista presso il fondo israelita Jerusalem Venture Partners (JVP).

Avendo adottato l’indagine narrativa come strumento di raccolta dati, ho esposto agli esperti la domanda di ricerca con l’intenzione di non condizionarli nelle risposte. Da questi incontri, alcune variabili riscontrate in letteratura sono state confermate e al contempo, ne sono emerse di nuove.

Con il loro contributo si è proceduto a costruire di un questionario (vedi Allegato 1) strutturato in cinque macrocategorie. Questa classificazione tiene in considerazione le direttive ricevute dai sopracitati esperti e dalla review della letteratura.

Le sezioni sono suddivise come segue:

1) Aspetti generali: contiene una serie di fattori attraverso cui viene identificato il contesto imprenditoriale analizzato. In particolare, viene chiesto come questi fattori influiscano nella decisione di investimento. Si fa riferimento allo stadio di sviluppo, al settore di appartenenza, agli anni di attività, alla tipologia societaria, location intesa come posizione geografica, scalabilità del business, partners e business model. Variabili come il settore di appartenenza (Hellmann & Puri, 2000), il modello di business (Kshetri & Dholakia, 2002) e la scalabilità del business (Marmer, Lasse Harrmann, Berman, & Dogrultan , 2012b) vengono confermati anche dalla letteratura.

2) Caratteristiche del team: per molti investitori, compresi gli esperti interpellati, il team che compone il progetto di Startup è uno degli elementi più importanti nel decidere se investire o meno nell'iniziativa. Gli imprenditori devono dimostrare di essere appassionati, dediti e ferrati nel proprio campo di applicazione. Variabili come l’esperienza e le capacità gestionali vengono citate anche da Nofsinger & Wang (2011). Lorenzo Leoni, invece, mette l’accento sulla visione che il team ha, l’abilità nel valutare il rischio e soprattutto, in modo incisivo, sul commitment. L’eterogeneità e la personalità, sono per i membri del Talent Garden, variabili da tenere in considerazione. Questi elementi sono stati sottolineati da Noa Segre più volte e vengono considerati anche dalla letteratura elementi chiavi del sistema israelita.

3) Caratteristiche del prodotto/servizio: rappresentano l'elemento portante del progetto innovativo. Affinché un’iniziativa abbia successo è fondamentale che il prodotto/servizio sia basato su un’idea imprenditoriale di valore. In questo senso è fondamentale avere un prodotto unico (almeno nella fase iniziale), che si basi su un business model vincente. Questa sezione valuta l'importanza di aspetti legati al prodotto/idea imprenditoriale tenendo in considerazione fattori quali attributi, unicità, stadio di sviluppo, business model come anche strategie di marketing (fondamentale per definire strategie di prezzo, posizionamento nel mercato e canali distributivi). Autori come Feldman (2014) sostengono che i brevetti sono un fattore determinante per gli investimenti. Altri confermano che lo stadio di sviluppo ha un peso notevole nella scelta dei finanziamenti, così come il potenziale globale (Kaplan & Strömberg, 2000). L. Leoni tende a precisare che delle precise strategie di marketing insieme agli investimenti già effettuati e quelli necessari sono elementi il cui peso non va sottovalutato.

4) Caratteristiche del mercato: valutare aspetti quali concentrazione di mercato, dimensioni, possibilità di imitazioni e altri ancora è fondamentale per comprendere il potenziale effettivo del progetto considerato. La dimensione del mercato che consente una rapida crescita (Rea, 1989; Kaplan & Strömberg, 2000; Vining & De Haan, 2002) e la potenziale creazione di nuovi vengono ampiamente trattati anche in letteratura. Variabili come la presenza di precise strategie di penetrazione, il grado di maturità rispetto al mercato, la tipologia di clienti, la presenza di precise strategie di penetrazione del mercato ed il potenziale di creazione di un nuovo prodotto vengono suggerite come particolarmente rilevanti dagli esperti.

5) Aspetti finanziari: questa sezione si pone l’obiettivo di comprendere quali tra i criteri riportati nel questionario siano maggiormente tenuti in considerazione dai diversi soggetti finanziatori. Inoltre, viene chiesto quali siano le principali metodologie di valutazione utilizzate. Il tasso di spesa (burn rate - run away time), insieme al pay back period, ai rischi finanziari (carenza di liquidità, PFN negativa ecc), ai flussi di cassa (correnti e/o previsionali) ed al piano investimenti sono considerati dai tre esperti elementi fondamentali nella valutazione.

Come ultimo punto del questionario, viene chiesto quale metodologia di valutazione viene maggiormente utilizzata nella valutazione: DCF, Metodo dei Multipli, Analisi degli storici, Metodo della somma dei fattori di rischio, Metodo dei comparativi (suggerito da Lorenzo Leoni), VC Method, First Chicago Method ed il Metodo delle opzioni reali. Inoltre, viene data la possibilità di aggiungere altri metodi compilando la sottocategoria “Altro”.

Dopo aver costruito e convalidato il set di domande, si è proceduto con l’individuazione dei soggetti a cui somministrare il questionario. Questo si è reso possibile consultando la piattaforma AIFI, i siti web dell’Italian Business Angels Network Association e di Startup Business, dove sono presente le directory degli associati. Nella fase iniziale riguardante la somministrazione delle domande via questionario elettronico, si sono riscontrate difficoltà legate al tasso di risposte troppo basso. A causa di ciò, si è deciso di cambiare approccio cambiando le modalità di raccolta dati, optando per il contatto telefonico, sia per accelerare le tempistiche, che per ottenere informazioni più dettagliate dagli intervistati.

Per rispettare uno dei quesiti posti quando è stato intrapreso questo lavoro, ovvero verificare se esistono utili indicazioni provenienti dalle best practice di altri operatori in Paesi a riconosciuta vocazione di finanziamento di Startup innovative, il questionario è stato sottoposto anche un fondo israelita Jerusalem Venture Partners tramite l’aiuto di Noa Segre.

L’obiettivino iniziale preposto era di intervistare almeno dieci istituzioni diverse, divise tra fondi di VC, BA e banche. Questo per poter rispondere agli altri obiettivi della domanda di ricerca, ovvero se esistono elementi di valutazione comuni fra i diversi soggetti.

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