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2 La Life Cycle Assessment (LCA)

2.2 Definizione dell’Obiettivo e del Campo di Applicazione

DI APPLICAZIONE

Il primo fondamentale passo per l’applicazione della Valutazione del Ciclo di Vita è quello di definire l’obiettivo dello studio e il relativo campo di applicazione.

Evidentemente, definire l’obiettivo dello studio significa identificare, senza alcuna ambiguità, le ragioni per cui tale studio viene realizzato, i dati di output che si vogliono ottenere e i soggetti a cui lo studio deve essere rivolto, ovvero a cui devono essere comunicati i relativi risultati. Più complessa è la definizione del campo di applicazione; si tratta, in particolare, di un processo di tipo iterativo che, tramite l’acquisizione di un numero di dati e di informazioni sempre crescenti sul sistema allo studio, consente di identificare l’ambito da analizzare in funzione degli obiettivi da perseguire (Rebitzera et al., 2003).

Definire il campo di applicazione significa, quindi, tracciare i confini entro i quali effettuare l’analisi e caratterizzare le unità di processo da includere nel sistema. Tale operazione deve essere condotta in modo tale che i flussi in ingresso e in uscita dal sistema siano flussi elementari, ovvero flussi di materia e di energia prelevati o scaricati nell’ambiente circostante senza alcuna trasformazione operata dall’uomo (UNI EN ISO 14041, 1999).

La caratterizzazione del campo di applicazione è, quindi, funzione dell’obiettivo dell’analisi, che definisce in particolare la tipologia di dati da inserire e il livello di dettaglio della trattazione. E’ evidente, quindi, l’importanza fondamentale che tale fase assume nel contesto della valutazione, in quanto ci consente di definire i confini del sistema oggetto di analisi, le ipotesi e le limitazioni alla base della trattazione, la tipologia dei dati di input e le relative procedure di attribuzione. Rappresentando il processo come diagramma di flusso, è evidente la necessità di caratterizzarne ogni passaggio fondamentale, secondo gli obiettivi dello studio, focalizzando l’attenzione sugli aspetti che, più degli altri, concorrono in maniera significativa alla definizione degli impatti. In definitiva, quindi, la determinazione dell’obiettivo e del campo di applicazione dello studio rappresenta l’elemento di base per il successivo sviluppo dell’analisi, in quanto consente, da un lato, di individuare le linee guida e i “paletti” rispetto ai quali sviluppare la valutazione, e dall’altro di definire le categorie di dati da prendere in considerazione e che saranno oggetto della successiva fase di calcolo e di valutazione (Rebitzeraet al., 2003).

2.2.1 I dati di input

I dati di input sono elementi fondamentali dello studio, e la determinazione dei criteri di scelta e del loro livello di qualità è alla base di una corretta valutazione. In particolare, i dati si suddividono in diverse categorie:

• Energia, materie prime, materiali ausiliari o altre entità fisiche in ingresso

• Prodotti;

La raccolta dei dati è una procedura di tipo iterativa che, a partire da una prima indagine sulla disponibilità iniziale, conduce ad acquisire sempre più informazioni, man mano che si approfondisce la conoscenza del sistema allo studio (UNI EN ISO 14041, 1999).

Una soluzione per tale procedimento potrebbe essere quella di raccogliere le informazioni necessarie iniziali tramite la somministrazione di un dettagliato questionario alle amministrazioni, alle imprese, alle industrie, a cui aggiungere contatti telefonici e visite, presso le compagnie, per l’acquisizione dei dati più importanti (ISO/TR 14049, 2000).Questi dati possono essere misurati, calcolati e stimati, ma in ogni caso fondamentale è la definizione del loro livello di qualità, che, evidentemente, va a condizionare in maniera significativa l’attendibilità dei risultati finali e, quindi, il soddisfacimento degli obiettivi dello studio. I dati utilizzati, infatti, possono avere diverse origini, sia spaziali che temporali, e la loro corretta definizione è importante per individuare l’affidabilità dei risultati e la relativa corrispondenza alla situazione reale. In particolare, i requisiti di qualità dei dati dovrebbero includere i parametri (UNI EN ISO 14041, 1999):

• Fattori temporali: l’anzianità desiderata dei dati, per esempio entro gli ultimi cinque anni, e la minima estensione di tempo, per esempio un anno, rispetto alla quale i dati dovrebbero essere raccolti;

• Geografia: la zona geografica nella quale dovrebbero essere raccolti i dati relativi alle unità di processo, per soddisfare l’obiettivo dello studio, per esempio locale, regionale, nazionale, continentale, globale;

• Tecnologia: combinazione di tecnologie, per esempio media ponderata delle combinazioni di processi operanti, miglior tecnologia disponibile, oppure unità operativa più sfavorevole. A tali requisiti devono essere aggiunte altre informazioni significative, ovvero le modalità e i tempi di misura, i soggetti responsabili ed, infine, i risultati delle procedure di validazione condotte (ISO/TR 14049, 2000). Nella pratica applicazione, l’operazione da compiere è la definizione dei flussi in ingresso da studiare, che devono essere scelti sulla base di tre criteri fondamentali:

• Massa: si includono nello studio tutti i flussi in ingresso che, cumulativamente, contribuiscono secondo una determinata

percentuale al flusso complessivo di massa in ingresso nel sistema;

• Energia: si includono nello studio tutti i flussi in ingresso che, cumulativamente, contribuiscono secondo una determinata percentuale al flusso complessivo di energia in ingresso nel sistema;

• Rilevanza ambientale: si includono nello studio tutti i flussi in ingresso che contribuiscono, secondo una determinata percentuale, alla quantità stimata di ciascuna categoria di dati del sistema di prodotto.

È evidente, infatti, che individuare i flussi in ingresso considerando solo ed esclusivamente il criterio della massa, potrebbe portare a trascurare dati che, invece, assumono notevole importanza sul risultato finale e, quindi, hanno notevoli impatti sull’ambiente. In ogni caso, indipendentemente dai criteri di scelta adottati, i dati devono necessariamente soddisfare alcuni requisiti di qualità, il cui grado di approfondimento, naturalmente, dipende dagli obiettivi e dal campo di applicazione dello studio. Notevole importanza assume, infatti, la precisione e la completezza, nonché la rappresentatività e la riproducibilità dei dati a disposizione, chiaramente certificati (UNI EN ISO 14041, 1999).

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