• Non ci sono risultati.

LA SMART CITY E LA COLLABORAZIONE SMART: NUOVE SFIDE PER L’INNOVAZIONE

2.1 Definizione e origini della Smart City

Nel corso dell’ultimo decennio il concetto di Smart City è stato oggetto di numerosi dibattiti che hanno dato vita ad un ampio ventaglio di definizioni, volte ad individuare le caratteristiche del fenomeno e i processi di sviluppo necessari a trasformare un agglomerato urbano in una città smart. È opportuno sottolineare, innanzitutto, quanto due eventi, in particolare, abbiano contribuito allo sviluppo e alla diffusione delle Smart Cities (Cocchia, 2014): l’urbanizzazione e la propagazione delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT - Information & Communication Technology). A tal proposito, la Smart City può essere intesa come una città in grado di risolvere le problematiche urbane prestando particolare attenzione all’ambiente ed ai cittadini stessi, grazie all’aiuto delle ICT.

Nel tempo, il concetto di Smart City si è evoluto in una visione “olistica” che ha affrontato efficacemente diversi ambiti: servizi, politiche partecipative, inclusione sociale, economia, tutela ambientale, governance per uno sviluppo sostenibile (Toppeta, 2010). Per questo motivo, diversi autori evidenziano come, al fine di affrontare in modo efficace la moltitudine di argomenti e questioni pertinenti alla Smart City, la ricerca sulle città intelligenti debba ricorrere ad approcci inter- e multidisciplinari (Kitchin 2015, 2016, Visvizi e Lytras 2018a). La cross-fertilization tra i diversi

campi di ricerca della Smart City mira a generare valore aggiunto per gli abitanti di una città attraverso servizi potenziati dalle ICT (Visvizi e Lytras, 2018b; De Maio et al 2015).

A causa dei diversi punti di vista da cui il fenomeno è analizzato, in letteratura non esiste ancora una definizione di Smart City condivisa dal mondo accademico, politico e industriale. Smart City è un concetto non ben delineato e definito in letteratura (Albino et al., 2015). Infatti, a seconda del significato che si attribuisce alla parola “smart”, deriva una definizione diversa di Smart City. Cocchia (2014, p.19) analizza i differenti significati del termine “smart” (come ad es. digital, virtual, ubiquitous, intelligent) usati in letteratura come aggettivi della città ed elenca le varie definizioni di Smart City che ne derivano: Intelligent City, Knowledge City, Ubiquitous City, Digital City, Sustainable City, Virtual City, Smart Community, Learning City.

L’elemento comune alle suddette definizioni è l’impatto delle tecnologie sulle nuove forme di policy e di pianificazione (Hollands, 2008; Schuler, 2002; Anthopoulos and Fitsilis, 2010, Komninos, 2006; Couclelis, 2004; California Institute, 2001; Ergazakis et al. 2004, OECD, 1999; 2010; Batagan 2011). In particolare, il concetto allargato di Smart City rappresenta la sintesi perfetta di una serie di elementi e caratteristiche volte a favorire la sostenibilità ambientale e lo sviluppo socio-economico, attraverso determinati obiettivi cardine, che si esplicano principalmente: nel miglioramento delle condizioni ambientali in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, delle sostanze inquinanti e di smaltimento di rifiuti (OECD, 2010), nell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (Batagan, 2011), nella diffusione di conoscenza intesa come la capacità e la competenza grazie alle quali gli stakeholder della smart city possono usufruire pienamente dei prodotti e dei servizi innovativi traendone vantaggi socio-economici (OECD, 1999; Ergazakis et al., 2004; Komnios, 2006). Ancora, la città smart mira ad incentivare il coinvolgimento attivo di tutti gli attori attraverso la diffusione di strumenti di e-governament e di e-democracy, ponendo il focus in particolare sul miglioramento del livello della qualità della vita e del benessere dei cittadini (Couclelis, 2004; California Institute, 2001). Una città, dunque, può essere considerata smart se riesce rapidamente ad integrare e sintetizzare i dati prodotti da qualsiasi tipo di sensore per migliorare l’efficienza, la sostenibilità, l’equità e la qualità della vita della città stessa. Nonostante le tante definizioni di Smart City che tengano conto dei diversi aspetti summenzionati (Dameri 2012; Caragliu et al., 2011; Hall, 2000), di seguito si riporta una definizione che riteniamo completa di tutti gli elementi sopra discussi. È la definizione della Cassa Depositi e Prestiti (2013) in cui la Smart City viene definita come “una città

campi di ricerca della Smart City mira a generare valore aggiunto per gli abitanti di una città attraverso servizi potenziati dalle ICT (Visvizi e Lytras, 2018b; De Maio et al 2015).

A causa dei diversi punti di vista da cui il fenomeno è analizzato, in letteratura non esiste ancora una definizione di Smart City condivisa dal mondo accademico, politico e industriale. Smart City è un concetto non ben delineato e definito in letteratura (Albino et al., 2015). Infatti, a seconda del significato che si attribuisce alla parola “smart”, deriva una definizione diversa di Smart City. Cocchia (2014, p.19) analizza i differenti significati del termine “smart” (come ad es. digital, virtual, ubiquitous, intelligent) usati in letteratura come aggettivi della città ed elenca le varie definizioni di Smart City che ne derivano: Intelligent City, Knowledge City, Ubiquitous City, Digital City, Sustainable City, Virtual City, Smart Community, Learning City.

L’elemento comune alle suddette definizioni è l’impatto delle tecnologie sulle nuove forme di policy e di pianificazione (Hollands, 2008; Schuler, 2002; Anthopoulos and Fitsilis, 2010, Komninos, 2006; Couclelis, 2004; California Institute, 2001; Ergazakis et al. 2004, OECD, 1999; 2010; Batagan 2011). In particolare, il concetto allargato di Smart City rappresenta la sintesi perfetta di una serie di elementi e caratteristiche volte a favorire la sostenibilità ambientale e lo sviluppo socio-economico, attraverso determinati obiettivi cardine, che si esplicano principalmente: nel miglioramento delle condizioni ambientali in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, delle sostanze inquinanti e di smaltimento di rifiuti (OECD, 2010), nell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (Batagan, 2011), nella diffusione di conoscenza intesa come la capacità e la competenza grazie alle quali gli stakeholder della smart city possono usufruire pienamente dei prodotti e dei servizi innovativi traendone vantaggi socio-economici (OECD, 1999; Ergazakis et al., 2004; Komnios, 2006). Ancora, la città smart mira ad incentivare il coinvolgimento attivo di tutti gli attori attraverso la diffusione di strumenti di e-governament e di e-democracy, ponendo il focus in particolare sul miglioramento del livello della qualità della vita e del benessere dei cittadini (Couclelis, 2004; California Institute, 2001). Una città, dunque, può essere considerata smart se riesce rapidamente ad integrare e sintetizzare i dati prodotti da qualsiasi tipo di sensore per migliorare l’efficienza, la sostenibilità, l’equità e la qualità della vita della città stessa. Nonostante le tante definizioni di Smart City che tengano conto dei diversi aspetti summenzionati (Dameri 2012; Caragliu et al., 2011; Hall, 2000), di seguito si riporta una definizione che riteniamo completa di tutti gli elementi sopra discussi. È la definizione della Cassa Depositi e Prestiti (2013) in cui la Smart City viene definita come “una città

che secondo una visione strategica e in maniera organica, impiega gli strumenti dell’ICT come supporto innovativo degli ambiti di gestione e nell’erogazione di servizi pubblici, grazie anche all’ausilio di partenariati pubblico-privati, per migliorare la vivibilità dei propri cittadini; utilizza informazioni provenienti dai vari ambiti in tempo reale, e sfrutta risorse sia tangibili (ad es. infrastrutture di trasporto, dell’energia e delle risorse naturali) sia intangibili (capitale umano, istruzione e conoscenza, capitale intellettuale delle aziende); è capace di mirare ad una proiezione astratta di comunità del futuro […] ed ha l’obiettivo di migliorare la vita ai cittadini garantendo il minor impatto ambientale possibile.”