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LA SMART CITY E LA COLLABORAZIONE SMART: NUOVE SFIDE PER L’INNOVAZIONE

2.2 Dimensioni della Smart City

La Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) del Parlamento europeo ha dichiarato, nel documento “Mapping Smart Cities in the EU”1, che in qualsiasi iniziativa o progetto “Smart City”

deve essere presente almeno una delle sei caratteristiche elencate nel progetto “European Smart City Project”, tra cui: Smart Economy, Smart Mobility, Smart Governance, Smart Environment, Smart People, Smart Living.

Il primo dominio d’applicazione delle iniziative (Smart Economy) fa riferimento all’insieme di progetti ed attività che sfruttano le tecnologie ICT per lo svolgimento e lo sviluppo di attività per la promozione ed il commercio di beni e servizi. La Smart Economy favorisce la nascita di nuove idee, di nuovi prodotti e nuovi modelli di imprenditorialità. Il punto di forza su cui fa leva la smart economy è lo spirito innovativo che deve contraddistinguere la Smart City: un’economia smart è innovativa, strettamente legata all’imprenditorialità, ed è in grado di promuovere al contempo un ambiente di alta qualità, una maggiore sicurezza sull’approvvigionamento energetico nonché la coesione economica e sociale.

Il secondo dominio d’applicazione delle iniziative (Smart Mobility) è definito dal World Business Council for Sustainable Development come “la possibilità di spostarsi in libertà, comunicare e stabilire relazioni senza mai perdere di vista l’aspetto umano e quello ambientale, oggi come in futuro”. La Smart Mobility può essere considerata, dunque, come una mobilità “a misura di cittadino” (Abba, 2018), che permette di gestire i flussi di mobilità per ridurne la congestione, i tempi morti, i

disservizi ed i rischi, fornendo anche ai cittadini servizi su misura e personalizzati per soddisfare al meglio i bisogni.

Il terzo ambito dell’elenco menzionato (Smart Governance) riguarda l’amministrazione. Per Smart Governance si intende il processo inclusivo di gestione equilibrata e razionale delle risorse, la collaborazione e l’integrazione tra le organizzazioni pubbliche, private, civili ed europee cosicché la città possa funzionare efficientemente ed efficacemente come un unico organismo. La tecnologia è uno strumento fondamentale al servizio della governance per il raggiungimento degli obiettivi della città intelligente, in quanto permette, attraverso i partenariati tra pubblico e privato, la collaborazione tra i diversi attori che vivono e lavorano nelle città. Più nel dettaglio, gli strumenti utilizzati per consentire tale connessione, per garantire trasparenza, ma anche per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo innovativo posti dalla burocratizzazione, sono le ICT, che da un lato potrebbero assicurare una fruizione più fluida dei servizi offerti ai cittadini e dall’altro potrebbero favorire la partecipazione attiva degli stessi alla vita amministrativa della città.

Per Smart Environment, invece, si intende l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, il monitoraggio dell’inquinamento, la gestione e la riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, la pianificazione di edifici sostenibili, l’uso delle reti intelligenti e dell’illuminazione intelligente. Ancora, una caratteristica della Smart City che funge da filo conduttore per tutte le altre è la valorizzazione del capitale umano (Smart People): i cittadini rappresentano gli elementi in grado di sviluppare e condividere idee e tecnologie nel proprio contesto locale e di trasferirle nel mondo globale. Un cittadino smart possiede le competenze tecnologiche e la capacità di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ed è in grado di fornire input alla comunità in diversi settori. La Smart City sostiene, dunque, la co-progettazione e la collaborazione tra i diversi attori, attraverso una relazione diretta tra cittadini e istituzioni, fondata sulla fiducia reciproca. Infine, è opportuno sottolineare quanto il coinvolgimento e la collaborazione degli attori principali di una città siano un requisito fondamentale per rendere possibile l’integrazione delle tecnologie che favoriscono lo sviluppo di uno Smart Living. Tale ambito si riferisce allo stile di vita, al comportamento e al consumo dei cittadini, ed è correlato ad alti livelli di coesione sociale e di sviluppo del capitale sociale. Così come accade nel settore della mobilità (Ning et al., 2017), della vita domestica e dell’ambiente urbano (Liu et al., 2015), anche nei settori della sanità (Botti and Monda, 2020), sicurezza (Lacinák and Ristvej, 2017), cultura e turismo (Troisi et al., 2019a; Polese

disservizi ed i rischi, fornendo anche ai cittadini servizi su misura e personalizzati per soddisfare al meglio i bisogni.

Il terzo ambito dell’elenco menzionato (Smart Governance) riguarda l’amministrazione. Per Smart Governance si intende il processo inclusivo di gestione equilibrata e razionale delle risorse, la collaborazione e l’integrazione tra le organizzazioni pubbliche, private, civili ed europee cosicché la città possa funzionare efficientemente ed efficacemente come un unico organismo. La tecnologia è uno strumento fondamentale al servizio della governance per il raggiungimento degli obiettivi della città intelligente, in quanto permette, attraverso i partenariati tra pubblico e privato, la collaborazione tra i diversi attori che vivono e lavorano nelle città. Più nel dettaglio, gli strumenti utilizzati per consentire tale connessione, per garantire trasparenza, ma anche per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo innovativo posti dalla burocratizzazione, sono le ICT, che da un lato potrebbero assicurare una fruizione più fluida dei servizi offerti ai cittadini e dall’altro potrebbero favorire la partecipazione attiva degli stessi alla vita amministrativa della città.

Per Smart Environment, invece, si intende l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, il monitoraggio dell’inquinamento, la gestione e la riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, la pianificazione di edifici sostenibili, l’uso delle reti intelligenti e dell’illuminazione intelligente. Ancora, una caratteristica della Smart City che funge da filo conduttore per tutte le altre è la valorizzazione del capitale umano (Smart People): i cittadini rappresentano gli elementi in grado di sviluppare e condividere idee e tecnologie nel proprio contesto locale e di trasferirle nel mondo globale. Un cittadino smart possiede le competenze tecnologiche e la capacità di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ed è in grado di fornire input alla comunità in diversi settori. La Smart City sostiene, dunque, la co-progettazione e la collaborazione tra i diversi attori, attraverso una relazione diretta tra cittadini e istituzioni, fondata sulla fiducia reciproca. Infine, è opportuno sottolineare quanto il coinvolgimento e la collaborazione degli attori principali di una città siano un requisito fondamentale per rendere possibile l’integrazione delle tecnologie che favoriscono lo sviluppo di uno Smart Living. Tale ambito si riferisce allo stile di vita, al comportamento e al consumo dei cittadini, ed è correlato ad alti livelli di coesione sociale e di sviluppo del capitale sociale. Così come accade nel settore della mobilità (Ning et al., 2017), della vita domestica e dell’ambiente urbano (Liu et al., 2015), anche nei settori della sanità (Botti and Monda, 2020), sicurezza (Lacinák and Ristvej, 2017), cultura e turismo (Troisi et al., 2019a; Polese

et al., 2018) entrano con forza le componenti smart per migliorare la valorizzazione paesaggistica ed ambientale di un territorio, nonché per dar vita ad una fruizione più sostenibile. Lo Smart Living è correlato a quelle soluzioni tecnologiche innovative ed intelligenti che permettono di agevolare la vita di un cittadino, siano esse utilizzate all’interno di un’abitazione, nella sfera culturale ed artistica, nel settore dei servizi e della ristorazione, nella mobilità e nel modo intelligente di spostarsi all’interno di un contesto urbano.

La trasformazione verso una città “smarter”, ovvero più intelligente, è completa quando l’innovazione è presente anche nelle operazioni di pianificazione e di gestione della città (Naphade et al., 2011). Una città che intende diventare smart deve, cioè, valutare i propri bisogni e le proprie opportunità di innovazione, deve stabilire obiettivi chiari e metriche che consentano ai pianificatori della città, ai consulenti ICT e ai residenti di valutare i progressi. Sviluppare una strategia di città è il passo più complesso ma fondamentale per diventare una Smart City differenziata ed attraente: valutare i sistemi e le attività principali di una città rappresenta il primo passo verso una prosperità più sostenibile, attraverso l’utilizzo di soluzioni e pratiche di gestione intelligenti.