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dei servizi presenti

Nel documento Ambiti e sistemi territoriali (pagine 51-61)

Italia Mezzogiorno 1. 1.87 Totale addetti

Il combinarsi delle variazioni con le situazioni di partenza ha comportato la rescita Re Var % pop addetti 91 addetti 96 Var % addetti Grado 1991 Grado 1996 Campania 1359533 5630280 5 785 352 1257 1561 1 4 4 9 10 a 2 2 4 5 1 1 1 iorno 1 1 1 o: addetti sid

nde nel dettaglio delle province e dei comuni, affiora un ampionario di situazioni diversificate, anche in maniera marcata. Al riguardo, i casi più appariscenti sono rappresentati dalle province di Enna e di Isernia nelle quali gli addetti

dei servizi presenti

Il confronto de

dio 1996 consente di proporre due aspetti cruciali i cui risvolti saranno puntualizzati nel seguito:

a) il progresso nella diffusione spaziale e nella consistenza degli addetti è generalizzato e consistente;

b) il ritardo del Mezzogiorno rispetto all'intero Paese è ancora molto forte al 31 dicembre 1966 e non è infondata la preoccupazione circa l'esistenza di un processo di sostituzione dei fattori frenanti il suo sviluppo, nel senso che mentre si attenuano alcuni divari se ne affacciano altri con i quali occorrerà confrontarsi in questo secolo.

I primi elementi di valutazione sono rappresentati dalle variazioni della polazione residente e degli addetti: la prima è generalmente positiva alla scala delle regioni amministrative (modeste variazioni negative riguardano il Molise e la Basilicata) e in complesso sfiora il 2%; sempre positive e ben marcate (dal minimo dell'8.74% della Basilicata al massimo del 25% della Calabria):

Variazioni 1991-1996

Popolazione 20 11.51 16.03

c in tutte le regioni del rapporto tra addetti e residenti, affiancato da una riduzione delle differenze tra regione e regione pur con il costante primato della Sardegna (per i dettagli analitici vedi prospetto nel testo):

one Superficie Pop. 1991 Pop. 1996 gi Molise 443764 330900 330 696 -0.06 6618 7288 10.12 20 22 2.75 44 41 24.17 22 27 Puglia 935701 031885 087 697 1.38 7806 6368 8.75 24 26 Basilicata 999227 610528 607 859 -0.44 13257 14415 8.74 22 24 Calabri 1508032 2070203 2 074 157 0.19 31324 39189 5.11 15 19 Sicilia 570668 966386 100 803 2.71 05675 17941 1.61 21 23 Sardegna 2408989 1648248 1 662 955 0.89 42375 49215 16.14 26 30 Mezzog 1225914 9288430 9 649 519 1.87 422799 490557 16.03 22 25

* Grad per 1000 re enti.

Ovviamente, se si sce c

diminui

da colmare il vistoso ritardo della regione nei riguardi del Paese e dello stesso Mezzogiorno, ritardo

ell'alto Trigno e del Sannio Settentrionale, le Colline del Volturn

mpania: la rilevante crescita demografica (2.8%), del tutto anomala nel

contesto degli addetti, tale

da assicurare alla regione un grado nettamente superiore alla media del Mezzogiorno, cui si adegu

la regione nel suo insieme. Inoltre, in esse non mancan

ia di Bari (2.3%), si associa ad una forte lievitazione degli addetti (8.8%), in cui emergono le province di Lecce (16.8%) e di Taranto (13.3%), mentre quelle di Foggia e di Bri

regione accentuati e crescenti squilibri interni, documentabili richiamando le numerose

scono, rispettivamente del 15.89% e del 5.62%, sicché il progresso nei grandi aggregati sottende anche situazioni di forte involuzione negli aggregati minori, involuzioni che però si spiegano con il combinarsi di fattori recessivi non congruenti.

Molise: la popolazione subisce una lieve flessione (-0.1%), mentre gli addetti nei

servizi alle imprese crescono in maniera notevole (10.1%), ma non in maniera tale che anzi si accentua.

Nel dettaglio delle regioni agrarie spiccano in negativo, causa la forte contrazione del grado14, il Matese Settentrionale e le Colline del Molise nordorientale, in provincia di Campobasso, la Montagna d

o e l'Alto Volturno, in provincia di Isernia.

Sul fronte opposto, ragguardevoli segni di progresso si registrano sia nella Montagna di Campobasso, sia in tutto il bacino del Biferno, sia nelle colline litoranee di Termoli.

In breve: cresce il Molise adriatico, regredisce quello tirrenico.

Ca

nazionale, si associa ad una ancor più apprezzabile lievitazione ava alla data del censimento 1991.

L'espansione, però, ha riguardato soprattutto le province settentrionali (Caserta, Benevento e Napoli)15, mentre quelle meridionali (Salerno e Avellino), pur tutte con trend positivo, non riescono a tenere il passo con

o vistosi casi di raggruppamenti di comuni in regresso, quali le regioni agrarie Colline dell'Ufita (-21.3%), in provincia di Avellino, e Agro Nocerino (-12.5%), in quella di Salerno.

Puglia: la moderata espansione demografica (1.4%), peraltro in gran parte dovuta

alla provinc

ndisi fanno registrare incrementi modesti.

Sulla base delle variazioni del grado di terziarizzazione, si individuano in questa

14 Se non diversamente specificato con "grado" si deve intendere il grado di terziarizzazione, quale rapporto tra addetti e 1000 residente, nelle unità locali dei servizi per le imprese.

15 Incrementi del grado superiori al 30% si registrano nelle seguenti regioni agrarie: (provincia di Caserta) Matese sudoccidentale, Colline Litoranee di Sessa Aurunca, Pianura del Volturno inferiore, Piano Campano settentrionale; Monte del Taburno e del Camposauro (provincia di Benevento); Piano Campano sud-orientale (provincia di Napoli); Alto Cervaro (provincia di Avellino); Alto Calore (ben 126.2%), Monte Alburno, Versante Meridionale dei Picentini, Colline Del Cilento Occidentale, Colline del Bussento, Colline litoranee di Salerno

regioni agrarie con valori negativi, specie nel Foggiano (Pianura del lago di Lesina, Pianura della Capitanata meridionale, Montagna del Cervaro, Colline della Daunia, Pianura

%), estremamente contrastata, però, quanto a distribuzione territoriale. Infatti, mentre provincia di Potenza compie un balzo in avanti di tutto rilievo (14.7%), quella di Mate

incrementi superiori al 20%, sono le

lizzata, a scala provinciale, espansione degli addetti, del tutto insufficiente però a colmare il divario nei riguardi delle altre regioni del Mezzog

sina e di Catania: 5.5%) sia la stabilità o anche il regresso (province di Enna e Agrigento) di quelle centrali e occidentali. Sul piano degli a

delle Saline), nel Barese (Pianura di Monopoli, Murge di Castellana)e nel Tarantino (Pianura di Massafra, Colline litoranee di Martina Franca). Sul fronte opposto, variazioni positive superiori al 20% sono state conseguite in regioni agrarie quasi sempre egemoni nelle province di appartenenza sin dal censimento 1991 (Colline di San Giovanni Rotondo nel Foggiano; Murge Ofantine e Pianura di Bari nel Barese; Pianura di Taranto nell'omonima provincia; Pianura di Copertino e Pianura di Otranto nel Leccese).

Basilicata: in lieve regresso demografico (-0.4%), cui contribuiscono entrambe le

province con intensità similari, questa regione mostra un'apprezzabile crescita degli addetti (8.7

la

ra resta sostanzialmente stabile nel suo insieme (-0.5%), ma con una netta frattura al suo interno tra ambiti in progresso e ambiti in regresso.

Più in dettaglio, sulla base del grado di terziarizzazione le regioni agrarie in accentuata involuzione sono nel Materano le Colline del basso Sinni, colline tra Bradano e Salandrella e le Coline di Irsina; ad esse si aggiunge nel Potentino la Montagna litoranea di Maratea. Per contro, poli locali di crescita, con

regioni agrarie Versante settentrionale del Pollino, Colline dell'alto Bradano, Alto Sinni e Colline del Volture in provincia di Potenza; Colline di Matera e Montagna tra Basento e Sauro in quella di Matera

Calabria: alla stabilità del quadro demografico regionale nel suo insieme (segni

di regresso si rilevano nelle province di nuova istituzione, specie in quella di Crotone) si contrappone una consistente e genera

iorno.

I progressi più consistenti del grado di terziarizzazione sono stati conseguiti dalle province di Reggio Calabria (38.9%) e Vibo Valentia (33.4%), quelli più modesti dalle province di Crotone (9.6%) e Cosenza (17.1%).

Sicilia: la dinamica 1991-1996 risulta molto contrastata in questa regione. Sul

piano demografico l'incremento complessivo del 2.7% sottende, infatti, sia l'elevata crescita della sezione orientale (province di Mes

ddetti, l'apprezzabile crescita complessiva (11.6%) è conseguente a dinamiche provinciali molto diversificate, ai cui estremi si collocano la provincia di Enna (-15.9%), in grave involuzione, e quella di Trapani (24.9%).

Il combinarsi delle dinamiche dei due attributi si risolve, in termini di rapporto tra addetti e residenti, in un modesto incremento complessivo (il dato regionale passa dal

21.3% al 23.1%) che ha, quale rovescio della medaglia, il dilatarsi dei divari interprovinciali: Provin 14.5 12.3 -15.3 7.3 1.1 5 1 a

si accentuano, ovviamente, se si considerano i raggruppamenti mi

co me le regioni agrarie, che no ano analiticamente in causa per evitare

lunghe elencazioni, salvo annotare due dati di fatto inequivocabili: nel 1996 soltanto in nove casi si supera la media regionale; il campo di variazione è compreso tra il minimo delle Co

ero degli addetti, molto vivace in provincia di Oristano

(increm assicura una buona posizione nel contesto del

Mezzog

ce Add. per 1000 residenti 1991 Add. per 1000 residenti 1996 Variazioni in %

Agrigento 13.6 14.7 8.2 Caltanissetta 13.8 16.2 17.9 Enna Trapani 1 2 22. Palermo 21.7 24.7 4.1 Siracusa 22.2 23.0 3.7 Messin 24.0 23.5 -2.2 Ragusa 24.3 23.7 -2.5 Catania 26.3 29.0 10.2 Sicilia 21.3 23.1 8.7 I divari nori di muni, co n si chiam

lline del Disueri (addetti per 1000 residenti: 5.7%) in provincia di Caltanissetta e la Piana di Catania (44.3%).

Sardegna: in lieve crescita demografica (0.9%) – del tutto uniforme per intensità

in tutte le province (1.1%), salvo quella di Nuoro (-0.2%) –, la regione presenta una discreta espansione del num

ento del 23.9%), che, se le

iorno in relazione al grado di terziarizzazione (Addetti per 1000 residenti al 1996: Sardegna, 29.6; Mezzogiorno, 25.0), non risolve, anzi in più casi accentua i gravissimi squilibri interni allorquando si scende nel dettaglio delle regioni agrarie. Tali, invero, da indurre a richiamare in nota i casi estremi per provincia16.

16 I casi estremi, due per provincia, sono i seguenti:

Provincia Regioni agrarie nelle migliori Grado R

condizioni condizioni i agrarie nelle peggiori Grado Sassari (media:

30.5) Colline litoranee della Gallura orientale 62.1 Colline dell'alto Tirso 7.5 Pianura di Sassari 37.3 Colline litoranee dell'alto Temo 5 Nuoro (media: 17.0) Colline di Nuoro 35.9 Gennargentu orientale 5.7

Colline di Campeda e del Marghine 22.7 Montagna della Barbagia Seulo 3.8 Cagliari (media:

34.9)

Campidano di Cagliari 56.5 Colline del Serrabus 7.9 Campidano di San Gavino 20.4 Colline dell'Iglesiente meridionale 7 Oristano (media:

22.8) Campidano di Oristano 33.6 Colline di Fordongianus 7.7 Tirso inferiore 14.5 Colline dell'Arborea 6.4

Si entra, a questo punto, nel merito delle variazioni nella diffusione territoriale dei servizi, iniziando con il richiamo di un dato globale significativo: il numero complessivo delle presenze (si tenga conto del numero, 30, dei servizi considerati) si accresce di 1464 unità, passando da 17108 nel 1991 a 18572 nel 1996. Pertanto il progresso è innegabile, ma non mancano casi di servizi in forte regresso, o in stasi.

In particolare, preoccupa la rarefazione spaziale delle Ateco Pubblicità e Movimentazione merci e magazzinaggio, mentre sembra fisiologica quella del Noleggio di autovetture. Anche sul fronte degli incrementi non mancano perplessità per il fatto che nelle posizioni di primo piano si incontrano Ateco certamente importanti sul piano occupazionale (esempio: Intermediari del commercio), ma non trainanti sulla via dello sviluppo; perplessità che trovano ampia conferma nella graduatoria decrescente delle Ateco per presenze nei comuni (si veda la tabella riepilogativa).

Circa le regioni, precisato che tutte hanno conosciuto un incremento delle presenze in complesso, si rileva la notevole vivacità della Campania (14%) e della Calabria (10%), mentre su livelli più modesti si posizionano la Basilicata (5%) e la Sardegna (2%) che chiude la graduatoria decrescente.

Prospetto 8 Numero dei comuni con presenza dei singoli servizi alle imprese secondo i censimenti

1991 e 1996 nel Mezzogiorno in complesso.

Ateco Comuni con servizio presente Cens. 1991 Cens. 1996 Diff. 742 Attività in materia di architettura, ingegneria ed altre attiv. tecniche 1867 2019 152 741 Attività legali, contabilità, consulenza, studi di mercato e sondaggi 1609 1785 176

511 Intermediari del commercio 1198 1677 479

748 Altre attività di tipo professionale ed imprenditoriale n.c.a. 1377 1442 65 513 Commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e tabacco 1331 1350 19 747 Servizi di pulizia e disinfestazione 1134 1199 65 515 Commercio all'ingrosso di prod. intermedi non agricoli, rottami e

cascami 974 984 10

514 Commercio all'ingrosso di altri beni di consumo finale 869 975 106

723 Elaborazione elettronica dei dati 696 793 97

512 Commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 828 717 -111 516 Commercio all'ingrosso di macchinari e attrezzature 546 545 -1 672 Attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi pensione 242 535 293 731 Ricerca e sviluppo sperim. nel campo delle scienze naturali e

ingegneria 290 511 221

517 Commercio all'ingrosso di altri prodotti 100 461 361 722 Fornitura di software e consulenza in materia di informatica 317 432 115 632 Altre attività connesse ai trasporti 441 422 -19

Grado: addetti per 1000 residenti.

725 Manutenzione e riparaz. macchine per ufficio ed elaboratori

746 vestigazione e vigilanza 294 314 20

ezzature

712 i altri mezzi di trasporto 88 203 115

nalisi tecniche

1 -11

sonale elle scienze sociali e

ori elettronici

pe lle imprese secon censim 19

e

elettronici Servizi di in

182 317 135

744 Pubblicità 328 304 -24

631 Movimentazione merci e magazzinaggio 310 303 -7

713 Noleggio di altri macchinari ed attr 195 272 77

726 Altre attività connesse all'informatica Noleggio d

90 211 121 634 Attività delle altre agenzie di trasporto 196 186 -10

743 Collaudi e a 124 179 55

711 Noleggio di autovetture 240 121 19

745 Servizi di ricerca, selezione e fornitura di per 27 107 80 732 Ricerca e sviluppo sperim. nel campo d

umanistiche 67 87 20

721 Consulenza per installazione di elaborat 129 86 -43

724 Attività delle banche di dati 19 35 16

Pros e diff

tto 9 Numero dei comuni con presenza dei singoli servizi a renze 1991-1996 per regione.

do il ento 96

uni al 1996 Differenze in % 1991

teco Mol. Camp. Pu. Bas Cal. Sic. Sard. Tot. Mol. Camp. Pu. Bas Cal. Sic. Sard. Tot. 1 175 64 756 -13 -8 -8 -13 -33 -2 -33 -13 513 52 378 220 70 217 271 194 1402 2 4 1 13 1 1 -6 1 4 22 291 182 43 156 216 87 997 -12 17 6 5 11 11 18 12 15 35 31 94 1019 0 4 1 1 400 1 4 800 14 409 3 361 43 20 2 -13 700 217 14 130 55 111 116 86 123 -9 -89 -8 -90 100 - - -33 12 143 1 103 31 42 1 112 171 118 1 3 1 1 167 50 16 131 21 172 3 143 36 5

Presenze nei com A 511 85 455 245 100 304 322 251 1762 52 48 20 45 63 19 56 41 512 39 223 122 52 8 51 5 8 167 57 127 221 -3 8 -1 0 516 10 159 106 26 48 144 62 555 -38 10 3 -21 -30 4 9 -1 517 5 124 109 18 60 117 33 466 82 74 00 13 631 12 76 64 16 41 73 33 315 20 23 -3 -6 -5 -3 -30 -2 632 12 121 90 15 95 58 434 -7 2 -17 -7 -9 -4 634 4 59 47 8 10 45 17 190 -33 2 7 -55 -12 -15 -6 671 19 180 115 17 59 123 41 554 3 711 3 32 21 5 11 30 22 124 -92 -90 1 -92 -94 6 712 0 65 40 4 19 47 28 203 -100 171 167 0 217 147 40 128 713 8 95 47 9 21 79 21 280 53 18 0 5 65 31 41 721 2 23 25 3 11 13 11 88 -33 21 -26 -25 10 -64 31 722 92 5 48 444 33 6 50 45 54 15 36 723 20 206 128 58 813 18 18 6 9 15 15 17 14 724 0 9 9 1 5 9 2 35 - 29 80 0 400 350 -33 84 725 8 95 68 5 32 77 30 325 60 83 55 6 146 97 30 74 726 4 67 48 2 21 42 21 215 33 91 3 91 91 731 64 2 64 32 163 105 39 52 83 70 80 79

732 1 17 30 8 4 12 16 88 -67 31 36 100 129 1 1857 14 121 548 254 127 390 371 329 2140 6 2 120 357 300 304 113 21 27 3 10 16 11 699 5332 3225 1028 2698 3975 2314 19271

raie ri ric

to lc to ie di aricen e gr ci ri in e pa gra ,

aratteristiche più importanti. L'insieme è costituito dai seguenti elementi: a) baricentro tra capoluoghi comunali con pesi unitari;

la superficie territoriale;

la popolazione residente al censimento 1991; d)

prese (in sigla SI) al 31 zione, più

acc u riduzione

del .4 a 1.9

km , per Campobasso si nota una lieve tendenza del baricentro SI a

mi esce

lie enza rispetto alla popolazione (da 1.4 a 2.0 km), nel caso di Isernia,

invece, -33 -20 26 741 72 503 255 16 331 356 224 22 11 3 22 8 11 11 742 19 8 0 2 17 5 12 9 743 5 54 48 7 12 35 23 184 67 32 45 75 33 40 92 45 744 6 84 80 12 31 71 26 310 20 -1 -5 33 -21 -8 -24 -7 745 2 28 21 7 11 32 8 109 - 250 00 50 746 3 68 59 26 17 -25 51 -10 24 50 -5 -4 6 747 58 321 184 71 172 219 232 1257 -19 11 -8 41 -20 4 748 58 418 231 83 230 304 176 1500 32 0 0 3 1 7 6 9 14 6 5 10 8 2 9

Le t tto e dei ba entri

Per ciascuna regione e per ciascuna provincia è sta ca ola un ins me b tri d i quali si annotano, con riferimento ai afi inse ti qu sto ra fo le c

b) baricentro ponderato con c) baricentro ponderato con

baricentro ponderato con la popolazione residente al 31 dicembre 1996; e) baricentro ponderato con gli addetti nei servizi alle imprese (in sigla SI) al censimento 1991;

f) baricentro ponderato con gli addetti nei servizi alle im dicembre 1996.

Molise: irrilevante è lo spostamento (a SO) del baricentro popola

ent ato è quello SI, in direzione NE, con la conseguenza di una significativa la divergenza tra baricentro popolazione e baricentro SI (la distanza passa da 3 ).Circa le province

grare verso S-SO, mentre è di fatto immobile il baricentro popolazione; cr vemente la diverg

il baricentro popolazione si sposta di poco verso SO, mentre più consistente è il movimento del baricentro SI che si muove in direzione opposta: conseguenza di rilievo è il dimezzamento (da 4.9 a 2.9 km) della distanza tra baricentro popolazione e baricentro SI.

-3 -2 -1 0 -3 -2 -1 0 km km Molise_Pop 91 Molise_pop 96 Molise_SI 91 Molise_SI 96

-2 -1 0 1 -4 -3 -2 -1 0 km km Campania_Pop 91 Campania_pop 96 Campania_SI 91 Campania_SI 96

Figura 8 Spostamenti dei baricentri ponderati Popolazione e addetti nei servizi alle imprese tra il 1991 e il 1996: regioni Molise e Campania.

-1 0 1 2 3 4 5 6 7 -4 -3 -2 -1 0 1 km km Puglia_Pop 91 Puglia_pop 96 Puglia_SI 91 Puglia_SI 96

0 1 2 3 4 5 -1 0 1 2 3 4 km km Basilicata_Pop 91 Basilicata_pop 96 Basilicata_SI 91 Basilicata_SI 96

Figura 9 Spostamenti dei baricentri ponderati Popolazione e addetti nei servizi alle imprese tra il 1991 e il 1996: regioni Puglia e Basilicata.

-3 -2 -1 0 1 2 3 -3 -2 -1 0 km km Calabria_Pop 91 Calabria_pop 96 Calabria_SI 91 Calabria_SI 96 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 km km

Sicilia_Pop 91 Sicilia_pop 96 Sicilia_SI 91 Sicilia_SI 96

Figura 10 Spostamenti dei baricentri ponderati Popolazione e addetti nei servizi alle imprese tra il 1991 e il 1996: regioni Calabria e Sicilia.

Campania: l'assetto della regione, molto squilibrato per l'addensarsi della

popolazione e delle attività produttive nella fascia costiera (nel 1991 il baricentro popolazione si colloca 21.3 km ad ovest di quello calcolato per i comuni con pesi unitari), non presenta significativi cambiamenti per il parametro popolazione, mentre più vivace è la dinamica SI il cui baricentro si sposta ulteriormente in direzione O-SO con la conseguenza di un ulteriore incremento della distanza rispetto al baricentro popolazione ( da 2.9 a 3.9 km), peraltro modesta se si tiene conto della dimensione della regione.

Nel dettaglio delle province soltanto quella di Salerno presenta cambiamenti di rilievo, cambiamenti che si riflettono, seppure attenuati, nel quadro regionale. In particolare, si segnala lo spostamento verso SE del baricentro SI che, data la sostanziale immobilità di quelle demografico, si traduce in una sensibile riduzione della divergenza tra addetti e popolazione (la distanza tra i corrispondenti baricentri passa da 9.0 a 7.1 km), che pur resta molto elevata e documenta il grave squilibrio esistente all'interno di questa provincia.

Puglia: l'assetto della regione nel 1991, caratterizzato dalla notevole divergenza

tra il baricentro SI e il baricentro popolazione (7.1 km di distanza), mostra un'apprezzabile tendenza al riequilibrio (nel 1996 la distanza è di 6.0 km), pur restando molto marcata la preponderanza dell'area urbana di Bari.

Figura 11 Spostamenti dei baricentri ponderati Popolazione e addetti nei servizi alle imprese tra il 1991 e il 1996: regione Sardegna.

Nel dettaglio delle province quelle di Taranto si distingue per la sostanziale convergenza tra baricentri popolazione e baricentro SI ai due censimenti; Bari e Lecce, invece, si segnalano in senso opposto, specie la prima che è caratterizzata da una distanza di 7.8 km nel 1991 che si riduce a 5.9 km nel 1996, riduzione che si riflette nella situazione regionale, compensando ampiamente i moderati spostamenti di segno opposto rilevati nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce.

Basilicata: alla stabilità dell'assetto

demografico si contrappone il dinamismo di quello dei SI che, accentua la sua divergenza (la distanza tra i baricentri popolazione e SI passa da 3.2 a 4.2 km) e tende a migrare in direzione NE per l'effetto trainante dell'area urbana del capoluogo di regione. La conferma si coglie nei dati per provincia che pongono in evidenza il moderato dinamismo del Materano (salvo lo spostamento verso nord del baricentro SI, che si colloca sempre ad E di quello demografico conservando però inalterate le relazioni di distanza: circa 4.7 km), mentre nel Potentino la divergenza cresce in maniera vistosa: da 4.7 a 6.2 km.

Calabria: il baricentro SI, pur conservando quasi inalterate le relazioni di

distanza rispetto a quello popolazione (1991: 2.8 km; 1996: 3.1 km), si sposta in maniera appariscente verso sud, causa il sommarsi delle tendenze, tra loro concordi, registrate nelle province più popolose: Cosenza e Reggio Calabria.

Nel dettaglio delle province, la prevalenza di posizioni eccentriche dei capoluoghi di provincia nei riguardi dei corrispondenti mosaici amministrativi (salvo i casi di Catanzaro e Vibo Valentia), si riflette in situazioni di elevata e crescente divergenza:

Distanza in km dai baricentri popolazione Cosenza Crotone Catanzaro Vibo Valentia Reggio Calabria

Addetti servizi imprese 1991 4.0 6.2 2.0 1.4 4.8

addetti servizi imprese 1996 5.8 6.7 1.8 2.3 6.5

Sicilia: il considerevole spostamento in direzione ovest-nordovest del baricentro

comporta una discreta riduzione della divergenza tra i due attributi (da 10.9 a 7.9 km), non particolarmente elevata se si tiene conto dell'estensione territoriale di questa regione. Tuttavia, nel dettaglio delle province il panorama è piuttosto differenziato: la divergenza cresce nelle province di Trapani, Caltanissetta, Catania, Agrigento, mentre nelle restanti le variazioni sono di poco conto. Pertanto, il riequilibrio globale sottintende il frequente accentuarsi degli squilibri provinciali.

Distanza in km dai baricentri popolazione

Trapani Palermo Messina Caltanissetta Enna Catania Agrigento Siracusa Ragusa Addetti servizi

imprese 1991 2.6 4.5 7.8 2.7 1.6 4.0 2.9 5.1 0.4

addetti servizi

imprese 1996 3.8 4.7 7.1 4.5 1.6 5.0 3.4 5.3 0.7

Sardegna: gli spostamenti dei baricentri sono trascurabili sicché l'unico elemento

di nota risiede nel persistere degli elevati squilibri esistenti al censimento 1991: oltre 19 km di distanza tra il baricentro SI e quello calcolato per i capoluoghi comunali con pesi unitari, 8.0 km tra il baricentro SI e quello demografico (come annotato per la Sicilia, si deve, però, tenere presente l'estensione territoriale della regione).

Nel documento Ambiti e sistemi territoriali (pagine 51-61)

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