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Dejanović Slavica Dukić

Ministro Politiche demografiche e per la famiglia della Repubblica di Serbia

Signore e signori, cari amici,

permettetemi di mostrare la gratitudine del governo della Repubblica di Serbia al dott. Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento, nonché al dott. Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento per l’invito a partecipare al Festival della Famiglia, che è uno degli eventi più importanti nel calendario di questa regione, soprattutto perché il tema è la cura della famiglia.

Per iniziare il mio intervento oggi, vorrei affrontare alcune delle sfide che la Repubblica di Serbia sta affrontando per quanto riguarda la demografia, la politica demografica e l’assistenza familiare. Nella Repubblica di Serbia ogni mille cittadini nascono meno di dieci bambini e muoiono circa quindici persone. Il saldo naturale è in deficit ormai da diversi decenni, causando una “perdita” ogni anno di circa 38mila cittadini. In altre parole, ogni tre anni la Serbia perde una città delle dimensioni di Trento. Siamo l’ottava nazione più vecchia d’Europa e negli ultimi decenni abbiamo assistito, in maniera crescente, al fenomeno del rinvio della maternità, principalmente riferito alla nascita del primo figlio. Affinché la popolazione serba rimanga stabile numericamente l’anno prossimo, ogni donna dovrebbe partorire 2,1 figli, ma attualmente siamo fermi ad una media di 1,46 figli a donna.

Il 2017 ha registrato la minor percentuale di primogeniti dagli anni settanta del secolo scorso. Ciò indica che la percentuale di donne che sceglie di avere figli è diminuita, ma anche che sempre più spesso i primogeniti nascono all’estero e questo ci porta al problema

della migrazione.

Tra il 2002 e il 2011, circa 150mila persone si sono trasferite all’estero. L’età media dell’emigrante è di 28,7 anni e un quinto di coloro che lascia il Paese è in possesso di un diploma di istruzione superiore. Le migrazioni rappresentano un fenomeno sociale che non può essere fermato nel mondo moderno, ma il lavoro per ridurre il tasso di migrazioni, sai interne che esterne, deve essere fatto. Questo lavoro dovrebbe includere un approccio moderno e integrato, come quello sviluppato dalla vostra Provincia, e dei meccanismi per stabilire e mantenere un certo livello di cooperazione con la diaspora, la quale potrebbe condividere con noi le conoscenze e esperienze.

D’altra parte, la cooperazione con altri paesi, in particolare europei, l’apprendimento di nuove metodologie e lo scambio di buone pratiche sono di fondamentale importanza per noi. Il fatto che la Provincia autonoma di Trento sia stata capace in soli sei anni di diventare la provincia con il saldo naturale più positivo in Italia e uno dei luoghi più attraenti in cui vivere in Europa è piuttosto impressionante. Questo ci ha motivati a iniziare la cooperazione con le vostre istituzioni due anni fa.

Accanto alle politiche di sostegno alle nascite, il secondo ambito di lavoro per noi più importante riguarda le politiche per il benessere familiare già implementate: come consolidare il lavoro, le ambizioni in ambito professionale con le esigenze parentali, e come creare un ambiente di lavoro adatto alle famiglie in cui i genitori siano messi nelle condizioni di svolgere il proprio e allo stesso tempo fare i genitori. Questi quesiti rappresentano grandi sfide per qualsiasi società.

Al giorno d’oggi, le famiglie devono affrontare molte sfide, in Serbia così come in Italia: distacco, povertà, matrimoni senza figli, madri single, così come padri singole. Ecco perché è diventato necessario, per tutti noi, lavorare insieme per il benessere della famiglia, una componente insostituibile delle nostre società. Siamo consapevoli del fatto che non è facile decidere di dare alla luce un primo figlio o un secondo, o altri, se la donna ha un lavoro e ha difficoltà a consolidare la genitorialità e il lavoro, o se la donna è disoccupata o in cerca di occupazione. Non essere in grado di consolidare il

lavoro e l’essere genitore è una sfida che ricade sulla famiglia, così come il “prezzo psicologico” della genitorialità. Voglio citare a questo proposito il famoso scrittore italiano Silvio Pellico: “Le tue azioni iniziano nella tua famiglia, perché la vera scuola della virtù si trova nella camera dei tuoi genitori.” Fino a non molto tempo fa, quando i nostri genitori ci hanno cresciuto, la società sottolineava il valore materno e la relazione con il bambino, trascurando del tutto il ruolo del padre.

I padri di oggi, in media, sono molto più presenti nelle diverse fasi della crescita dei figli, ma la società nel suo complesso deve ancora lavorare sul rafforzamento e sullo sviluppo del ruolo paterno, perché i bambini i cui padri sono presenti fin dall’inizio, sono tendenzialmente persone più stabili dal punto di vista emotivo, hanno maggiore sicurezza in sé stessi, sono più curiosi e hanno più possibilità di sviluppare abilità sociali nel corso della loro vita adulta.

Posso dirvi con orgoglio che, in collaborazione con la Camera di commercio della Serbia, e sulla base anche del vostro modello, abbiamo sviluppato un certificato aziendale “Amico della famiglia” che assegneremo per la prima volta alla fine di questo mese. L’intero progetto è stato avviato con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dell’importanza delle politiche di conciliazione famiglia e lavoro e creare un ambiente di lavoro in cui i padri e le madri lavoratori abbiano la possibilità di dare il massimo e, allo stesso tempo, mantenere l’equilibrio tra lavoro e famiglia. Questo è il primo passo verso il branding non solo delle aziende, ma anche dei comuni e delle città, proprio perché questo metodo applicato in Trentino ha mostrato risultati. Questo è il motivo per cui credo sia necessario per noi condividere esperienze e conoscenze reciproche, per lavorare insieme sul benessere della famiglia, come componente insostituibile della società, perché la famiglia nel suo insieme è un’oasi della nostra gioia e felicità, il nostro luogo sicuro, e la fonte infinita della nostra energia, che ci permette di realizzarci della vita e come Giuseppe Mazzini, il patriota, filosofo e politico italiano disse: “La famiglia è la patria del cuore”.

Per concludere, vorrei sottolineare che la Repubblica Italiana rimane ancora uno dei partner più importanti della Repubblica di Serbia.

Ecco perché è importante sviluppare ulteriormente buoni rapporti in tutti i campi. L’anno prossimo sarà un anno molto importante per il rapporto tra i nostri paesi, perché si celebreranno i 150 anni di relazioni diplomatiche, a 10 anni dalla firma della partnership strategica.

Il Memorandum d’intesa in ambito di politiche di benessere famigliare, che è in fase di preparazione e approvazione in questi mesi, e la cui firma è prevista per l’inizio dell’anno prossimo, sarà un passo importante verso un ulteriore sviluppo delle buone relazioni e della cooperazione tra i nostri paesi.

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