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La tabella che segue riporta gli impatti che possono verificarsi in fase di dismissione dell’impianto: paragrafi appresso riportati descrivono gli impatti reali provocati dalla fase.

Utilizzazione di territorio

Lo smantellamento dell’impianto comporta la progressiva riduzione dell’utilizzo del territorio.

Si procederà con la dismissione di n. 3 sottocampi fotovoltaici;

n. 3 power station;

n. 3 locali previsti nei pressi dell’ingresso all’area di impianto (control room, main technical room e locale guardiania)

viabilità di servizio;

rete di fossi di guardia per la protezione idraulica delle opere;

cavi BT;

Una ulteriore considerazione va fatta sulla dismissione dei cavi MT. In particolare, saranno effettuati scavi per un totale di circa 8 km. Gli scavi saranno chiusi tempestivamente, via via che vengono dismessi i cavi, occupando il territorio per brevi lassi temporali. Anche la sottostazione potrà essere dismessa, con ciò consegnando all’ambiente le aree impegnate.

Utilizzazione di suolo

Possono ribadirsi qualitativamente le stesse considerazioni di cui al precedente paragrafo.

Utilizzazione di risorse idriche

L’unico impiego di risorsa idrica può essere connesso ai movimenti terra necessari per ilripristino delle aree come ante operam e per la dismissione dei cavi di potenza. L’azione di mezzi meccanici può provocare il sollevamento di polveri per l’abbattimento delle quali sarà impiegata acqua nebulizzata. La risorsa idrica che sarà impiegata sarà quella che metterà a disposizione l’impresa che appalterà le attività di movimento terra. L’acqua potrà essere approvvigionata direttamente da acquedotto.

Impatto sulle biodiversità

Considerato che la dismissione dell’impianto avverrà su un’area fortemente antropizzata non si prevedono impatti né sulla flora né sulla fauna. La dismissione della linea elettrica in MT avverrà lungo viabilità pubbliche esistenti e pertanto non saranno intaccate coltivazioni di alcun tipo. L’alternativa potrebbe essere quella di mantenere l’elettrodotto per eventuali usi futuri.

Emissione di inquinanti/gas serra

Con riferimento alle emissioni di inquinanti e gas serra si ricordi che tali impatti sono dovuti principalmente all’impiego di mezzi e macchinari che saranno impiegati per il ripristino come ante operam delle aree su cui insistono il parco fotovoltaico e la sottostazione, nonché per la dismissione dei cavi di potenza in MT. Le emissioni di inquinanti sono connesse alle perdite accidentali di carburante, olii/liquidi a bordo dei mezzi per il loro corretto funzionamento. Per i gas serra si faccia riferimento alle emissioni di gas di scarico, necessariamente emessi in fase di funzionamento.

Inquinamento acustico

L’unica fonte di inquinamento acustico è costituita dalle emissioni prodotte dai mezzi meccanici che devono eseguire le seguenti attività:

Smontaggio dei pannelli fotovoltaici.

Dismissione delle opere di fondazione a sostegno dei pannelli

guardiania).

Rimozione di opere civili di servizio (viabilità e rete di fossi di guardia).

Rimozione dei cavi in BT.

Ripristino area impianto fotovoltaico come ante operam.

Movimenti terra per la dismissione dei cavi di potenza in MT.

Smontaggi e demolizioni in area SSE.

Ripristino area SSE come ante operam.

Emissione di vibrazioni

Le vibrazioni prodotte sono connesse con l’azione delle macchine e mezzi impiegati per le attività di cui al paragrafo precedente. Per ulteriori considerazioni, si rinvia al paragrafoSmaltimento rifiuti

Lo smantellamento dell’impianto comporterà la produzione di materiali come appressoricordato (per i dettagli cfr. paragrafo 3.3):

Pannelli fotovoltaici.

Acciaio delle strutture di sostegno.

Calcestruzzo delle opere di fondazione.

Cabine prefabbricate (power station, main technical room, control room, locale guardiania).

Cavi MT.

Apparecchiature elettriche ed elettromeccaniche.

Quadri elettrici.

Componenti elettroniche varie.

Motori per il funzionamento del sistema di inseguimento.

Liquidi di raffreddamento e oli lubrificnti.

CONSIDERATO che il Piano preliminare di utilizzo terre e rocce da scavo, comprende:

1) una proposta di caratterizzazione da eseguire in fase di progettazione esecutiva o prima dell'inizio lavori, che a sua volta contiene:

− numero e caratteristiche punti di indagine;

− numero e modalità dei campionamenti da effettuare;

− parametri da determinare;

2) volumetrie previste delle terre e rocce

3) modalità e volumetrie previste delle terre e rocce da riutilizzare in sito.

Per la realizzazione dell’opera è prevista un’attività di movimento terre, che si può distinguere nelle seguenti tipologie:

scotico del terreno agricolo per la realizzazione di aree di pendenza definita;

riutilizzo del materiale proveniente dagli scavi in sito, da utilizzare per la realizzazione delle aree deitinate alle strutture dei pannelli.

materiali di nuova fornitura necessari per la formazione dello strato finale di strade e piazzole.

Allo stato attuale è previsto, come già detto, la totalità del riutilizzo in sito delle prime due tipologie e, di conseguenza, anche uno scarso utilizzo della terza tipologia. Per i materiali di nuova fornitura di cui alla terza tipologia, ci si approvvigionerà da cave di prestito autorizzate più vicine possibile all’area di cantiere, utilizzando il più possibile materiali di recupero certificati. Le attività di scavo per le varie fasi della realizzazione del parco comportano un volume di materiale di scavo pari a circa 19.640 m3, ottenuta come somma tra lo scotico all’interno del parco fotovoltaico (14.500 mc), lo scavo dei cavidotti (4.340 mc), e la risagomatura del canale all’inetrno del parco (800 mc). A questi andranno aggiunti i volumi di scavo previsti per la realizzazione dell’ampliamento della Stazione Terna (24.500 mc) e per la sottostazione elettrica (7.000 mc), per ulteriori 31.500 mc. In totale, quindi, si avranno volumi di scavo pari a 51.140 mc.

Detto materiale servirà, in parte, per creare le aree a pendenza definita, necessarie per la collocazione delle strutture dei pannelli, (15.300 mc), per il rinterro degli scavi dei cavidotti e per le viabiltà all’interno del parco (4.088 mc), oltre al rinterro perimetrale dei corpi di fabbrica delle stazioni e alla rinaturalizzazione dei luoghi (5.880 mc). Il materiale eccedente, costituito da terre e rocce proveniente dagli scavi, sarà smaltito con il conferimento presso centri di recupero o siti di bonifica eventualmente individuati in fase esecutiva. Gli asfalti provenienti dalle pavimentazioni stradali divelte per la realizzazione dei cavidotti saranno conferiti presso idonei centri di recupero.

MISURE DI MITIGAZIONE PREVISTE

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