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PARERE redatto sulla base della documentazione e delle informazioni fornite dal servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente regione Siciliana.

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OGGETTO: “Progetto per la realizzazione di un Impianto Fotovoltaico di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile solare denominata “Mazara 01” di potenza complessiva pari a 11 MWp (9,6 MW in immissione) sito nei Comuni di Mazara del Vallo (TP) e Marsala (TP) delle opere connesse e infrastrutture indispensabili “

Sigla Progetto: TP_012_IF00074 Proponente: VGE 01 s.r.l.

Procedimento: Valutazione di impatto ambientale (VIA), ai sensi dell’art 23 del D.lgs.

152/06 e ss.mm.ii.– Provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) ai sensi dell’art.

27-bis del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.

PARERE redatto sulla base della documentazione e delle informazioni fornite dal servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente regione Siciliana.

PARERE ISTRUTTORIO INTERMEDIO C.T.S. n. 41/2020 del 09.09.2020 VISTO l’art. 91 della Legge Regionale n. 9 del 07 maggio 2015 recante “Norme in materia di autorizzazione ambientali di competenza regionale”, come integrato con l’art. 44 della Legge Regionale n. 3 del 17.03.2016;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.;

VISTO il D.P.R. n. 357 dell’08/03/1997 e s.m.i;

VISTO il DPR 13/06/2017 n. 120 Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo;

VISTO il D.A. n. 207/GAB del 17 maggio 2016 – Costituzione della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il D.A. n. 57/GAB del 2020 che regolamenta il funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale;

VISTA la Nota prot. 605/GAB del 13 febbraio 2019, recante indicazioni circa le modalità di applicazione dell’art. 27-bis del D.lgs. 152/2006 e s.m.i;

VISTO il D.A. n. 295/GAB del 28/06/2019, che approva la “Direttiva per la corretta applicazione delle procedure di valutazione ambientale dei progetti”;

VISTO il D.A. n. 311/GAB del 23 luglio 2019, con il quale si è preso atto delle dimissioni dei precedenti componenti della Commissione Tecnica Specialistica (C.T.S.) e, contestualmente, sono stati nominati il nuovo Presidente e gli altri componenti della C.T.S.;

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VISTO il D.A. n. 318/GAB del 31 luglio 2019 di ricomposizione del Nucleo di coordinamento e di nomina del vicepresidente;

VISTO il D.A. n. 414/GAB del 19 dicembre 2019 di nomina di nn. 4 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti;

RILEVATO che con DDG n. 195 del 26/3/2020 l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana ha approvato il Protocollo d’intesa con ARPA Sicilia, che prevede l’affidamento all’istituto delle verifiche di ottemperanza dei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza regionale relative alle componenti: atmosfera;

ambiente idrico (limitatamente agli aspetti qualitativi); suolo e sottosuolo; radiazioni ionizzanti e non; rumore e vibrazione;

VISTO la nota prot. n. 71083 del 29/10/2019, e successiva integrazione prot. n. 76559 del 22.11.2019, con cui la società procedente ha presentato, ai sensi degli articolo 23 del D.Lgs.

152/2006 e ss.mm.ii., Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (P.A.U.R.) di cui all’art.

27/bis del D.Lgs. 152/2006; e ss.mm.ii, istanza per l’attivazione della procedura di VIA relativa l’avvio al progetto in esame;

VISTA la nota prot. n. 3483 del 21/01/2020 redatta ai sensi dell’art. 27-bis del D. Lgs.

152/2006 e s.m.i., recante la “Dichiarazione di procedibilità” con cui il RUP comunica la procedibilità dell’istruttoria, la pubblicazione della documentazione sul portale SIVVI, il pagamento degli oneri istruttori ed il Responsabile del procedimento e ribadito che, ai sensi del D.A. n. 142/GAB del 18/04/2018 (all’epoca vigente), ogni connesso accertamento e valutazione è di competenza del Servizio I del Dipartimento Regionale Ambiente della Regione Sicilia;

VISTA la nota prot. 1981 del 15.04.2020 con la quale si comunica l’avvenuta pubblicazione dell’avviso pubblico di cui all’art. 23 del D.lgs. 152/2006;

VISTO che a causa dell’emergenza pandemica dovuta al coronavirus Covid-19, ai sensi dell’art. 103, comma 1, del D.L 17/3/2020 n. 18 “c.d. Cura Italia”, modificato dall’art. 37 del D.L. 8/4/2020 n. 23, sono sospesi fino al 15 maggio i termini procedimentali, endoprocedimentali e conclusivi relativi a tutte le istanze, le segnalazioni e le comunicazioni pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data;

VISTO che alla luce della sopra citata normativa i termini di cui all’art. 23 del D.lgs.

152/2006 decorrono dal 15 maggio e, che, nel termine di cui all’art. 24 del D.lgs. 152/2006, (15 luglio 20220) non sono pervenute osservazioni;

LETTI i seguenti elaborati trasmessi dal proponente:

Elenco degli elaborati

CE01

Relazione generale del progetto definitivo CE02

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Documentazione fotografica CE03

Relazione geologica CE04

Relazione idrologica e idraulica CE05

Relazione e calcoli preliminari sulle strutture CE06

Relazione geotecnica e sismica CE07

Relazione tecnica e calcolo preliminare degli impianti CE08

Calcolo di producibilità dell'impianto fotovoltaico CE10

Relazione sui campi elettromagnetici CE11

Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti (art. 24 co. 3 DPR 120/2017)

CE13

Relazione sulla dismissione dell'impianto e ripristino dei luoghi CE14

Ostacoli alla navigazione aerea CE15

Quadro economico dell'opera CE16

Elenco prezzi unitari CE17

Computo metrico estimativo CE18

Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici CE19

Piano particellare CE20

Piano di manutenzione dell'impianto CE21

Prime indicazioni per la stesura dei piani di sicurezza CE22

Corografia generale CE23

Inquadramento impianto fotovoltaico su IGM CE24

Inquadramento impianto fotovoltaico su CTR CE25

Inquadramento impianto fotovoltaico su Ortofoto CE26

Inquadramento impianto fotovoltaico su Catastale CE27

Planimetria generale di impianto CE28

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Rilievo planoaltimetrico CE29

Stato di fatto: sezioni trasversali CE30

Stato di fatto: sezioni longitudinali CE31

Stato di progetto: sezioni trasversali CE32

Stato di progetto: sezioni longitudinali CE33

Stato di progetto: planimetria modellazione del terreno CE34

Planimetria impianto con suddivisione in campi CE35

Planimetria percorso cavi MT CE36

Planimetria campo 1: percorso cavi elettrici BT e strumentazione

CE37

Planimetria campo 2: percorso cavi elettrici BT e strumentazione

CE38

Planimetria campo 3: percorso cavi elettrici BT e strumentazione

CE39

Sezioni tipo cavidotti BT e strumentazione CE40

Sezioni tipo cavidotti MT CE41

Schema elettrico unifilare di impianto MT/BT CE42

Schema elettrico unifilare di impianto campo 1 CE43

Schema elettrico unifilare di impianto campo 2 CE44

Viabilità interna al parco: sezioni tipo CE51

Recinzione: particolari costruttivi CE52

Ingressi: particolari costruttivi CE53

Planimetria con indicazione dei bacini scolanti CE54

Planimetria con indicazione delle opere idrauliche CE55

Architettura sistema di controllo CE56

Planimetria sistema di sorveglianza CE57

(5)

Planimetria sistema di monitoraggio CE58 Planimetria elettrodotti di collegamento alla SSE su CTR CE59 Planimetria elettrodotti di collegamento alla SSE su Catastale CE60 Sezioni tipo cavidotti di collegamento tra l'impianto

fotovoltaico e la SSE

CE61

Planimetria elettrodotti di collegamento alla SSE : interferenze su ctr

CE62

Planimetria SSE CE63

Locale quadri MT e scomparti per l'impianto fotovoltaico CE64

Schema unifilare SSE CE65

Studio impatto ambientale AP01

Studio impatto ambientale - sintesi non tecnica AP02

Relazione Pedoagronomica AP03

Relazione Florofaunistica AP04

Documento Non prodotto

AP05 Carta dei vincoli nel raggio di 10 km dall'area interessata

dall'impianto

AP06

Carta dei vincoli nell'area di intervento - vincoli paesaggistici AP07 Carta dei vincoli nell'area di intervento - vincolo idrogeologico AP08 Carta dei vincoli nell'area di intervento - dissesti da PAI AP09 Carta dei vincoli nell'area di intervento - tipologie dissesti da

PAI

AP10

Carta dei vincoli nell'area di intervento - pericolosità da PAI AP11

Uso del suolo da SIT AP12

Carta dei siti afferenti alla rete natura 2000 AP13

Carta Parchi e riserve AP14

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Stralcio del piano faunistico venatorio AP15

Carta della rete ecologica siciliana AP16

Piano Paesaggistico Ambiti 2 e 3 della Provincia di Trapani - Beni Paesaggistici

AP17

Piano Paesaggistico Ambiti 2 e 3 della Provincia di Trapani - Componenti del Paesaggio

AP18

Piano Paesaggistico Ambiti 2 e 3 della Provincia di Trapani - Regimi Normativi

AP19

Sovrapposizione impianto su PRG Mazzara del Vallo AP20

Sovrapposizione impianto su PUC Marsala AP21

Rilevamento impianti IAFR nel raggio di 3 km AP22

VISTA la nota prot. ARTA n. 4967 del 27.01.2020, con la quale è stato trasmesso il nulla osta della società Snam Rete Gas S.p.a.;

VISTA la nota prot. ARTA n. 7603 del 07.02.2020 con la quale la società Terna S.p.a. ha evidenziato la necessità, ai fini dell’autorizzazione di cui all’art. 12 del D.lgs. 387/2003 che il proponente presenti alle Amministrazioni competenti la documentazione progettuale completa delle opere RTN; VISTA la nota prot. ARTA n. 10470 del 20.02.2020 con la il Libero Consorzio Comunale di Trapani ha espresso parere positivo sul progetto proposto; VISTA la nota prot. ARTA n. 15634 del 17 marzo 2020, con la quale il Servizio Ispettorato Ripartimentale delle Foreste ha evidenziato che la zona d’intervento non è sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 del R.D.L.3267/1923; VISTA la nota prot. ARTA n.

16609 del 23 marzo 2020, con la quale il Servizio Prevenzione Secondaria, malattie professionali e sicurezza sui luoghi di lavoro ha chiesto alla Proponente di integrare la documentazione e, segnatamente, di depositare una relazione in cui si valutino i rischi da agenti fisici per i lavoratori e specificatamente all’esposizione a campi elettromagnetici ad impianto attivo; VISTA la nota prot. ARTA n. 18160 del 03.04.2020, con la quale, ai sensi dell’art. 334, comma 1, del D.lgs. 66/2010, l’Aeronautica Militare ha espresso parere favorevole alla realizzazione del progetto; VISTA la nota prot. ARTA n. 18485 del 06.04.2020, con la quale la società Proponente ha trasmesso la seguente documentazione integrativa:

1) Dichiarazione sostitutiva di vigenza del Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio;

2) Dichiarazione del soggetto proponente nonché di eventuali società socie maggioritarie, al fine della richiesta della prescritta informazione antimafia al Prefetto;

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3) Copia dell’attestazione di istituto di credito di disponibilità a finanziare l’iniziativa e la sussistenza, in capo al richiedente, della capacità organizzativa e finanziaria per lo sviluppo dell’iniziativa che, in data 10/02/2020, è già stata trasmessa al Dipartimento Energia direttamente dall’istituto di credito;

4) Copia del contratto notarile preliminare di acquisizione dei diritti di superficie relativamente alle aree su cui realizzare l’impianto;

5) Dichiarazione di impegno alla realizzazione diretta dell’impianto fino alla fase dell’avvio dello stesso;

6) Atto di adesione al protocollo di legalità;

7) Dichiarazione di impegno a non avvalersi di ex dipendenti pubblici che hanno esercitato, negli ultimi tre anni di servizio, poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni;

8) Copia del preventivo per la connessione n. 201900134 rilasciato da Terna S.p.A. e accettazione dello stesso;

9) Copia del Certificato di Destinazione Urbanistica delle aree interessate dall’intervento;

10) Copia della ricevuta d'avvenuto versamento, ai sensi dell’art. 10 del DPRS n. 48 del 18/07/2012, di € 850 per oneri istruttori, pari allo 0,01 per cento dell'importo dell’opera de qua come da Quadro economico generale con valore complessivo dell'opera di cui all’elaborato denominato “CE16 Quadro economico”, facente parte del progetto definitivo presentato;

11) Dichiarazione di impegno alla corresponsione, prima dell’avvio dei lavori, di una fideiussione a garanzia della esecuzione degli interventi di dismissione delle opere e messa in pristino;

12) Relazione del Gestore di Rete relativa alla pratica di connessione n. 201800058 che riguarda un altro impianto FER, facente capo alla medesima Società, con il quale l’impianto in oggetto richiamato condividerà lo stallo della medesima futura stazione RTN così come specificato nel preventivo di connessione;

13) Asseverazione di esclusione iter valutativo ENAC di cui all’elaborato denominato “CE15 - Ostacoli alla navigazione aerea - asseverazione ENAC”, facente parte del progetto definitivo presentato;

14) Dichiarazione di affidamento dell’incarico, ai tecnici professionisti abilitati, per la redazione del progetto definitivo dell’impianto fotovoltaico “Mazara 01”.

VISTA la nota prot. ARTA n. 19590 del 14.04.2020, con la quale la Proponente ha trasmesso la dichiarazione ai sensi della Legge 190/2012; VISTA la nota prot. ARTA n. 21478 del 24.04.2020, con la quale l’Autorità di Bacino Distretto Idrografico della Sicilia ha chiesto di integrare la documentazione di progetto con gli elaborati necessari a verificare il rispetto della disciplina contenuta nel R.D. 523/1994; VISTA la nota prot. ARTA n. 24675 del 08.05.2020, con la quale la società Proponente ha trasmesso all’Ufficio del Genio Civile di Trapani copia della pubblicazione in GURS dell’avviso di cui all’art. 111 del R.D. n. 1175/1933;

VISTA la nota prot. ARTA n. 33709 del 17.06.2020, con la quale la società Proponente ha trasmesso il referto di avvenuta pubblicazione del progetto all’Albo Pretorio del Comune di Mazara del Vallo; VISTA la nota prot. ARTA n. 34508 del 19.06.2020, con la quale la società Proponente ha trasmesso la relazione, concernente la valutazione rischi esposizione ai campi elettromagnetici; VISTA la nota prot. ARTA n. 37062 del 01/07/2020, con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto di integrare la documentazione ai fini dell’emissione del

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parere di competenza in relazione al II lotto; VISTA la nota prot. ARTA n. 39460 del 13.07.2020, con la quale il Proponente ha riscontrato le osservazioni poste in essere nell’ambito del procedimento di cui al DPR 327/2001; VISTA la nota prot. ARTA n. 41255 del 21.7.2020, con la quale l’Assessorato alla Salute ha espresso parere favorevole;

CONSIDERATO che l’impianto fotovoltaico in progetto consiste nella realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile solare, mediante l’installazione di 27.352 moduli fotovoltaici di potenza unitaria pari a 400 Wp, per una potenza complessiva di circa 11 MW nominali (9,6 MW in immissione) installati su inseguitori mono-assiali, sito in località Iudeo, nel Comune di Mazara del Vallo in Provincia di Trapani (di seguito anche “Mazara 01”).

PRESO ATTO che non sono pervenute a questa Commissione T.S. osservazioni formulate entro i termini di cui all’art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006;

RILEVATO dallo Studio di Impatto Ambientale (SIA) e dalla documentazione progettuale sopra indicata emerge quanto segue:

1. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO

L’area interessata dall’installazione dell’impianto Mazara 01 ricade in località Iudeo, nel Comune di Mazara del Vallo, su una superficie a destinazione agricola. La linea elettrica interrata in MT a 30 kV per il collegamento dell’impianto alla rete RTN ricade in parte nel territorio del Comune di Mazara del Vallo ed in parte nel territorio del Comune di Marsala e sarà realizzata prevalentemente lungo la viabilità esistente. Il territorio è caratterizzato da un’orografia prevalentemente pianeggiate, l’area di impianto ha un’altitudine media s.l.m. di circa 90-100 m.

Dal punto di vista cartografico, le opere in progetto ricadono all’interno delle seguenti cartografie e Fogli di Mappa:

seguente codifica "257_III_NE-Baglio Chitarra";

618010;

166, 168.

Dalla Carta dell’uso del suolo, codice AP12, risulta che l’area di impianto è caratterizzata da vigneto.

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2. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

CONSIDERATO che il Proponente ha esaminato i seguenti strumenti pianificatori/programmatori e dall’analisi dei quali afferma che:

Strategia energetica Nazionale (SEN): il progetto è compatibile con la SEN, in quanto il progetto contribuirà certamente alla richiamata penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche al 55% entro il 2030;

Proposta di Piano Nazionale Integrato per L’Energia e il Clima: il progetto è compatibile con il PNIEC per le stesse ragioni evidenziate sopra;

Piano Energetico Ambientale Regione Siciliana (PEARS): Il proponente ritiene che la previsione del potenziamento della rete elettrica regionale sia perfettamente in linea con il progetto in argomento. Attesi, inoltre, gli obiettivi di sostenibilità ambientale previsti dal PEAR con particolare riferimento all’incremento del consumo energetico da fonti rinnovabili, ritiene che l’impianto in progetto sia e compatibile con il P.E.A.R.S;

Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI): come evidenziato dall’Autorità di Bacino Distretto Idrografico della Sicilia, nell’ambito del Piano per l’Assetto idrogeologico del Bacino Idrografico del Fiume Màzzaro e Area Territoriale tra il Bacino Idrografico del Fiume Màzzaro ed il Bacino Idrografico del Fiume Arena non vengono individuate aree a pericolosità e/o rischio geomorfologico ed idraulico nell’area di progetto.

Dall’analisi del Piano per l’assetto idrogeologico, P.A.I., si rileva che l’area oggetto di intervento ricade all’interno dei seguenti bacini idrografici e aree territoriali:

irgi,

Fiume Màzaro,

Fiume Arena.

Piano di Tutela delle Acque: il proponente afferma che le aree oggetto di intervento non ricadono all’interno di nessuno dei Bacini Idrogeologici individuati dal PTA;

Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia: Il parco in progetto, come evidenziato anche dal proponente, ricade all’esterno dell’area sensibile istituita dall’ordinanza n. 65/TCI del 16/09/2003 del Vice Commissario della Regione Siciliana per l’attuazione degli interventi diretti a fronteggiare la situazione di emergenza nel settore in materia di tutela delle acque superficiali e sotterranee, per l’area di Castellammare del Golfo. Il proponente, sul

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punto, evidenzia come la realizzazione dell’impianto proposto e il suo esercizio “non possono in alcun modo inficiare le caratteristiche dei corpi idrici superficiali, né tantomeno quello dei corpi idrici sotterranei. Con riferimento alla possibile interferenza tra le opere di cui al presente Studio e i corpi idrici superficiali si osservi che l’area di impianto sarà oggetto di limitati movimenti di terra che non modificheranno in maniera sostanziale l’orografia dei luoghi. Va, altresì, osservato che l’area è attraversata da un canale esistente in cui recapiterà la rete di fossi di guardia che è stata progettata per la captazione e l’allontanamento delle acque meteoriche dalle aree. Inoltre, la viabilità in progetto sarà dotata di opere di intercettazione e allontanamento delle acque meteoriche presso il citato canale esistente (si farà in modo di mantenere il più possibile inalterato il regime idrico esistente). Anche la posa dei cavi MT di potenza non interferirà con il reticolo idrografico, in quanto i cavi correranno al di sotto della viabilità di servizio e di viabilità pubbliche esistenti. Infine, si osservi che le opere oggetto del presente Studio non prevedono nessuna forma di scarico sui corpi idrici superficiali, né tantomeno attingimenti dagli stessi. Per quel che concerne l’interferenza con i corpi idrici sotterranei, si osservi che: Solo le aree oggetto delle opere di fondazione delle strutture di sostegno dei pannelli saranno realmente rese impermeabili. Per la trivellazione dei pali di fondazione non è previsto l’impiego di alcuna sostanza inquinante. Anche l’area da dedicare alla Sotto Stazione Elettrica sarà resa impermeabile. La viabilità sarà progettata prevedendo una fondazione stradale costituita da materiali altamente permeabili e consentono lo scambio idrico tra strati superficiali e strati profondi del terreno. La trincea di posa dei cavi MT sarà rinterrata e rinfiancata con materiale proveniente dagli scavi assicurando, anche in questo caso lo scambio idrico tra i diversi strati di terreno, nonché il passaggio delle acque di falda, ove dovesse verificarsi un innalzamento del livello della stessa. Non sono previsti emungimenti da falda, né tanto meno scarichi nella stessa. Solo a titolo qualitativo si fa presente che le uniche forme di inquinamento possono essere dovute a fuoriuscite accidentali di carburante, olii o altri liquidi inquinanti a bordo dei mezzi meccanici/veicoli che saranno impiegati per la realizzazione delle opere e per la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Alla luce di quanto citato il progetto può certamente essere ritenuto compatibile con il P.T.A.”.

Piano Regolatore del Comune di Mazara del Vallo: L’area oggetto di studio ricade all’interno dell’area classificata come E1 ai sensi dell’art.50 delle N.T.A. Sono le zone nelle quali è prevalente l'attività agricola, le aree incolte o lasciate a pascolo e tutte le altre comunque non comprese in zone territoriali omogenee e sottoposte a particolari vincoli. In dette zone è consentita l'edificazione di case coloniche e di abitazioni, con il rilascio di singole concessioni e con le seguenti prescrizioni:

Densità fondiaria = 0,03 mc/mq Altezza massima = 7,50 ml Np N° piani utili = 2

Distanza tra pareti sfinestrate = 10,00 ml Dc Distanza dai confini = 10,00 ml La distanza dalle strade sarà quella di cui al D.M 1/4/1968 n. 1404.

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Oltre alle case coloniche e alle abitazioni e indipendentemente dalla densità fondiaria ammessa il Piano consente la realizzazione di costruzioni di carattere esclusivamente agricolo, necessarie alla conduzione delle aziende agricole, quali stalle, fienili, magazzini e silos per la raccolta e conservazione dei prodotti agricoli e per il ricovero dei mezzi meccanici necessari alle lavorazioni del suolo e dei prodotti. La superficie di tali costruzioni non residenziali e ad esclusivo servizio delle attività agricole non può superare 1/60 di quella del fondo agricolo.

E' consentito il restauro e la ristrutturazione dei manufatti esistenti alla data di approvazione del PRG, quale che sia il loro volume.

In tale aree è consentita inoltre l'edificazione di impianti e manufatti edilizi destinati alla lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e allo sfruttamento a carattere artigianale di risorse naturali con le prescrizioni di cui all'art. 22 della L.R. 27/12/78 n° 71 così come modificato dall'art. 6 della LR 31/5/1994 n° 17 e delle altre norme vigenti in materia di insediamenti industriali.

Sono consentite installazioni di vivai e stabilimenti sperimentali per la produzione agricola.

Sono consentiti inoltre manufatti occorrenti all'approvvigionamento idrico (stazioni di pompaggio, cisterne ecc), al trasporto di energia e ad altri impianti tecnici di aziende di Stato e di aziende concessionarie di impianti di pubblica utilità (gas, telefoni ecc).

Nelle medesime Zone E/1 le attività turistiche potranno essere consentite nei fabbricati esistenti e nelle modalità consentite dalle attività agrituristiche.

Il Piano Regolatore del Comune di Mazzara del Vallo, contempla inoltre un parco archeologico; di ciò ne è data evidenza anche nel SIA dal proponente. Tuttavia, il Proponente evidenzia che “malgrado il PRG contempli un parco archeologico, non rientrando quest’ultimo all’interno della pianificazione paesaggistica regionale si può ritenere che l’area di impianto e con essa il layout dei cavi (previsto in parte in zona agricola e in parte su strade pubbliche) sia compatibile con il PRG comunale”. Il progetto del parco, inoltre,specifica il proponente “non è stato redatto”

Piano Urbanistico Comprensoriale, P.U.C., del Comune di Marsala:

Allo stato attuale, lo strumento di pianificazione territoriale in vigore nel Comune di Marsala è il Piano Urbanistico Comprensoriale, PUC, n. 1 approvato con Decreto Presidenziale del 29 novembre 1977 n. 133/A, pubblicato su GURS n. 8 del 25/02/1978. Per il citato Piano è stata approvata una variante con Decreto dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente del 26/02/2007, pubblicato su GURS n. 16 del 13/04/2007. Ancora oggi è in corso la redazione del PRG. Dalla consultazione del PUC fatta dal proponente sul Geoportale è emerso che la cartografia non copre la zona interessata dalla realizzazione dell’area SSE (prevista in C/da Giummarella, nei pressi dell’intersezione tra la SP08 e la SP69). “Le zone limitrofe, coperta da PUC, sono certamente agricole (cfr. immagine appresso riportata tratta dal geoportale).”

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Rete Natura 2000 parchi e riserve regionali, zone di protezione e conservazione integrale di cui al D. Lgs n. 42 del 22.01.2004,Corridoi della Rete Ecologica Siciliana, Area IBA:

Dall’esame della Carta dei vincoli nel raggio di 10 km dall'area interessata dall’impianto – Siti della Rete

Natura 2000 – codice AP06-2/11: l’area oggetto di intervento si trova a oltre 3.600 km dal sito ZSC, Zona Speciale di Conservazione, codice ITA010014.”Sciare di Marsala”

Altri Siti si trovano a oltre 10 km dal perimetro di impianto.

Dall’esame della Carta dei vincoli prodotta nel raggio di 10 km dall'area interessata dall’impianto - Parchi e Riserve – codice AP06-4/11: la Riserva Naturale Orientata, R.N.O., Isole dello Stagnone di Marsala si trova a oltre 10 km dall’area oggetto di intervento;

Dall’esame della Carta dei vincoli prodotta nel raggio di 10 km dall'area interessata dall’impianto - Corridoi della Rete Ecologica Siciliana – codice AP06-9/11: le aree oggetto di intervento non interessano i corridoi lineari e diffusi della Rete Ecologica.

Carta dei vincoli nel raggio di 10 km dall'area interessata dall’impianto – IBA – codice AP06- 3/11: le IBA, Important Bird Area, si trovano a più di 10 km dalle aree oggetto di intervento.

Carta Parchi e Riserve – codice AP14: la cartografia mostra che il confine ovest dell’impianto fotovoltaico si trova a circa 15,1 km dalla Riserva Naturale Orientata denominata Isole dello Stagnone di Marsala.

Stralcio del Piano Faunistico Venatorio – codice AP15: dalla consultazione della cartografia non si rileva alcuna criticità.

Ulteriori vincoli

Inoltre dell’esame della cartografia prodotta emerge che:

Carta dei vincoli nel raggio di 10 km dall'area interessata dall’impianto – Aree percorse dal fuoco – Anni dal 2007 al 2016 – codice AP06-8/11: le aree oggetto di intervento non sono state interessate da incendi negli anni analizzati.

Carta dei vincoli nel raggio di 10 km dall'area interessata dall’impianto – Vincolo idrogeologico e aree boscate – codice AP06-11/11: le aree oggetto di intervento non ricadono all’interno di zone vincolate.

Piano Territoriale Paesistico Regionale

Dall’esame della Carta dei vincoli nell’area di intervento – Vincoli paesaggistici – AP07, prodotta dalla Proponente risulta che una parte delle opere in progetto ricadono all’interno di aree tutelate dal vincolo paesaggistico; si tratta, come precisa la stessa società, “di una esigua tratta di cavi in MT di collegamento tra l’impianto fotovoltaico e la sottostazione di

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trasformazione; nella fattispecie la tratta di cavi ricade in area tutelata ai sensi dell’art. 142, co. 1 lett. c) del D. Lgs. 42/2004, “corsi d’acqua e relativa fascia di rispetto di 150 m”.

RITENUTO che, relativamente agli strumenti di pianificazione energetica, il Proponente fornisce una descrizione degli obiettivi programmatici, senza tuttavia rappresentare adeguatamente la coerenza dell’Intervento rispetto alle previsioni di piano, sia relativamente agli obiettivi di produzione energetica da FER, sia in relazione alle condizioni poste dal PEARS per l’installazione di nuovi impianti in aree agricole

RITENUTO che dall’esame del SIA non emerge una descrizione dei rapporti di coerenza e compatibilità del progetto con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione settoriale rilevanti nel progetto in esame quali:

Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni:e l’area di progetto rientra nel più ampio bacino idrografico del Fiume Arena e tenuto conto che nell’ambito delle misure di prevenzione del Piano è prevista la misura limitazioni all’uso-regolamentazione con le azioni denominate “Fasce Fluviali” e “Pianificazione dell’uso del suolo e regolamentazione” che rappresentano con i loro obiettivi il riferimento per le previsioni di uso del suolo;

Piano di Protezione Civile Comunale: il progetto ricade all’interno della Zona Sismica 2 “Zona con Pericolosità sismica media”;

RITENUTO altresì che un’elaborazione completa del SIA richiede una descrizione dei rapporti di coerenza e compatibilità del progetto con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione settoriale quali:

 Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della Qualità dell’Aria Ambiente della Regione Siciliana;

 Piano Regionale dei Trasporti;

 Piano di Tutela delle Acque;

 Piano delle Bonifiche delle aree inquinate;

 Pianificazione e Programmazione in Materia di Rifiuti e Scarichi Idrici;

 Piano Regionale dei Materiali di cava e dei materiali lapidei di pregio;

 Piano Faunistico Venatorio;

 Piano Forestale Regionale;

 Piano di Gestione delle Acque;

 Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi boschivi;

RITENUTO che è necessario svolgere un ulteriore approfondimento nel SIA al fine di valutare la coerenza del progetto proposto con il PAI, tenuto conto del fatto l’area di intervento ricade all’interno dei seguenti bacini idrografici e aree territoriali “Bacino Idrografico del Fiume Birgi;Area Territoriale tra il Bacino Idrografico del Fiume Birgi e il Bacino Idrografico del Fiume Màzaro;Bacino Idrografico del Fiume Màzaro; Area

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Territoriale tra il Bacino Idrografico del Fiume Màzaro e il Bacino Idrografico del Fiume Arena” e che, a tali fini, è necessario che vengano realizzati degli studi idrogeologici ed idraulici, secondo i metodi previsti dal Piano per l’Assetto Idrogeologico, al fine di avere contezza dell’eventuale rischio residuo da attribuire;

RITENUTO al fine di valutare la coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale è necessario verificare la rispondenza del progetto anche alle norme d’uso del piano paesaggistico regionale, non solo con riferimento alle aree interessate dal progetto, ma anche quelle relative alla connessione;

RITENUTO inoltre che la tratta dei cavi ricade in area tutelata ai sensi dell’art. 142, co. 1 lett. c) del D. Lgs. 42/2004, “corsi d’acqua e relativa fascia di rispetto di 150 m” e che sul punto è necessario esaminare una possibile variazione del progetto; RITENUTO altresì che al momento non risulta essere acquisito a questa CTS il parere della Competente Soprintendenza;

RITENUTO altresì che:

- l’area di progetto dista circa 3.600 km dal sito ZSC, Zona Speciale di Conservazione, codice ITA010014.”Sciare di Marsala”;

- detta area ospita comunità vegetali di una certa rilevanza floristica, fitocenotica e faunistica.

Fra le specie figurano alcune entità in buona parte rare, la cui presenza nel territorio è comunque ritenuta di particolare interesse fitogeografico;

- pertanto, indipendentemente dalla distanza dal sito in questione, il progetto in esame potrebbe avere un effetto significativo sulla ZPS) si dovrà inoltre provvedere ad effettuare una caratterizzazione faunistica e floristica al fine di poter, più approfonditamente, valutare gli effetti del progetto proposto con la coerenza e gli obiettivi di tutela della rete Natura 2000 con le specie animali e habitat. Lo studio dovrà fornire specifiche integrazioni sui potenziali effetti sulla avifauna e sul fenomeno delle migrazioni, ed individuare gli eventuali effetti mitigativi.

RITENUTO inoltre che fra i principali fenomeni di disturbo per i vari habitat delle Sciare – con ripercussioni sulla flora, le fitocenosi e la fauna – risultano gli incendi, assai frequenti e che i pannelli fotovoltaici, pur non rientrando nell’elenco delle attività soggette al controllo VV.F., sono comunque da esaminare attentamente nel loro contesto autorizzativo complessivo, implicando il coinvolgimento di molti fattori e rischi associabili. Di fatto, tenuto conto della particolare frequenza di incendi nell’area (tanto che dalla stessa documentazione fotografica prodotta dalla Proponente; cfr. Elaborato n. CE03, foto n. 8 e foto n. 9 da cui si evince l’attuale presenza di aree percorse da incendi) si chiede di effettuare un’analisi dei rischi, potendo determinare l’istallazione proposta, un aggravamento delle condizioni di sicurezza antincendio, tenuto conto della presenza a:

-688 metri di altro impianto fotovoltaico di altro produttore;

-971 metri di altro impianto eolico di altro produttore;

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-1784 metri di altro impianto eolico di altro produttore;

RITENUTO infine che, sul punto, è necessario effettuare un ulteriore approfondimento nel SIA esaminando se l’area di progetto è censita nel catasto incendi e la compatibilità dell’intervento proposto con i divieti di cui alla Legge 253/200 (Legge Quadro in materia di incendi boschivi).

CONSIDERATO e RITENUTO che dal SIA e dalla documentazione in atti si evince il seguente regime vincolistico

1) l’area di progetto è interessata da vincoli ai sensi del D.lgs. 42/2004,

2) l’area di progetto non è interessata dal vincolo idrogeologico di cui al R.D.L 3267/1923, come evidenziato anche dal nota prot. ARTA n. 15634 del 17 marzo 2020 del Servizio Ispettorato Ripartimentale delle Foreste;

3) l’area interessata dallo studio non ricade nelle fasce di rispetto da boschi, di cui all’art. 15, lettera e) della L.R. 78/76;

4) non esistono nuclei abitativi a meno di 50 mt. dall’area di progetto;

5) l’area oggetto di studio non interferisce con le aree boscate ai sensi dell’art. 4 della L.R. 16/96, e loro relative fasce di rispetto (con ampiezza variabile da 50m a 200m);

6) l’area di progetto ricade nella fascia di rispetto 150 mt da fiumi, torrenti e corsi d’acqua (art.142, lett.c, D.Lgs 42/2004);

CONSIDERATO altresì l’area di progetto è classificata secondo il vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Mazara, come Zona Agricola E1. In tale area, come previsto dall’art.

50 delle NTA è consentita l'edificazione di case coloniche e di abitazioni, con il rilascio di singole concessioni e con le seguenti prescrizioni:

Df Densità fondiaria = 0,03 mc/mq H Altezza massima = 7,50 ml Np N° piani utili = 2

D Distanza tra pareti sfinestrate =10,00 ml Dc Distanza dai confini = 10,00 ml La distanza dalle strade sarà quella di cui al D.M 1/4/1968 n. 1404

3. Oltre alle case coloniche e alle abitazioni e indipendentemente dalla densità fondiaria ammessa, sono consentite costruzioni di carattere esclusivamente agricolo, necessarie alla conduzione delle aziende agricole, quali stalle, fienili, magazzini e silos per la raccolta e conservazione dei prodotti agricoli e per il ricovero dei mezzi meccanici necessari alle lavorazioni del suolo e dei prodotti. La superficie di tali costruzioni non residenziali e ad esclusivo servizio delle attività agricole non può superare 1/60 di quella del fondo agricolo. È consentito il restauro e la ristrutturazione dei manufatti esistenti alla data di approvazione del PRG, quale che sia il loro volume. In tale aree è consentita inoltre l'edificazione di impianti e manufatti edilizi destinati alla lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e allo sfruttamento a carattere artigianale di risorse naturali con le prescrizioni di cui all'art. 22 della L.R. 27/12/78 n° 71 così come modificato dall'art. 6

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della LR 31/5/1994 n° 17 e delle altre norme vigenti in materia di insediamenti;

RITENUTO pertanto che l’intervento proposto non appare coerente con le previsioni contenute nelle NTA al Piano Regolatore comunale; ALTERNATIVE DI PROGETTO – EFFETTO CUMULO

Il proponente afferma che l’area di intervento risulta compatibile con i criteri generali per l’individuazione di aree non idonee stabiliti dal DM 10/09/2010. Il proponente esamina brevemente l’alternativa “zero”, ovvero la possibilità di non eseguire l’intervento.

A tal proposito evidenzia che “L’alternativa zero, ovvero non realizzare l’iniziativa di cui al presente studio, comporta larinuncia ad una produzione di energia da FER pari a circa 21.511 MWh/anno (cfr. elaborato

CE10 dal titolo Calcolo di producibilità dell’impianto fotovoltaico).”

CONSIDERATO tuttavia che il proponente, nel valutare le alternative di localizzazione del progetto, non considera in modo specifico che:

a) l’area di progetto ricade nella fascia di rispetto 150 mt da fiumi, torrenti e corsi d’acqua (art.142, lett.c, D.Lgs 42/2004);

b) le NTA del Piano Regolatore Comunale non sembrano compatibili con l’ubicazione dell’intervento in oggetto;

RITENUTO pertanto che occorre integrare lo Studio di Impatto Ambientale tenendo conto delle criticità sopra evidenziate e che, rispetto all’opzione zero, considerando il principio secondo il quale gli impianti energetici da fonti rinnovabili possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai piani urbanistici nel rispetto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, della valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale;

CONSIDERATO e RITENUTO che nello studio d’impatto ambientale non è considerato l’effetto cumulo con altri progetti già realizzati o in previsione di realizzazione in un’area pari ad un raggio di 10 km. In proposito, il proponente afferma che “Nel raggio di 5 km dal perimetro dell’impianto non si rilevano parchi fotovoltaici di estensione e potenza paragonabile a quello in argomento”; tuttavia occorre rilevare che dalla cartografia di dettaglio (cfr. rilevamento impianti IAFR nel raggio di 3 km), si evince la presenza a

- 688 metri di altro impianto fotovoltaico di altro produttore;

- 971 metri di altro impianto eolico di altro produttore;

- 1784 metri di altro impianto eolico di altro produttore;

RITENUTO pertanto che occorre integrare lo Studio di Impatto ambientale, esaminando l’effetto cumulo non solo i progetti già realizzati e presenti nell’area ma anche con quelli in previsione di realizzazione (la proponente cita anche il progetto proposto della stessa società nel Comune di Mazara denominato “Parco Eolico Matarocco”) in un’area interna al raggio

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di 10 km, approfondendo gli effetti sull’avifauna migratrice (effetto lago), data la notevole importanza certa rilevanza floristica, fitocenotica e faunistica dell’area. In ogni caso, lo Studio e gli elaborati progettuali dovranno tener conto del necessario rispetto della distanza di sicurezza dagli impianti eolici, applicando analogicamente il limite minimo previsto per la distanza dalle strade dal punto 7.2 del DM 10-9-2010 “Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, “la distanza di ogni turbina eolica da una strada provinciale o nazionale deve essere superiore all'altezza massima dell'elica comprensiva del rotore e comunque non inferiore a 150 m dalla base della torre”.

4. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

L’impianto nel suo complesso è costituito delle seguenti componenti:

- un collegamento elettrico dell’impianto fotovoltaico alla rete di trasmissione di alta tensione, che avverrà presso la realizzanda Stazione Elettrica “Partanna 2” a 220 kV, da inserire in entra - esce sulla linea RTN a 220 kV "Fulgatore - Partanna", attraverso la realizzazione di una sottostazione di utente sita nelle vicinanze della stazione Terna. La connessione avverrà al livello di tensione AT 220 kV sul sistema di sbarre presso la stazione del Gestore.

- una sottostazione di utente di trasformazione AT/MT 220/30 kV, con uno stallo in AT con trasformatore AT/MT 40/50 MVA e i relativi dispoisitivi di protezione e sezionamento da condividere con altra iniziativa della medesima società VGE01;

- allestimento dei dispositivi MT dedicati all’impianto fotovoltaico in progetto presso l’edificio della sottostazione di utente di trasformazione AT/MT 220/30 kV;

- una linea elettrica MT a 30 kV interrata di collegamento fra la SSE di utente e l’impianto fotovoltaico, da realizzarsi prevalentemente lungo viabilità esistente;

- una cabina principale di impianto, per la connessione e la distribuzione (MTR), nella quale verranno convogliate le linee MT che collegano le Power Station alla MTR mediante una distribuzione di tipo ad anello chiuso, come meglio dettagliato nei successivi capitoli.

- n. 3 Power Station (PS). Le Power Station o cabine di campo avranno la duplice funzione di convertire l’energia elettrica da corrente continua a corrente alternata ed elevare la tensione da bassa a media tensione; esse saranno collegate tra loro in entra- esce, su un unico circuito in configurazione ad anello chiuso. Ciascun tratto dell’anello sarà in grado di vettoriare l’intera potenza del parco fotovoltaico, pari a circa 10,94 MWp, e convergerà su un quadro MT a 30 kV presso la cabina di distribuzione MTR. Alle Power Station saranno convogliati i cavi provenienti dalle String Box che a loro volta raccoglieranno i cavi provenienti dai raggruppamenti delle stringhe dei moduli fotovoltaici collegati in serie.

- n. 27.352 moduli fotovoltaici da 400 Wp, che saranno installati su apposite strutture metalliche di sostegno del tipo ad inseguimento monoassiale (trackers), fissate al terreno attraverso pali infissi, trivellati o mediante zavorre.

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L’impianto è completato da:

 tutte le infrastrutture tecniche necessarie alla conversione DC/AC della potenza generata dall’impianto e dalla sua consegna alla rete di trasmissione nazionale;

 opere accessorie, quali: impianti di illuminazione, vidosorveglianza, antintrusione, monitoraggio, viabilità di servizio, cancelli e recinzioni.

L’impianto nel suo complesso è in grado di alimentare dalla rete tutti i carichi rilevanti (ad es:

quadri di alimentazione trackers, illuminazione). Inoltre, in mancanza di alimentazione dalla rete, tutti i carichi di emergenza potranno essere alimentati da un generatore temporaneo diesel di emergenza e da un sistema di accumulo ad esso connesso (sola predisposizione).

Il parco sarà collegato alla rete elettrica di trasmissione nazionale RTN. L’impianto in progetto produce energia elettrica in BT su più linee in uscita dagli inverter centralizzati, le quali vengono convogliate verso appositi quadri nei locali di cabina, dove avverrà la trasformazione BT/MT.

La linea in MT a 30 kV in uscita dai trasformatori BT/MT di ciascun sottocampo verrà, quindi, vettoriata verso la cabina generale di impianto, dove avverranno le misure e la partenza verso il punto di consegna nella rete di distribuzione in alta tensione.

Il generatore fotovoltaico è costituito da n.3 sottocampi, di potenza variabile come di seguito rappresentato:

Sottocampo Potenza (MW)

PS1 4,180

PS2 4,368

PS3 2,392

Totale 10,940 MW

Suddivisione potenza in sottocampi:

I moduli verranno installati su apposite strutture in acciaio zincato, del tipo ad inseguimento monoassiale, fondate su pali infissi nel terreno-.

Il generatore fotovoltaico presenta una potenza nominale complessiva pari a 10.940,08 kWp (9,6 MW in immissione), intesa come somma delle potenze di targa o nominali di ciascun modulo misurata in condizioni di prova standard (STC), ossia considerando un irraggiamento pari a 1000 W/m², con distribuzione dello spettro solare di riferimento (massa d’aria AM 1,5) e temperatura delle celle di 25°C, secondo norme CEI EN 904/1-2-3.

Il generatore è composto complessivamente da 27.352 moduli fotovoltaici da 400 Wp in silicio monocristallino, collegati in serie da 26 moduli tra loro cosi da formare gruppi di

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moduli denominati stringhe, la cui correnti vengono raccolte da inverter modulari centralizzati, in numero di due o quattro per ciascuna Power Station.

L’impianto fotovoltaico nel suo complesso sarà quindi suddiviso in 3 campi di potenza variabile; le stringhe di ogni campo verranno attestate a gruppi di 16/17 presso degli appositi String Box (in numero complessivo di 64), dove avviene il parallelo delle stringhe e il monitoraggi dei dati elettrici.

Da tali string box si dipartono le linee di collegamento verso le Power station, giungendo cosi in ingresso agli inverter, i quali prevedono già a bordo macchina il sezionamento e la protezione dalle sovratensioni e dalle correnti di ricircolo.

La tabella che segue mostra la suddivisione dell’impianto di generazione in campi, con i dati relativi al numero di stringhe e alla potenza nominale in c.c..

CAMPO BANC

O

Sezione tipo N. stringbox per sezione inverter

n. stringhe per ciascun stringbox

Corrente stringbox

N. Stringhe per sezione

inverter

N. Moduli per sezione inverter

Potenza ingresso sezione inverter

[kW]

Potenza sottocampo

[kW]

PS1

1

A

9 17 154,36 153 3978 1591,2

4180,8

3 16 145,28 48 1248 499,2

2

A

9 17 154,36 153 3978 1591,2

3 16 145,28 48 1248 499,2

PS2

1

B

2 17 154,36 34 884 353,6

4368

11 16 145,28 176 4576 1830,4

2

B

2 17 154,36 34 884 353,6

11 16 145,28 176 4576 1830,4

PS3 1

C

6 17 154,36 102 2652 1060,8 2392

8 16 145,28 128 3328 1331,2

TOTALI 64 1052 27352 10940,8

Dettaglio dimensionamento impianto

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Coerentemente con la distribuzione dei sottocampi, sono state individuate differenti configurazioni per le sezioni degli inverter, delle quali si dà dettaglio negli elaborati grafici di progetto.

Per tutti i dettagli descrittivi si rinvia alla Relazione tecnica generale, avente codice CE02 che si ritiene parte integrante del presente Studio.

5. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE IMPATTI PER LA FASE DI COSTRUZIONE

Utilizzazione di territorio

“La recinzione dell’area di impianto delimita una superficie pari a circa 19 ettari. All’interno di tale superficie è prevista la realizzazione di

n. 3 sottocampi fotovoltaici;

n. 3 power station;

n. 3 locali previsti nei pressi dell’ingresso all’area di impianto (control room, main technical room e locale guardiania)

viabilità di servizio;

rete di fossi di guardia per la protezione idraulica delle opere;

scavi per la posa dei cavi BT ed MT;

fascia perimetrale di mitigazione arborea per un’occupazione di circa 2 ettari (larghezza 10 m).

Si prevede la posa in opera di una terna di cavi potenza in MT di collegamento tra main technical room e area SSE per una lunghezza pari a circa 8 km. Con riferimento all’area SSE questa occuperà un’area di circa 2.500 m2, mentre l’area della Stazione Terna occuperà un’area di 16.890 m2.

Utilizzazione di suolo

Per quanto attiene l’uso di suolo, questo si concretizza con la compattazione delle aree da destinare alla collocazione in opera delle power station e dei locali di servizio posti nei pressi dell’ingresso all’area di impianto (control room, main technical room e locale guardiania).

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Si aggiunga, altresì, la impermeabilizzazione di circa 1.800 m2 dei 2.500 m2 previsti per l’area SSE e la impermeabilizzazione di circa 4.740 m2 dei 16.890 m2 previsti per la Stazione Terna.

Utilizzazione di risorse idriche

L’impiego di risorse idriche si concretizzerà per almeno due motivi:

Il confezionamento del conglomerato cementizio armato delle opere di fondazione.

L’abbattimento di polveri che si formeranno a causa dei movimenti di terra necessari per la realizzazione delle opere civili di impianto e per la posa dei cavi in MT.

Le lavorazioni necessarie per la realizzazione della Sottostazione e della Stazione Terna.

Impatto sulle biodiversità

La biodiversità si compone sostanzialmente delle componenti flora e fauna. Con riferimento alla flora, la realizzazione dell’impianto comporta:

la riduzione di aree destinate a seminativo, laddove sarà realizzato l’impianto;

la riduzione di aree destinate a vigneto, laddove sarà realizzata la sottostazione.

Non si rilevano impatti sulla componente per l’attività di posa cavi in MT, in quanto la posa avverrà lungo strade esistenti e di tipo pubblico. Atteso che le aree interessate dalla realizzazione dell’impianto sono fortemente antropizzate si ritiene che l’impatto sulla fauna sia del tutto trascurabile.

Emissione di inquinanti/gas serra

Con riferimento alle emissioni di inquinanti e gas serra si ricordi che tali impatti sono dovuti principalmente all’impiego di mezzi e macchinari che saranno impiegati per la costruzione del nuovo impianto. Le emissioni di inquinanti sono connesse alle perdite accidentali di carburante, olii/liquidi a bordo dei mezzi per il loro corretto funzionamento. Per i gas serra si faccia riferimento alle emissioni di gas di scarico.

Inquinamento acustico

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L’unica fonte di inquinamento acustico è costituita dalle emissioni prodotte dai mezzi meccanici che devono eseguire le seguenti attività:

Movimenti terra per la preparazione delle aree (site preparation).

Realizzazione delle opere di fondazione a sostegno dei pannelli fotovoltaici;

Trasporto power station, main technical room, control room e locale guardiania.

Scavi per la posa in opera dei cavi di potenza in MT.

Trasporti in genere.

Montaggio pannelli.

Ripristino aree come ante operam.

Realizzazione opere civili a servizio dell’area SSE e della Stazione Terna.

Trasporto e collocazione in opera di apparecchiature elettromeccaniche e del trasformatore di potenza MT/AT

Realizzazione nuova area inghiaiata per accoglimento fondazioni per apparecchiature elettromeccaniche.

Emissione di vibrazioni

Le vibrazioni prodotte sono connesse con l’azione delle macchine e mezzi impiegati per le attività di cui al paragrafo precedente. In particolare, il D. Lgs. 81/2008 e ss. mm. e ii.

individua le vibrazioni pericolose per la salute umana, solo con riferimento alle attività lavorative, ambito assolutamente pertinente al caso in esame.

Smaltimento rifiuti

Con riferimento alla produzione di rifiuti, si consideri che le tipologie di rifiuti prodotte afferiscono alle seguenti tipologie:

Imballaggi di varia natura.

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Sfridi di materiali da costruzione (acciai d’armatura, casseformi in legname o altro materiale equivalente, cavidotti in PEad corrugato).

Terre e rocce da scavo.

Rischio per il paesaggio/ambiente

La fase di montaggio dell’impianto provocherà, via via, un impatto sul paesaggio.

DESCRIZIONE DEGLI IMPATTI PER LA FASE DI ESERCIZIO

Gli impatti principali sono certamente l’uso di territorio e di suolo. Per tutti gli approfondimenti del caso si rinvia alle relazioni specialistiche allegate al progetto definitivo e comunque richiamate al capitolo 9, laddove saranno discusse puntualmente le misure di mitigazione in fase di esercizio dell’impianto.

In questa sede si ricordi che:

1. l’utilizzazione di risorse idriche sarà limitata allo stretto indispensabile, limitatamente ad attività di manutenzione ordinaria;

2. l’emissione di gas serra e di inquinanti sarà anch’essa limitata allo stretto indispensabile e, comunque, limitatamente ad attività di manutenzione ordinaria;

3. l’emissione di radiazioni elettromagnetiche è limitata e si esaurisce entro pochi metri dall’asse dei cavi di potenza; inoltre per le viabilità interessate dal passaggio dei cavi non si prevedono permanenze tali da creare nocumento alla salute umana;

4. non si rilevano particolari rischi per la salute umana, come risulta dagli studi di approfondimento di cui è corredato il progetto definitivo;

5. il rischio per il paesaggio è mitigato principalmente attraverso la predisposizione di una fascia alberata prevista lungo tutto il perimetro dell’impianto.

6. non vi sono effetti cumulativi significativi in quanto nel raggio di km non si rileva la presenza di impianti similari a quello proposto.

I paragrafi appresso riportati descrivono gli impatti reali provocati dalla fase.

Utilizzazione di territorio

Si ribadisce quanto già evidenziato per la fase di costruzione.

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Utilizzazione di suolo

Si ribadisce quanto già evidenziato per la fase di costruzione. Utilizzazione di risorse idriche Durante la fase di esercizio si prevede l’impiego di risorse idriche: per la pulizia dei pannelli fotovoltaici, in caso di movimenti terra per la manutenzione delle opere civili del parco (si ricordi, infatti, che i movimenti terra provocano il sollevamento di polveri per l’abbattimento delle quali è necessario l’impiego di acqua che può essere nebulizzata attraverso appositi cannoni, o semplicemente aspersa sul terreno e le viabilità).

Impatto sulle biodiversità

Non si prevedono impatti sulle componenti flora e fauna. Con riferimento a quest’ultima considerato il forte grado di antropizzazione dell’area si ritiene che non si possa rilevare una elevata densità di specie di fauna terrestre all’interno del parco.

Emissione di inquinanti/gas serra

Con riferimento alle emissioni di inquinanti e gas serra si ricordi che tali impatti sono dovuti principalmente all’impiego di mezzi e macchinari che saranno utilizzati per la manutenzione del nuovo impianto. Le emissioni di inquinanti sono connesse alle perdite accidentali di carburante, olii/liquidi a bordo dei mezzi per il loro corretto funzionamento. Per i gas serra si faccia riferimento alle emissioni di gas di scarico.

Inquinamento acustico

In fase di esercizio, gli impatti sono dovuti a:

Impiego di macchinari e mezzi d’opera in fase di manutenzione ordinaria.

Impiego di mezzi meccanici di grossa stazza in fase di manutenzione straordinaria.

Emissione di vibrazioni

Anche con riferimento a questo impatto si rilevano le stesse fonti di cui al paragrafo precedente, ovvero:

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Impiego di macchinari e mezzi d’opera in fase di manutenzione ordinaria.

Impiego di mezzi meccanici di grossa stazza in fase di manutenzione straordinaria.

Emissione di luce

In fase di esercizio può verificarsi l’effetto della riflessione della luce solare in più direzioni.

Emissione di radiazioni

Il vettoriamento dell’energia prodotta dal parco fotovoltaico genera un campoelettromagnetico nell’intorno dei cavi di potenza in MT che saranno interrati a unaprofondità di almeno un metro. Di questo impatto si tratterà ampiamente al capitolosuccessivo relativo alle mitigazioni.

Smaltimento rifiuti

Per il regolare esercizio dell’impianto, le squadre che si occuperanno della manutenzione ordinaria produrranno le seguenti tipologie di rifiuto:

Oli per motori, ingranaggi e lubrificazione.

Imballaggi in materiali misti.

Imballaggi misti contaminati.

Materiale filtrante, stracci.

Filtri dell'olio.

Componenti non specificati altrimenti.

Apparecchiature elettriche fuori uso.

Batterie al piombo.

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Neon esausti integri.

Liquido antigelo.

Materiale elettronico.

Pannelli fotovoltaici danneggiati.

Componenti elettronici di varia natura.

A ciò si aggiungano rifiuti di tipo organico provenienti dalle attività di decespugliamento che si operano di consueto nelle aree sottostanti i pannelli fotovoltaici.

Rischio per la salute umana

Con riferimento ai rischi per la salute umana si rilevano eventuali effetti derivanti dalla radiazione elettromagnetica.

Rischio per il paesaggio/ambiente

Una volta realizzato, l’impianto avrà un certo impatto sul paesaggio. Tale fattispecie è stata approfondita con il raffronto tra immagini scattate da opportuni punti di vista che ritraggono lo stato attuale (o ante operam) e le fotosimulazioni dello stato post operam ricostruite a partire dal medesimo punto di vista. I raffronti cui ci si riferisce sono riportati nel capitolo 10 del presente studio.

Cumulo con effetti derivanti da progetti esistenti e/o approvati

Nel raggio di 5 km dal perimetro dell’impianto non si rilevano parchi fotovoltaici di estensione e potenza paragonabile a quello in argomento.

DESCRIZIONE DEGLI IMPATTI PER LA FASE DI SMONTAGGIO

La tabella che segue riporta gli impatti che possono verificarsi in fase di dismissione dell’impianto: paragrafi appresso riportati descrivono gli impatti reali provocati dalla fase.

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Utilizzazione di territorio

Lo smantellamento dell’impianto comporta la progressiva riduzione dell’utilizzo del territorio.

Si procederà con la dismissione di n. 3 sottocampi fotovoltaici;

n. 3 power station;

n. 3 locali previsti nei pressi dell’ingresso all’area di impianto (control room, main technical room e locale guardiania)

viabilità di servizio;

rete di fossi di guardia per la protezione idraulica delle opere;

cavi BT;

Una ulteriore considerazione va fatta sulla dismissione dei cavi MT. In particolare, saranno effettuati scavi per un totale di circa 8 km. Gli scavi saranno chiusi tempestivamente, via via che vengono dismessi i cavi, occupando il territorio per brevi lassi temporali. Anche la sottostazione potrà essere dismessa, con ciò consegnando all’ambiente le aree impegnate.

Utilizzazione di suolo

Possono ribadirsi qualitativamente le stesse considerazioni di cui al precedente paragrafo.

Utilizzazione di risorse idriche

L’unico impiego di risorsa idrica può essere connesso ai movimenti terra necessari per ilripristino delle aree come ante operam e per la dismissione dei cavi di potenza. L’azione di mezzi meccanici può provocare il sollevamento di polveri per l’abbattimento delle quali sarà impiegata acqua nebulizzata. La risorsa idrica che sarà impiegata sarà quella che metterà a disposizione l’impresa che appalterà le attività di movimento terra. L’acqua potrà essere approvvigionata direttamente da acquedotto.

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Impatto sulle biodiversità

Considerato che la dismissione dell’impianto avverrà su un’area fortemente antropizzata non si prevedono impatti né sulla flora né sulla fauna. La dismissione della linea elettrica in MT avverrà lungo viabilità pubbliche esistenti e pertanto non saranno intaccate coltivazioni di alcun tipo. L’alternativa potrebbe essere quella di mantenere l’elettrodotto per eventuali usi futuri.

Emissione di inquinanti/gas serra

Con riferimento alle emissioni di inquinanti e gas serra si ricordi che tali impatti sono dovuti principalmente all’impiego di mezzi e macchinari che saranno impiegati per il ripristino come ante operam delle aree su cui insistono il parco fotovoltaico e la sottostazione, nonché per la dismissione dei cavi di potenza in MT. Le emissioni di inquinanti sono connesse alle perdite accidentali di carburante, olii/liquidi a bordo dei mezzi per il loro corretto funzionamento. Per i gas serra si faccia riferimento alle emissioni di gas di scarico, necessariamente emessi in fase di funzionamento.

Inquinamento acustico

L’unica fonte di inquinamento acustico è costituita dalle emissioni prodotte dai mezzi meccanici che devono eseguire le seguenti attività:

Smontaggio dei pannelli fotovoltaici.

Dismissione delle opere di fondazione a sostegno dei pannelli

guardiania).

Rimozione di opere civili di servizio (viabilità e rete di fossi di guardia).

Rimozione dei cavi in BT.

Ripristino area impianto fotovoltaico come ante operam.

Movimenti terra per la dismissione dei cavi di potenza in MT.

Smontaggi e demolizioni in area SSE.

Riferimenti

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