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MISURE DI MITIGAZIONE IN FASE DI SMONTAGGIODELL’IMPIANTO Utilizzazione di territorio

L’impiego di porzioni di territorio per attuare lo smantellamento dell’impianto è assolutamente temporaneo. Le porzioni occupate saranno restituite all’ambiente come ante operam alla fine delle attività.

Utilizzazione di suolo

Anche per questa fattispecie possono farsi le medesime considerazioni di cui al paragrafo precedente. Si evidenzia che la fase di dismissione comporterà il ripristino del suolo come

ante operam. Si farà in modo di restituire caratteristiche naturali agli strati superficiali del suolo.

Utilizzazione di risorse idriche

L’impiego di risorsa idrica, evidenziato per le attività di smontaggio, anche in questo caso viene definito temporaneo. Si farà in modo di ottimizzarne l’uso ai fini della massima preservazione. Infatti, ove possibile, i movimenti terra, utili alla fase di smontaggio, di ripristino delle aree come ante operam di rimozione dei cavi di potenza in MT, saranno concentrati durante la stagione fredda (con ciò riducendo il sollevamento di polveri e, quindi, l’impiego di acqua per l’abbattimento). A latere si procederà con l’accorgimento aggiuntivo di bagnare periodicamente le piste di transito dei mezzi.

Impatto sulle biodiversità

Si ribadiscono le stesse considerazioni fatte per la fase di costruzione.

Emissione di inquinanti/gas serra

Si ribadiscono le stesse considerazioni fatte per la fase di costruzione.

Inquinamento acustico

Si ribadiscono le stesse considerazioni fatte per la fase di costruzione.

Emissione di vibrazioni

Si ribadiscono le stesse considerazioni fatte per la fase di costruzione.

Smaltimento rifiuti

I prodotti dello smantellamento dell’impianto esistente (acciaio delle strutture di sostegno, calcestruzzo delle opere di fondazione, pannelli, cavi MT e apparecchiature elettriche ed elettromeccaniche, cabine prefabbricate e relative piastre di fondazione, macchine elettriche) saranno oggetto di una attenta valutazione che avrà come obiettivo la massimizzazione del riutilizzo degli stessi.

In particolare, si prediligerà il recupero e la vendita di:

Pannelli fotovoltaici.

Acciaio delle strutture di sostegno.

Anima in rame/alluminio dei cavi di potenza in MT.

Cabine prefabbricate

Apparecchiature elettriche ed elettromeccaniche.

I conglomerati cementizi, costituenti le fondazioni di sostegno dei pannelli e delle cabine prefabbricate, saranno demoliti e conferiti a discarica, così come l’involucro esterno dei cavi in MT. Ove le operazioni di vendita non dovessero essere realizzabili, nel lungo periodo si procederà con l’attuazione di un programma di smaltimento che favorirà il conferimento delle componenti non vendute presso idonei impianti di recupero e non presso discariche, al fine di non sovraccaricare l’ambiente con rifiuti che possono essere oggettivamente

recuperati.

Tutto ciò VISTO, CONSIDERATO E VALUTATO

La Commissione Tecnica Specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale

EVIDENZIA la presenza delle seguenti problematicità e/o criticità:

Si chiede una revisione complessiva del SIA, al fine di riprogettare l’intervento proposto alla luce delle caratteristiche e dei vincoli già indicati e di quanto in appresso indicato:

1) nel SIA dovrà essere esaminata la coerenza dell’Intervento rispetto alle previsioni di piano, sia relativamente agli obiettivi di produzione energetica da FER, sia in relazione alle condizioni poste dal PEARS per l’installazione di nuovi impianti in aree agricole;

2) nel SIA dovrà essere esaminata la coerenza e compatibilità del progetto con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione settoriale, rilevanti nel progetto in esame quali:

o Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni, considerato che l’area di progetto rientra nel più ampio bacino idrografico del Fiume Arena e tenuto conto che nell’ambito delle misure di prevenzione del Piano è prevista la misura limitazioni all’uso-regolamentazione con le azioni denominate “Fasce Fluviali” e “Pianificazione dell’uso del suolo e regolamentazione” che rappresentano con i loro obiettivi il riferimento per le previsioni di uso del suolo;

o Piano di Protezione Civile Comunale, tenuto conto che il progetto ricade all’interno della Zona Sismica 2 “Zona con Pericolosità sismica media”;

3) nel SIA dovranno essere esaminati i rapporti di coerenza e compatibilità del progetto con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione settoriale quali:

o Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della Qualità dell’Aria Ambiente della Regione Siciliana;

o Piano Regionale dei Trasporti;

o Piano di Tutela delle Acque;

o Piano delle Bonifiche delle aree inquinate;

o Pianificazione e Programmazione in Materia di Rifiuti e Scarichi Idrici;

o Piano Regionale dei Materiali di cava e dei materiali lapidei di pregio;

o Piano Faunistico Venatorio;

o Piano Forestale Regionale;

o Piano di Gestione delle Acque;

o Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi boschivi;

4) si chiede di effettuare degli approfondimenti nel SIA del progetto proposto con il PAI, tenuto conto del fatto l’area di intervento ricade all’interno dei seguenti bacini idrografici e aree territoriali “Bacino Idrografico del Fiume Birgi;Area Territoriale tra il Bacino Idrografico del Fiume Birgi e il Bacino Idrografico del Fiume Màzaro; Bacino Idrografico del Fiume Màzaro; Area Territoriale tra il Bacino Idrografico del Fiume Màzaro e il Bacino Idrografico del Fiume Arena” e che, a tali fini, è necessario che vengano realizzati degli studi idrogeologici ed idraulici, secondo i metodi previsti dal Piano per l’Assetto Idrogeologico, al fine di avere contezza dell’eventuale rischio residuo da attribuire;

5) si chiede di approfondire nel SIA la valutazione di coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale; in particolare è necessario verificare la rispondenza del progetto anche alle norme d’uso del piano paesaggistico regionale, non solo con riferimento alle aree interessate dal progetto, ma anche quelle relative alla connessione;

6) si chiede di esaminare una possibile variazione del progetto, tenuto conto che l’area di progetto ricade in area tutelata ai sensi dell’art. 142, co. 1 lett. c) del D. Lgs. 42/2004, “corsi d’acqua e relativa fascia di rispetto di 150 m”;

7) tenuto conto che l'area di progetto dista circa 3.600 km dal sito ZSC, Zona Speciale di Conservazione, codice ITA010014.”Sciare di Marsala” e che tale area ospita comunità ecosistemiche di una certa rilevanza floristica, fitocenotica e faunistica come sopra evidenziato, si chiede di effettuare una caratterizzazione faunistica e floristica al fine di valutare gli effetti del progetto proposto con la coerenza e gli obiettivi di tutela della rete Natura 2000 con le specie animali e habitat. Lo studio – senza raggiungere il livello di approfondimento della VIncA - dovrà comunque fornire specifiche integrazioni sui potenziali effetti sulla avifauna e sul fenomeno delle migrazioni, ed individuare gli eventuali effetti mitigativi;si chiede di accertare che l’area di progetto non è censita nel catasto incendi e se dell’intervento proposto sia compatibile con i divieti di cui alla Legge 253/200 (Legge Quadro in materia di incendi boschivi) adeguando lo SIA;

8) si chiede di esaminare nel SIA, tenuto conto di quanto sopra evidenziato, se vi sia un aggravamento delle condizioni di sicurezza antincendio;

9) si chiede di esaminare compiutamente la coerenza del progetto con le previsioni del Piano Regolatore Comunale e relative NTA, valutando nel contempo la compatibilità del progetto con i divieti previsti per le aree agricole dall’art. 10 della l. 353/2000, dalla l.r.

16/1996 e s.m. e i. e dall’art. 58 della l.r. del 04/2003;

10) rispetto all’opzione zero è necessario tener conto nel SIA delle criticità sopra evidenziate e si chiede di considerare il principio secondo il quale gli impianti energetici da fonti rinnovabili possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai piani urbanistici nel rispetto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, della valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale;

11) si chiede di integrare lo Studio di Impatto Ambientale esaminando l’effetto cumulo con altri progetti (non necessariamente di analoga estensione e tipologia) già realizzati o in

previsione di realizzazione in un’area pari ad un raggio di 10 km, approfondendo gli effetti sull’avifauna migratrice (effetto lago), data la notevole importanza certa rilevanza floristica, fitocenotica e faunistica dell’area. In ogni caso, lo Studio e gli elaborati progettuali dovranno tener conto del necessario rispetto della distanza di sicurezza dagli impianti eolici applicando analogicamente il limite minimo previsto per la distanza dalle strade dal punto 7.2 del DM 10-9-2010 “Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, “la distanza di ogni turbina eolica da una strada provinciale o nazionale deve essere superiore all'altezza massima dell'elica comprensiva del rotore e comunque non inferiore a 150 m dalla base della torre”.

12) rispetto al tema del consumo di suolo, ed a livello programmatico, è necessario conoscere ed approfondire i dati forniti da ARPA Sicilia nella pubblicazione “Consumo di suolo in Sicilia Monitoraggio nel periodo 2017-2018”, ciò al fine di evitare che l’intervento generi - insieme agli altri interventi della stessa tipologia e natura e realizzati/programmati in aree prossime - l’alterazione, sistematica e continuativa, dei caratteri specifici dell’espressione agricola del paesaggio locale, generando conflitto con gli obiettivi e gli indirizzi di conservazione e tutela del paesaggio locale attivi e vigenti; inoltre tenuto conto che per gli impianti fotovoltaici uno dei principali impatti ambientali è costituito dalla sottrazione di suolo, altrimenti occupato da vegetazione naturale e semi-naturale o destinato ad uso agricolo, si chiede di considerare –ed integrare - nello Studio di Impatto Ambientale gli effetti prodotti dal tipo di lavorazioni effettuate nella fase di cantiere e durante la manutenzione in primis (diserbo e compattazione). Tali operazioni, protratte nel tempo, infatti, potrebbero portare ad una progressiva ed irreversibile riduzione della fertilità del suolo, aggravata dall’ombreggiamento pressoché costante del terreno. (cfr. “Rapporto consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici – edizione 2019” - Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente);

13) si chiede di produrre il Piano di Monitoraggio previsto dall’art. 22 del Codice dell’Ambiente;

14) si chiede di esaminare la possibilità di apportare al progetto le modifiche necessaria alla conservazione del laghetto collinare presente nella zona destinata ad ospitare il sottocampo 1;

15) in caso di lavori di apertura di nuova viabilità e per il passaggio di cavidotti in aree con vegetazione naturale sarà necessario prevedere l’accantonamento del cotico erboso al fine di riutilizzarlo per il successivo ricoprimento;

16) per ridurre al minimo le possibili interferenze con la fauna eventualmente presente nel sito oggetto di installazione, si propone di predisporre delle vie di attraversamento dell’area, prevedendo dei passaggi naturali lungo la recinzione con apposite aperture ogni 4 mt circa; si chiede sul punto di fornire dettagli tecnici descrittivi e di effettuare i dovuti approfondimenti in base alla normativa nazionale vigente in materia;

17) si dovranno prevedere pannelli realizzati con una gamma cromatica compatibile con i colori del contesto, inoltre i pannelli dovranno avere un basso indice di riflettenza;

18) si dovrà prevedere per l’illuminazione dell’area oggetto dell’intervento le soluzioni tecniche disponibili sul mercato meno energivore, limitando al contempo un eccessivo inquinamento luminoso della stessa;

19) si chiede di valutare la realizzazione di un progetto di ampia riforestazione e/o riqualificazione naturalistica, da presentarsi completo di un puntuale piano di manutenzione;

20) non si potrà in ogni caso procedere ad interventi di movimento terra per modificare l’orografia/pendenza delle aree;

21) si chiede di provvedere alla sistemazione delle sponde del laghetto esistenze e di prevedere, se possibile, di realizzare le pendenze limitrofe in modo da garantirne la ricarica.

Resta impregiudicata la valutazione di merito da parte della C.T.S., all’esito del deposito della documentazione integrativa e dei chiarimenti richiesti.

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