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Descrizione del progetto

Nel documento PROGETTO DEFINITIVO: IMPIANTO FV-FEGOTTO (pagine 8-12)

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico denominato “FV-Fegotto” da realizzare nel comune di Piazza Armerina (Enna), in contrada Camemi.

L’impianto sarà del tipo grid-connected (connesso cioè alla rete elettrica) con modalità di connessione in “trifase in media tensione”. Tale impianto è classificato come “impianto non integrato”, i moduli fotovoltaici non saranno cioè impiegati come componenti costruttivi.

L’impianto fotovoltaico è composto da un totale di 9.268 pannelli per una potenza totale prevista di 3.000 kMW di picco in corrente alternata, 3.521,840 kW di picco in corrente continua ed una produzione di 6.603.450 kWh/anno. L’intero campo è suddiviso in 1 sottocampo, ciascuno della potenza di 1.000 kW, occupando complessivamente una superficie di 8.22 ha. I pannelli utilizzati saranno in silicio monocristallino con potenza di picco di 380 Wp per modulo.

Figura 4.1 – Posizionamento dell’impianto fotovoltaico nella zona oggetto di studio (non in scala)

I moduli fotovoltaici saranno fissati sul terreno per mezzo di apposite strutture, in alluminio o in acciaio zincato, composte da diversi moduli in grado di consentire il montaggio e lo smontaggio per ciascuna struttura in modo rapido e indipendentemente dalla presenza o meno di strutture contigue.

Il sistema di fissaggio scelto è con con pali battuti per minimizzare i movimenti terra.

La struttura di tipo “ad inseguitori monoassiali” sarà ancorata al terreno tramite infissione di pali, su ognuna di tali strutture verranno fissate tringhe da 28 moduli fotovoltaici disposti in configurazione singola sull’asse.

Il piano dei moduli sarà inclinato rispetto all’orizzontale da 0° a ±60°, con orientamento azimutale di 90° rispetto al Sud e distanza tra le file di pannelli 5 m (interasse), con lo scopo di evitare l’ombreggiamento mutuo dei pannelli.

Il fattore di riduzione delle ombre scelto risulta essere 0,99 in modo da garantire che le perdite di energia derivanti da fenomeni di ombreggiamento non siano superiori all’ 1% su base annua.

La parte esterna del sito confinante con le particelle di altre ditte verrà totalmente ricoperta da una barriera alberata e da vegetazione autoctona presente nel sito, per una fascia di 10 metri, così come previsto dal PEARS (punto 20 della Delibera – Impianti su terreni agricoli).

Altri spazi interni saranno destinati all’alloggiamento degli inverter e dei trasformatori, mentre nella parte esterna del sito vicino al cancello di ingresso sarà posizionata la cabina Enel ispezionabile dall’esterno.

La connessione delle stringhe ad ogni inverter (di potenza nominale pari a 175 kW) avverrà direttamente; ogni inverter sarà destinato al collegamento di 15/24 stringhe, per un totale di 331 stringhe, ognuna con 28 moduli, quindi:

331 x 28 = 9.268 moduli

Il gruppo di conversione di corrente CC/CA sarà composto da 17 inverter.

Tre trasformatori, con dati di targa pari a 1000 kVA saranno posizionati in una cabina centrale rispetto all’impianto e innalzeranno la tensione da 800 V a 20 kV.

Dall’impianto “FV-Fegotto” l’energia prodotta verrà convogliata ad un quadro di media tensione posizionato nel locale utente accanto alla cabina di consegna dalla quale partirà un cavidotto interrato a 20 kV, che porterà l’energia sulla linea MT esistente CASALE, uscente dalla cabina primaria AT/MT San CONO.

La cabina utente e i locali tecnici (quest’ultimi accessibili dall’esterno) saranno costruiti con un’apposita struttura prefabbricata, tale struttura (precaria) non ha dunque bisogna di nessuna autorizzazione urbanistica accessoria.

4.1 Motivazioni favorevoli per la realizzazione del progetto

Con la realizzazione dell’impianto si intende conseguire un significativo risparmio energetico, mediante il ricorso alla fonte energetica rinnovabile rappresentata dal sole.

Il ricorso a tale tecnologia nasce dall’esigenza di coniugare:

- la compatibilità con le norme paesaggistiche e di tutela ambientale;

- la necessità di non generale il minimo se non nullo impatto con l’ambiente;

- il risparmio di fonti non rinnovabili (quali i combustibili fossili);

- la produzione di energia elettrica senza emissioni di sostanze inquinanti e gas serra (tipica delle fonti convenzionali).

Il progetto mira a contribuire al soddisfacimento delle esigenze di “Energia Verde” e allo

“Sviluppo Sostenibile” tramite la riduzione delle emissioni di gas inquinanti e gas serra, invocate dal Protocollo di Kyoto (adottato l’11 Dicembre 1997, entra in vigore nel 2005) e dalla Conferenza sul clima e l’ambiente di Copenaghen (2009).

Il primo è un documento internazionale che affronta il problema dei cambiamenti climatici, il cui scopo primario è la riduzione complessiva di emissione di gas inquinanti e gas serra in atmosfera dell’8% tra il 2008 e il 2012 per gli stati membri dell’Unione Europea.

La seconda, quindicesima Conferenza ONU sul clima, definita come l’accordo “post – Kyoto”, stabilisce la soglia dei 2 gradi come aumento massimo delle temperature e i fondi che verranno stanziati per incrementare le tecnologie "verdi" nei Paesi in via di Sviluppo. I tagli alle emissioni, dunque, dovranno essere conseguenti al primo dei due obiettivi.

Il progetto contribuisce ai suddetti obiettivi dato che (considerando l'energia stimata dai dati di letteratura) la produzione del primo anno per la presente installazione è pari a 6.603.450 kWh, e ponendo la perdita di efficienza annuale pari allo 0,9 % e la vita media dell’impianto pari a circa 25 anni, si può ottenere una produzione di energia totale a partire da fonte rinnovabile di 148.577.625 kWh.

Oltre a contribuire alla produzione di energia elettrica a partire da una fonte rinnovabile quale quella solare, l’installazione in esame porterebbe impatti positivi quali una considerevole riduzione della quantità di combustibile convenzionale (altrimenti utilizzato) e delle emissioni di sostanze clima – alteranti (altrimenti immesse in atmosfera).

In particolare, sarebbe possibile risparmiare sull’uso di combustibili convenzionali in seguito alla produzione di energia da fonte rinnovabile quale quella solare. Questo risparmio è quantificabile attraverso l’indice TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio necessarie per la realizzazione di 1MWh di energia), che nel caso in esame (considerando un fattore di conversione dell’energia elettrica in energia primaria di 0,22) fa prevedere un risparmio annuo causato dall’installazione in esame di 1.452.759 TEP, corrispondenti a circa 36.318.975 TEP nei 25 anni di vita prevista dell’impianto.

Inoltre, l’impianto fotovoltaico consente (come precedentemente detto) la riduzione di emissioni in atmosfera delle sostanze che hanno effetto inquinante e di quelle che contribuiscono all’effetto serra, quali CO2, SO2, NOX e polveri, dovute alla mancata combustione dei combustibili tradizionalmente usati nelle centrali termoelettriche. Tali mancate emissioni ammontano a oltre tre

milioni di kg/anno per CO2 e NOX, oltre sei milioni di kg/anno per l’SO2, e più di centocinquantamila kg/anno di polveri.

4.2 Descrizione delle alternative possibili

Come richiesto nel caso di interventi di carattere areale (quale quello in oggetto), la proposta progettuale dovrà motivare inoltre le scelte localizzative e dimensionali in relazione alle alternative praticabili (secondo l’Allegato del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2005, “Individuazione della documentazione necessaria alla verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi proposti, ai sensi dell'articolo 146, comma 3, del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”), è necessario analizzare le soluzioni alternative possibili, indicando le motivazioni della scelta di progetto compiuta, tenendo conto dell’impatto sul paesaggio circostante.

La scelta dell’area destinata alla localizzazione dell’impianto è stata effettuata tenendo conto dell’assoluta mancanza di vincoli ambientali di inedificabilità e di numerosi altri fattori quali l’esposizione a sud del sito, l’orografia, l’accessibilità al sito, il rispetto delle distanze da insediamenti abitativi, nonché la disponibilità delle amministrazioni locali, considerando anche le condizioni che consentano il massimo rendimento possibile dei pannelli fotovoltaici.

Inoltre, come già accennato, la produzione di energia elettrica ottenuta dallo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili quali quella fotovoltaica, si inquadra perfettamente nelle linee guida per la riduzione dei gas climalteranti, permettendo una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica.

E’ chiaro che la non realizzazione dell’intervento, porterebbe allo sfruttamento di fonti energetiche convenzionali, con inevitabile continuo incremento dei gas climalteranti emessi in atmosfera, anche in considerazione del probabile aumento futuro di domanda di energia elettrica prevista a livello mondiale.

Nel documento PROGETTO DEFINITIVO: IMPIANTO FV-FEGOTTO (pagine 8-12)

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