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Il Piano Territoriale Paesistico Regionale Siciliano

Nel documento PROGETTO DEFINITIVO: IMPIANTO FV-FEGOTTO (pagine 12-21)

5. Analisi dello stato attuale

5.1 Il Piano Territoriale Paesistico Regionale Siciliano

Le “Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”, approvate, ai sensi dell’art. 1 bis della legge n.431/85 e dell’art. 3 della legge regionale n.80/77, con Decreto dell’Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali n.6080 del 21 maggio 1999, su parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico (C.T.S.), sono state elaborate al fine di indirizzare e coordinare la tutela del paesaggio e dei beni ambientali.

L’importanza del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) discende dai valori paesistici e ambientali da proteggere i quali, soprattutto in Sicilia, mettono in evidenza l’intima fusione tra patrimonio naturale e patrimonio culturale e l’interazione storica delle azioni antropiche e dei processi naturali nell’evoluzione continua del paesaggio.

Attraverso il Piano Paesistico vengono quindi perseguiti i seguenti obiettivi:

- stabilizzazione ecologica del contesto ambientale regionale, in difesa del suolo e della biodiversità, con particolare attenzione alle situazioni di rischio e criticità;

- valorizzazione delle identità e della peculiarità del paesaggio regionale, sia nel suo insieme unitario che nelle sue specifiche configurazioni;

- miglioramento della fruibilità sociale del patrimonio ambientale.

Il territorio regionale viene suddiviso in 18 ambiti, individuati sulla base delle caratteristiche geomorfologiche e culturali del paesaggio.

L’efficacia del Piano Paesistico si sviluppa su due livelli:

- nei territori di interesse pubblico (art. 139 D.L. 490/99, ex art. 1, L. 1497/39, art. 1 L.

431/85) e nelle aree sottoposte alle misure di salvaguardia (art. 5, L.R. 15/91), le indicazioni del Piano dovranno essere recepite e poste in essere dai piani urbanistici delle Province e dei Comuni, dai Piani territoriali dei parchi regionali (art. 18, L.R. 98/81) e dai Regolamenti delle riserve naturali (art. 6, L.R. 98/81);

- nei territori non soggetti a tutela, il Piano Paesistico individua le caratteristiche strutturali del paesaggio, definendo gli indirizzi da seguire come riferimento per la definizione delle politiche di sviluppo, costituendo strumento di orientamento per la pianificazione territoriale provinciale e per la pianificazione urbanistica comunale.

Le Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale, approvate con D.A. n.6080 del 21.05.1999, e l'Atto di Indirizzo dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali ed Ambientali e per la Pubblica Istruzione, adottato con D.A. n.5820 dell’08/05/2002, hanno articolato il territorio della Regione in ambiti territoriali individuati dalle stesse Linee Guida. Per ciascun ambito, le Linee Guida definiscono i seguenti obiettivi generali, da attuare con il concorso di tutti i soggetti ed Enti, a qualunque titolo competenti:

- Stabilizzazione ecologica del contesto ambientale, difesa del suolo e della biodiversità, con particolare attenzione per le situazioni di rischio e di criticità;

- Valorizzazione dell’identità e della peculiarità del paesaggio, sia nel suo insieme unitario che nelle sue diverse specifiche configurazioni;

- Miglioramento della fruibilità sociale del patrimonio ambientale, sia per le attuali che per le future generazioni.

Tali obiettivi generali rappresentano la cornice di riferimento entro cui, in attuazione dell’art. 135 del Codice, il Piano Paesaggistico definisce per ciascun ambito locale, successivamente denominato Paesaggio Locale, e nell'ambito della propria competenza di tutela paesaggistica, specifiche prescrizioni e previsioni coerenti con gli obiettivi di cui alle LL.GG., orientate:

- al mantenimento delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie dei beni sottoposti a tutela, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi;

- all' individuazione delle linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti e con il principio del minor consumo del territorio, e comunque tali da non diminuire il pregio paesaggistico di ciascun ambito, con particolare attenzione alla salvaguardia dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO e delle aree agricole;

- al recupero e alla riqualificazione degli immobili e delle aree compromessi o degradati, al fine di reintegrare i valori preesistenti, nonchè alla realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati e all'individuazione delle misure necessarie ad assicurare uniformità nelle previsioni di pianificazione e di attuazione dettate dal piano regionale in relazione ai diversi ambiti che lo compongono;

- all' individuazione di altri interventi di valorizzazione del paesaggio, anche in relazione ai principi dello sviluppo sostenibile.

L’area in esame, facente parte del territorio del Comune di Piazza Armerina, rientra all’interno dell’Ambito 11 -“ Area delle colline di Mazzarino e Piazza Armerina” (Figura 2.4), definito dalle linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale (approvato con D.A. n.6080 del 21 maggio 1999), il quale insieme agli Ambiti 8, 12 e 14 costituisce il Piano Paesaggistico Regionale della provincia di Enna.

Figura 5.1 – Ambito 11 – “Area delle colline di Mazzarino e Piazza Armerina”

Si tratta di un vasto territorio, esteso 1.332.74 km2, caratterizzato dalle colline argillose mioceniche, comprese fra il Salso e il Maroglio, e che giungono fino al mare separando la piana di Gela da quella di Licata.

Un ampio mantello di sabbie plioceniche tipiche dei territori di Piazza Armerina, Mazzarino, Butera e Niscemi ricopre gli strati miocenici. Dove il pliocene è costituito nella parte più alta da tufi calcarei e da conglomerati il paesaggio assume caratteri più aspri con una morfologia a rilievi tabulari a “mesas” o una morfologia a gradini di tipo “cuestas”. Su questi ripiani sommitali sorgono alcuni centri urbani (Mazzarino, Butera, Niscemi). Determinante nel modellamento del paesaggio è stata l’azione dei fiumi Salso, Disueri e Maroglio che ha frequenti e talora violente piene ed esondazioni.

Il paesaggio agrario aperto e ondulato prevalente è quello del seminativo. Solo alcune zone sono caratterizzate dall’oliveto e dai frutteti che conferiscono un aspetto particolare. Lo sfruttamento agrario e il pascolo hanno innescato fenomeni di degrado quali l’erosione, il dissesto idrogeologico e l’impoverimento del suolo. Il paesaggio vegetale naturale ridotto a poche aree è stato profondamente alterato dai rimboschimenti che hanno introdotto essenze non autoctone.

Il territorio è stato abitato fin da tempi remoti, come testimoniano i numerosi insediamenti (necropoli del Disueri, insediamenti di M. Saraceno, di M. Bubbonia) soprattutto a partire dal periodo greco ha subito un graduale processo d’ellenizzazione ad opera delle colonie della costa. Le nuove fondazioni (Niscemi, Riesi, Barrafranca, Pietraperzia, Mirabella, S. Cono e S. Michele di Ganzaria) si aggiungono alle roccaforti di Butera e Mazzarino e alla città medievale di Piazza Armerina definendo la struttura insediativa attuale costituita da grossi borghi rurali isolati.

Nelle tabella di seguito riportate vengono indicate le specificità dell’Ambito 11 per quanto riguarda il sistema naturale e quello antropico.

 Sistema naturale: sottosistema abiotico

Tabella 5.1 – Complessi litologici dell’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”)

Tabella 5.2 – Aree geomorfologiche dell’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”)

Tabella 5.3 – Elementi morfologici dell’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”)

Tabella 5.4 – Idrologia relativa all’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”)

 Sistema naturale: sottosistema biotico

Le componenti del paesaggio vegetale della Sicilia concorrono in maniera altamente significativa alla definizione dei caratteri paesaggistici, ambientali, culturali della Regione, e, come tali, devono essere rispettate e valorizzate sia per quanto concerne i valori più propriamente naturalistici, che per quelli che si esprimono attraverso gli aspetti del verde agricolo tradizionale e ornamentale, che caratterizzano il paesaggio in rilevanti porzioni del territorio regionale. Tenuto conto degli aspetti dinamici ed evolutivi della copertura vegetale, interpretata quindi non soltanto nella sua staticità, ma nella sua potenzialità di evoluzione e sviluppo, e nelle serie di degradazione della vegetazione legate all’intervento diretto e indiretto dell’uomo, la pianificazione paesistica promuove la tutela attiva e la valorizzazione della copertura vegetale della Sicilia, sia nei suoi aspetti naturali che antropogeni.

Tabella 5.3 – Vegetazione con percentuale di presenza più elevata relativa all’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”)

Tabella 5.4 – Vegetazione potenziale relativa all’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”)

 Sistema antropico: sottosistema agricolo

Il paesaggio agrario nasce dall’incontro fra le colture e le strutture di abitazione e di esercizio ad esse relative. Queste ultime (case, magazzini, stalle, strade, manufatti di servizio pubblici e privati, rete irrigua, vasche di raccolta, ecc.) concorrono a definire l’identità del paesaggio non meno delle colture stesse e ne caratterizzano i processi dinamici ed economici che le sostengono, promuovono o deprimono e che possono trasformare radicalmente l’espressione percettiva del paesaggio.

ASSOCIAZIONI DI SUOLI

classificazione (sup.%) potenzialità agr. uso prevalente Roccia affiorante - Litosuoli 4% nulla o quasi nulla sterile – bosco e

pascolo

Suoli bruni e/o suoli bruni vertici 8% bassa seminativo

Regosuoli - Suoli bruni e/o suoli

bruni vertici – Suoli alluv. vertisuoli 3% da mediocre a

buona seminativo

Suoli bruni leggermente lisciviati 15% discreta sem. arbor. agrum.

vign. bos. pa.

Suoli alluvionali 4% buona o ottima agru. arbor. vign.

sem. or.

Suoli bruni - Suoli bruni lisciviati

Regosuoli e/o litosuoli 6% da buona a ottima vign. agru. semin.

orto

Vertisuoli 7% buona o ottima vign. semin. ortive di p.c.

Suoli bruni – Suoli bruni calcarei –

Litosuoli 4% medio-bassa semin. pasco.

arbor.

Suoli bruni - Suoli bruni vertici –

Vertisuoli 8% buona vign. arbor. semin.

Suoli bruni – Suoli bruni calcarei –

Rendzina 4% discreta bosco e pascolo.

arbor.

Suoli bruni - Suoli bruni lisciviati

Regosuoli e/o litosuoli 18% buona vign. arbor. agrum.

sem. bos.

Suoli bruni lisciviati – Terra rossa 1% ottima ving. arbor. serre

Tabella 5.5 – Associazione di suoli con percentuale di presenza più elevata per l’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale” )

Tabella 5.6 – Paesaggio agrario per l’Ambito 11 - (“Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale”)

Per una maggiore completezza si ritiene utile riportare di seguito alcuni stralci delle carte tematiche relative al sistema antropico del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale Siciliano relativo all’Ambito 11 – “Area delle colline di Mazzarino e Piazza Armerina”.

Dalla carta dei percorsi panoramici, riportata di seguito come stralcio, è facile rilevare che all’interno della zona scelta per l’istallazione dell’impianto non sono presenti percorsi panoramici.

Figura 5.2 – Ambito11 - Analisi Tematiche - Sistema Antropico - Stralcio della carta dei percorsi panoramici (non in scala)

Zona istallazione impianto

La carta della crescita urbana, riportata di seguito come stralcio, mostra l’evoluzione degli insediamenti abitativi a partire dal 1860 fino agli insediamenti più recenti relativi al 1994.

Osservando nello specifico la zona di istallazione dell’impianto è immediato desume che tale area, allo stato dell’ultimo censimento quasi totalmente non urbanizzata, può essere esclusa dalle zone che potenzialmente potrebbero vedere una crescita urbana nel prossimi anni.

Figura 5.3 – Ambito 11 - Analisi Tematiche - Sistema Antropico - Stralcio della carta della crescita urbana dal 1800 ad oggi (non in scala)

Zona istallazione impianto

Nel documento PROGETTO DEFINITIVO: IMPIANTO FV-FEGOTTO (pagine 12-21)

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