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L’impianto sarà del tipo a saturazione di gas inerte IG 55 al fine di preservare la documentazione contenuta nella Biblioteca.

Il sistema sarà costituito da batterie indipendenti di bombole cilindriche verticali ad alta pressione (300 bar) posizionati in appositi vani tecnici (Locale A ed EX Centrale Termica) compartimentati REI 120, il fabbisogno di stoccaggio di gas in bombole è stato calcolato in base al locale più voluminoso per ogni singolo compartimento, l’espulsione del gas si attiverà solo nel locale ove sia stato rilevato un principio di incendio,nel caso di locale a volumetria minore la scarica sarà parziale, non verranno attivate tutte le bombole previste nella batteria.

L’attivazione parziale o totale sarà garantita dall’unità di spegnimento (UDS) del locale in allarme.

L’attivazione di una batteria di bombole di gas estinguente avverrà per mezzo di una o più bombole pilota per ogni singolo gruppo di bombole.

L’apertura della valvola di smistamento (Valvola direzionale) relativa alla zona interessata allo spegnimento e le valvole di scarica a rilascio controllato e costante (Tipo Iflow o similare) saranno comandate pneumaticamente. Non è accettato l’impiego di orifizi calibrati.

La valvola IFLOW è un elemento indispensabile per il corretto funzionamento del Sistema in quanto consente di eliminare il picco di pressione e regola il flusso a una pressione nominale di 60 bar nel sistema , riuscendo a mantenere allo stesso tempo la capacità di raggiungere il 95% della concentrazione di progetto del sistema entro 60 o 120 secondi.

Durante l'erogazione di un sistema a gas inerte tipico, si verifica un picco di pressione. Sono proprio tali picchi che vengono utilizzati per stabilire le specifiche relative alle dimensioni dei tubi e i requisiti di scarico. Il sistema IFLOW o similare elimina questo picco di pressione garantendo un flusso controllato durante

La valvola di ritegno orizzontale IFLOW o similare riduce al minimo il tempo di installazione facilitando il collegamento delle bombole. Funge inoltre da dispositivo di sicurezza, in quanto impedisce eventuali perdite di agente, nel caso le bombole vengano rimosse dal sistema durante le operazioni di manutenzione.

La miscela di gas inerte sarà diffusa nell’archivio tramite una rete di distribuzione opportunamente dimensionata, realizzata con tubi in acciaio zincato per alte pressioni e appositi ugelli diffusori posizionati su tutta l’area da proteggere. La pressione di esercizio all'interno delle tubazioni di distribuzione, a valle del collettore di raccolta, viene limitata a 60 bar, rendendo il sistema più sicuro per le persone.

L’agente estinguente IG 55 è un prodotto naturale essendo la miscela tra il componente principale dell’aria, l’azoto e un altro componente dell’aria, l’argon. Quando la miscela viene a contatto con le fiamme non ha nessun tipo di reazione, con assenza di prodotti di decomposizione dannosi o corrosivi, ritornando, successivamente, nel ciclo naturale dell’atmosfera senza danneggiare l’ambiente. Gli indici che indicano i valori di impatto ambientale dell’azoto sono estremamente espliciti: nessun effetto di distruzione dell’ozono (Ozone Depletion Potential: ODP= zero) ed assenza di riscaldamento globale (Global Warming Potential:

GWP= nullo). L’azoto+argon è dielettrico, non lascia residui, non sporca, non inquina, non danneggia i materiali più delicati ed assicura una protezione sicura ed efficace ai beni ed alle persone, consentendo una ottima visibilità durante la scarica, assenza di shock termici, non stratifica.

Precauzioni di sicurezza

Per le zone protette dai sistemi di estinzione incendi ad estinguente gassoso, che possono essere occupate dal personale, si applicano i criteri di sicurezza, previsti dalla UNI EN 15004-1, elencati qui di seguito:

a) Ritardo temporale. Il sistema di spegnimento sarà dotato di un allarme di prescarica con ritardo temporale. Il ritardo temporale sarà sufficiente per consentire l’evacuazione delle persone prima della scarica. La sequenza di allarme di prescarica determinerà l’arresto dei sistemi di ventilazione, la chiusura delle serrande dei condotti dell’aria esterna e la contemporanea accensione dei pannelli ottico/acustici di allarme. Il ritardo temporale sarà programmabile sull’unità di spegnimento incendi (UDS) che gestirà la sequenza di allarme in base ai segnali provenienti della centrale di rivelazione incendi.

b) Interruttore automatico/manuale. L’interruttore che converte il sistema dall’azionamento automatico a quello manuale verrà installato anche nei casi in cui non è previsto che la concentrazione massima di estinguente superi il NOAEL. L’interruttore cambierà il modo di azionamento del sistema da automatico e manuale a solo manuale, o viceversa.

c) Vie di uscita. L’area protetta sarà dotata di uscite di sicurezza. Le vie di uscita saranno mantenute sempre sgombre, con luci di emergenza e segnali di direzione per assicurare un’evacuazione rapida e sicura.

d) Porte. Verranno utilizzate porte autochiudenti, ruotanti verso l’esterno che potranno essere aperte dall’interno anche quando chiuse a chiave dall’esterno.

e) Segnali di pericolo ed istruzioni. All’interno e nelle vicinanze delle aree protette verranno posti segnali di pericolo e cartelli di istruzione. I segnali di pericolo informeranno le persone che sono all’interno di aree (o che sono in procinto di entrare in aree) in cui è installato un sistema di spegnimento ad agente gassoso.

Prescrizioni tecniche costruttive dei componenti impiantistici del sistema di spegnimento

L’impianto di spegnimento è composto da batterie di bombole accoppiate su 2 file opportunamente dimensionate per raggiungere la concentrazione di estinzione nel locale da proteggere.

Le modalità di installazione delle bombole dovranno consentire con facilità l’ispezione, le prove e la manutenzione.

Le bombole saranno montate e sostenute per esigenze di spazio con Sistema modulare secondo le indicazioni del manuale di installazione del Sistema e saranno alloggiate all’interno di locali adeguatamente protetti.

Le bombole hanno la stessa capacità, la stessa carica e la stessa pressurizzazione, sono collegate tra di loro tramite un circuito di servocomando pneumatico ed un collettore comune di raccolta.

Il Sistema pneumatico per l’attivazione della scarica è composto da bombole pilota pressurizzate con azoto, rete di distribuzione, attuatore elettrico e dispositivo di attivazione scarica manuale.

Il comando di scarica alle bombole pilota proviene dall’interazione tra la centrale di rilevazione incendi e l’unità di spegnimento (UDS): saranno attivati i pannelli segnaletici e chiuse le serrande dei condotti dell’impianto di ventilazione transitanti nei locali protetti.

Il comando di scarica, che verrà inviato dopo un ritardo temporale sufficiente all’evacuazione del locale, provvederà all’attivazione degli attuatori elettrici posti sulla bombola pilota della batteria principale.

L’attivazione della valvola pneumatica della centrale di smistamento comporterà l’apertura delle bombole ad essa collegata e convoglierà la scarica solo nel locale da cui proviene l’allarme.

Sulla rete di distribuzione del gas per ciascun locale, in partenza dal collettore di smistamento, è predisposto un pressostato di segnalazione di scarica avvenuta a riarmo manuale, collegato con l’unità di spegnimento.

Quest’ultima in caso di mancata scarica commuterà il comando di spegnimento sul canale di riserva, quello che comanda la bombola pilota della batteria di riserva: verrà allora ripetuta la sequenza di scarica per la batteria di riserva.

Occorre ricordare che la pressurizzazione delle bombole è di 300 bar. Ogni singola bombola è corredata di apposita valvola mod. Iflow, riduttrice di pressione e regolazione del flusso del gas che consente il rilascio a pressione costante inferiore ai 60 bar.

La massima pressione di esercizio nelle tubazioni è di 60 bar. Ogni bombola è corredata di manometro a contatti elettrici, ciò permette il controllo oltre che visivo, anche automatico di eventuali perdite di pressione delle bombole. Altra segnalazione è data dal pressostato di segnalazione impianto intervenuto posizionato a valle del collettore di scarica, che segnala alla centrale di rivelazione e comando l’effettiva scarica dell’agente estinguente.

La scarica dell’estinguente nel volume protetto determina una sovrappressione che può essere bilanciata o meno utilizzando serrande di sovrapressione, dopo opportuna verifica con Door FanTest. Il volume protetto deve comunque avere sufficiente resistenza strutturale per sopportare la sovrappressione determinata dalla scarica dell’estinguente. Le serrande di sovrappressione vengono dimensionate mediante calcolo computerizzato, in conformità allo standard NFPA12.

Per evitare una perdita di sostanza estinguente verso le aree adiacenti le aperture devono essere chiuse ermeticamente o dotate di chiusure automatiche.

Prima della scarica i sistemi di ventilazione devono essere disattivati e le condotte chiuse con serrande.

Concentrazione di progetto e quantità di saturazione totale

La concentrazione di progetto potrà variare, in funzione del grado di rischio assunto, fra il 43% ed il 52%, garantendo in tal modo una concentrazione di ossigeno compresa tra il 12 ed il 10% (equivalente di ossigeno al livello del mare).

Le concentrazioni minime di spegnimento e di progetto dello IG-55 per n-eptano e per rischi con superficie di classe A sono

Durata della protezione

La concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente deve perdurare in ambiente per il “tempo di permanenza”, ossia per il periodo di tempo sufficiente per permettere una efficace azione di spegnimento e per evitare che una fonte persistente di accensione (arco, incendio radicato, ecc.) possa causare il risorgere dell’evento.

Il tempo di permanenza deve essere determinato mediante la prova con ventilatore sulla porta (Door Fan Test) come specificato nella APPENDICE della norma UNI EN 15004-1.

Il tempo di permanenza non dovrà essere inferiore a 10 minuti.

Tempo di scarica

Il tempo di scarica dei gas inerti (sostanze estinguenti non liquefatte), definito come il tempo necessario per raggiungere il 95% della concentrazione minima di progetto, non deve essere superiore a 120 secondi.

Descrizione del Sistema di rivelazione e spegnimento incendi I sistemi sono costituiti:

dalla batteria di bombole dell’estinguente.

Bombola da 140 litri per alte pressioni in acciaio legato realizzata in un sol pezzo con certificato TPED.

Verniciata corpo grigia ed ogiva verde. Completa di valvola a rilascio costante mod.LPG”, caricata con 40,27 kg di gas inerte IG55 a 300 bar ed etichetta di identificazione.

Bombola da 3 lt con Azoto

Bombola da 3 litri (per apertura bombole pilotate e/o valvole direzionali) caricata con gas inerte Azoto a 100 bar. Completa con valvola automatica, solenoide, attuatore manuale e manometro con contatto elettrico di allarme.

Ciascuna bombola è completa di valvola di riduzione pressione e regolazione di flusso con:

• attuatore pneumatico;

• manichetta di scarica;

• valvola di non ritorno;

• pressostato.

La manichetta collega la valvola di scarica con il collettore di scarica. Sulla manichetta, a monte del collettore di scarica, è inserita la valvola di non ritorno.

Il pressostato indica la carica della bombola:

• dal collettore di scarica. Il collettore convoglia l’estinguente verso le linee di distribuzione. Tra le bombole e le linee di distribuzione la valvola ridurrà la pressione dall’agente estinguente da 300 bar (bombole,) a 60 bar (linea di distribuzione manichette, collettore);

• dalle linee di attivazione

• dalle reti di distribuzione. Le reti, con origine a valle delle valvole direzionali, raggiungono le aree protette e terminano con gli ugelli erogatori della sostanza estinguente;

pressione di 100 bar, è completa di valvola automatica di scarica con attuatore manuale ed a solenoide, manometro e pressostato;

L’impianto è completato:

• dalle valvole di sfiato per le linee di attivazione. Queste valvole in caso di perdita delle bombole pilota scaricano le linee evitando l’attivazione accidentale delle bombole dell’estinguente. Le valvole di sfiato

sono installate al termine delle linee di attivazione;

• dagli interruttori di linea che tramite un meccanismo pneumatico segnalano il passaggio dell’estinguente nella linea di distribuzione;

• Sistema di fissaggio modulare, sistema di fissaggio individuale per ogni singola bombola , costruito in materiale leggero con ampia flessibilità e facilità di installazione, che consenta lo smontaggio in fase di manutenzione di un numero minimo di bombole , la riduzione dello spazio necessario sul pavimento è aspetto vincolante, deve garantire la modularità per eventuali estensioni o modifiche future.

Verrà installata un’unità UDS Unità di Spegnimento per ciascun ambiente protetto;

l’unità dovrà essere installata a parete in prossimità della porta del locale da proteggere.

L’unità UDS attiverà automaticamente l’impianto anche in funzione del segnale proveniente dalla centrale di rivelazione e segnalazione incendi.

L’attivazione automatica avverrà a seguito di almeno “doppia rivelazione” (allarme confermato da due diversi rivelatori installati nell’area protetta).

Una volta rilevato un principio di incendio la centrale di rivelazione e segnalazione, mediante i moduli di comando collegati sul loop di rivelazione:

Invia quindi il comando di scarica alla UDS che attiva le segnalazioni ottico/acustiche ed in particolare:

a) i pannelli posti all’interno del locale (PEL) e riportanti la scritta “EVACUARE LOCALE – SCARICA IMMINENTE”;

b) i pannelli posti all’esterno del locale (PVE), sopra le porte di accesso, e riportanti le scritte “VIETATO ENTRARE – SCARICA IMMINENTE”;

- inizia il conteggio del ritardo temporale programmato per consentire l’evacuazione delle persone presenti;

- arresta i sistemi di ventilazione e chiude le serrande dei condotti dell’aria esterna;

- aziona i sistemi di chiusura di porte e finestre;

- determina, alla fine del ritardo temporale, l’attivazione tramite la bombola pilota, dell’area interessata dall’incendio e la successiva apertura della batteria di bombole o porzione di essa per la scarica dell'estinguente nell'ambiente interessato dall'allarme.

L’impianto potrà essere attivato manualmente agendo sul pulsante a rottura di vetro. La sequenza di azionamento è identica a quella automatica precedentemente descritta.

L’impianto potrà infine essere attivato manualmente in emergenza.

L’attivazione in emergenza degli impianti centralizzati richiede le seguenti operazioni:

• l’individuazione del locale interessato dall’incendio;

• l’attuazione manuale delle valvole di scarica della bombola o delle bombole pilota che attivano le bombole di estinguente del locale a rischio.

Il comando manuale meccanico in emergenza dell’impianto deve poter essere effettuato dall’operatore con una sola manovra.

Rete di distribuzione – ugelli

Le tubazioni sono posate a vista nei locali bombole e sempre a vista nei percorsi dai locali tecnici fino agli ambienti da proteggere con l’avvertenza che passeranno nei sottotetti oppure negli ambienti protetti dagli impianti di spegnimento stessi. Dove ciò non sarà possibile verranno posati racchiusi nei carter esistenti.

Il sistema di tubazioni per il collegamento tra le bombole e gli ugelli è costituito da tubazioni in acciaio legato al carbonio API 5L grado B, ad alto spessore, schedula min. 40, comprensiva la quota della raccorderia in acciaio forgiato al carbonio ASA 3000, filetto NPT idonei alle pressioni utilizzate.

È inoltre compreso l’onere dello staffaggio e ancoraggio, certificato antifuoco, del tipo adatto alle sollecitazioni meccaniche in fase di efflusso.

Tutti i materiali devono essere corredati delle relative certificazioni di origine e delle analisi chimico-fisiche.

Prima del montaggio finale i tubi ed i raccordi verranno ispezionati a vista per controllare che siano puliti e privi di sbavature, residui di saldature o ruggine, e che all’interno non vi siano corpi estranei ed il tubo sia completamente libero. Dopo il montaggio il sistema verrà insufflato con aria secca o altro gas compresso e testato per 20 min. ad una pressione di 3 bar verificando che non vi siano trafilamenti che determinino una diminuzione della pressione > del 20%.

I supporti per i tubi e per le valvole saranno idonei per la temperatura prevista e saranno in grado di sopportare le forze dinamiche e statiche che si verificano. La distanza tra i supporti deve essere quella indicata nel prospetto 4 delle UNI EN 15004-1.

Gli staffaggi saranno in acciaio zincato o verniciato d’adeguate dimensioni.

Gli ugelli saranno a 180° se a parete ovvero a 360° se a soffitto e saranno posizionati, nel locale da

Il dimensionamento della rete di distribuzione, il percorso, il diametro e la forometria degli ugelli, le valvole direzionali sono stati definiti con il calcolo computerizzato (Certificato VDS o da altro Ente Internazionale riconosciuto) questo per ottimizzare il diametro delle tubazioni migliorandone l’impatto architettonico nel suo percorso di distribuzione nei locali oggetto di protezione come approvato dalla Sopraintendenza ai beni architettonici. Non sono ammessi orifizi calibrati.

Serrande di sovrappressione

L’eventuale sovrappressione che può determinarsi durante la scarica dell’estinguente, viene attenuata con l’utilizzo di una o più serrande di sovrappressione, in accordo con gli standard NFPA 12A ed EN-15004, e determinate dal calcolo computerizzato.

Le serrande sono dotate di molle pre-tarate, che consentono di sfiatare la sovrappressione in eccesso, trattenendo invece la pressione calcolata, per garantire la saturazione ambientale per almeno 10 minuti dopo la scarica.

Attuatore

Attuatore solenoide/manuale removibile (per apertura bombole pilotate e/o valvole direzionali). Completo di elettrovalvola 24 Vcc, comando manuale, fermo di sicurezza e sigillo, manometro.

Apparecchiature a corredo rampe bombole costituite da:

• Valvola di sfiato per linea pneumatica di servocomando

• Interruttore di linea ad 1 contatto NA / NC;

• Serpentina flex per collegamento pneumatico delle bombole pilotate Max press. 630 bar;

• Valvola non ritorno per alte pressioni per linea pneumatica di servocomando

Valvola Iflow

Valvola di flusso regolata e costante completa di valvola di non ritorno, elemento di unione tra le varie bombole e di sicurezza, inserita tra la manichetta di scarica e il collettore, certificate in accord alla direttiva TPED e certificazione LPCB,Vds, CNPP.

Smaltimento bombole NAF-SIII esistenti

L’appaltatore avrà l’obbligo, dopo avere concordato con la D.L. il cronoprogramma del cantiere, di smontare e smaltire le bombole contenenti gas NAF-SIII esistenti nei vari locali indicati nelle tavole e i relativi componenti, presso impianti di gestione rifiuti autorizzati producendo le idonee documentazioni ambientali quali formulari di identificazione rifiuti e schede SISTRI comprovanti l'avvenuto e corretto conferimento.

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