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PROGETTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E REVISIONE DELL'IMPIANTO ANTINCENDIO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO A GAS

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RTP

PROGETTO ESECUTIVO

Ing. Carlo Maini EL03

Arch. Filippo Albonetti Arch. Laura Gazzola Arch. Federica Bardini

DELL'IMPIANTO ANTINCENDIO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO A GAS

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Sommario

1.0 DESCRIZIONE GENERALE DELL’INTERVENTO ... 2

1.1 STATO DI FATTO ... 2

1.2 STATO DI PROGETTO ... 2

2.0 NORMATIVA DI SISTEMA ... 3

3.0 NORMATIVA DI PRODOTTO (PED e CPD) ... 3

4.0 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO ... 3

5.0 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO DI RILEVAZIONE FUMI ... 8

6.0 CALCOLI DI DIMENSIONAMENTO IMPIANTO DI SPEGNIMENTO A GAS ... 18

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1.0 DESCRIZIONE GENERALE DELL’INTERVENTO

La presente relazione tecnica specialistica, descrive quali interventi di modifica saranno realizzati sugli impianti esistenti di spegnimento automatico a gas e rilevazione fumi del Salone Monumentale e dei magazzini librari della Biblioteca Comunale Passerini-Landi e del conseguente adeguamento degli Impianti di Rilevazione Fumi,

A tali interventi è associata la ridefinizione di alcuni compartimenti per la riduzione del carico d’incendio data la trasformazione di alcuni locali in sale di lettura o salette conferenze con affollamento inferiore a 25 persone.

Il progetto ha lo scopo di sostituire il gas estinguente NAF-SIII contenuto in bombole dislocate in diversi locali tecnici del complesso e non rispondente alle recenti normative ambientali, con altro costituito da Azoto e Argon di tipo inerte, denominato IG55 che opera, però, a pressioni maggiori rendendo la rete distributiva delle tubazioni da sostituire in base alle mutate condizioni di pressione e portate necessarie.

1.1 STATO DI FATTO

L’impianto esistente è costituito da più locali bombole di gas estinguente NAF-SIII dislocati in modo da attivare la scarica in compartimenti diversi.

Il gas chimico NAF-SIII è di tipo HCFC e in base al DM 20 Dicembre 2005 deve essere recuperato ed avviato allo smaltimento.

Attualmente sono presenti n.6 locali bombole denominati A,B,C,D,E,F che fanno capo ai seguenti compartimenti:

A: Compartimento 1B Salone Monumentale + Archivi confinanti Piano 1°

B: Compartimento 2B Archivio Moderno Piano 2°

C: Compartimento 2D Archivio Moderno Piano 2°

D: Compartimento 3A Archivio Moderno Piano 3°

E: Compartimento 2C Fondo Antico Piano 2°

F: Compartimenti: 2A Fondo Manoscritti, 2E, 2F Ampliamento Fondo Antico Piano 2° e 1A Fondo Moderno Piano 1°.

In alcuni ambienti a Piano Primo non è più necessario l’impiego di gas estinguente (corridoi, archivi vuoti in prossimità del Salone Monumentale) per nuove esigenze di destinazione d’uso dei locali che sono ora Sale lettura o Salette conferenze di affollamento inferiore a 25 persone, con riduzione del Carico d’Incendio.

1.2 STATO DI PROGETTO

Il progetto, in virtù della diminuzione delle aree di intervento, prevede di accorpare e ordinare in un numero inferiore di locali tecnologici le bombole che attualmente sono distribuite per l’edificio.

A tal proposito la nuova ridistribuzione dell’impianto prevede 2 locali tecnologici compartimentati REI120 così suddivisi:

Locale a Piano 2° definito locale A per il Compartimento 1B Salone Monumentale completo di 2 pacchi da 20 e 18 bombole da 140 kg.

Locale a Piano 3° nella ex centrale termica per il resto dei compartimenti: 1A, 2A, 2B, 2C, 2D, 2E, 2F, 3A completo di 2 pacchi da 16 e 15 bombole da 140 kg.

I locali oggetto di protezione con impianto di spegnimento incendi saranno considerati in due diversi compartimenti REI anche se suddivisi in più ambienti, l’accesso ai locali è consentito attraverso porte REI.

La ex centrale termica verrà infatti svuotata delle caldaie ad uso riscaldamento e del relativo impianto gas metano e sostituita da uno scambiatore di calore allacciato alla rete urbana di teleriscaldamento. Tale opera sarà realizzata dall’ENTE entro ottobre 2020.

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Criteri generali di progettazione

La soluzione proposta, nel rispetto della normativa e legislazione vigente, è caratterizzate dall’affidabilità e dalla economicità di gestione.

Nelle scelte progettuali sono stati considerati i seguenti fattori:

• semplicità di funzionamento per ottenere una notevole affidabilità del sistema e dei suoi componenti;

• massima standardizzazione dei componenti per avere la garanzia di una futura facile reperibilità sia in caso di modifiche che di sostituzione in fase manutentiva o per invecchiamento;

• frazionabilità di ogni sezione del sistema per ottenere una gestione flessibile, economica e di facile controllo;

• adattabilità degli impianti alle strutture del complesso, soprattutto nell’ottica di garantire una facile accessibilità durante le operazioni di manutenzione e controllo;

• sicurezza degli impianti nei confronti degli utenti e delle condizioni di utilizzo.

Il sistema a gas inerte AZOTO+ARGON IG-55, proposto per la protezione delle aree a rischio d’incendio, utilizza quale estinguente la miscela azoto+argon, con la tecnica della saturazione totale.

I sistemi di spegnimento a saturazione totale sono usati principalmente per proteggere rischi situati in ambienti delicati che possono essere: rischi elettrici ed elettronici, impianti di telecomunicazione, archivi cartacei, depositi di liquidi e gas infiammabili ed altri beni di valore elevato.

Lo spegnimento di un incendio con gas IG 55, avviene principalmente per diluizione dell’ossigeno in aria che passa dal 21% al 10% circa. La concentrazione di progetto varia, a seconda del rischio garantendo una percentuale residua dell’ossigeno non inferiore al 10% e non superiore al 14% in volume: un’atmosfera sicura per le persone ed efficace per lo spegnimento.

2.0 NORMATIVA DI SISTEMA

I sistemi che utilizzano l’agente estinguente “Azoto+Argon” IG55” sono progettati in accordo con la UNI 15004-9 e con la UNI-ISO 14520.

3.0 NORMATIVA DI PRODOTTO (PED e CPD)

Marcatura CE secondo Direttiva Europea 97/23/CE PED recepita in Italia dal D.L. 93 del 25/02/2000: Si applica alla progettazione, fabbricazione e valutazione di conformità delle attrezzature a pressione (recipienti, tubazioni, accessori di sicurezza ed accessori a pressione) e degli insiemi sottoposti ad una pressione massima ammissibile PS superiore a 0,5 bar. Marcatura CE secondo Direttiva Europea 89/106/CE CPD recepita D.P.R. 246 del 21/04/93.

4.0 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO

L’impianto sarà del tipo a saturazione di gas inerte IG 55 al fine di preservare la documentazione contenuta nella Biblioteca.

Il sistema sarà costituito da batterie indipendenti di bombole cilindriche verticali ad alta pressione (300 bar) posizionati in appositi vani tecnici (Locale A ed EX Centrale Termica) compartimentati REI 120, il fabbisogno di stoccaggio di gas in bombole è stato calcolato in base al locale più voluminoso per ogni singolo compartimento, l’espulsione del gas si attiverà solo nel locale ove sia stato rilevato un principio di incendio,nel caso di locale a volumetria minore la scarica sarà parziale, non verranno attivate tutte le bombole previste nella batteria.

L’attivazione parziale o totale sarà garantita dall’unità di spegnimento (UDS) del locale in allarme.

L’attivazione di una batteria di bombole di gas estinguente avverrà per mezzo di una o più bombole pilota per ogni singolo gruppo di bombole.

L’apertura della valvola di smistamento (Valvola direzionale) relativa alla zona interessata allo spegnimento e le valvole di scarica a rilascio controllato e costante (Tipo Iflow o similare) saranno comandate pneumaticamente. Non è accettato l’impiego di orifizi calibrati.

La valvola IFLOW è un elemento indispensabile per il corretto funzionamento del Sistema in quanto consente di eliminare il picco di pressione e regola il flusso a una pressione nominale di 60 bar nel sistema , riuscendo a mantenere allo stesso tempo la capacità di raggiungere il 95% della concentrazione di progetto del sistema entro 60 o 120 secondi.

Durante l'erogazione di un sistema a gas inerte tipico, si verifica un picco di pressione. Sono proprio tali picchi che vengono utilizzati per stabilire le specifiche relative alle dimensioni dei tubi e i requisiti di scarico. Il sistema IFLOW o similare elimina questo picco di pressione garantendo un flusso controllato durante

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La valvola di ritegno orizzontale IFLOW o similare riduce al minimo il tempo di installazione facilitando il collegamento delle bombole. Funge inoltre da dispositivo di sicurezza, in quanto impedisce eventuali perdite di agente, nel caso le bombole vengano rimosse dal sistema durante le operazioni di manutenzione.

La miscela di gas inerte sarà diffusa nell’archivio tramite una rete di distribuzione opportunamente dimensionata, realizzata con tubi in acciaio zincato per alte pressioni e appositi ugelli diffusori posizionati su tutta l’area da proteggere. La pressione di esercizio all'interno delle tubazioni di distribuzione, a valle del collettore di raccolta, viene limitata a 60 bar, rendendo il sistema più sicuro per le persone.

L’agente estinguente IG 55 è un prodotto naturale essendo la miscela tra il componente principale dell’aria, l’azoto e un altro componente dell’aria, l’argon. Quando la miscela viene a contatto con le fiamme non ha nessun tipo di reazione, con assenza di prodotti di decomposizione dannosi o corrosivi, ritornando, successivamente, nel ciclo naturale dell’atmosfera senza danneggiare l’ambiente. Gli indici che indicano i valori di impatto ambientale dell’azoto sono estremamente espliciti: nessun effetto di distruzione dell’ozono (Ozone Depletion Potential: ODP= zero) ed assenza di riscaldamento globale (Global Warming Potential:

GWP= nullo). L’azoto+argon è dielettrico, non lascia residui, non sporca, non inquina, non danneggia i materiali più delicati ed assicura una protezione sicura ed efficace ai beni ed alle persone, consentendo una ottima visibilità durante la scarica, assenza di shock termici, non stratifica.

Precauzioni di sicurezza

Per le zone protette dai sistemi di estinzione incendi ad estinguente gassoso, che possono essere occupate dal personale, si applicano i criteri di sicurezza, previsti dalla UNI EN 15004-1, elencati qui di seguito:

a) Ritardo temporale. Il sistema di spegnimento sarà dotato di un allarme di prescarica con ritardo temporale. Il ritardo temporale sarà sufficiente per consentire l’evacuazione delle persone prima della scarica. La sequenza di allarme di prescarica determinerà l’arresto dei sistemi di ventilazione, la chiusura delle serrande dei condotti dell’aria esterna e la contemporanea accensione dei pannelli ottico/acustici di allarme. Il ritardo temporale sarà programmabile sull’unità di spegnimento incendi (UDS) che gestirà la sequenza di allarme in base ai segnali provenienti della centrale di rivelazione incendi.

b) Interruttore automatico/manuale. L’interruttore che converte il sistema dall’azionamento automatico a quello manuale verrà installato anche nei casi in cui non è previsto che la concentrazione massima di estinguente superi il NOAEL. L’interruttore cambierà il modo di azionamento del sistema da automatico e manuale a solo manuale, o viceversa.

c) Vie di uscita. L’area protetta sarà dotata di uscite di sicurezza. Le vie di uscita saranno mantenute sempre sgombre, con luci di emergenza e segnali di direzione per assicurare un’evacuazione rapida e sicura.

d) Porte. Verranno utilizzate porte autochiudenti, ruotanti verso l’esterno che potranno essere aperte dall’interno anche quando chiuse a chiave dall’esterno.

e) Segnali di pericolo ed istruzioni. All’interno e nelle vicinanze delle aree protette verranno posti segnali di pericolo e cartelli di istruzione. I segnali di pericolo informeranno le persone che sono all’interno di aree (o che sono in procinto di entrare in aree) in cui è installato un sistema di spegnimento ad agente gassoso.

Prescrizioni tecniche costruttive dei componenti impiantistici del sistema di spegnimento

L’impianto di spegnimento è composto da batterie di bombole accoppiate su 2 file opportunamente dimensionate per raggiungere la concentrazione di estinzione nel locale da proteggere.

Le modalità di installazione delle bombole dovranno consentire con facilità l’ispezione, le prove e la manutenzione.

Le bombole saranno montate e sostenute per esigenze di spazio con Sistema modulare secondo le indicazioni del manuale di installazione del Sistema e saranno alloggiate all’interno di locali adeguatamente protetti.

Le bombole hanno la stessa capacità, la stessa carica e la stessa pressurizzazione, sono collegate tra di loro tramite un circuito di servocomando pneumatico ed un collettore comune di raccolta.

Il Sistema pneumatico per l’attivazione della scarica è composto da bombole pilota pressurizzate con azoto, rete di distribuzione, attuatore elettrico e dispositivo di attivazione scarica manuale.

Il comando di scarica alle bombole pilota proviene dall’interazione tra la centrale di rilevazione incendi e l’unità di spegnimento (UDS): saranno attivati i pannelli segnaletici e chiuse le serrande dei condotti dell’impianto di ventilazione transitanti nei locali protetti.

Il comando di scarica, che verrà inviato dopo un ritardo temporale sufficiente all’evacuazione del locale, provvederà all’attivazione degli attuatori elettrici posti sulla bombola pilota della batteria principale.

L’attivazione della valvola pneumatica della centrale di smistamento comporterà l’apertura delle bombole ad essa collegata e convoglierà la scarica solo nel locale da cui proviene l’allarme.

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Sulla rete di distribuzione del gas per ciascun locale, in partenza dal collettore di smistamento, è predisposto un pressostato di segnalazione di scarica avvenuta a riarmo manuale, collegato con l’unità di spegnimento.

Quest’ultima in caso di mancata scarica commuterà il comando di spegnimento sul canale di riserva, quello che comanda la bombola pilota della batteria di riserva: verrà allora ripetuta la sequenza di scarica per la batteria di riserva.

Occorre ricordare che la pressurizzazione delle bombole è di 300 bar. Ogni singola bombola è corredata di apposita valvola mod. Iflow, riduttrice di pressione e regolazione del flusso del gas che consente il rilascio a pressione costante inferiore ai 60 bar.

La massima pressione di esercizio nelle tubazioni è di 60 bar. Ogni bombola è corredata di manometro a contatti elettrici, ciò permette il controllo oltre che visivo, anche automatico di eventuali perdite di pressione delle bombole. Altra segnalazione è data dal pressostato di segnalazione impianto intervenuto posizionato a valle del collettore di scarica, che segnala alla centrale di rivelazione e comando l’effettiva scarica dell’agente estinguente.

La scarica dell’estinguente nel volume protetto determina una sovrappressione che può essere bilanciata o meno utilizzando serrande di sovrapressione, dopo opportuna verifica con Door FanTest. Il volume protetto deve comunque avere sufficiente resistenza strutturale per sopportare la sovrappressione determinata dalla scarica dell’estinguente. Le serrande di sovrappressione vengono dimensionate mediante calcolo computerizzato, in conformità allo standard NFPA12.

Per evitare una perdita di sostanza estinguente verso le aree adiacenti le aperture devono essere chiuse ermeticamente o dotate di chiusure automatiche.

Prima della scarica i sistemi di ventilazione devono essere disattivati e le condotte chiuse con serrande.

Concentrazione di progetto e quantità di saturazione totale

La concentrazione di progetto potrà variare, in funzione del grado di rischio assunto, fra il 43% ed il 52%, garantendo in tal modo una concentrazione di ossigeno compresa tra il 12 ed il 10% (equivalente di ossigeno al livello del mare).

Le concentrazioni minime di spegnimento e di progetto dello IG-55 per n-eptano e per rischi con superficie di classe A sono

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Durata della protezione

La concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente deve perdurare in ambiente per il “tempo di permanenza”, ossia per il periodo di tempo sufficiente per permettere una efficace azione di spegnimento e per evitare che una fonte persistente di accensione (arco, incendio radicato, ecc.) possa causare il risorgere dell’evento.

Il tempo di permanenza deve essere determinato mediante la prova con ventilatore sulla porta (Door Fan Test) come specificato nella APPENDICE della norma UNI EN 15004-1.

Il tempo di permanenza non dovrà essere inferiore a 10 minuti.

Tempo di scarica

Il tempo di scarica dei gas inerti (sostanze estinguenti non liquefatte), definito come il tempo necessario per raggiungere il 95% della concentrazione minima di progetto, non deve essere superiore a 120 secondi.

Descrizione del Sistema di rivelazione e spegnimento incendi I sistemi sono costituiti:

dalla batteria di bombole dell’estinguente.

Bombola da 140 litri per alte pressioni in acciaio legato realizzata in un sol pezzo con certificato TPED.

Verniciata corpo grigia ed ogiva verde. Completa di valvola a rilascio costante mod.LPG”, caricata con 40,27 kg di gas inerte IG55 a 300 bar ed etichetta di identificazione.

Bombola da 3 lt con Azoto

Bombola da 3 litri (per apertura bombole pilotate e/o valvole direzionali) caricata con gas inerte Azoto a 100 bar. Completa con valvola automatica, solenoide, attuatore manuale e manometro con contatto elettrico di allarme.

Ciascuna bombola è completa di valvola di riduzione pressione e regolazione di flusso con:

• attuatore pneumatico;

• manichetta di scarica;

• valvola di non ritorno;

• pressostato.

La manichetta collega la valvola di scarica con il collettore di scarica. Sulla manichetta, a monte del collettore di scarica, è inserita la valvola di non ritorno.

Il pressostato indica la carica della bombola:

• dal collettore di scarica. Il collettore convoglia l’estinguente verso le linee di distribuzione. Tra le bombole e le linee di distribuzione la valvola ridurrà la pressione dall’agente estinguente da 300 bar (bombole,) a 60 bar (linea di distribuzione manichette, collettore);

• dalle linee di attivazione

• dalle reti di distribuzione. Le reti, con origine a valle delle valvole direzionali, raggiungono le aree protette e terminano con gli ugelli erogatori della sostanza estinguente;

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pressione di 100 bar, è completa di valvola automatica di scarica con attuatore manuale ed a solenoide, manometro e pressostato;

L’impianto è completato:

• dalle valvole di sfiato per le linee di attivazione. Queste valvole in caso di perdita delle bombole pilota scaricano le linee evitando l’attivazione accidentale delle bombole dell’estinguente. Le valvole di sfiato

sono installate al termine delle linee di attivazione;

• dagli interruttori di linea che tramite un meccanismo pneumatico segnalano il passaggio dell’estinguente nella linea di distribuzione;

• Sistema di fissaggio modulare, sistema di fissaggio individuale per ogni singola bombola , costruito in materiale leggero con ampia flessibilità e facilità di installazione, che consenta lo smontaggio in fase di manutenzione di un numero minimo di bombole , la riduzione dello spazio necessario sul pavimento è aspetto vincolante, deve garantire la modularità per eventuali estensioni o modifiche future.

Verrà installata un’unità UDS Unità di Spegnimento per ciascun ambiente protetto;

l’unità dovrà essere installata a parete in prossimità della porta del locale da proteggere.

L’unità UDS attiverà automaticamente l’impianto anche in funzione del segnale proveniente dalla centrale di rivelazione e segnalazione incendi.

L’attivazione automatica avverrà a seguito di almeno “doppia rivelazione” (allarme confermato da due diversi rivelatori installati nell’area protetta).

Una volta rilevato un principio di incendio la centrale di rivelazione e segnalazione, mediante i moduli di comando collegati sul loop di rivelazione:

Invia quindi il comando di scarica alla UDS che attiva le segnalazioni ottico/acustiche ed in particolare:

a) i pannelli posti all’interno del locale (PEL) e riportanti la scritta “EVACUARE LOCALE – SCARICA IMMINENTE”;

b) i pannelli posti all’esterno del locale (PVE), sopra le porte di accesso, e riportanti le scritte “VIETATO ENTRARE – SCARICA IMMINENTE”;

- inizia il conteggio del ritardo temporale programmato per consentire l’evacuazione delle persone presenti;

- arresta i sistemi di ventilazione e chiude le serrande dei condotti dell’aria esterna;

- aziona i sistemi di chiusura di porte e finestre;

- determina, alla fine del ritardo temporale, l’attivazione tramite la bombola pilota, dell’area interessata dall’incendio e la successiva apertura della batteria di bombole o porzione di essa per la scarica dell'estinguente nell'ambiente interessato dall'allarme.

L’impianto potrà essere attivato manualmente agendo sul pulsante a rottura di vetro. La sequenza di azionamento è identica a quella automatica precedentemente descritta.

L’impianto potrà infine essere attivato manualmente in emergenza.

L’attivazione in emergenza degli impianti centralizzati richiede le seguenti operazioni:

• l’individuazione del locale interessato dall’incendio;

• l’attuazione manuale delle valvole di scarica della bombola o delle bombole pilota che attivano le bombole di estinguente del locale a rischio.

Il comando manuale meccanico in emergenza dell’impianto deve poter essere effettuato dall’operatore con una sola manovra.

Rete di distribuzione – ugelli

Le tubazioni sono posate a vista nei locali bombole e sempre a vista nei percorsi dai locali tecnici fino agli ambienti da proteggere con l’avvertenza che passeranno nei sottotetti oppure negli ambienti protetti dagli impianti di spegnimento stessi. Dove ciò non sarà possibile verranno posati racchiusi nei carter esistenti.

Il sistema di tubazioni per il collegamento tra le bombole e gli ugelli è costituito da tubazioni in acciaio legato al carbonio API 5L grado B, ad alto spessore, schedula min. 40, comprensiva la quota della raccorderia in acciaio forgiato al carbonio ASA 3000, filetto NPT idonei alle pressioni utilizzate.

È inoltre compreso l’onere dello staffaggio e ancoraggio, certificato antifuoco, del tipo adatto alle sollecitazioni meccaniche in fase di efflusso.

Tutti i materiali devono essere corredati delle relative certificazioni di origine e delle analisi chimico-fisiche.

Prima del montaggio finale i tubi ed i raccordi verranno ispezionati a vista per controllare che siano puliti e privi di sbavature, residui di saldature o ruggine, e che all’interno non vi siano corpi estranei ed il tubo sia completamente libero. Dopo il montaggio il sistema verrà insufflato con aria secca o altro gas compresso e testato per 20 min. ad una pressione di 3 bar verificando che non vi siano trafilamenti che determinino una diminuzione della pressione > del 20%.

I supporti per i tubi e per le valvole saranno idonei per la temperatura prevista e saranno in grado di sopportare le forze dinamiche e statiche che si verificano. La distanza tra i supporti deve essere quella indicata nel prospetto 4 delle UNI EN 15004-1.

Gli staffaggi saranno in acciaio zincato o verniciato d’adeguate dimensioni.

Gli ugelli saranno a 180° se a parete ovvero a 360° se a soffitto e saranno posizionati, nel locale da

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Il dimensionamento della rete di distribuzione, il percorso, il diametro e la forometria degli ugelli, le valvole direzionali sono stati definiti con il calcolo computerizzato (Certificato VDS o da altro Ente Internazionale riconosciuto) questo per ottimizzare il diametro delle tubazioni migliorandone l’impatto architettonico nel suo percorso di distribuzione nei locali oggetto di protezione come approvato dalla Sopraintendenza ai beni architettonici. Non sono ammessi orifizi calibrati.

Serrande di sovrappressione

L’eventuale sovrappressione che può determinarsi durante la scarica dell’estinguente, viene attenuata con l’utilizzo di una o più serrande di sovrappressione, in accordo con gli standard NFPA 12A ed EN-15004, e determinate dal calcolo computerizzato.

Le serrande sono dotate di molle pre-tarate, che consentono di sfiatare la sovrappressione in eccesso, trattenendo invece la pressione calcolata, per garantire la saturazione ambientale per almeno 10 minuti dopo la scarica.

Attuatore

Attuatore solenoide/manuale removibile (per apertura bombole pilotate e/o valvole direzionali). Completo di elettrovalvola 24 Vcc, comando manuale, fermo di sicurezza e sigillo, manometro.

Apparecchiature a corredo rampe bombole costituite da:

• Valvola di sfiato per linea pneumatica di servocomando

• Interruttore di linea ad 1 contatto NA / NC;

• Serpentina flex per collegamento pneumatico delle bombole pilotate Max press. 630 bar;

• Valvola non ritorno per alte pressioni per linea pneumatica di servocomando

Valvola Iflow

Valvola di flusso regolata e costante completa di valvola di non ritorno, elemento di unione tra le varie bombole e di sicurezza, inserita tra la manichetta di scarica e il collettore, certificate in accord alla direttiva TPED e certificazione LPCB,Vds, CNPP.

Smaltimento bombole NAF-SIII esistenti

L’appaltatore avrà l’obbligo, dopo avere concordato con la D.L. il cronoprogramma del cantiere, di smontare e smaltire le bombole contenenti gas NAF-SIII esistenti nei vari locali indicati nelle tavole e i relativi componenti, presso impianti di gestione rifiuti autorizzati producendo le idonee documentazioni ambientali quali formulari di identificazione rifiuti e schede SISTRI comprovanti l'avvenuto e corretto conferimento.

5.0 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO DI RILEVAZIONE FUMI

La documentazione di progetto è stata elaborata in conformità alla Norma CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici” e la presente relazione costituisce il corpo della

“Relazione specialistica” (CEI 0-2 art. 3.5.2) facente parte della documentazione di progetto Definitivo redatta secondo la seguente Norma.

La presente specifica definisce i criteri generali per la progettazione, fornitura, installazione e collaudi generali degli impianti di sicurezza antincendio a servizio dei locali oggetto di intervento.

Di seguito elenco delle lavorazioni oggetto del presente documento:

- Alimentazione di montante da derivarsi dal quadro generale piano primo a servizio del locale bombole salone monumentale al piano secondo.

- Alimentazione di montante da derivarsi dal quadro generale piano primo a servizio del locale bombole altri locali al piano copertura ex centrale termica.

- Sostituzione centrale rivelazione incendio attualmente in uso con nuova centrale 2 loop integrata con scheda ampliamento per ulteriori 2 loop e ampliamento esterno per portare la totalità dei loop a 6.

- Nuovo loop da attestare nel locale bombole piano 2.

- Nuovo loop da attestare nel locale bombole piano copertura ex centrale termica.

- Installazione apparecchiature nei locali bombole quali quadro di alimentazione, centrali di spegnimento, alimentatori supplementari, moduli di ingresso/uscita, allacci pressostati/ flussostati ed ogni accessorio come da tavole allegate.

- Smontaggio apparecchiature attualmente in uso con sostituzione del loop da attestarsi nel locale bombole di riferimento; il loop esistente dovrà essere chiuso e mantenuto in esercizio.

- Smaltimento dei sensori fumo a principio ionico secondo le prescrizioni legislative.

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inibizione, pulsanti di attivazione, magneti per ritenuta porte tagliafuoco, contatti magnetici su ingressi, gestione e controllo serrande tagliafuoco e relativi accessori.

- Riprogrammazione centrale rivelazione incendio con implementazione delle nuove apparecchiature e delle nuove funzioni

- Collaudi, Verifiche funzionali e strumentali.

Gli impianti dovranno essere realizzati in accordo alla legge Italiana ed alle Norme tecniche che la Legge italiana riconosce come idonee alla realizzazione degli impianti a “Regola d’arte”, vale a dire le Norme CEI- EN e le norme di prevenzione infortuni sul lavoro DLgs 81/2008 e successivi aggiornamenti.

In mancanza di Norme, per specifici apparecchi e/o componenti si farà riferimento alle corrispondenti raccomandazioni IEC ( International Electrotechnical Commission).

Le apparecchiature ed i materiali dovranno essere conformi alle direttive BT/EMC.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

CEI 11-27 lavori su impianti elettrici.

CEI 20-29 EN60228 Conduttori per cavi isolati.

CEI-UNEL 35016 Classe di Reazione al fuoco dei cavi in relazione al Regolamento EU “Prodotti da Costruzione “ ( 305/2011); Agosto 2016.

CEI 20-35/1-1 EN60332-1-1 Prove su cavi elettrici e ottici in condizione di incendio-Parte 1-1;

Prova per la propagazione verticale della fiamma su singolo conduttore o cavo isolato-apparecchiature.

CEI 20-35/1-2 EN60332-1-2 Prove su cavi elettrici e ottici in condizione di incendio-Parte 1-2;

Prova per la propagazione verticale della fiamma su singolo conduttore o cavo isolato-Procedura per la fiamma di 1KW premiscelata.

CEI 20-37/2 EN60754-2 Prove sui gas emessi durante la combustione di materiali prelevati dai cavi.Parte2;Determinazione dell’acidità (mediante la misura del pH) e della conduttività.

CEI 20-37/3-1 EN61034-2 Misura della densità del fumo emesso dai cavi che bruciano in condizioni definite.Parte2;Procedura di prova e prescrizioni.

EN 50575:2014+A1:2016 Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione ,metodi di prova e valutazione dei cavi elettrici e in fibra ottica-dichiarazione di prestazione Dop e marcatura CE per i cavi.

EN ISO 1716 Metodi di prova sui cavi; Calore di combustione Lordo.

CEI 20-108 EN 50339 Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio. Misura dell’emissione di calore e produzione di fumi sui cavi durante la prova di sviluppo di fiamma.

Apparecchiature di prova, procedure e risultati

CEI 20-40 Guida per l’ uso dei cavi in bassa tensione.

CEI 20-67 Guida per l’ uso dei cavi 0,6/1 KV.

CEI 20-43 Ottimizzazione economica delle sezioni dei conduttori dei cavi elettrici per energia.

CEI 31-33 EN60079-14 Atmosfere esplosive. Parte 14: Progettazione , scelta e installazione degli impianti elettrici.

CEI 31-35 Atmosfere esplosive. Guida alla classificazione di luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87).

CEI 31-35/A Atmosfere esplosive. Guida alla classificazione di luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87):esempi di applicazione

CEI 31-88 EN60079-10-2 Atmosfere esplosive. Parte 10-2: Classificazione dei luoghi – Atmosfere esplosive per la presenze di polveri combustibili.

CEI 64-8/1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua.

Parte 1: oggetto, scopo e principi fondamentali.

CEI 64-8/2 Parte 2: definizioni.

CEI 64-8/3 Parte 3: caratteristiche generali.

CEI 64-8/4 Parte 4: prescrizioni per la sicurezza.

CEI 64-8/5 Parte 5: scelta e installazione dei componenti elettrici.

CEI 64-8/6 Parte 6: verifiche.

CEI 64-8/7 Parte 7: ambienti e applicazioni particolari.

CEI 64-12 Guida per l’ esecuzione dell’ impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario.

CEI 70-1 EN60529 Grado di protezione degli involucri.

CEI 100-55 Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di emergenza.

UNI 9795:2013 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione e allarme d’ incendio: Progettazione, installazione ed esercizio.

UNI EN 54-1:2011 Sistemi di rivelazione e di segnalazione incendio -Parte 1; introduzione UNI EN 54-2:2007 Sistemi di rivelazione e di segnalazione incendio - Parte 2; centrale di controllo e di segnalazione.

UNI EN 54-3:2014 Sistemi di rivelazione e di segnalazione incendio-Dispositivi sonori di allarme

(11)

alimentazione.

UNI EN 54-5:2017 Sistemi di rivelazione e di segnalazione incendio - Rivelatori di calore-Rivelatori puntiformi.

UNI EN 54-7:2007 Sistemi di rivelazione e di segnalazione incendio – Parte7; rivelatori di fumo.

Rivelatori puntiformi funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce e della ionizzazione.

UNI EN 54-10:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 10; Rivelatori di fiamma- rivelatori puntiformi.

UNI EN 54-11:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 11; punti di allarme manuale.

UNI EN 54-12:2005 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 12; Rivelatori di fumo- rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico.

UNI EN 54-13:2017 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 13; valutazione della compatibilità e connettività dei componenti di un sistema.

UNI CENT/TS 54-14:2004 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 14: Linee guida per la pianificazione,la progettazione, l’installazione, la messa in servizio, l’esercizio e la manutenzione.

UNI EN 54-16:2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 16; apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale.

UNI EN 54-17:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 17; isolatori di corto circuito.

UNI EN 54-18:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 18; Dispositivi di ingresso/uscita.

UNI EN 54-20:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 20; Rivelatori di fumo ad aspirazione.

UNI EN 54-21:2006 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio –Parte 21; Apparecchiature di trasmissione allarme e di segnalazione remota di guasto ed avvertimento.

UNI EN 54-22:2015 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio–Parte 22; Rivelatori di calore ripristinabili.

UNI EN 54-23:2010 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio–Parte 23; Dispositivi visuali di allarme incendio.

UNI EN 54-24:2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 24; Componenti di sistemi di allarme vocale-altoparlanti.

UNI EN 54-25:2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 25; Componenti che utilizzano componenti radio.

UNI EN 54-26:2015 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 26; Rivelatori per il monossido di carbonio-Rivelatori puntiformi.

UNI EN 54-27:2015 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 27; Rivelatori di fumo nelle condotte.

UNI EN 54-28:2016 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 28; Rivelatori lineari di calore non ripristinabili.

UNI EN 54-29:2015 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 29; Rivelatori combinati- Rivelatori puntiformi utilizzanti la combinazione di sensori per fumo e calore.

UNI EN 54-30:2015 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 30; Rivelatori combinati- Rivelatori puntiformi utilizzanti la combinazione di sensori per monossido di carbonio e calore.

UNI EN 54-31:2016 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 31; Rivelatori combinati- Rivelatori puntiformi utilizzanti la combinazione di sensori per il fumo, monossido di carbonio e opzionalmente calore.

UNI CENT/TS 54-32:2015 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’ incendio – Parte 32;

Pianificazione, progettazione, installazione, messa in servizio, esercizio e manutenzione dei sistemi di allarme vocale.

CEI EN 50200 Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l’uso in circuiti di sicurezza.

UNI ISO 7240-19 Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d’ incendio-Parte 19:

Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi d’ allarme vocale per scopi di emergenza.

LEGGI E PRESCRIZIONI

DPR 19/3/56 n 303 Norme generali per l’ igiene del lavoro.

LEGGE 1/3/68 n 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici.

LEGGE 18/10/77 n 791 Attuazione della direttiva del consiglio delle comunità europea relativa alle garanzie

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DM 37/08 Regolamento concernente l’ attuazione dell’ art. 11 – quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge 248 del 2 Dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti elettrici degli edifici .

DLgs 9/04/08 n 81 Attuazione dell’ articolo 1 della Legge 3 Agosto 2007, n 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ( testo unico sulla sicurezza ).

DLgs 3/8/09, n106 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 Aprile 2008 n81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

DPR 151/11 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi.

DPCM 8/7/03 fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obbiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50Hz).

DM 3/8/2015 Approvazione Norme tecniche di prevenzione incendi.

2014/35/UE (BT) Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26/02/2014 concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli stati membri relativa alla messa a disposizione sul mercato elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione.

2014/30/UE (EMC) Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26/02/2014 concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli stati membri relativa alla compatibiltà elettromagnetica.

2014/34/UE (ATEX) Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26/02/2014 concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli stati membri relativa agli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.

CPR UE305/11 Regolamento prodotti da costruzione “raccomandazioni dell’industria Italiana di cavi e conduttori elettrici.

2011/284/UE Decisione della Commissione relativa alla procedura di attestazione della conformità dei prodotti da costruzione a norma dell’articolo 20, paragrafo 2, della Direttiva 89/106/CEE del Consiglio per quanto riguarda i cavi di alimentazione, di comando e di comunicazione- “Euroclassi”.

DPR N 418 30/06/1995 “Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi.

SISTEMA DI DISTRIBUZIONE

Posa a parete in interno entro tubazioni plastiche circolari a vista

I tubi saranno di tipo rigido RK15 in aria conformi alle prescrizioni delle norme CEI EN 50086,colore grigio RAL 7035, autoestinguenti secondo le prescrizioni UL94 V0.

L’installazione dovrà garantire un grado di protezione minimo pari a IP55.

Le dimensioni previste sono le seguenti:

-diametro esterno Ф40 passaggio utile 35,6mm -diametro esterno Ф32 passaggio utile 28mm -diametro esterno Ф25 passaggio utile 21mm -diametro esterno Ф20 passaggio utile 17mm Stipamento massimo 80% passaggio utile

Il sistema sarà completato con relativi accessori ad innesto rapido quali:

Curva 90°

Manicotto per giunzione Raccordo tubo-scatola Raccordo tubo-guaina

Supporti fissa tubo a scatto in polimero antiurto

Nelle derivazioni tra passerella e tubazioni e in particolari condizioni il sistema sarà implementato con l’utilizzo di guaine spiralate EN 50086-EN61386,colore RAL7035,materiale PVC complete di raccordi girevoli con passo metrico per attestazione su apparecchiature/componenti.

I coperchi delle scatole di derivazione dovranno essere saldamente fissati con l’ utilizzo di fissaggi a vite.

Le dimensioni saranno tali da garantire almeno il 50% del volume interno libero da giunzioni.

Saranno in PVC autoestinguente da parete unicamente ove non siano presenti giunzioni.

L’ingresso dei circuiti dovrà essere eseguito in maniera tale da non inficiare il grado di protezione dichiarato dal costruttore (IP).

Caratteristiche tubazioni PVC

Conformi CEI 23-39,CEI 23-54,CEI 20/37/2-2 Colore grigio RAL 7035

Resistenza alla compressione:1250N

Resistenza all’urto:2Kg da 100mm(2J) e 2Kg da 300mm (6J) Resistenza alla fiamma: autoestinguente in meno di 30s Resistenza di isolamento:100Mohm a 500V per 1 min.

Diametri: da Ф16 a Ф63

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Posa a parete in esterno entro tubazioni metalliche circolari a vista

Nella distribuzione in esterno, in relazione alle condizioni ambientali, si utilizzeranno tubazione in acciaio zincato Sendzimir, complete di accessori quali:

Raccordi metallici ad innesto rapido IP68,con sistema di ritenuta in inox e temperatura di esercizio da -25°c a +150°c,completi di guarnizione in elastometro termoplastico resistente alla corrosione.

Collari metallici a vite con asola o con foro filettato M6 in acciaio zincato.

Guaina armata in metallo pieghevole con rivestimento plastico in PVC liscio,temperatura di posa da -15°c a +60°c,IP65.

Caratteristiche tubazioni metalliche Conformi CEI EN 50086

Rigido elettrosaldato con riporto di zinco sulla saldatura Elevata protezione meccanica

Non filettabile e curvabile a freddo

Applicazione con raccordi ad innesto rapido IP65 caratteristiche guaine armate

Conformi CEI EN 50086 Flessibile in acciaio zincato

rivestimento esterno liscio in resina di polivinile Alto coefficiente di invecchiamento ed inalterabilità Alta resistenza agli agenti atmosferici

Autoestinguente

Temperatura di esercizio -50°c +105°c

Applicazione con raccordi ad innesto rapido IP67

Cavidotto interrato

Le tubazioni saranno utilizzate nei passaggi verticali tra i vari piani sfruttando le canne fumarie in disuso e in quei passaggi orizzontali oggetto di schermatura estetica.

caratteristiche cavidotto

Corrugato in polietilene ad alta densità.

Doppia parete.

Liscio internamente.

Resistenza allo schiacciamento 450Newton.

Passerella a vista

La tipologia di passerelle da utilizzarsi saranno di due tipi:

canali perforati

passerelle a filo di acciaio.

Entrambe accessoriate con coperchio.

I passaggi tra compartimenti sia verticali che orizzontali dovranno essere compartimentati con idonei sacchetti REI.

L’installazione sarà completa di tutti i sistemi di accessori che comprenderanno curve piane 45°/90°,derivazioni piane a T, derivazioni laterali, curve in salita/discesa, curve in discesa/salita sghembe destra/sinistra, discese a T, discese a T sghembe, separatori, testate di chiusura, flange per ingresso cavi, giunti lineari, sistema di mensole a parete/soffitto/pavimento.

Ciascun componente del sistema di passerelle dovrà riportare, in modo durevole e leggibile, le seguenti marcature:

- costruttore

- marcatura identificativa del prodotto ( ad es. il numero di catalogo, un simbolo ecc..)

Per i componenti del sistema diversi dai tratti rettilinei, tale marcatura potrà essere riportata solo sulla confezione.

Andrà verificato che possiedano un’adeguata robustezza meccanica, per garantire la protezione dei cavi posati al loro interno, che risultino in grado di sopportare il proprio peso e quello dei cavi senza subire eccessive deformazioni; dove quanto suindicato dovesse venire meno sarà necessario sostituire i tratti danneggiati e/o irrobustire il fissaggio a parete.

In relazione alla pubblicazione della norma EN 61537, le passerelle sono state riconosciute a tutti gli effetti come prodotti elettrici soggetti alla marcatura CE ai fini della direttiva bassa tensione.

I cavi utilizzati dovranno essere unicamente con guaina , posati in fascio, non intrecciati e in quantità tale da lasciare almeno il 20% del volume interno libero.

Caratteristiche passerelle Norme di rifermento: CEI 23-32

Grado di protezione coperchio per canale perforato: IP40 (in interno) IP44 (in esterno)

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Elementi rettilinei a filo di accaio 100/400 x 80mm.

Conduttori di energia

FG16M16 / FG16(O)M16 0,6/1kV Cca-s1b,d1,a1

Cavi per energia e segnalazione flessibili per posa fissa, isolati in HEPR di qualità G16, non propaganti l’incendio senza alogeni e a basso sviluppo di fumi opachi, in accordo al Regolamento Europeo (CPR) UE 305/11.

Caratteristiche tecniche

Tensione nominale U0 600V ac 1800V dc Tensione nominale U 1000V ac 1800V dc Tensione di prova 4000V

Tensione massima Um 1200V ac 1800V dc Temperatura massima di esercizio 90°c

Temperatura massima di corto circuito per sezioni fino a 240mm2 250°c Temperatura massima di corto circuito per sezioni oltre 240mm2 220°c Temperatura minima di esercizio ( senza shock meccanico) -15°c Temperatura minima di installazione e maneggio 0°c

Conduttore in rame rosso ricotto classe 5 Colore guaina Verde

Norme di riferimento CEI 20-13

CEI 20-38 IEC 60502-1

CEI UNEL 35342-35328-35016 EN50575:2014

EN50575/A1:2016 Condizioni di impiego

Trasporto energia e trasmissione segnali in ambienti interni o esterni anche bagnati.

Per posa fissa in aria libera, in tubazioni, in canale portacavi, su muratura e strutture metalliche o sospesa.

Nei luoghi nei quali ,in caso di incendio , le persone presenti siano esposte a gravi rischi per le emissioni di fumi, gas tossici e corrosivi e nelle quali si vogliono evitare danni alle strutture, alle apparecchiature e ai beni presenti o esposti.

Adatti per posa interrata diretta o indiretta.

Marcatura ad inchiostro

Costruttore - Cca-s1b,d1,a1 - EMMEQU EFP – anno - FG16(O)M16 0,6/1KV – form x sez - ordine di lavoro interno - metratura progressiva

FS17 450/750V Cca-s3,d1,a3

Cavi per interni e cablaggi,non propaganti l’incendio senza alogeni e a basso sviluppo di fumi opachi, in accordo al Regolamento Europeo (CPR) UE 305/11.

Caratteristiche tecniche Tensione nominale U0 450V Tensione nominale U 750V Tensione di prova 3000V Tensione massima Um 1000V

Temperatura massima di esercizio 70°c Temperatura massima di corto circuito 160°c

Temperatura minima di esercizio (senza shock meccanico) -10°c Temperatura minima di installazione e maneggio +5°c

Conduttore in rame rosso ricotto classe 5 Norme di riferimento

CEI 20-14

CEI UNEL 35716-35016 CEI EN 50525

EN 50575:2014 EN 50575/A1:2016 Condizioni di impiego

Adatti per l’ alimentazione elettrica con l’ obbiettivo di limitare la produzione e la diffusione del fuoco e fumo.

Per posa fissa entro tubazioni, canali porta cav isolati, cablaggi interni di quadri elettrici, all’ interno delle apparecchiature di interruzione e comando per tensioni fino a 1000V in corrente alternata e 750V verso terra

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Marcatura ad inchiostro

Costruttore - Cca-s3,d1,a3 - EMMEQU EFP FS17 450/750V – form x sez - ordine di lavoro – anno Tipologia di cavi non attualmente oggetto del Regolamento 3015/11

FTG10(O)M1 0,6/1kV

Cavi per energia isolati con mescola elastometrica (G10) non propaganti l’ incendio senza alogeni a basso sviluppo di fumi opachi con conduttori flessibili in rame rosso con barriera antifuoco studiati per funzionare durante l’ incendio e per garantire l’ esercizio degli impianti.

Caratteristiche tecniche

Tensione nominale U0 600V ac Tensione nominale U 1000V ac Tensione di prova 4000V

Tensione massima Um 1200V ac Temperatura massima di esercizio 90°c Temperatura massima di corto circuito 250°c

Temperatura minima di esercizio (senza shock meccanico) -15°c Temperatura minima di installazione e maneggio 0°c

Conduttore in rame rosso ricotto classe 5 Colore guaina Blu RAL5012

Norme di riferimento CEI 20-45

CEI EN 60332-3-24 (CEI 20-22 III) CEI EN 60332-1-2

CEI EN 50267-2-1 CEI EN 61034-2 CEI 20-37/4-0 CEI EN 50200 CEI EN 50362 CEI 20-36/4-0 CEI 20-36/5-0 Condizioni di impiego

Trasporto energia e trasmissione segnali in ambienti interni o esterni anche bagnati.

Per posa fissa in aria libera, in tubazioni, in canale porta cavi, su muratura e strutture metalliche o sospesa.

Nei luoghi nei quali, in caso di incendio ,le persone presenti siano esposte a gravi rischi per le emissioni di fumi, gas tossici e corrosivi e nelle quali si vogliono evitare danni alle strutture, alle apparecchiature e ai beni presenti o esposti e si voglia garantire il funzionamento durante l’ incendio.

Adatti per posa interrata diretta o indiretta.

Marcatura ad inchiostro

Costruttore – IMQ – CEI 20-45 CEI 20-36/4-0 PH90 CEI 2’-22 III – anno – FTG10 0,6/1KV – form x sez - ordine di lavoro interno - metratura progressiva

IMPIANTO RIVELAZIONE/SPEGNIMENTO INCENDIO

L’impianto di rivelazione incendi / spegnimento oggetto della presente specifica, costituisce una delle principali misure di protezione contro gli incendi.

Tale impianto sarà di tipo automatico/manuale; costituito cioè da pulsanti a muro con diversa funzione azionabili dal personale, da centrali di spegnimento e da rivelatori puntiformi ottici posizionati a plafone.

La rivelazione sarà di tipo ad indirizzamento singolo, in modo che ad ogni allarme, attraverso il codice di identificazione trasmesso dal rilevatore alla centrale, sarà possibile individuare in modo univoco la provenienza del segnale.

La centrale di gestione, posizionata in sostituzione dell’esistente e asservita da batteria interna in grado di garantire un’autonomia di 24h sarà accessoriata di scheda per l’implementazione di 2 loop + ampliamento esterno per ulteriori 2 loop.

Le apparecchiature dovranno essere conformi alla Norma UNI EN 54.

Il Regolamento 315 CPR (construction Products Regulation) in vigore dal 1° Luglio 2013 ha introdotto l’obbligo per il costruttore di rilasciare la dichiarazione di prestazione DoP (Declaration of Performance).

Il passaggio dalla vecchia direttiva al Regolamento ha anche comportato la modifica della marcatura CE da apporre sui prodotti: il numero di certificato e’ stato sostituito dal numero della dichiarazione di prestazione DoP.

Rivelatore puntiforme ottico di fumo Applicazioni:

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Questi tipi di fuochi si manifestano normalmente nella fase precedente all`incendio con sviluppo di fiamma;

in questa fase quindi il fumo prodotto dal focolaio è chiaro ed estremamente riflettente.

Il rivelatore ottico di fumo interviene tempestivamente a segnalare il principio di incendio prima che siano prodotti danni ingenti.

Il rivelatore grazie al suo design costruttivo permette un più facile accesso ai differenti tipi di fumo ed un ostacolo alla polvere.

Caratteristiche generali:

Il rivelatore di fumo ottico analogico identificato, a mezzo di selettori rotanti, grazie ad una camera ottica che modifica il posizionamento del fotodiodo emettitore e ricevitore ed il labirinto è in grado di operare una discriminazione tra fuochi reali ed allarmi intempestivi che possono essere causati da correnti d'aria, polvere, insetti, repentine variazioni di temperatura, corrosione, ecc.

Il rivelatore ottico di fumo a basso profilo trasmette un segnale di corrente analogico direttamente proporzionale alla densità di fumo presente.

Tutti i circuiti sono protetti contro le sovracorrenti e le interferenze elettromagnetiche.

La risposta del rivelatore (attivazione) è chiaramente visibile dall`esterno grazie alla luce rossa lampeggiante emessa da due diodi (led), che coprono un angolo di campo visivo di 360 gradi; questa luce diventa fissa in caso di allarme.

I due led sono tricolori (rosso, verde e giallo) per permettere differenti segnalazioni.

Dotato di isolatore di corto circuito.

Il rivelatore ha un circuito di uscita analogica in grado di controllare la trasmissione di segnali all`interno di un loop a due soli conduttori costantemente sorvegliati, che avviene attraverso una comunicazione continua (interrogazione/risposta) tra sensori e centrale.

Grazie a questo sistema di comunicazione con protocollo digitale avanzato, il rivelatore trasmette alla centrale un valore analogico corrispondente alla propria sensibilità, che viene confrontato con i dati residenti nel software del sistema per determinare quando necessita un intervento di manutenzione.

Pulsanti di allarme manuale incendio indirizzati ( locale bombole)

Tale sistema non deve essere messo fuori servizio da un’ eventuale guasto e/o dall’ esclusione del sistema di rilevazione automatico e viceversa.

In ciascuna zona i pulsanti dovranno essere in numero tale per cui siano raggiungibili con un percorso non superiore a 15m.

Saranno posizionati in corrispondenza delle principali vie di esodo, in posizione visibile quindi sul fronte e non sul retro di dell’uscita di sicurezza e mai dietro un’anta di una porta.

Saranno visibili in condizioni di mancanza di illuminazione ordinaria (come indicato dalla UNI EN1838), protetti contro l’ azionamento accidentale, ad un’ altezza dal pavimento di 1,4m, localmente individuabile ( attraverso led lampeggiante ) e segnalati attraverso apposito cartello..

La tipologia sarà manuale a rottura vetro dotato di led di segnalazione di avvenuto azionamento in caso di accensione fissa, o di corretto colloquio con la centrale in caso di accensione lampeggiante adatto al montaggio a giorno in ambienti chiusi.

Provvisto di doppio isolatore.

Il pulsante è realizzato in conformità alla norma EN.54-11.

Il pulsante e' fornito completo di circuito di identificazione il quale assegna l'indirizzo per mezzo di due interruttori decimali. Insieme viene fornita una chiave per effettuare il test una volta installato il pulsante. La chiave provoca la caduta del vetrino e la simulazione dell’allarme.

Il pulsante grazie al doppio isolatore protegge la linea di comunicazione e permette una rapida ricerca anomalie.

Il pulsante avrà una membrana resettabile in sostituzione del classico vetrino, fornito di sportello di copertura per ulteriore protezione.

Pulsanti convenzionali per inibizione e attivazione scarica ( ambienti spegnimento) Pulsanti manuali convenzionali da interno a rottura vetro.

Sezione cavi ammessa 0,5-2,5mm2.

Tensione nominale ammessa 30Vcc.

Portata contatti 2A.

Materiale PC/ABS.

Umidità 0-95% senza condensa.

Temperatura di funzionamento -10°-55°c.

Grado di protezione IP 24D.

Colore giallo per attivazione spegnimento Colore blu per inibizione spegnimento

saranno posizionati nei punti di accesso al compartimento.

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Applicazioni:

Gli elettromagneti vengono impiegati per mantenere aperte le porte tagliafuoco e di rilasciarle, in caso d’incendio, a seguito dei comandi effettuati dalla centrale di rivelazione automatica d’incendio.

Caratteristiche generali:

L’elettromagnete cessata la segnalazione d’allarme è nuovamente in grado di potere attrarre di nuovo la relativa porta tagliafuoco.

Magneti dotati a bordo di pulsante di sblocco per facilitare interventi di manutenzione o di pulizia.

Dispositivi di allarme ottico acustico Targhe in ambiente

Consistono in targhe realizzate con pannelli luminosi con la scritta “allarme incendio“, “ spegnimento in corso vietato entrare”, “ evacuare il locale”, con sirena incorporata, conformi alla UNI 54-3.

Saranno posizionate in modo che il segnale sia udibile in ogni parte del locale e sia chiaramente distinguibile da altre segnalazioni, con pressione sonora compresa tra i 65 e 120 dB; in ogni caso superiore di 5dB rispetto al rumore ambientale UNI EN 9795, par. 5.5.3.4

Il livello sonoro diminuisce con il quadrato della distanza, un pannello acustico di 88dB garantisce una copertura fino a 14m ( in assenza di porte).

L’ autonomia di funzionamento dovrà essere almeno 30 minuti.

La sezione dei conduttori di alimentazione tale da garantire una tensione ai morsetti del segnalatore almeno uguale alla tensione minima di funzionamento dichiarata dal costruttore.

Sarà costituito da un cassonetto luminoso interamente costruito con materiali non combustibili (ABS o V0) e non propagatori di fiamma.

Schermi e diciture in PMMA (Polimetilmetacrilato) ad infiammabilità lenta.

Le diciture, su sfondo rosso, messe in risalto a cassonetto attivo.

Il pannello avrà in dotazione la dicitura in relazione alla funzione.

Dovrà essere garantito il monitoraggio della linea di interconnessione e/o controllo del funzionamento dei dispositivi di allarme utilizzati; l’art. 5.5.3.3 vieta l’utilizzo di dispositivi autoalimentati (intesi come alimentati tramite batteria a tampone a bordo dispositivo) allorquando non sia possibile monitorare la linea di interconnessione, né utilizzare un’ alimentazione conforme alla Norma EN 54-4.

In ambienti dove il livello di rumore risultasse superiore a 95dB, ove gli occupanti utilizzassero protezioni acustiche e/o possiedano disabilità dell’udito ,tali segnalazioni potranno essere sostituite e/o affiancate da segnalazioni ottiche, UNI EN 9795 art. 5.5.3.4

Centrale di spegnimento Generalità:

Il pannello di spegnimento e' in grado di comandare qualsiasi sistema di estinzione (gas inerti, CO2, diluvio, polvere e schiuma).

Questi gestisce 2 canali di spegnimento; nello specifico se ne utilizzerà uno per centrale.

Può essere attivato da una qualsiasi centrale antincendio convenzionale o direttamente da una centrale analogica avente identico protocollo, in quanto incorpora due moduli d’uscita e quattro d’ingresso per ciascun canale di scarica.

La sua sofisticata elettronica consente di gestire, in modo appropriato e secondo normative, la corretta sequenza di estinzione automatica.

L'unità di spegnimento comprende tutti gli ingressi di controllo necessari per qualsiasi esigenza come controllo apertura porte, ingresso inibizione, scarica manuale, controllo di pressostati, ecc.

Permette inoltre il pilotaggio di pannelli luminosi interni ed esterni al locale controllato e dispone inoltre di due uscite controllata per il comando di sirene elettroniche.

Il pannello è dotato di un display che permette una visualizzazione dettagliata per canale e viene utilizzato per una più semplice programmazione del sistema.

Questi in caso d’allarme visualizza il conto alla rovescia, per singolo canale, del tempo mancante al comando spegnimento.

Questi dispone inoltre di alimentatore con circuito di carica batteria al fine di aumentare l’autonomia dell’impianto.

Il pannello assicura massima affidabilità e qualità grazie anche alla elettronica utilizzata ed alle protezioni contro sovratensioni temporanee, cortocircuiti e scariche elettrostatiche sulle linee e contro i disturbi elettromagnetici e irradiazioni a radio frequenza sui circuiti logici.

Il terminale è in contenitore metallico ed è certificato EN 12094-1.

Funzionalità operativa:

L’unità ha una tastiera con tasti cursori e tasti funzione che permette la gestione e la programmazione dei

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spegnimento ad attivazione di entrambe le linee.

L’attivazione dello spegnimento deve avere un ritardo programmabile al fine di permettere l’evacuazione del locale, tale ritardo ed anche il conto alla rovescia del tempo restante all’attivazione spegnimento vengono visualizzati sul display.

La tastiera permette la gestione dello spegnimento in modo manuale e l’eventuale esclusione di uno o di entrambi i canali.

L’unità è dotata di differenti led per le segnalazioni di allarme, preallarme, scarica attivata, guasto spegnimento, esclusione, solo manuale, perdita estinguente, prolungamento emergenza (porta aperta), interruzione emergenza (blocco), tensione presente, guasto generale e guasto di sistema.

Tutte queste segnalazioni sono doppie in quanto abbinate ai due differenti canali di spegnimento.

Questa è dotata inoltre di uscite per spegnimento, di uscite sirene, di uscite di preallarme e di ingresso per comando manuale, per prolungamento emergenza (porta aperta), per l’interruzione emergenza e per il modo manuale di entrambi i canali.

L’unità di comando spegnimenti dispone inoltre di uscita RS485 per il collegamento di pannello remoto di ripetizione.

Nel caso di collegamento a centrali analogiche indirizzate, i due moduli d’uscita gestiscono gli allarmi delle due zone, mentre i moduli d’ingresso segnalano il guasto generale, il guasto della linea di spegnimento, il comando automatico disabilitato e la mancanza rete.

Centrale di controllo e segnalazione

Centrale 2 LOOP ADV+LCD Sistema indirizzabile a 2 loop con protocollo Advanced e CLIP con display 7"

Touch a colori.

Espandibile a 4 loop con scheda LIB-8200. Fino a 159 sensori per loop e fino a 380 moduli nei due loop (159 indirizzi fisici per loop + 64 sub-address).

Possibilità di configurare ogni loop anche in modalità CLIP(99+99) compatibile con sensori e moduli con questo protocollo. 750mA per ogni loop.

Espandibile in rete CanBus con la scheda AM82-2S2C.

Alimentatore interno da 5,5 A.

Moduli di comando

modulo indirizzato di uscita Applicazioni:

Modulo di uscita adatto al collegamento su linea ad indirizzo bifilare, dotato di circuito di identificazione che assegna l'indirizzo dell'elemento per mezzo di due interruttori rotativi.

Il modulo di uscita permette di comandare delle attivazioni esterne a seguito di una certa segnalazione proveniente dal sistema in funzione della programmazione della centrale.

Caratteristiche generali:

Il modulo e' dotato di un led a luce verde spenta in allarme che lampeggerà invece in condizione normale, indicando il corretto funzionamento del modulo e la regolare comunicazione con la centrale. Il modulo può essere montato in una scatola di contenimento. Sarà inoltre possibile controllare la regolare efficienza del modulo tramite un dispositivo di prova.Il modulo ha due possibili modi di funzionamento:

- CON = uscita controllata

- FORC = uscita libera da potenziale.

Il modo di funzionamento viene programmato a mezzo dip switch presenti sul modulo.

Questi può inoltre disporre di staffa per montaggio su binario DIN o staffa per montaggio su pannello.

Il modulo dispone d’isolatore di corto circuito, non utilizzabile se desiderato.

modulo indirizzato di ingresso Applicazioni:

Modulo di ingresso adatto al collegamento su linea ad indirizzo bifilare, dotato di circuito di identificazione il quale assegna l'indirizzo dell'elemento per mezzo di due interruttori rotativi.

Il modulo di ingresso permette di raccogliere le segnalazioni provenienti da sistemi diversi e di riportarle in un loop di rivelazioni incendio ad indirizzo.

Caratteristiche generali:

Il modulo e' dotato di un led a luce verde fissa in allarme che lampeggerà in condizione normale, indicando il corretto funzionamento del modulo e la regolare comunicazione con la centrale. Il modulo può essere montato in una scatola di contenimento. Sarà inoltre possibile controllare la regolare efficienza del modulo tramite un dispositivo di prova .

A seconda dell'applicazione, il modulo potrà ricevere i seguenti ingressi:

- ingresso on/off su linea sorvegliata

(19)

6.0 CALCOLI DI DIMENSIONAMENTO IMPIANTO DI SPEGNIMENTO A GAS

Dati di progetto –

· Normativa : UNI EN 15004-9:2018

· Tipo di applicazione : A saturazione

· Tempo di scarica : 60 secondi

· Fattore di saturazione 0,51 Nm3/In m3

· Concentrazione di progetto 40 %

· Temperatura di progetto 20 °C

· Agente richiesto (Calcolato sulla superficie complessiva del compartimento)

· Sistema 300 bar

· Capacità delle bombole 140 lt

· Numero delle bombole totali

· Diametro degli ugelli

· Superficie coperta da ugello

· Massima velocità di portata

Vedi calcoli allegati dei comparti 1A, 1B (parte 1 e parte 2), 2A, 2B, 2C, 2D, 2E, 2F, 3A.

Il Tecnico

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Licenced to: Tyco Fire Protection Products Serial no: [dongle]

File: X:\BE\INDUSTRIE\AFFAIRE INERTE IFLOW\DEV ANNEE 2019\DEF ITALIE - Bibliotheque\Spegnimento Z2_Biblioteca Passerini Landi Definitivo\FONDO MODERNO PRIMO\FONDO MODERNO PRIMO_ind-A.prj - Customer14/06/2019

Pipesystem data:

Section- Starting- Endnode Length Height Pipetype Diameter Fitting Component Nb of containers

No: node Nozzle [m] [m] [mm] * code coefficient IG55 quantity

1 0 12 0.400 0.400 10 20.9 R - - 0

2 12 11 0.600 0.000 10 20.9 E - -

3 0 10 0.400 0.400 10 20.9 R - - 0

4 10 9 0.600 0.000 10 20.9 E - -

5 0 8 0.400 0.400 10 20.9 R - - 0

6 8 7 0.600 0.000 10 20.9 E - -

7 0 6 0.400 0.400 10 20.9 R - - 0

8 6 5 0.600 0.000 10 20.9 E - -

9 0 4 0.400 0.400 10 20.9 R - - 0

10 4 3 0.600 0.000 10 20.9 E - -

11 3 5 0.400 0.000 11 77.9 E - -

12 5 7 0.400 0.000 11 77.9 - -

13 7 9 0.400 0.000 11 77.9 - -

14 9 11 0.400 0.000 11 77.9 - -

15 11 13 0.400 0.000 11 77.9 - -

16 13 15 0.400 0.000 11 77.9 - -

17 15 17 0.400 0.000 11 77.9 - -

18 17 19 0.400 0.000 11 77.9 - -

19 19 21 0.400 0.000 11 77.9 - -

20 21 23 0.400 0.000 11 77.9 - -

21 23 25 0.400 0.000 11 77.9 - -

22 25 26 0.400 0.000 11 77.9 - -

23 26 27 0.400 0.000 11 77.9 - -

24 27 28 0.400 0.000 11 77.9 - -

25 28 29 0.400 0.000 11 77.9 - -

26 29 85 0.200 0.000 11 77.9 - -

27 85 86 0.400 0.000 11 77.9 - -

28 86 87 0.400 0.000 11 77.9 - -

29 87 88 0.400 0.000 11 77.9 - -

30 88 104 0.400 0.000 11 77.9 - -

31 104 105 0.400 0.000 11 77.9 - -

32 105 106 0.400 0.000 11 77.9 - -

33 106 107 0.400 0.000 11 77.9 - -

34 107 30 0.150 0.150 11 77.9 E - -

35 30 31 0.620 0.620 11 52.5 - 0.1100

36 31 32 0.200 0.200 11 52.5 - -

37 32 33 0.300 0.000 11 52.5 E - -

38 33 34 2.900 0.000 11 52.5 E - -

39 34 35 2.700 0.000 11 52.5 E - -

40 35 97 3.150 0.000 11 52.5 E - -

41 97 108 3.170 -3.170 11 52.5 E - -

42 108 109 1.800 0.000 11 52.5 E - -

43 109 110 39.000 0.000 11 52.5 E - -

44 110 111 8.500 -8.500 11 52.5 E - -

45 111 112 4.350 0.000 11 52.5 E - -

46 112 113 0.800 0.000 11 52.5 E - -

47 113 114 2.000 0.000 11 52.5 E - -

48 114 115 2.000 0.000 11 52.5 T-0° - -

49 115 116 4.600 0.000 11 40.9 T-0° - -

50 116 117 4.360 0.000 11 40.9 T-0° - -

(21)

Licenced to: Tyco Fire Protection Products Serial no: [dongle]

File: X:\BE\INDUSTRIE\AFFAIRE INERTE IFLOW\DEV ANNEE 2019\DEF ITALIE - Bibliotheque\Spegnimento Z2_Biblioteca Passerini Landi Definitivo\FONDO MODERNO PRIMO\FONDO MODERNO PRIMO_ind-A.prj - Customer14/06/2019

Section- Starting- Endnode Length Height Pipetype Diameter Fitting Component Nb of containers

No: node Nozzle [m] [m] [mm] * code coefficient IG55 quantity

51 117 118 1.500 0.000 11 40.9 T-0° - -

52 118 11005 0.150 -0.150 11 26.6 T-90° - - 62.4

53 118 119 4.000 0.000 11 40.9 T-0° - -

54 119 11006 0.150 -0.150 11 26.6 E - - 69.9

55 117 11004 0.150 -0.150 11 26.6 T-90° - - 62.4

56 116 11003 0.150 -0.150 11 26.6 T-90° - - 98.2

57 115 11002 0.150 -0.150 11 26.6 T-90° - - 84.0

58 114 11001 0.150 -0.150 11 26.6 T-90° - - 84.0

* C=Component, B=Bend, T=T-Piece, E=Elbow

Legend of pipetypes

Type Pipeclass Pipe roughness

10 SCH 40 smooth/hose

11 SCH 40 galvanized

Riferimenti

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