1. TURISMO ED ESPERIENZA TURISTICA
1.4 Le destinazioni del turismo
Per destinazione si intende un luogo, un'area geografica definita, in cui, nel caso della destinazione turistica, da una parte vengono offerti e realizzati dei prodotti con uno scopo ben preciso (quello di attrarre i soggetti del turismo), dall'altra sono luoghi che possiedono già di per sé dei fattori di attrattiva. Secondo studi condotti sul tema, per destinazione turistica si intendono:
– un’area geografica definita;
– l'insieme di offerte prodotte da diverse figure che dispongono di risorse, che creano strutture e che operano nel territorio;
– un mercato, in quanto questi luoghi sono punti di arrivo o di passaggio di flussi turistici.
Per definire una destinazione turistica quindi, è necessario andare oltre al pensiero di una semplice area geografica come meta di vacanza, ma va definita come un insieme di attività e di fattori di attrattiva
circoscritto da confini precisi: dev'essere in grado di proporre un'offerta turistica capace di valorizzare le risorse presenti e la cultura del territorio. Destinazione turistica è quindi un luogo capace di offrire qualcosa in più rispetto a quello a cui il soggetto è abituato, anche nel caso in cui questo provenga già da una realtà similare. Anche chi ad esempio risiede in un luogo di mare o di montagna, una volta partito per una vacanza, sarà stimolato diversamente dato che la destinazione scelta risulterà essere diversa dal paesaggio quotidiano e pregna di stimoli a cui non è solito reagire.
Nell'era contemporanea, le destinazioni turistiche devono essere in grado di richiamare il turista non solo grazie alle proprie risorse (ad esempio, in una località di mare, una bellissima spiaggia potrebbe essere di per sé un motivo di attrattiva) ma anche grazie alle strutture costruite e sviluppate dagli operatori turistici6, in grado di fornire la possibilità di vivere il luogo, di raggiungerlo e di soggiornarci. Il turista di oggi è in costante ricerca di stimoli, quindi seppur ricercando l'autenticità, inconsciamente ricerca anche 'artificialità, in cui il proprio essere viene stimolato in modi più simili a quelli a cui è abituato, attraverso la tecnologia, la comunicazione e tutti quegli elementi propri del terzo millennio. A partire dalla fine del secolo scorso, attraverso cambiamenti sociali e culturali apportati dalle nuove tecnologie, le destinazioni turistiche si sono evolute alla pari dell'uomo, mettendo in contatto l'intera umanità e creando un mondo in cui i media e la stessa tecnologia si rivelano essere il mezzo di comunicazione e di informazione principale, nonché fonte anch'essi di attrattiva. Vengono creati luoghi del divertimento, vengono create e sviluppate attività che poco hanno a che fare con la destinazione in sé ma che sono capaci di attirare una moltitudine di turisti. Inizialmente
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Si pensi sia a strutture artificiali che a spazi allestiti ma privi di costruzioni. Da una parte si trovano gli hotel, i villaggi turistici, i b&b e le case vacanza, dall'altro spazi come camping, come luoghi naturali che però risultano essere attrezzati il minimo indispensabile per permettere a turisti-escursionisti di potervi passare una o più notti, con mezzi propri.
il turista era attirato dalla bellezza dei luoghi, dalla cultura e dalla storia, mutando poi la propria ricerca in un prodotto più complesso, composto si da destinazioni ricercate sotto il profilo naturale, ma allo stesso modo queste destinazioni devono comprendere una serie di elementi a cui il soggetto è abituato a poter usufruire.
L'ambiente turistico infatti, è un sistema aperto e perciò risulta interagire sia con l'ambiente in cui ovviamente si trova, sia con i soggetti che ne usufruiscono, seppur turisti, operatori e popolazione locale abbiano una visione diversa e ben distinta dello stesso luogo. Con l'evoluzione delle destinazione turistiche, ma soprattutto della figura del turista, vengono sviluppate tutte quelle strutture che l'individuo evoluto cerca, come delle strutture ricettive adeguate, delle strutture in cui poter praticare attività e soprattutto delle strutture dove passare il proprio tempo libero. Spesso e volentieri, oltre a trovare luoghi derivanti dal folklore, dalla storia e della cultura del luogo, sono presenti anche stazioni ferroviarie, aeroporti, centri commerciali, che poco hanno a che fare con l'area geografica a cui appartengono, che si rivelano sviluppati in modo da poter accogliere il turista, diventando essi stessi degli spazi per il tempo libero, dove poter svolgere attività ludiche e dove poter fare acquisti, relazionandosi con individui provenienti da una realtà simile a quella dello stesso turista. Il turista cerca quindi di compiere attività che lo facciano sentire “a casa”, che lo appaghino e che possano essere svolte nei momenti di stallo.
L'umanità risulta ad oggi immersa nel cosiddetto “triplo eccesso”, che comprende un eccesso di tempo, il quale descrive le difficoltà che incontra l'essere umano a dare il giusto significato al tempo e alla realtà che vive perché immerso da una moltitudine di input (in questo caso, il turista si trova di fronte a dei momenti di stallo che ha necessità di colmare, senza però dare la giusta importanza all'attività da svolgere o alla qualità del tempo), un eccesso di ego, per il quale l'individuo si considera un mondo a sé e tende a valorizzare ogni riferimento alla
propria persona e alla propria individualità (scegliendo appunto di compiere una vacanza, con un determinato scopo) e l'eccesso di spazio, che comporta notevoli modificazioni fisiche nel mondo in generale. Questi eccessi vengono chiamati “surmodernità” e spiegano il perché avvengano determinate modifiche tanto strutturali da rendere luoghi di cultura, di storia e naturali, importanti quanto luoghi costruiti appositamente per il turista, e che poco hanno a che fare con la tradizione locale, ma che siano in grado di donare sensazioni positive, appaganti, e che allo stesso tempo vadano contro alla quotidianità e alle sue strutture tradizionali.