3. FENOMENO DEGLI OUTLET VILLAGE IN ITALIA: IL
3.1 Il fenomeno: nascita e sviluppo
3.1.1 Storia
Il concetto di outlet nasce nella prima metà del 1800 negli Stati Uniti, proponendo dei negozi la cui proposta era quella di vendere articoli invendibili nei negozi cosiddetti “full price” perché difettati o perché rimanenze di magazzino, ad un prezzo inferiore, proponendoli però solamente ai dipendenti delle aziende stesse. Dato il successo di questa proposta, il concetto di spaccio si è aperto anche al pubblico, studiando delle proposte simili. Nasce così une delle prime realtà volte a utilizzare questa leva commerciale in modo da incrementare il proprio fatturato: la Flemington Cult Glass che nel 1915 apre le porte delle proprie fabbriche al pubblico proponendo i proprio articoli proprio al loro interno e costruendo così anche un piccolo shop, aperto in determinati periodi nell'arco dell'anno, dove il cliente poteva accedere in tutta tranquillità.
Dato il successo di questa iniziativa, il fenomeno è riuscito ad evolversi in quello che è definito un “factory showroom” ovvero uno luogo
di vendita diretta al pubblic 21 anni dopo, da cui in s solitamente posizionati in zo
Vi fu una crescita esp anni '30 agli anni '60, anch '80 con la nascita di veri e che nasce il primo Facto Pennsylvania, seguito nel 1 di altre aperture negli ann centro commerciale americ di ritrovo, dove però gli quindi accessibili ad una gra In Europa, e per primi in circa 5 anni dopo, con la s importanza, situati in conte
Immagine del prim
Per quanto riguarda l'Italia 1995, ma fu nulla a co McArthurGlen a Serravalle
blico aperto tutto l'anno, aperto da Ander in seguito creò la prima catena di facto
in zone periferiche.
esponenziale di spacci aziendali statunit anche se la vera e propria impennata fu ri e propri outlet village. Infatti è proprio actory Outlet Village (FOV), il “Vanity
el 1981 dal Belz Outlet in Tennessee e da anni avvenire. Il concetto di base era q ericano, concepito e creato come luogo d
articoli proposti risultavano di fascia grande fetta di popolazione.
i in Francia e Inghilterra, questo fenome la stessa linea commerciale ma, di fond ntesti commerciali e non più quindi extra
primo Factory Outlet “Vanity Fair” in Pennsylvania
talia, il primo factory outlet nasce a Sar confronto del primo FOV aperto da alle Scrivi nel 2000, primo dei cinque
nderson-Little actory outlet, unitensi dagli fu negli anni prio nel 1979 nity Fair”, in e da centinaia ra quello del go di svago e scia inferiore omeno arriva fondamentale xtraurbani. Saronno, nel dal gruppo ue outlet del
gruppo in Italia. Da qui ad oggi, il fenomeno si è diffuso a macchia d'olio, e lo si può riscontrare nell'apertura di 23 centri e con la previsione di altre tre aperture nel corso del 2017. Più di metà di questi sono appartenenti a gruppi che possiedono più di un centro nel panorama italiano – e internazionale : McArthurGlen, Multi Corporation, Neinver, Cogest Retail Srl, Europ Invest, Irgenre, Percassi, Promos ROS-Retail Outlet Shopping, Segesta Invest, Tavolera Srl, The Mall e Value Retail. Meno sono invece gli outlet indipendenti.
Si è parlato di factory outlet store (FOS), di factory outlet center (FOC) e infine di factory outlet village (FOV); ci sono quindi delle distinzioni da fare, soprattutto nel modo in cui essi stessi si propongono e nel modo in cui si pubblicizzano.
Con FOS si intendono quelli che sono i veri negozio di spiaccio, solitamente interni o adiacenti alla fabbrica e sono anche la prima forma di outlet. Qui il prodotto è distribuito direttamente dal produttore, salutando quella che è la realtà del negozio vero e proprio.
I FOC sono invece dei veri e propri agglomerati di singoli FOS, inseriti in un unico punto di vendita e si differiscono dal centro commerciale ovviamente per la specificità della merce venduta.
Quello che invece risulta essere più interessante a livello turistico e il terzo e ultimo modello di outlet, nonché il più diffuso e il più in espansione: il FOV. Si tratta di veri e propri villaggi di dimensioni molto ampie, in cui però oltre alla serie di negozi vengono resi disponibili servizi che nelle altre tipologie non sono presenti. Esistono ad esempio degli info-point in cui l'ospite che sia locale o straniero, può trovare del personale competente e può ricevere informazioni sia per quanto riguarda il centro sia per quanto riguarda le destinazioni turistiche ad esso più vicine. Sono presenti negozi monomarca, di fascia medio alta, ricercati prevalentemente dal turista che si reca in questi luoghi per passare una parte consistente della giornata, se non tutta. È infatti per questo che sono i villaggi ad attirare la maggior attenzione dei turisti, per la loro composizione, quasi fossero dei veri e proprio parchi-divertimento per adulti. Oltre al fare shopping, attività principale in questo caso, vi sono appunto eventi e manifestazioni che nella altre due tipologie di outlet non esistono, per ovvi motivi. Non è quindi da sottovalutare la motivazione principale per cui il turista sceglie determinate attività nel suo viaggio: ovvero il vivere un'esperienza. I FOV possono ricreare una scenografia da “vacanza” durante tutto l'arco dell'anno, facendo dimenticare al turista di non essere più nella grande città da visitare ma di avere altrettante alternative che aiutano a continuare la creazione della propria esperienza di viaggio.