• Non ci sono risultati.

“IN DIECI ANNI CHIUSI 24 SPORTELLI BANCARI, DIFENDERE I SERVIZI ESSENZIALI SUI

Economia/lavoro

“IN DIECI ANNI CHIUSI 24 SPORTELLI BANCARI, DIFENDERE I SERVIZI ESSENZIALI SUI

“CHIUSURA SPORTELLI BANCARI NEI PICCOLI CENTRI DANNEGGIA POPOLAZIONE, RIDUCE SERVIZI ALLE IMPRESE E RISCHIA DI INCENTI-VARE CALO DEMOGRAFICO” - INTERROGAZIONE

DI PEPPUCCI (LEGA)

Perugia, 26 maggio 2021 – Il consigliere regiona-le Francesca Peppucci ha presentato come prima firmataria una interrogazione alla Giunta di Pa-lazzo Donini per chiede di “conoscere lo stato attuale dei servizi bancari attivi nel comune di Castel Ritaldi; sapere se l’Esecutivo regionale ha esaminato le problematiche della chiusura delle filiali bancarie nei piccoli comuni umbri; rendere noto quali azioni intende mettere in campo per tutelare i diritti dei cittadini di piccole realtà dell’Umbria”.

Annunciando l’atto ispettivo, Francesca Peppucci evidenzia che “la questione legata alla chiusura delle filiali nei piccoli Comuni è una problematica di interesse regionale che riguarda diverse realtà umbre, ultimo caso è quello del Comune di Ca-stel Ritaldi. Il mese scorso infatti è stata comuni-cata la chiusura dell’unico sportello bancario pre-sente nel comune. Eventi come questo portano inevitabilmente alla perdita di un servizio pubbli-co di fondamentale interesse per i cittadini e per le attività produttive già in difficoltà a causa della pandemia. Inoltre con tali scelte viene meno un’attività essenziale a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, come gli anziani e colo-ro che si tcolo-rovano in difficoltà per gli spostamenti e per l’utilizzo delle tecnologie digitali. È impor-tante che nel suo ruolo la Regione metta in cam-po tutte le azioni necessarie affinché i diritti delle comunità dei piccoli comuni vengano tutelati”.

Peppucci chiede infine di valutare “le conseguen-ze delle chiusure degli sportelli degli istituti di credito nei piccoli centri dell’Umbria in termini di risposta alle esigenze della popolazione, di servi-zi alle imprese e di rischio di riduservi-zione demogra-fica a causa dello spostamento delle famiglie verso comuni più grandi e più serviti”.

“IN DIECI ANNI CHIUSI 24 SPORTELLI BANCARI, DIFENDERE I SERVIZI ESSENZIALI SUI TERRI-TORI PER CONTRASTARE LO SPOPOLAMENTO DELLE AREE INTERNE" – DE LUCA (M5S) AN-NUNCIA INTERROGAZIONE

Perugia, 28 maggio 2021 – "Il consigliere regio-nale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, annuncia un'interrogazione per sapere “quali azioni la Giunta regionale intende porre in essere per promuovere il mantenimento in loco di servi-zi essenservi-ziali e contrastare lo spopolamento delle aree interne e montane della nostra regione ".

“Dopo la paventata soppressione dell'agenzia di Piediluco della Cassa di Risparmio di Orvieto, scongiurata dopo una serie di iniziative della poli-tica locale, l'istituto di credito Banco Desio – rife-risce De Luca - ha deciso di chiudere le proprie filiali nei Comuni di Castel Ritaldi e Arrone. Una decisione lesiva degli interessi di imprese e citta-dini, soprattutto per i più anziani che non hanno eccessiva confidenza con i sistemi digitali e che rischiano di essere privati di servizi fondamentali sul territorio. Allo stesso modo anche le imprese rischiano di perdere un punto di riferimento per

Economia/lavoro

le proprie attività. Succede ad Arrone, in Valneri-na, così come a Castel Ritaldi, comune di poco più di 3mila abitanti in provincia di Perugia, dove tra 15 giorni chiuderà l'ultima filiale bancaria rimasta”.

“A Costacciaro, comune della stessa provincia che sorge sulle pendici del Monte Cucco e conta poco più di mille abitanti – prosegue De Luca - era rimasto un unico sportello di Banca Etruria dove lavoravano due donne che, pur di mantene-re in vita la filiale, avevano accettato contratti part-time. Ma dopo che la banca è finita in disse-sto nel 2015, il nuovo gruppo nell'orbita di Intesa Sanpaolo ha deciso di abbassare le serrande. Chi abita in questi comuni si ritrova con la filiale più vicina a cinque chilometri di distanza, conside-rando che buona parte degli abitanti è anziana e che i servizi di trasporto pubblico sono carenti se non proprio inesistenti, per non parlare della debolezza delle connessioni internet".

“Secondo i dati della Fabi Umbria – continua - dal 2018 al 2019 si sono già perse 24 filiali, 18 nella provincia di Perugia e 6 nella provincia di Terni, con la perdita di oltre 400 posti di lavoro e il conseguente impoverimento delle piccole comu-nità. I dipendenti del settore sono passati da 3.342 a 2.919, in linea purtroppo con l'andamen-to delle regioni del centro Italia. Solo il Piemonte ha visto un consistente aumento, grazie a potenti investimenti nell'information technology. Con la perdita di un terzo delle filiali bancarie in Umbria interi pezzi di territorio, soprattutto nelle aree interne, sono rimasti completamente scoperti, soltanto 75 comuni umbri su 92 hanno oggi sportelli bancari”.

“In un quadro critico come quello della post pan-demia – conclude - i dati sull'usura e sulla preda-zione finanziaria non sono da sottovalutare. La politica di impoverimento del territorio e dei tagli occupazionali diventa insostenibile. Il rilancio economico dell'Umbria deve passare anche da un ruolo forte del credito sul territorio, a sostegno di imprese e famiglie. E' ora di dire basta a politiche che in Umbria hanno portato in dieci anni alla chiusura di un terzo delle filiali di banca”.

energia

“PROMOZIONE DELLE COMUNITÀ ENERGETI-CHE” - DE LUCA (M5S) ANNUNCIA PROPOSTA DI LEGGE IN MERITO ALLA TRANSIZIONE ECOLO-GICA

Perugia, 10 maggio 2021 - “Autoproduzione e condivisione dell'energia prodotta da fonti rinno-vabili; efficientamento e riduzione dei consumi energetici”. Questi i princìpi alla base della pro-posta di legge sulle “comunità energetiche” an-nunciata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca secondo cui "un insieme di sog-getti che consumano e condividono energia puli-ta, in uno scambio tra pari, rappresenta un'attivi-tà incentrata sul valore dell'energia prodotta e non sulla realizzazione di un profitto".

“La comunità energetica – spiega - è un soggetto giuridico fondato sulla partecipazione volontaria e aperta, i cui membri o soci possono essere persone fisiche, autorità locali, comprese le am-ministrazioni comunali, o piccole imprese. I clien-ti da semplici ‘consumer’ diventano dei ‘prosu-mer’, ovvero produttori e consumatori allo stesso tempo, con il vantaggio di avere meno sprechi per la rete di distribuzione. In pratica energia a prezzi più bassi, un deciso taglio delle emissioni e una maggiore autonomia”.

Per De Luca, "le comunità energetiche rappre-sentano, oggi, un modello innovativo, nella dire-zione dell'autonomia energetica e nella costru-zione di un nuovo paradigma fondato sulla coo-perazione virtuosa e la crescita sostenibile. La Regione – avverte - dovrà impegnarsi attraverso gli incentivi a sostenere finanziariamente la fase di costituzione delle comunità energetiche, che potranno anche stipulare delle convenzioni con Arera, al fine di ottimizzare la gestione e l'utilizzo delle reti".

Il capogruppo pentastellato rileva come si tratti di “una misura fortemente incentivata nel PNRR nazionale dove sono state individuate risorse per 2,2 miliardi di euro per accelerare lo sviluppo di comunità energetiche e sistemi distribuiti di pic-cola taglia. Auspichiamo che l'Assemblea legisla-tiva colga quanto prima questa opportunità visto che il Piano elaborato di nascosto nel gabinetto della governatrice Tesei, inspiegabilmente, l'ha ignorata”.

Secondo De Luca si è trattato di “un errore cla-moroso che porterebbe alla perdita di risorse fondamentali e a cui va posto immediato rime-dio. Il tutto nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e della transizione energetica. Il Governo nazionale – aggiunge - tramite le comunità energetiche punta ad instal-lare circa 2.000 MW di nuova capacità di genera-zione elettrica in tutto il paese con una produzio-ne stimata di circa 2.500 GWh annui e con l'o-biettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all'anno”.

“Le comunità energetiche - commenta De Luca - rappresentano un tassello fondamentale per l'o-biettivo europeo di arrivare a raggiungere nel 2030 una riduzione del 55 per cento delle emis-sioni di CO2 in atmosfera. In Italia c'è oramai un

quadro normativo delineato che rende possibile lo sviluppo di questi sistemi collettivi di autocon-sumo da fonti rinnovabili. L'Europa ce lo chiede, il nostro pianeta anche. Per quanto riguarda l'Umbria – conclude - serve soltanto agire al più presto".

informatica

“VERIFICARE L’OPERATIVITA’ DEL CENTRO DI