• Non ci sono risultati.

“SERVE CONVENZIONE CON LA POLIZIA PRO- PRO-VINCIALE PER LA VIGILANZA

ITTICO-VENATORIA” – BETTARELLI E BORI (PD) ANNUN-CIANO INTERROGAZIONE

Perugia, 17 maggio 2021 – “Serve il coinvolgi-mento della Polizia provinciale per assicurare quella vigilanza e quei controlli in ambito ittico e venatorio, che le associazioni reclamano”. Così i consiglieri regionali del Partito democratico, Mi-chele Bettarelli e Tommaso Bori, che hanno pre-sentato una interrogazione per “conoscere quali siano le intenzioni della Regione Umbria in meri-to a tale problematica e a che punmeri-to è arrivameri-to il confronto istituzionale tra la Regione Umbria e le Province di Perugia e Terni”.

“Con la riforma della Province del 2014 – ricor-dano Bettarelli e Bori – c’è stata una ridefinizione delle loro funzioni e, dal 2016, le Regioni a statu-to ordinario, hanno adottastatu-to la normativa di rior-dino. Una delle competenze prima spettante alle Province e che, con la revisione introdotta nel 2014, non è più attribuita a questi enti, era pro-prio il servizio di vigilanza e controllo in materia ittico-venatorio. Questa competenza, in capo prima ai Corpi di Polizia provinciale, oggi viene esercitata dalle guardie volontarie e/o dai cara-binieri forestali. Realtà che si trovano, in questo modo, gravate di un ulteriore compito da svolge-re, alla luce però di organici ridotti e sottodimen-sionati. Problematica che quindi non può che lasciare sguarnito il fronte del controllo ittico – venatorio che, come denunciano le associazioni, risulta insufficiente”.

“Per questo l’Umbria deve intervenire – prose-guono i consiglieri dem – alcune Regioni lo hanno già fatto, attraverso la stipula di accordi o con-venzioni con le Province, per attribuire le funzioni di vigilanza ittico – venatoria, il coordinamento delle guardie volontarie e altre competenze ri-conducibili alla materia, alle Province. In Umbria si è aperto un confronto per andare in questa direzione, che auspichiamo si concretizzi. La Poli-zia Provinciale, seppur ridimensionata sia per quanto riguarda i mezzi, sia per quanto riguarda

gli operatori, a seguito del processo di riforma che ha coinvolto negli ultimi anni gli Enti provin-ciali, ha infatti mantenuto inalterato un prezioso bagaglio di esperienze e di professionalità matu-rate nel tempo in particolare in materia ittica e venatoria. Il primo tentativo di accordo non è andato a buon fine perché le risorse che la Re-gione Umbria ha proposto di investire a supporto del servizio svolto dalla Polizia Provinciale non sono sufficienti a supportare i costi di mezzi e personale necessari a svolgere efficacemente tale compito. Serve dunque una presa di co-scienza del tema, attraverso la messa a disposi-zione di risorse adeguate all’espletamento di tali funzioni ed adeguate anche ai mezzi e al perso-nale che si intende coinvolgere”.

“NORME IN MATERIA DI USI CIVICI E SULL’USO PRODUTTIVO DELLE TERRE PUBBLICHE” - IL COMITATO PER IL CONTROLLO E LA VALUTAZIO-NE HA AVVIATO APPROFONDIMENTI SULLO STA-TO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE ‘1/1984’

Perugia, 17 maggio 2021 – Nella riunione odier-na del Comitato per il controllo e la valutazione, presieduta da Thomas De Luca (M5S), è iniziato l’iter per alcuni approfondimenti sullo stato di attuazione della legge 17/1984 che detta “Norme in materia di usi civici e sull’uso produttivo delle terre pubbliche”.

Dopo che una relazione tecnica ha rimarcato come la legge in questione risenta della struttura organizzativa del 1984 è stata quindi sottolineata la necessità di verificare la compatibilità dell’impianto normativo vigente con la legge na-zionale ‘168/2017’ (Norme in materia di domini collettivi).

Il lavoro del Comitato, come ha sottolineato lo stesso presidente De Luca, a margine della riu-nione, sarà dunque quello di approfondire la legi-slazione su un “tema importante sul quale pre-vedere, se necessario, una adeguata rivisitazione affinché tutti gli enti esponenziali e quindi i do-mini collettivi possano essere valorizzati perché, tra l’altro, strategici rispetto al contrasto allo spopolamento delle aree interne e della monta-gna umbra”.

Sul tema è stata condivisa la scelta di dare luogo ad una consultazione pubblica coinvolgendo livelli istituzionali superiori, gli stessi organismi che hanno finalità di tutela di interessi collettivi, oltre alle Università, per un partecipato approfondi-mento di tipo giuridico.

“LAGO DI PIEDILUCO, EROSIONE DELLE SPON-DE GRAVE DANNO AL TERRITORIO. LA REGIONE UTILIZZI I CANONI IDRICI COME RISTORO” - DE LUCA (M5S) ANNUNCIA INTERROGAZIONE Perugia, 17 maggio 2021 – “Preoccupa la conti-nua erosione delle sponde del Lago di Piediluco causata dallo sfruttamento delle acque da parte delle centrali idroelettriche di cui la multinaziona-le Erg è concessionaria”. È quanto dichiara il ca-pogruppo regionale del Movimento 5 Stelle,

ambiente

Thomas De Luca, annunciando la presentazione di un'interrogazione alla Giunta.

“Con questo atto ispettivo – spiega De Luca – chiediamo all’Esecutivo di sapere se siano stati effettuati da parte della Regione Umbria i relativi approfondimenti e le verifiche circa il corretto comportamento del concessionario Erg nell'utiliz-zo dello specchio lacustre quale bacino di carico a servizio delle centrali idroelettriche. E se, ri-spetto alla continua e documentata erosione a cui è soggetto il Lago di Piediluco, si ritenga utile promuovere iniziative a tutela dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio naturalistico. Infine è necessario, in riconoscimento del danno, destina-re una cospicua parte dei canoni idrici incassati dalla Regione esclusivamente per dare ulteriore ristoro al danno arrecato al territorio, dato lo sfruttamento diretto delle acque del lago”.

“L'utilizzo dello specchio lacustre quale bacino di carico – prosegue De Luca - sta causando una quotidiana variazione di livello delle acque. Il livello di abbassamento raggiunto nei giorni scor-si sta lasciando all'asciutto le imbarcazioni che scor-si trovano attraccate al molo, rendendo i pontili inservibili per i battelli. Gravi problemi si regi-strano per la sopravvivenza stessa della fauna lacustre, tra cui il persico reale che in questo periodo depone le uova proprio a pelo d'acqua tra i cespugli. Quando il livello dell'acqua si ab-bassa, le uova rimangono all'asciutto e questo compromette il ciclo vitale del persico. Inoltre la presenza sotto al sole di melma e erbe lacustri provoca l'emanazione di un odore a dir poco nauseabondo. L'ambiente del bacino appare infi-ne spettrale con il fondo paludoso del lago che emerge a vista d'occhio. Secondo la Erg, che detiene il contratto di sfruttamento delle acque per mandare avanti la centrale di Galleto, – con-clude - la causa è riconducibile al drenaggio della piana reatina. Il livello dell'acqua aveva invaso una vasta area di terreno e tale operazione ecce-zionale sarebbe prevista dal capitolato di uso.

Questa situazione ha arrecato grave danno al-l'ambiente, al paesaggio, all'attività turistica ed economica nell'ambito del Lago di Piediluco”.

“RICONVERSIONE SOSTENIBILE DEL POLO CHI-MICO TERNANO-NARNESE” - CARISSIMI (LEGA) ANNUNCIA MOZIONE SULLA ‘SUSTAINABLE VAL-LEY’

Perugia, 18 maggio 2021 - “Riconversione soste-nibile del polo chimico ternano-narnese attraver-so la valorizzazione attraver-sostenibile degli scarti della filiera agricola, investimenti in sviluppo e ricerca nell’industria del settore dei biomateriali e delle tecnologie verdi”, è questo l’oggetto della mozio-ne depositata dal consigliere regionale Daniele Carissimi (Lega), con l’obiettivo di “promuovere la creazione a Terni della Sustainable Valley già richiamata dal Piano regionale di Ripresa e Resi-lienza predisposto dalla Regione Umbria”.

“In Umbria e in particolare nell’area ternano-narnese – spiega Carissimi -, il settore chimico, storicamente, rappresenta un comparto di

fon-damentale importanza per l’economia locale, regionale e nazionale”, e nel sottolineare le sue

“esperienze nel settore del diritto ambientale” ed il suo ruolo di “responsabile del Dipartimento Ambiente della Lega Umbria”, Carissimi osserva come “a seguito della crisi economia del 2008, si è assistito ad una progressiva perdita di valore della produzione che negli anni non si è riusciti ad arginare e che oggi, complici la delocalizza-zione, il mutamento degli asset economici trai-nanti e, non ultima, la pandemia mondiale in corso, restituisce la fotografia di un settore in evidente difficoltà come comprova, da ultimo, la vertenza Treofan”.

Per il consigliere regionale della Lega, “sono evi-denti le difficoltà di ricollocare le imprese del polo chimico di Terni e Narni sul mercato nazio-nale e internazionazio-nale, che adottano ancora pro-cessi produttivi che sviluppano un considerevole impatto sulle principali matrici ambientali del territorio e rispondono ancora ad un modello di economia lineare divenuto desueto. È arrivato il momento invece di cambiare marcia e diventare protagonisti del futuro distinguendosi in un set-tore, quello ambientale, che è e sarà trainante per attenzione e liquidità”.

“L’Area del ternano-narnese – continua Carissimi – ha da sempre una profonda vocazione indu-striale unita a una forte spinta all’innovazione, la quale può e deve rappresentare la chiave per superare la situazione di crisi e traghettare le imprese del territorio verso un futuro fondato sulla sostenibilità ambientale e sull’economia circolare, mettendo a sistema imprenditori, enti, Università e associazioni di categoria. Tale cam-bio di passo – spiega - è possibile solo grazie ad una vera e propria riconversione, in linea con le spinte europee in materia di chimica verde, com-provate dalle previsioni del Recovery Plan appe-na approvato, nel campo della bioindustria e a seri investimenti nella ricerca, in progetti volti a migliorare l’efficienza nell’uso delle materie pri-me delle filiere produttive e nelle nuove tecnolo-gie, in costante dialogo con gli attori del territo-rio”.

“Il polo ternano – afferma Carissimi - può e deve diventare un modello di sviluppo abile a rilancia-re il nostro territorio trasformando Terni nella città dell’industria verde, creando una Sustaina-ble Valley che acceleri il processo di transizione verso l’economia circolare, attraverso la ricon-versione del polo chimico, il risanamento e la bonifica dei siti industriali presenti in chiave so-stenibile, coniugando l’asset industria con il ri-spetto dell’ambiente, la promozione di iniziative ed investimenti per la creazione di filiere di bioe-conomia circolare, integrando in modo particola-re la filiera dei biomateriali e quelle del comparto agricolo”.

“L’avvio di progetti di valorizzazione sostenibile degli scarti della filiera agricola all’interno del Polo chimico di Terni-Narni, - aggiunge Carissimi - consentirebbe una riconversione green delle imprese del comparto e produrrebbe i numerosi vantaggi, come il riutilizzo degli scarti con

ridu-ambiente

zione dei rifiuti prodotti, lo sviluppo di una nuova filiera produttiva con tecnologie verdi e all’avanguardia, la valorizzazione delle professio-nalità nel comparto chimico, l’incremento della competitività del tessuto produttivo agricolo sia umbro che nazionale, l’integrazione tra i settori chimico, agricolo e della gestione dei rifiuti per creare – conclude - una filiera di prodotti bio con materiali dalle caratteristiche ad alto valore ag-giunto e sostenibili”.

“IL PRESIDENTE DELLA SECONDA COMMISSIO-NE CI COMMISSIO-NEGA L’INVIO DELLA DOCUMENTAZIOCOMMISSIO-NE SULL'IMPIANTISTICA REGIONALE DEI RIFIUTI CONTENUTA NEL PNRR” – NOTA DI DE LUCA ( M5S) “COSA C'È DA NASCONDERE?”

Perugia, 19 maggio 2021 – “Il Presidente della Seconda commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, nel corso della seduta odierna, con un gesto irrituale e arrogante ha apposto diniego alla richiesta di invio della documentazione al gruppo M5S relativo all'impiantistica regionale dei rifiuti contenuta nel Pnrr”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

“Nonostante – spiega De Luca - non sia membro effettivo della Seconda commissione, non per mia scelta, statuto e regolamenti garantiscono pieno accesso agli atti e alle informazioni ai con-siglieri tutti. Accesso che formalizzerò comunque attraverso una richiesta formale scritta in attesa di risposta entro i termini di legge. Cosa c'è da nascondere? Per quale motivo impedire la frui-zione e la visione di una documentafrui-zione tanto importante per i cittadini, la loro salute e l'inte-grità ambientale? Stiamo parlando – conclude - di inceneritori, discariche, impianti per il tratta-mento dei rifiuti e produzione di Css”.

ATTIVITÀ 2021 E PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI DELL’AGENZIA FORESTALE REGIONALE – IN SE-CONDA COMMISSIONE L’AMMINISTRATORE UNI-CO DI AFOR E I RAPPRESENTANTI DEI LAVORA-TORI

Perugia, 20 maggio 2021 – La Seconda commis-sione, presieduta da Valerio Mancini, ha discusso delle prospettive dell’Agenzia forestale regionale (Afor) durante una audizione con l’amministratore unico, Manuel Maraghelli e i rappresentanti dei lavoratori. La Commissione ha preso atto del ‘Programma di attività per il 2021’

dell’Agenzia, illustrato dall’amministratore unico Manuel Maraghelli. E lo ha trasmesso all’Aula. I consiglieri regionali hanno poi ascoltato le preoc-cupazioni dei sindacati circa il futuro dell’Afor e le prospettive dei lavoratori forestali e di quelli im-piegati presso l’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Adisu). L’incontro di ieri ha fatto se-guito a quello, svoltosi a Palazzo Cesaroni, tra una delegazione sindacale e una rappresentanza

dell’Assemblea legislativa (https://tinyurl.com/afor-umbria).

“UN ANNO DIFFICILE, MA SONO STATI

RAG-GIUNTI RISULTATI IMPORTANTI” ha detto Mara-ghelli relazionando sull’attività e sui programmi futuri dell’Agenzia. L’Amministratore ha annun-ciato che nei prossimi giorni verrà presentato alla presidente della Giunta, Donatella Tesei, il Piano triennale dei nuovi interventi e che sono previste nuove assunzioni, le prime dal blocco del 2012, che permetteranno ad Afor di acquisire tecnici specializzati come agronomi e ingegneri. Nel 2021 l’Agenzia ha puntato sugli interventi nei piccoli Comuni, soprattutto montani, con cui è stato avviato un confronto per condividere quali interventi avviare. Sono stati ottenuti finanzia-menti relativi al Fondo regionale per la montagna e finalizzati al miglioramento dei pascoli, alle attività faunistiche a scopo alimentare e venato-rio, al risanamento ambientale, al ripristino della viabilità montana esistente, al miglioramento delle aree verdi pubbliche ed a massimizzare le funzioni ambientali e turistico – ricreative delle foreste. È iniziata la collaborazione con Regione e Università per mettere in pratica le linee guida del progetto Life sulla biodiversità. E quella con le Università di Perugia, Viterbo e Firenze per migliorare la formazione e le competenze del personale di Afor. Tra le criticità da affrontare ci sono: la carenza di fondi per la bonifica (servi-rebbero 1,5 milioni per la manutenzione ordina-ria); i mezzi e le attrezzature ormai obsolete;

l’invecchiamento della forza lavoro (56 anni di media); la quota del personale di Afor (circa il 7 percento) che viene destinato ad altri enti come Adisu, Auri e altri, in base a convenzioni che era-no state stipulate con le Comunità montane.

Questo indebolirebbe la possibilità dell’Agenzia di portare avanti la propria mission. A proposito del personale distaccato presso l’Adisu, si tratta di lavoratori che non possono svolgere lavori pe-santi e che sono ancora lontani dalla pensione.

Non è dunque auspicabile un loro rientro in Afor nel breve termine, anche in ragione dell’esperienza ormai maturata nei servizi svolti presso l’Agenzia per il diritto allo studio.

“LA REGIONE DEVE DARE SEGNALI CONCRETI PER FARE FRONTE ALLA CARENZA DI PERSONA-LE”, hanno chiesto i rappresentanti di settore di Cgil, Cisl e Uil, rilevando che quello svolto dai forestali è un lavoro pesante ed usurante, che comporta l’utilizzo di macchinari (peraltro ormai da sostituire) che non possono essere usati per anni senza avere conseguenze sulla salute dei lavoratori. Sarebbe quindi opportuno favorire il turn over e l’ingresso di nuovo personale, agevo-lando anche il ricambio di mezzi e strumentazio-ni. Tutti i cinque comparti territoriali in cui si arti-cola Afor avrebbero bisogno di nuovo personale anche per fare fronte ai molti pensionamenti.

Rispetto alla convenzione tra Afor e Adisu (su questo punto avevano chiesto un approfondi-mento i consiglieri Bori e Meloni – Pd) i rappre-sentanti sindacali hanno rimarcato che i lavorato-ri di Afor svolgono in Adisu funzioni molto impor-tanti e di responsabilità. La convenzione ha per-messo di sviluppare un servizio di alta qualità ed andrebbe confermata senza puntare su “un

ri-ambiente

sparmio che si ripercuoterebbe sulla qualità”. Da 23 anni alcune decine di dipendenti Afor operano per l’Agenzia per il diritto allo studio, maturando professionalità che non andrebbero disperse. Si tratterebbe peraltro di lavoratori con problemati-che incompatibili con il lavoro forestale. Per que-sto viene ritenuta necessaria una convenzione di ampio respiro, che non metta in discussione l’accordo tra le due Agenzie.

COMMISSIONE INCHIESTA SU INQUINAMENTO DELL’AREA TERNANA E NARNESE – AUDIZIONE ASSESSORE REGIONALE ROBERTO MORRONI Perugia, 21 maggio 2021 – La Commissione d'in-chiesta “Verifica delle condizioni di inquinamento dell’area ternana e narnese”, presieduta da Fran-cesca Peppucci, si è riunita stamani per un con-fronto con l’assessore regionale Roberto Morroni sul tema oggetto dei lavori della commissione stessa.

L’assessore ha relazionato sulla base dei dati a disposizione in merito all’inquinamento della zo-na interessata, soffermandosi in particolare sulla qualità dell’aria di un territorio che viene costan-temente monitorata e che risente degli effetti delle attività industriali che vi operano.

Altri argomenti discussi riguardano la discarica Valle e il sito di interesse nazionale di Papigno, in relazione all’inquinamento delle falde acquifere.

Su questo argomento l’assessore Morroni si è detto disponibile a ulteriori approfondimenti e la presidente Peppucci ha annunciato che la Com-missione chiederà un incontro con le amministra-zioni comunali di Terni e di Narni e con il presi-dente della Provincia di Terni.

“GESTIONE CICLO DEI RIFIUTI E REVAMPING