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1. Mercato del lavoro globalizzato e migrazioni internazionali: un legame indissolubile

2.2. La migrazione circolare: un concetto non facile da definire

2.2.1. Difficoltà di raccogliere statistiche sulla migrazione circolare

Data l’esistente difficoltà nel misurare i normali flussi migratori, la misurazione della migrazione circolare, intesa come specifica mobilità umana, risulta ancora più complessa. Nei sistemi di dati sulle migrazioni internazionali, il termine “migrante circolare” non appare. Wickramasekara riporta come nelle raccomandazioni delle Nazioni Unite sulle statistiche delle migrazioni internazionali, ad esempio, al di sotto della categoria dei lavoratori immigrati, definiti come le persone ammesse da un paese diverso dal proprio di origine per l’obiettivo esplicito di esercitare un’attività remunerativa all’interno del paese di accoglienza, vengano incluse le sottocategorie di lavoratori stagionali, lavoratori a contratto, lavoratori a progetto e lavoratori temporanei, ma non compare la categoria di “lavoratori circolari”.67 Le migrazioni circolari costituiscono un’area problematica nelle statistiche sulle migrazioni: le statistiche basate sulle entrate e le uscite degli immigrati e i permessi rilasciati loro sono inadeguate perché sono adattate per stimare le migrazioni permanenti e non quelle temporanee. Lo stesso vale per il metodo demografico che, basato sulla comparazione dei luoghi di nascita dei migranti con i luoghi di residenza attuale, fornisce censimenti ogni dieci anni e raccoglie poche informazioni sui residenti temporanei. Ulteriore difficoltà è data dal fatto che la migrazione circolare può essere misurata solo dopo la

conclusione del ciclo migratorio, ovvero dopo l’avvenuto ritorno nei paesi di provenienza.68 Per

ovviare a queste mancanze, dal 2008 l’Eurostat raccoglie statistiche fornite dagli Stati Membri sui permessi di soggiorno rilasciati per la prima volta per attività remunerate divisi per motivo, periodo

di validità e cittadinanza dei migranti.69 Gli Stati Membri sono tenuti inoltre a specificare il tipo

di attività remunerata per la quale tali permessi sono stati rilasciati, ad esempio se si tratta di attività per lavoratori altamente qualificati oppure per lavoratori stagionali poco qualificati.70 Queste

statistiche possono essere utili per avere a disposizione dei profili sugli immigrati, ma, benché vengano forniti dei dati sulla durata del soggiorno, non vi è alcuna indicazione sull’avvenuto o mancato rinnovo di tali permessi. La difficoltà principale sta nel distinguere tra permessi puramente temporanei e permessi rilasciati per un periodo di tempo limitato e poi rinnovati o estesi.71 Cinque Stati Membri (Austria, Germania, Paesi Bassi, Svezia) sono stati in grado di fornire dati sulle migrazioni circolari tramite metodi di ricerca innovativi. Nella loro definizione di migrazione circolare rientrano anche i propri cittadini nazionali che non sono invece inclusi

67 Id., p. 18.

68 F. Fargues (2008), Op. cit., p. 2.

69 European Migration Network (2011), “Temporary Migration and Circular Migration: empirical evidence, current

policy practice and future options in EU Member States”, EMN Synthesis Report, p. 53.

70http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=migr_resocc&lang=en gli ultimi dati disponibili sono

aggiornati al 2015.

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nella definizione data dall’Unione Europea. La definizione statistica di migrazione circolare preclude che una persona abbia attraversato i confini nazionali per almeno due volte. L’Austria ha raccolto dati sulle registrazioni e de-registrazioni dal “Registro centrale di residenza” (Central Register of Residence); la Germania ha analizzato le statistiche dal “Registro centrale dei cittadini stranieri” (Central Register of Foreign Nationals) per informazioni sulle uscite e rientrate dei singoli migranti: le informazioni vengono divise in “prime entrate in Germania”, “rientro dall’estero” e “partenza per un paese straniero”. I Paesi Bassi identificano i migranti stranieri utilizzando il numero del servizio unico del cittadino (“unique citizen’s service number” - BSN) che viene assegnato loro dopo che abbiano trascorso un periodo di almeno quattro mesi nello Stato Membro. Utilizzando il BSN, il migrante può essere monitorato tramite la banca dati delle autorità locali e nazionali compresa la banca dati del “Servizio di Immigrazione e Naturalizzazione” (Immigration and Naturalisation Service). Le uscite e i rientri, così come i cambi di “status” possono essere monitorati fornendo informazioni sulle migrazioni temporanee e circolari. La Spagna, tramite il servizio di “indagine nazionale degli immigrati” (National Survey of Immigrants), ha fornito informazioni sulla durata del soggiorno come programmata dai cittadini dei Paesi Terzi e su degli esempi di brevi visite o ritorni nei loro paesi di origine. Infine la Svezia calcola i migranti che sono stati residenti per almeno dodici mesi.

La migrazione stagionale viene spesso considerata come temporanea ma dal momento che i migranti stagionali possono ritornare ad effettuare lo stesso lavoro negli anni successivi, tale

movimento può essere interpretato come circolare.72 Dal 2008 l’Eurostat raccoglie dati sui

permessi di soggiorni rilasciati dai Stati Membri per ragioni di lavoro stagionale. Tuttavia, poiché solo alcuni Stati rilasciano permessi specifici per il lavoro stagionale, la maggior parte degli Stati Membri non è in grado di fornire questi dati. La tabella seguente riporta gli ultimi dati aggiornati a marzo 2015 sulle quote di lavoratori annuali calcolate in base ai permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro stagionale:

72 Id., p. 59.

52 Fonte: Eurostat

Per sopperire alla mancanza di dati, nel 2010 l’European Migration Network ha lanciato una “Ad-

Hoc Query”73 per rilevare i numeri annuali di cittadini di Paesi Terzi impiegati come lavoratori

stagionali e dove possibile divisi per Paese di provenienza, settore economico, lunghezza del

73 Disponibile in PDF: https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/what-we-

do/networks/european_migration_network/reports/docs/ad-hoc-queries/economic-migration/208._emn_ad- hoc_query_seasonal_workers__icts_17mar2010_wider_dissemination_en.pdf

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soggiorno. Soltanto otto paesi (Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Slovenia, Spagna, Svezia) hanno fornito i dati come richiesto.

2.2.2. Politiche migratorie in linea con le necessità del mercato del lavoro