8. RISULTATI
8.2 Dimensione psicologica
8.2.1 Ansia, depressione e solitudine
Si tratta delle reazioni psicologiche più frequenti nel paziente stomizzato e 12 studi su 20 l’hanno confermato (Cotrim & Pereira, 2008; Fortes et al., 2012; Kiliç et al., 2007; Kimura et al., 2013; Krouse et al., 2007; Krouse et al., 2009; Liao & Qin, 2014; Popek et al., 2010; Salomé et al., 2015; Salomé et al., 2014; Tseng et al., 2004; Zajaç et al., 2008).
Cotrim & Pereira (2008) hanno rilevato che i partecipanti al loro studio hanno sofferto di ansia, depressione e forte solitudine fino ad arrivare alla disperazione più estrema. Nello studio di Fortes et al. (2012) è stato rilevato che l’84.6% (n = 22) dei pazienti con stomia permanente e l’84.6% (n = 11) di quelli con stomia temporanea soffre o ha sofferto di ansia, depressione, paura, disperazione e riferisce di notare un abbassamento del tono dell’umore (Fortes et al., 2012).
I problemi che generano ansia comprendono le sensazioni che riguardano l’alterazione della propria immagine corporea, la funzionalità e il controllo della stomia, la paura di avere perdite o di emanare cattivo odore, ma anche le restrizioni allo stile di vita e alle attività (Kiliç et al., 2007). Kiliç et al. (2007) hanno evidenziato che l’80% (n = 32) dei pazienti stomizzati partecipanti allo studio ha riferito di soffrire o di aver sofferto di depressione a causa della stomia. Coloro che non hanno manifestato una depressione vera e propria (oggettivata quindi con una diagnosi), hanno comunque affermato di aver sofferto di solitudine e di essersi chiusi in sé stessi (Kiliç et al., 2007).
Kimura et al. (2013) hanno rilevato un’altra fonte di ansia presente nei loro 54 pazienti portatori di enterostomia a causa di un cancro. Il paziente stomizzato attribuisce al cancro il significato di morte e sofferenza; questo, unito alla perdita dell’integrità fisica causata dalla stomia, è ritenuto fonte di grande ansia (Kimura et al., 2013). Il 57% (n = 341) dei partecipanti allo studio di Krouse et al. (2007) ha affermato di soffrire o di aver sofferto di depressione a causa della stomia; di questi pazienti, il 17% (n = 101) ha riferito di aver considerato più volte il suicidio. Krouse et al. (2009) hanno evidenziato che il tasso di depressione e di ideazione suicidale risulta essere più alto nelle donne che negli uomini (rapporto 3:1) (Krouse et al., 2009). Liao & Qin (2014) hanno rilevato che ansia e depressione compromettono in modo decisamente negativo la qualità di vita del paziente stomizzato. Popek et al. (2010) hanno analizzato pazienti con HQOL (High Quality of Life) e quelli con LQOL (Low Quality of Life). Il 100% (n = 6) dei pazienti intervistati che presentavano LQOL ha riferito di soffrire o di aver sofferto di depressione, ansia, attacchi di panico e grande solitudine (Popek et al., 2010). Anche i partecipanti allo studio di Salomé et al. (2015) hanno riferito di convivere con una costante quota di ansia a seguito del confezionamento della stomia (Salomé et al., 2015).
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La maggior parte (percentuale non specificata) dei partecipanti allo studio di Salomé et al. (2014) ha ammesso di aver sofferto o di soffrire di ansia e depressione prevalentemente a causa dei cambiamenti avvenuti nell’immagine corporea (Salomé et al., 2014). Il 68.5% (n = 50) dei pazienti coinvolti nello studio di Tseng et al. (2004) ha affermato di aver sofferto di ansia, solitudine e depressione; ciò ha portato alla perdita della speranza e allo sviluppo di pensieri suicidali (Tseng et al., 2004). Il 70% (n = 35) dei partecipanti allo studio di Zajaç et al. (2008) ha affermato di aver sofferto di depressione nei mesi successivi all’intervento che ha portato al confezionamento della stomia (Zajaç et al., 2008).
8.2.2 Imbarazzo e vergogna
4 studi su 20 hanno preso in considerazione la problematica dell’imbarazzo e della vergogna (Krouse et al., 2007; Krouse et al., 2009; Salomé et al., 2015; Zajaç et al., 2008). Grazie ai loro studi, Krouse et al. (2007 e 2009) e Salomé et al. (2015) hanno rilevato alcuni fattori che stanno alla base dei sentimenti di imbarazzo e vergogna provati da molti pazienti stomizzati. Questi fattori sono i seguenti: rumore causato dalla fuoriuscita incontrollata di gas, cattivo odore e perdite. I pazienti finiscono quindi per evitare qualsiasi contatto sociale per paura che una di queste problematiche possa accadere, scatenando così un devastante sentimento di vergogna (Krouse et al., 2007). Il 63% (n = 377) dei partecipanti ha affermato di sentirsi imbarazzato a causa della stomia (Krouse et al., 2007). Il 34.3% (n = 24) dei partecipanti allo studio di Salomé et al. (2015) ha mostrato un peggioramento della qualità di vita in quanto ha affermato di provare quasi costantemente imbarazzo e vergogna proprio per il fatto di possedere una stomia (Salomé et al., 2015). Il 96% (n = 48) dei pazienti partecipanti allo studio di Zajaç et al. (2008) ha affermato di provare vergogna a causa del cattivo odore emanato dalla stomia, delle possibili perdite e del rumore che la stomia fa quando entra in funzione. Dall’analisi dei dati estrapolati dal QLQ-CR38 questionnaire è emerso che questi pazienti si percepiscono handicappati e molto imbarazzati per il fatto di avere una stomia (Zajaç et al., 2008).
8.2.3 Perdita del controllo della situazione
La perdita del controllo della situazione è stata indagata da Kiliç et al. (2007), Popek et al. (2010) e da Salomé et al. (2014). Secondo lo studio di Kiliç et al. (2007), il 30% (n = 12) delle persone stomizzate crede di aver perso l’indipendenza, la sicurezza e perfino la dignità. La compromissione dell’integrità corporea è tale da far sentire il paziente stomizzato come se fosse stato amputato (Kiliç et al., 2007). Il 100% (n = 6) dei pazienti intervistati da Popek et al. (2010), che presentavano LQOL, ha riferito di aver più volte provato la sensazione di aver perso il controllo della situazione e di trovarsi in balìa degli eventi (“La mia vita è stata girata sottosopra; ogni cosa è un disastro”, pag. 643).
Salomé et al. (2014) hanno rilevato che più del 50% dei pazienti partecipanti al loro studio ha affermato di aver più volte sperimentato sentimenti di impotenza di fronte alla perdita del controllo della situazione, con il conseguente sviluppo della convinzione di non poter più tornare ad avere una vita normale (Salomé et al., 2014).
8.2.4 Calo dell’autostima
6 studi su 20 (Cotrim & Pereira, 2008; Kiliç et al., 2007; Salles et al., 2014; Salomé et al., 2015; Salomé et al., 2014; Zhang et al., 2014) hanno focalizzato l’attenzione sull’autostima del paziente stomizzato.
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I pazienti stomizzati sembrano provare spesso una stima molto scarsa verso sé stessi (Cotrim & Pereira, 2008). Si sottovalutano a tal punto da pensare che tutto ciò che dicono e fanno sia sbagliato; questo li porterebbe ad assumere un ruolo passivo in ogni campo (Cotrim & Pereira, 2008; Salles et al., 2014). Anche gli studi di Kiliç et al. (2007) e di Salles et al. (2014) hanno rilevato, attraverso l’analisi dei dati raccolti grazie alla Rosenberg Self-Esteem Scale, che la maggior parte dei pazienti stomizzati presenta una bassa autostima e riferisce costantemente di non valere più niente (Kiliç et al., 2007; Salles et al., 2014). Salomé et al. (2015) hanno rilevato che il 44.3% (n = 31) dei pazienti stomizzati partecipanti al loro studio ha presentato una scarsa autostima a causa dei sentimenti negativi provati verso il proprio corpo (Salomé et al., 2015).
Più del 50% dei partecipanti allo studio di Salomé et al. (2014) ha riferito di essere talmente disgustato dal proprio aspetto (percepito come sporco e ripugnante, senza più nessuna attrattività) da preferire la morte alla vita con la stomia (Salomé et al., 2014). Il 70% (n = 78) dei pazienti coinvolti nello studio di Zhang et al. (2014) sottovaluta il proprio stato di salute e la possibilità di recupero; questo perché da quando possiedono la stomia credono di essere diventati delle persone inutili e un peso per la società. Questa carenza di autostima li porta a evitare attività sociali e ad abbandonare i loro interessi (Zhang et al., 2014).
8.2.5 Rifiuto
Questo aspetto è stato affrontato da Kiliç et al. (2007), Krouse et al. (2007) e da Tseng et al. (2004).
Come emerso dallo studio di Kiliç et al. (2007), alcune persone reagiscono con shock e disgusto al pensiero di avere una stomia; ciò li porta a provare sentimenti di inadeguatezza e fa nascere in loro il pensiero che non sono più degni di essere considerati persone normali in grado di vivere una vita normale. Il 15% (n = 8) dei pazienti partecipanti allo studio ha riferito di provare un disgusto così grande da non riuscire nemmeno a guardare la stomia. Dallo studio è poi emerso che questa percentuale di pazienti ha trascurato la stomia incorrendo in complicazioni (Kiliç et al., 2007). Anche Krouse et al. (2007) hanno evidenziato che il 29% (n = 173) dei pazienti colostomizzati partecipanti allo studio evitava di guardare la stomia proprio a causa del disgusto (Krouse et al., 2007). Il 68.5% (n = 50) dei partecipanti allo studio di Tseng et al. (2004) ha riferito di essersi rifiutato di accettare la nuova realtà, in quanto la presa in considerazione della vita con la stomia causava troppa sofferenza e disperazione. Lo studio ha inoltre rilevato che la maggior parte dei pazienti sembra avere più difficoltà ad accettare la stomia piuttosto che la malattia (Tseng et al., 2004).
8.3 Dimensione sociale