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Disciplina urbanistica generale e di dettaglio .1 - Programma Reti Natura2000

L’area di progetto è compresa nel territorio della Area Territoriale Omogenea dell’Arco Ionico Lucano ATO8, individuato dal programma “Rete Natura 2000 Basilicata” e regolata dal Piano di Gestione, approvato conD.G.R. 18 luglio 2012n. 951 “Misure di tutela e conservazione per i siti Natura 2000 della Basilicata”, basato suD.G.R. 1925 del 31/12/2007 “Programma Reti Natura”, in coerenza e in applicazione della Direttiva 92/43/CEE, del D.P.R. 357/97, del D.P.R. 120/03, del D.M. M.A.T.T.M. del 03/09/2002 e del D.M.

M.A.T.T.M. del 17/10/07.

L’area del litorale jonico interessata dal Piano si estende per circa 45 km nella parte occidentale del Golfo di Taranto ed è caratterizzata da una larga pianura costiera, la Piana di Metaponto, collocata sulle aree di delta e depositi alluvionali dei maggiori corsi d’acqua della Basilicata con foce nel Mar Jonio (Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni).

Nel Decreto del Ministero dell’Ambiente del 3 aprile 2000 vengono individuati e pubblicati i siti di Interesse ComunitarioSIC individuato come Zone di Protezione Speciale ZPS “IT9220080 - COSTA IONICA FOCE AGRI”. I fattori di rischio per la vegetazione presenti nell’Area Territoriale Omogenea, sono sia di origine naturale che di origine antropica, tra cui: erosione costiera e intrusione in falda di acqua di mare (in diversi casi l’affioramento delle radici di pino d’Aleppo testimonia condizioni di asfissia); estremi climatici,

rappresentati soprattutto da lunghi periodi di siccità̀ esFva; spianamento meccanico delle dune e movimenti terra per la costruzione di villaggi turistici e lidi; eccessiva pressione antropica durante la stagione estiva per la presenza di campeggi e per l’utilizzo improprio della pineta come zona di parcheggio e come area pic-nic, con conseguenze ecologiche negative, ad esempio elevato calpestio; elevato rischio d'incendi a causa della vulnerabilità̀ intrinseca dei popolamenF di conifere, e all'accumulo di necromassa, legato a mancanza di pratiche gestionali forestali;attacchi parassitari, in particolar modo da parte della processionaria del pino (Thaumatopea pytocampa), ma anche del blastofago o di rincoti eterotteri, che attaccano ciclicamente vari tratti della costa jonica; caccia e pascolo abusivo.

L’intera area è soEoposta alle norme contenute nel “Piano di Gestione” dei Siti Natura 2000 dell’arco Jonico lucano, approvato con D.G.R. n.904 del 07/07/2015.

6.1.2 - Il Piano Regionale delle Coste

Costituito ai sensi dell’art.89 Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n.112 e della Legge Regionale 13

novembre 2009, n.39, al fine di attuare i principi dello sviluppo sostenibile e della pianificazione integrata della zona costiera, individua e definisce gli obiettivi, le azioni e gli interventi di: a) contenimento dei processi erosivi e ripascimento degli arenili; b) rinaturalizzazione della fascia costiera, tutela e ricostruzione della duna litoranea; c) protezione delle coste e degli abitati costieri dalla invasione e dalla erosione delle acque marine; d) armonizzazione della fruizione pubblica del demanio marittimo con lo sviluppo turistico e ricreativo della zona costiera tenendo conto delle destinazioni d’uso previste negli strumenti di

pianificazione territoriale ed urbanistica; e) tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale dei tratti di costa emersa e sommersa.

Il Piano divide le unità fisiografiche tirrenica e jonica in 8 Macroaree, e l’area ricade nella Macroarea 6 del Paraggio ionico. Il piano (Art.3 Aree escluse) non trova applicazione (comma a) alle aree del demanio marittimo e zone del mare territoriale espressamente dichiarate di interesse nazionale in relazione agli interessi della sicurezza dello stato e alle esigenze della navigazione marittima, identificate dalla normativa vigente e dalle intese tra Stato-Regione.

Si definiscono 4 livelli di pericolosità o meglio di zone a diversa pericolosità di inondazione, le varie zone vengono dunque determinate incrociando rispettivamente i valori di vulnerabilità costiera (V), correlata alla pericolosità dell’evento con la vulnerabilità socio-economica (S), considerando l’impatto dell’evento sul tessuto sociale ed economico.

L’area di intervento ricade nella Macroarea 6 Profilo 11: ZPI 4, zone a moderata pericolosità di inondazione per le quali i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono irrilevanti (Classe di pericolosità all’inondazioneZPI4: 0 < 0,25; moderata pericolosità

).

27 6.1.3 –Piano Regionale di utilizzazione delle Aree Demaniali Marittime della Costa Tirrenica e Jonica

Per la Costa Jonica, il Piano riguarda la le aree demaniali dei circa 40 km della costa jonica lucana, tra i quali il tratto costituito dal Sito: “Costa Jonica – Foce Agri” IT 9220080.

Piano approvato con DGR/Basilicata n.334 del 14/02/2005.

Per quanto concerne l’area d’intervento del presente progetto, il Piano prende atto della realizzazione della duna attrezzata del lungomare di Policoro, ed assegna a detta area la destinazione per attrezzature

turistiche, senza alcuna particolare prescrizione.

6.1.4 - Piano di Bacino – Stralcio Assetto Idrogeologico (PAI)

Il Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico, denominato Piano Stralcio o Piano o PAI (Piano Assetto Idrogeologico), redatto ai sensi dell’art.65 del D.Lgs 152/2006 (il D.Lgs 152/2006 abroga e sostituisce il precedente riferimento di legge costituito dalla L.183/89 e s.m.i.).

Ha valore di Piano Territoriale di SeEore ed è lo strumento conosciFvo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso riguardanti la difesa dal rischio idraulico e idrogeologico del territorio compreso nell’Autorità di Bacino della Basilicata, di seguito

denominata Autorità di Bacino, AdB della Basilicata o AdB.

Il PAI è finalizzato al miglioramento delle condizioni di regime idraulico e della stabilità dei versanti, necessario a ridurre gli attuali livelli di pericolosità e a consentire uno sviluppo sostenibile del territorio nel rispetto degli assetti naturali, della loro tendenza evolutiva e delle potenzialità d’uso.

Dalla consultazione della cartografia ufficiale del PAI dal WebGis dell’Autorità di Bacino della Basilicata, possiamo osservare che le aree oggetto degli interventi sono esterne alle zone di pericolosità classificate dal PAI in quanto esterne alle perimetrazioni delle aree di influenza dei corsi fluviali del Sinni e dell’Agri.

6.1.5 - Piano Territoriale Paesistico del Metapontino (PTPM)

L’intero territorio comunale di Policoro è soEoposto a Vincolo Paesaggistico con D.M. 18/04/1985; ed èsoEoposto a Piano Territoriale Paesaggistico (PTP “Metapontino”), approvato con L.R.n.3/90, che ha articolato le modalità di esercizio del Vincolo stesso.

Tutti i Piani Urbanistici Esecutivi, e gli interventi edilizi ed infrastrutturali di trasformazione del territorio comunale, sono soggetti alle prescrizioni dettate da detto PTP; in particolare, per gli Ambiti Territoriali di Foce Agri, Policoro-Lido e Foce Sinni-Rotondella, il PTP prescrive la redazione di Piani Paesistici Esecutivi d’Ambito, le cui prescrizioni di dettaglio vanno rispettate nelle trasformazioni summenzionate.

Il P.T.P.M. individua l’Ambito denominato “Lido” con la lettera E – Ambito progettuale Policoro; Insieme n.7 – Policoro e Litorale Agri – Sinni; “rinvio al P.P.E. d’ambito con validità transitoria dei vigenti Piani Attuativi Comunali”, rappresentato su planimetria 1:25000.

Allo stato il Piano d’Ambito di Policoro, pur in fase di elaborazione, non è giunto ad alcun livello di approvazione.

6.1.6 - Regolamento Urbanistico (RU)

Il vigente R.U. di Policoro, approvato con Deliberazione di C.C. n. 10 del 21/04/2017, all’elaborato P1-Progetto, individua l’area oggetto del presente intervento come Zona Costiera S/2.

L’articolo 85 delle NTA la definisce “S/2: zona attrezzata del lido”, ricadente nell’Ambito Paesistico di Policoro, a cui rimanda la disciplina attuativa; nelle more dell’approvazione di detto PPE, nella zona, oltre agli interventi previsti dal “Programma di riqualificazione e Recupero Ambientale del Litorale Sinni/Agri – Duna Attrezzata – Viale Litorale“ (del quale il presente progetto costituisce l’ultimo segmento di

attuazione), èconsentita la realizzazione di stabilimenti balneari, l'apposizione di strutture di supporto alla balneazione edalle attività turistico-ricreative-balneari, aventi le caratteristiche di strutture temporanee ed amovibili a finestagione balneare; è consentita la pulizia della spiaggia con mezzi meccanici.

28 15.Planimetria IGM 1:100000 con indicazione SIC IT9220080 Costa Ionica Foce Sinni

29 16.Piano di Gestione delle Coste - Rappresentazione topo-batimetrica della Macroarea 6, emersa e sommersa.

17.Piano di Gestione delle Coste - Arco ionico – ZPI: classificazione delle zone di pericolosità̀ all’inondazione Tr=1; 10; 30; 500.

18.PAI Basilicata – Carta del rischio alluvioniioni

30

31 19.Piano Territoriale Paesistico del Metapontino– Stralcio

20.PPE Lido (bozza) – Carta delle forme proprietarie del suolo

21.PPE Lido (bozza) – Carta dei regimi normativi di progetto

32 22.Regolamento Urbanistico – Tavola P1 Progetto

23.Regolamento Urbanistico - Tavola G2 Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica-geomorfologica

33 6.2 Quadro vincolistico sovraordinato vigente sull’area

Nel presente paragrafo sono riportati i risultati della verifica effettuata per l’individuazione delle interferenze dell’opera di progetto con il regime vincolistico di carattere territoriale, paesaggistico, archeologico e storico- monumentale attualmente vigente.

L’analisi del regime dei vincoli che insiste sulla porzione di territorio urbano coinvolta dal progeRo evidenzia la sostanziale compaSbilità̀ tra le azioni di progeRo e le prescrizioni vincolisSche che vi insistono.

Vincolo paesaggistico

I risultati della verifica effettuata nell’ambito del presente studio evidenziano due condizioni di vincolo paesaggistico che interagiscono con l’opera di progetto e riguardano l’intera superficie comunale di Policoro e la costa lucana del Mar Ionio. In particolare, sussiste il vincolo paesaggistico ai sensi di:

- D.lgs. 490/99 Art. 146 Beni tutelati per legge (comma 1, lettera a), sotto la categoria "i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare";

- Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (art.136, D.lg. 42/04): Immobili ed aree di notevole interesse pubblico sull’intero territorio del Comune di Policoro

- Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (art.142 – comma 1-a D.lg. 42/04): Aree tutelate per legge i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare.

Vincolo idraulico

I risultati della verifica effettuata nell’ambito del presente studio evidenziano che l'area di progeEo è sottoposta a vincolo idraulico ai sensi del Regio Decreto 30 dicembre 1923 n. 3267, del Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523, relativamente ai vincoli idrogeologici e di tutela dell’acqua e del suolo e del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in quanto all’art. 56, comma 1 lettera g), prevede che “le attività di programmazione, di pianificazione e di attuazione relativi alla difesa del suolo riguardano anche la protezione delle coste e degli abitati dall’invasione e dall’erosione delle acque marine ed il ripascimento degli arenili, anche mediante opere di ricostruzione dei cordoni dunosi”.

Tutela dei beni archeologici e storico-monumentali

La realizzazione del progetto non determina interferenze dirette con beni ambientali di interesse

archeologico e storico-monumentali. Tuttavia, oltre alle aree tutelate per legge di cui all’art.142 del Codice, sono stati dichiarati di notevole interesse pubblico con riferimento alle caratteristiche storiche, culturali, naturali, morfologiche ed estetiche vere proprie porzioni del territorio regionale su cui grava il vincolo di natura paesaggistica ai sensi dell'art. 141, nello specifico l’intero territorio del Comune di Policoro.

L’intervento risulta perciò subordinato all’acquisizione di parere da parte delle Regione Basilicata - Dipartimento Assetto del Territorio - SERVIZIO BENI AMBIENTALI e della Soprintendenza Competente.

Tutela degli Habitat Naturali

L’area di intervento ricade nella perimetrazione del Sito d’Importanza Comunitaria SIC IT9220080 Costa Ionica-Foce Agri come Zona Speciale di Conservazione ZSC IT9220080 Costa Ionica-Foce Agri.In qualità di SIC è soEoposta alle norme contenute nel “Piano di GesFone” dei SiF Natura 2000 dell’Arco Jonico Lucano, approvato con D.G.R. n.904 del 07/07/2015, che nell’elaborato C 7.7-Tavola delle azioni materiali Costa Ionica Foce Sinni-Agri lo individua come “Fabbricati”.

L’area boscata a ridosso dell’area di intervento è intrasformabile per usi insediaFvi, agrosilvo-pastorali ed estrattivi.

Tutela degli alberi di pregio e monumentali

Nell'area oggeEo di studio non ricadono alberi di pregio e/o monumentali, né singoli, né in gruppi né in filare, come definiti dalla Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, dal D.lgs. 23 Ottobre 2014; e dal DPGR n. 31/2017.

34 7. VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE E PAESAGGISTICA

Vengono di seguito individuate e caratterizzate le interazioni opera-ambiente indotte dal progetto, sia nella fase di realizzazione che in quella di esercizio, con riferimento alle componenti analizzate nel presente studio.

L’analisi di tali interazioni è stata effeEuata aEraverso una preliminare definizione di una check-list degli impatti potenziali che, per ciascuna della componenti ambientali considerate, possono essere determinati nella fase di costruzione e in quella di esercizio del Parco.

Come premessa generale s’intende sottolineare l'approccio al progetto che si intende perseguire, mettendo in campo una serie di azioni e di temi atti a preservare e favorire gli ambiti di paesaggio interessati

dall’intervento, anche in fase di realizzazione.

In particolare, gli impatti potenziali sono stati determinati considerando sia le possibili modificazioni ambientali indotte dal progetto nelle fasi di realizzazione e di esercizio, sia la tipologia e il grado di sensibilità del ricettore interessato dall’opera di progetto. Gli impatti sono valutati nelle distinte fasi di realizzazione [R] e di esercizio [E] degli interventi previsti dal progetto.

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