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Discussione e conclusioni

Nel documento RicercAzione Volume 6 - Numero 1 (pagine 79-85)

SITUAZIONE ATTUALE E PROSPETTIVE DI SVILUPPO

5. Discussione e conclusioni

Il principale obiettivo del presente studio era quello di valutare alcuni aspetti della validità e dell’attendibilità delle scale del questionario

studenti che accompagna le prove di appren-dimento INVALSI per la classe quinta di SP, la classe prima di SSPG e la classe seconda di SSSG. Per raggiungere questo obiettivo si è se-guito il quadro di riferimento classico fornito da Nunnally (1978) e Cronbach (1988) per quelli che dovrebbero essere i diversi passaggi di un programma di validazione di uno strumento di misura.

Come abbiamo visto, il substantive stage nel-la validazione prevede che nel-la teoria alnel-la base dello strumento venga esplicitata, fornendo le evidenze empiriche che la supportano. Sempre in questa fase il costrutto che si vuole misurare viene definito operativamente in termini di di-mensioni e di variabili osservabili, individuan-do item sufficienti a rappresentarlo corretta-mente nella sua articolazione. Da questo punto di vista l’attuale questionario studenti presenta, per alcuni ambiti, dei punti deboli. Un esempio a questo proposito è costituito dalla motivazio-ne allo studio, che, motivazio-nel quadro di riferimento dei questionari (Poliandri, Muzzioli & Romi-ti, 2011), è considerata essere bidimensionale, con un’articolazione in motivazione intrinseca e motivazione estrinseca.

Esistono però molti studi (Ryan & Deci, 2000) che mostrano come questa bipartizione non sia in grado di spiegare le evidenze empiriche rac-colte. In particolare, i risultati conseguiti nelle ricerche appaiono maggiormente compatibili

TABELLA 4

Percentuale della variabilità degli indici collocata a livello di classe e di scuolaa

Classe quinta di SP Classe prima di SSPG Classe seconda di SSSG

% tra studenti % tra

classi % tra scuole % tra

studenti % tra classi % tra

scuole % tra studenti % tra

classi % tra scuole

Piacere nello studio dell’italiano 88 8 6 89 6 5 - -

-Piacere nello studio della matematica 87 10 8 89 8 3 - -

-Concetto di sé in italiano 93 6 5 93 5 2 - -

-Concetto di sé in matematica 94 5 3 96 3 1 - -

-Motivazione esterna allo studio 90 5 6 89 6 5 - -

-Impegno nello studio 95 4 3 96 3 1 - -

-Ansia da test 92 6 3 95 3 2 89 5 6

Motivazione strumentale per italiano - - - - - - 88 5 7

Motivazione strumentale per

mate-matica - - - - - - 83 8 9

Nota: a Le celle vuote indicano che il costrutto non è stato indagato nello specifico livello scolastico.

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con una definizione della motivazione estrinse-ca come costrutto multidimensionale, composto da tipologie di regolazione del comportamento dello studente diverse tra di loro. Ad esempio, la motivazione esterna (misurata per le classi quinta di SP e prima di SSPG) e la motivazione strumentale (misurata per la classe seconda di SSSG) sono due delle componenti della motiva-zione estrinseca che dovrebbero essere prese in considerazione per una rappresentazione sub-stantive del costrutto motivazione allo studio (Alivernini, 2012; Alivernini & Lucidi, 2008a;

Deci et al., 1991; Grolnick & Ryan, 1987; Val-lerand et al., 1992).

Gli studi condotti in questo ambito eviden-ziano però correlati molto diversi per le due tipologie di motivazione considerate. La moti-vazione esterna è correlata positivamente con la demotivazione e con indicatori di insucces-so scolastico e formativo (Alivernini & Luci-di, 2008a; Fairchild et al., 2005; Vallerand et al.,1993; Vallerand, Fortier & Guay, 1997). La motivazione strumentale, invece, ha una rela-zione positiva con la motivarela-zione intrinseca,6 il continuare a formarsi e i risultati scolastici (Burton et al., 2006; Fortier, Vallerand & Guay, 1995; Miserandino, 1996). Considerando questi diversi correlati, risulta chiaro come la preva-lenza dell’una o dell’altra fornisca informazioni diverse rispetto alla qualità della motivazione all’apprendimento di uno studente, di una clas-se, di una scuola o di un sistema scolastico.

Informazioni con implicazioni potenzialmente opposte in una logica d’intervento nelle scuole.

Lo structural stage nella validazione di uno strumento comporta il valutare le relazioni che hanno gli item con le dimensioni del costrutto di riferimento, confrontando quanto previsto dalla teoria con quello che mostrano i dati rac-colti. Da questo punto di vista, i test dei modelli di misurazione dei costrutti che il questionario studenti mira a indagare evidenziano un quadro composito. Per due delle scale analizzate (Con-cetto di sé e Motivazione esterna per la Classe

6 Sulle differenze, in termini di outcome, tra motivazione intrinseca e motivazione strumentale si vedano Burton e colleghi (2006).

5 di SP) i risultati mostrano indici di fit che permettono di confermare il modello di misura testato. Per quattro delle scale analizzate (Mo-tivazione esterna per la classe prima di SSPG, Ansia ai tre livelli scolastici), invece, i risultati confermano solo parzialmente il modello di misura testato. Per altre quattro scale (Concet-to di sé per la classe prima di SSPG, Impegno nello studio per la classe quinta di SP e per la classe prima di SSPG, Motivazione strumen-tale per la classe seconda di SSSG) i modelli di misura testati non sono stati confermati dai dati. Per quello che riguarda, infine, la scala relativa al piacere nello studio, la presenza nel questionario di soli due item con modalità di risposta dicotomica ha reso poco sensato testare un modello di misurazione.

L’analisi della consistenza interna delle sca-le ha evidenziato che l’attendibilità delsca-le scasca-le è discreta, con valori di Alpha che vanno da 0.60 a 0.82, ad eccezione della scala d’impegno nello studio, che mostra una scarsa affidabilità.

Quelli rilevati dal questionario studenti sono costrutti psicologici individuali e la valutazione delle componenti della variabilità degli indici evidenzia che, come da attese teoriche, la quota maggiore della varianza è collocata tra i singoli studenti, seguita dal livello classe. La variabilità tra le scuole è scarsa, eccetto che per motiva-zione strumentale nella scuola secondaria di secondo grado, fatto probabilmente collegato alla scelta effettuata dagli studenti al momento dell’iscrizione alla scuola secondaria di secon-do grasecon-do. Come accennato nell’introduzione, la motivazione strumentale è, infatti, correlata alle scelte di prosecuzione del percorso di studio e/o di formazione.

In conclusione, nonostante i limiti discussi, occorre sottolineare il carattere innovativo e positivo nel contesto italiano di un questionario studenti che accompagni le prove di apprendi-mento a livello nazionale. Misurare le motiva-zioni allo studio degli studenti, le loro perce-zioni di competenza, gli atteggiamenti e altre variabili di questo tipo può avere un alto grado di utilità. Si tratta, infatti, tra le altre cose, di fattori strettamente collegati con gli apprendi-menti degli studenti, con il life-long learning,

con la prevenzione della dispersione scolastica e con le scelte degli studenti connesse all’orien-tamento scolastico e formativo.

I risultati del presente articolo mostrano la concreta possibilità di individuare a livello na-zionale delle misure affidabili in questi ambiti.

I maggiori limiti allo stato attuale risiedono nella mancanza di una completa definizione, in termini operativi, delle variabili e delle di-mensioni che si vogliono indagare rispetto a una chiara teoria di riferimento, che abbia del-le evidenze empiriche di supporto. Rafforzare questo aumenterebbe le concrete possibilità di utilizzo degli strumenti e dei risultati da parte delle scuole. Ci si potrebbe chiedere, ad esem-pio, che cosa implichi in una classe la presenza di un alto livello di motivazione esterna. E se, in questo caso, il dirigente scolastico e i docen-ti dovrebbero intraprendere delle azioni. Avere una chiara teoria di riferimento consentirebbe di rispondere a queste e ad altre domande.

Un’ulteriore possibile prospettiva di sviluppo dei questionari studenti è legata alla misurazio-ne degli ambienti di apprendimento e del clima motivazionale in classe. Da un punto di vista applicativo la letteratura scientifica in questo ambito (Martin & Dowson, 2009; Ryan, 2012;

Wentzel & Wigfield, 2009) è concorde nel so-stenere che l’azione degli insegnanti deve essere orientata a creare un adeguato ambiente di ap-prendimento e clima motivazionale. In questo senso tale azione dovrebbe cercare di modifi-care soprattutto variabili relative al livello della classe.

Attualmente, c’è un rinnovato interesse in letteratura (Marsh et al., 2012) per questo tipo di costrutti, che generalmente vanno sotto il nome di «clima» e sono tipicamente misurati (Lüdtke et al., 2009) attraverso le risposte de-gli studenti rispetto al loro comune ambiente di apprendimento.7 Un’eventuale integrazione

7 Rinnovato interesse che è legato anche allo sviluppo di metodologie di analisi, come ad esempio il doubly latent models (Marsh et al., 2009), che consentono di misurare costrutti di livello 2 (la classe) sulla base di variabili a livello 1 (le risposte degli studenti), tenendo conto sia degli errori di misurazione ai diversi livelli, sia degli errori di campionamento nell’operazione di aggregazione delle risposte.

dei questionari studenti su quest’ambito, che attualmente non risulta coperto, offrirebbe il duplice vantaggio di consentire, su vasta scala, una linea di ricerca nel contesto italiano e di fornire informazioni utili alle scuole in un’otti-ca di autovalutazione.

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