• Non ci sono risultati.

2. CAPITOLO

3.4. Discussioni e conclusioni

Lo studio prospettivo, eseguito su soggetti affetti da leishmaniosi canina in cui è stata intrapresa terapia con Glucantime®, giunti in visita presso l’Ospedale Didattico Veterinario “Mario Modenato”, ha consentito di porre a confronto alcuni dei parametri di diagnostica di laboratorio e di funzionalità renale prima e dopo il protocollo terapeutico, evidenziando quando fossero presenti delle differenze statisticamente significative.

Nel nostro studio si evidenzia una prevalenza femminile (62,5%) ed in particolare da femmine intere (37% sul totale, 60% delle femmine totali), con una spiccata prevalenza di razza meticcia (62%) e presenza di altre razze: Bulldog Francese (12,5%), Beagle (12,5%) e Labrador (12,5%).

Nella popolazione che ha partecipato al nostro studio sono presenti cani compresi tra i 3 e i 10 anni (media 5,34 anni) con una mediana di 5 anni. Non è possibile confrontare questi dati del nostro studio prospettivo perché non esiste attualmente uno studio simile o facilmente confrontabile, a causa dei diversi criteri di inclusione.

La letteratura riporta che il 50% dei pazienti affetti da leishmaniosi canina presenta iperazotemia[55]. Nel nostro studio il 75% dei pazienti era affetto da insufficienza renale cronica iperazotemica. Applicando la classificazione IRIS per l’insufficienza renale cronica, il 25% risultava privo di CKD, il 62% IRIS 1 e il 13% IRIS 2. La netta prevalenza di pazienti nefropatici all’interno del nostro studio, è facilmente spiegabile dal fatto che tutti i casi sono stati raccolti tra i pazienti in visita al reparto di nefrologia dell’ospedale didattico veterinario e quindi è stata probabilmente proprio la sintomatologia della CKD a spingere i proprietari a portare i soggetti in visita. Parallelamente si evidenzia però un’assenza di soggetti leishmaniotici appartenenti alle classi C e D della stadiazione IRIS; questo dato può essere facilmente spiegato in quanto la sintomatologia particolarmente grave di questi soggetti non rispettava i criteri di inclusione allo studio ed essi sono stati sottoposti ad un protocollo terapeutico diverso da quello con Glucantime®.

Classificando i soggetti tramite il sistema di stadiazione suggerito dal G.S.L.C., si nota una minoranza di pazienti leishmaniotici di grado C (25%) e una netta prevalenza di pazienti di grado D (75%); assenti le altre categorie (A, B, Ea, Eb)[76]. La spiegazione di questa particolare

70 distribuzione è sovrapponibile alla precedente, in quanto uno dei parametri che possono far inserire un paziente di grado C nella categoria D, è proprio la presenza di CKD.

Osservando il tracciato elettroforetico si può osservare come nel post terapia si assista ad una riduzione statisticamente significativa delle proteine sieriche totali e delle gamma-globuline. Tale fenomeno è probabilmente legato all’azione leishmanicida del farmaco che, riducendo la carica parassitaria circolante, favorisce una minore stimolazione immunitaria per la produzione di gamma globuline ed una minore formazione di immunocomplessi circolanti. Anche l’aumento statisticamente significativo della porzione delle globuline alfa-2, tipicamente legate alla fase acuta della malattia, dopo il trattamento potrebbe essere legato all’azione leishmanicida del farmaco, ed alla persistenza di uno stato flogistico acuto dovuto alla liberazione di citochine proinfiammatorie a seguito della morte del protozoo. Le altre frazioni proteiche componenti il tracciato elettroforetico (albumina sierica, globuline α-1, globuline β-1 e globuline β-2) non hanno subito cambiamenti statisticamente significativi legati alla terapia con Glucantime®.

Esaminando invece i parametri di funzionalità renale (Urea e Creatinina), non si osserva nessuna differenza statisticamente significativa tra le loro concentrazioni prima e dopo la terapia con Glucantime®. Questo, rispecchia i dati presenti in bibliografia in cui si osserva che una terapia leishmanicida con antimoniato di N-metilglucamina è in grado di provocare lesioni tubulari microscopiche ma che queste non sembrano inficiare negativamente sulla funzionalità renale valutata tramite la presenza di azotemia[78]. Questi dati sembrano confermare anche che il modello farmacocinetico dell’antimoniato di N-metilglucamina nel cane, differisce da quello umano, dove invece le più gravi lesioni tubulari possono precedere un’importante insufficienza renale che nei casi più gravi può portare a morte[81].

Anche la proteinuria non si è modificata in modo statisticamente significativo in funzione della terapia, indice che il danno renale, se eventualmente presente, è talmente di lieve entità da non essere rilevabile tramite questa metodica. Nello studio bibliografico dove è riportato danno tubulare rilevato microscopicamente dopo terapia con antimoniato di N- metilgalucamina, si assisteva invece ad un aumento significativo della proteinuria in più della metà dei casi esaminati. Gli autori stessi dell’articolo, sembrano tuttavia non attribuire questo incremento della proteinuria alla terapia farmacologica, quanto ad una contaminazione ematica dell’urina durante le metodiche di prelievo mediante cistocentesi[78].

71 La metà dei pazienti presentava un valore di velocità di filtrazione glomerulare inferiore al limite minimo di normalità; si pensa che questo indice di ridotta funzionalità renale sia imputabile all’accumulo in sede renale di immunocomplessi. Nonostante ciò, esaminando i valori di GFR e SDMA prima e dopo il trattamento, nonchè principale obiettivo di questo studio, non si apprezzano differenze statisticamente significative in funzione della terapia. Nessuno di questi due parametri di funzionalità renale sembra quindi essersi modificato in maniera statisticamente significativa a seguito del trattamento leishmaicida; questo dato può essere considerato positivo in quanto l’informazione che ne deriva è che, se davvero la terapia con antimoniato di N-metiglucamina in cani leishmaniotici è in grado di apportare un danno tubulare a livello microscopico, questo potrebbe non inficiare sulla funzionalità renale.

Inoltre, se vengono paragonati i valori di GFR pre e post terapia con Glucantime® esclusivamente nei pazienti con ridotta filtrazione glomerulare di partenza, si assiste ad un miglioramento (anche se non statisticamente significativo) della funzionalità renale, legato con tutta probabilità all’azione leishmanicida del farmaco che va a ridurre la quantità di immunocomplessi circolanti e quindi la glomerulonefrite ad essi associata. Questo dato, emerso per la prima volta dai risultati di questa tesi, sembra essere incoraggiante ai fini terapeutici, anche in soggetti leishmaniotici con nefropatia avanzata. Tale ipotesi necessita di ulteriore conferma da altri studi che contemplino un numero di casi più ampio.

Sarebbe stato comunque più interessante e completo, poter eseguire una biopsia renale prima e dopo la terapia con Glucantime®, come già fatto dallo studio di Bianciardi et al. del 2009 in cui si evidenziavano lesioni tubulari a livello microscopico; purtroppo, questa pratica oltre ad essere invasiva e difficile da accettare dai proprietari, risulta anche eticamente opinabile da proporre, poiché richiede anestesia generale e dei rischi non necessari ai fini terapeutici[78].

Si conclude quindi che non solo un protocollo terapeutico a base di antimoniato di N- metilglucamina sembra non ridurre la funzionalità renale nei cani affetti da leishmaniosi canina, ma che esso, se applicato in pazienti con ridotta velocità di filtrazione glomerulare, non vada ad inficiarne la funzionalità ma tenda a migliorarla tramite una riduzione del processo flogistico a carico dei glomeruli renali.

72 Il principale limite di questo studio è senz’altro rappresentato dallo scarso numero di soggetti esaminati, determinato spesso dalla scarsa compliance dei proprietari e dalla difficoltà che talvolta il medico veterinario ha incontrato nel far accettare loro uno studio che, seppur risultato molto utile ai fini diagnostici per quanto riguarda una CKD in fase latente e una maggior sicurezza nel management terapeutico, non rappresenta una metodica essenziale né riconosciuta dalle linee guida veterinarie per la terapia del cane leishmaniotico.

Nonostante in bibliografia si faccia riferimento alla cautela che la terapia leishmanicida con antimoniato di N-metilglucamina in pazienti con CKD richiede, non esiste attualmente una guida terapeutica standardizzata per il paziente leishmaniotico nefropatico, ma essa si basa solo sull’esperienza del medico veterinario clinico[76]. Sono necessari quindi ulteriori studi che, approfondendo il modello farmacocinetico dell’antimoniato di N-metilglucamina nel paziente canino leishmaniotico nefropatico, permettano di delineare corrette linee guida terapeutiche veterinarie.

73 BIBLIOGRAFIA

1. ”Leishmaniasis Fact Sheet N°375” World Health Organization, “www.who.int” January 2014. Retrieved 17 February 2014.

2. G.M. Urquhart, J. Armour, J.L. Duncan, A.M. Dunn, F.W. Jennings. Veterinary Parasitology 2nd ed. UTET, Milano; 2005 p. 254-261.”Leishmaniasis Fact Sheet N°375” World Health Organization. January 2014. Retrieved 17 February 2014.

3. M.A. Taylor, R.L. Coop & R.L. Wall. Parassitologia e malattie parassitarie degli animali 1st ed.italiana EMSI, Roma; 2010 p 407-409

4. Maroli, M., Rossi, L., Baldelli, R., Capelli, G., Ferroglio, E., Genchi, C., Gramiccia, M., Mortarino, M., Pietrobelli, M., Gradoni, L., (2008). The nothward spread of leishmaniasis in Italy: evidence from retrospective and ongoing studies on the canine reservoir and phlebotomine vectors. Trop Med Int Health 13 (2), 256-264.

5. Dujardin J., Boelaert M., Mauricio I., Gramiccia M., Canavate C., Schönian G. Contributi della diagnostica molecolare: dalla classificazione di Leishmania all’epidemiologia descrittiva. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.19- 28.

6. Lumsden W.H.R. “Biochemical taxonomy of Leishmania”. Trans. R. Soc. Trop. Med. Hyg., 68: 74-75, 1974.

7. OMS “The Leishmaniases”. Techn. Rep. Series 701, 1984.

8. Gramiccia M., Eziologia e ciclo biologico, in: Leishmaniosi canina, Bologna, EDITORIALE GRASSO, 1989.

9. Janovy J., Lee K. W., Brumbaugh J. A. “The differentiation of Herpetomonas megaseliae: ultrastrusctural observations”. J. Protozool., 21:53-59, 1974

10. Molineux D. H., Killick-Kedrick R. “Morphology, ultrastructure and life cycles”. In: Peters W., Killick-Kedrick R., “The Leishmaniases in Biology and Medicine”. Ed. Academic press, London, Vol. I, pag.121-176, 1987.

11. Lainson R., Shaw J. J. “Evolution, classification and geographical distribution”, in: Peters W., Killick-Kendrick R. “The Leishmaniases in Biology and Medicine”. Ed. Academic press, London, 1: 1-120, 1987

74 12. Killick-Kendrick R. “Biology of leishmania in phlebotomine dandflies”. In: Lumsden W. H. R., Evans D.A. “Biology of the kinetoplastida”. Ed. Academic Press, London, Vol. II, pp.395-460,1979.

13. Lewis D. J. “Functional mrphology of the mouth parts in New World phlebotomine sandflies (Diptera:Psycodidae)”. Trans. R. Entomol. Soc. London, 126: 497-532, 1975. 14. Cantacessi C., Otranto D., “Lotta a Leishmania, arrivano le tecnologie -omiche”, La

settimana Veterinaria, n.913, 15 aprile 2015.

15. Baneth G. “Leishmaniasis: a global zoonosis”, in: Proceedings of the World Small Animal Veterinary Association, Sydney, 2007

16. Slappendel J. R., Ferrer L. “Leishmaniasis”. In: Greene C. E., Infectious diseases of the dog and cat, 2nd ed., W.B.Saunders Company, Philadelphia, 1998.

17. Maroli M., Il vettore, in: Leishmaniosi canina, Bologna, EDITORIALE GRASSO, 1989. 18. Gradoni L., Di Muccio T., Scalone A., Gramiccia M. La Leishmaniosi nel Sud Europa:

importazione di parassiti ed espansione dei focolai endemici. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.9-17.

19. Davies DH, Pidford S. 1991. Vaccination of dogs with multi-component vaccines. Aust Vet, 68: 183-184

20. Esplin DG., Campbell R. 1995. Widespread metastasis of a fibrosarcoma associated with a vaccination site in a cat. Feline pract, 23: 13-16.

21. Solano Gallego L., Canine Leishmaniasis: Clinical Cases, in: Proceeding of the SEVC Southern European Veterinary College, Barcellona, 2008.

22. Cabral M., O’Grady J.E., Gomes S, Sousa JC, Thompson H., Alexander J. The immunology of canine leishmaniosis: stong evidence for a developing disease spectrum from asymptomatic dogs. Vet parasitol. 1998 Apr 15; 76(3): 173-180.

23. Solano-Gallego L., Llull J., Ramos G., Riera C., Arboix M., Alberola J., et al. The Ibizian hound presents a predominantly celular immune response against natural Leishmania infection. Vet Parasitol. 2000 Jun 10, 90 (1-2): 37-45.

24. Salò E. M. What’s new on canine leishmaniosis?. In: proceedings of the Southern European Veterinary Conference and Congreso Nacional de AVEPA, Barcellona, 2012 Oct. 18-21.

75 25. Ciaramella P., Oliva G., De Luna R., Gradoni L., Ambrosio R., Cortese L., Scalone A., Persechino A. A retrospective clinical study of canine leishmaniasis in 150 dogs naturally infected bbbbbby Leishmania infantum.

26. Baneth G., Koutinas A. F., Solano-gallego L., Bourdeau P., Ferrer L., 2008, Canine Leishmaniosis -new concepts and insights on an expanding zoonosis: part one. Trends in Parasitology 24, 324-330.

27. Koutinas A. F., Scott D. W., Kontos V., Lekkas S., 1992, Skin lesions in canine leishmaniasis (kala-azar): a clinical and Histophatological study on 22 spontaneous cases in Greece. Veterinary Dermatology 3, 121-130.

28. Saridomichelakis M. N., 2009, Advances in in the pathogenesis of canine leishmaniosis: epidemiologic and diagnostic implications. Veterinary Dermatology 20, 471-489. 29. Giunchetti et al. Relationship between canine visceral laishmaniosis and the

Leishmania chagasi burden in dermal inflammatory foci., 2006, Journal of Comparative Parasitology 135, 100-107.

30. Papadogiannakis et al., 2005, Cellular immunophenotyping of exfoliative dermatitis in canine leishmaniosis (Leishmania infantum). Veterinary Immunology and Immunopathology 104, 227-237.

31. Koutinas A. F., Saridomichelakis M. N. Il coinvolgimento cutaneo nella leishmaniosi canina. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.29- 39.

32. Ferrer L., Rabanal R., Fondevila D., Ramos J. A., Domingo M. Skin lesions in canine leishmaniasis. Journal of Small Animal Practice 29, 381-388, 1988.

33. Fondevila D., Vilafranca M., Ferrer L. Epidermal immunocompetence in canine leishmaniasis. Veterinary Immunology and Immunopathology 56, 319-327, 1997. 34. Fondati A., Fondevila D. Dermatological aspects of canine leishmaniosis: clinical and

histopathological cases. In: Proceeding International Congress on canine leishmaniasis, Naples, Italy, 2004, pp. 39-41.

35. Ordeix L., Solano-Gallego L., Fondevila D., Ferrer L., Fondati A. Papular dermatitis due to Leishmania spp. Infection in dogs with parasite-specific cellular immune responses. Veterinary Dermatology 16, 187-191, 2005.

76 36. Bourdoiseau G., Beugnet F., 2008, Leishmaniosis. In: Guaguere E., Prelaud P., Craig M.

A Pratical Guide to Canine Dermatology. Kalianxis, Italy, pp. 167-176.

37. Scott D. W., Miller W. H., Griffin C. E., 2001a, Claw disease. In: Muller & Kirk’s Small Animal Dermatology. W. B. Saunders, Philadelphia, pp. 1190-1200.

38. Crotti A. “Le patologie oculari in corso di Leishmaniosi canina”. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.41-49.

39. Pena M. T., Naranjo C., Klauss G. et al., 2008, Histopathological features of ocular leishmaniosis in the dog. J Comp Pathol. Jan; 138(1): 32-39.

40. Ferrer L., 1992, Leishmaniasis. In: Kirk R. W., Bonagura J. D. Current Veterinary Therapy XI. WB Saunders, Philadelphia, pp. 266-270.

41. Pena M. T., Roura X., Davidson M. G., 2000, Ocular and periocular manifestations of leishmaniasis in dogs: 105 cases. Vet Ophthalmol 3: 35-41.

42. Roze M., 2005, Canine leishmaniasis. A spreading disease. Diagnosis and treatment. The European Journal of Companion Animal Practice Vol 15 (1) April 39-52.

43. Molleda J. M., Novales M., Ginel P. J. Et al. 1993, Clinical and Histopathological study of the eye in canine leishmaniasis. Israel Journal of Veterinary Medicine 48: 173-178. 44. Mirò G., Cardoso L., Pennisi M. G., Oliva G., Baneth G. Canine leihmaniosis-new

concepts and insughts on an espanding zoonosis: part two. Trends Parasitol. 2008, 24(8): 371-377.

45. Koutinas A. F., Koutinas C. K. “Implicazioni diagnostiche in ematologia e nella citologia linfonodale nella Leishmaniosi canina”. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.51-58.

46. Solano-Gallego L., Koutinas A., Mirò G., Cardoso L., Pennisi M. G., Ferrer L., Bourdeau P., Oliva G., Baneth G. Directions for the diagnosis, clinical staging, treatment and prevention of canine leishmaniosis. Vet Parasitol. 2009, 165 (1-2): 1-18.

47. Saridomichelakis M. N., Mylonakis M. E., Leontides L. S., Koutinas A. F., Billinis C., Kontos V. I. Evaluation of limph node and bone marrow cytology in the diagnosis of canine Leishmaniasis (Leishmania infantum) in symptomatic and asymptomatic dogs. Am J. Trop. Med. Hyg. 2005, 73(1): 82-86.

77 48. Giunchetti R. C., Martins-Filho O. A., Carneiro C. M., Mayrink W., Marques M. J., Tafuri W. L., Correa-Oliveira R., Reis A. B. Histopathology, parasite density and cell phenotypes of the popliteal lymph node in canine visceral Leishmaniasis. Vet Immunol Immunopathol. 2008, 121(1-2): 23-33.

49. Costa M. M., Lima W. G., Figueiredo M. M., MIchalick M. S., Tafuri W. L. Cervical, mandibular, and parotid lymph nodes of dogs naturally infected with Leishmania infantum: a histopathologic and immunohistochemistry study and its correlation with facial skin lesions. Vet Pathol. 2008, 45(5): 613-616.

50. Koutinas A. F., Polizopoulou Z. S., Saridomichelakis M. N., Argyriadis D., Fytianou A., Plevraky K. G. Clinical considerations on canine visceral Leishmaniasis in Greece: a retrospective study of 158 cases (1989-1996). J. Am Anim Hosp Assoc. 1999, 35 (5): 376-383.

51. Poli A. Aspetti anatomopatologici ed immunologici. In: Leishmaniosi canina, Bologna, EDITORIALE GRASSO, 1989, p. 61-72.

52. Pinelli E., Killick-Kendrick R., Wagenaar J, et al. Cellular and humoral immune responses in dogs experimentally and naturally infected with Leishmania infantum. Infect Immun 1994, 62: 229-235.

53. Benderitter T. H., Casanova P., Nashkidachvili L., et al. Glomerulonephritis in dogs with canine leishmaniasis. Ann Trop Med Parasitol 1988, 82: 335-341.

54. Castagnaro M., et al. Canine Leishmaniasis: guidelines for diagnosis, staging, therapy, monitoring and prevention. Part I: Diagnostic approach and classification of the patient affected by leishmaniasis and management of dogs with proteinuria. Veterinaria, 2007, 1(3): 1-12.

55. Zatelli A., D’Ippolito P., Pierantozzo M. Il cane leishmaniotico nefropatico. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.91-101.

56. Bazzi C., Petrini C., Rizza V., Arrigo G., et al. Characterization of proteinuria in primary glomerulonephritides. SDS-PAGE patterns: clinical significance and prognostic value of low molecular weight (“tubular”) proteins. Am J. Kidney Dis 29:27-35,1997.

57. Elliott J., Watson A. D. J. Chronic Kidney Disease: Staging and Management. In: Bonagura J. D., Twedt D. C., eds. Kirk’s Current Veterinary Therapy. 14th ed. St. Louis; Saunders Elsevier 2009; 883-892.

78 58. Bizzeti M., Degl’Innocenti R., Lubas G., Mancianti F., Pizzirani S., Saponetto N. “Diagnosi di laboratorio”. In: Leishmaniosi canina, Bologna, EDITORIALE GRASSO, 1989, p. 43-60.

59. Beatrice L., Nizi F., Callegari D., et al. Comparison of urine protein-to-creatinine ratio in urine samples collected by cystosentesis versus free catch in dogs. J. Am Vet Med Assoc in press.

60. Biewenga W. J. Proteinuria in the dog: a clinicopathologycal study in 51 proteinuric dogs. Res Vet Sci 41: 257-264. 1986.

61. Maia C., Campino L. Methods for diagnosis of canine leishmaniasis and immune response to infection. Vet Par, 2008, 258: 274-287.

62. Mancianti F., Ariti G. Diagnosi eziologica della leishmaniosi canina. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.65-73.

63. Cortes S., Rolao N., Ramda J., Campino L. PCR as a rapid and sensitive tool in the diagnosis of human and canine using Leishmania donovani s.l.-specific kinetoplastid primers. Trans. R. Soc. Trop. Med. Hyg. 98 (1): 12-17, 2004.

64. Moreira M. A. B., Luvizotto M. C. R., Garcia J. F., Corbett C. E. P., Laurenti M. D. Comparison of parasitological, immunological and molecular methods for the diagnosis of leishmaniasis in dogs with different clinical signs. Vet. Paras. 145: 245- 252, 2007.

65. Maia C., Romada J., Cristòvao J. M., Goncalves L., Campino L. Diagnosis of canine leishmaniasis: Conventional and molecular techniques using different tissues. The Veterinary Journal, 179: 142-144, 2009.

66. Gradoni L., Gramiccia M. Leishmaniasis, In OIE manual of standards for diagnostic tests and vaccine, 4th ed. Office International des Epizooties, Paris, France, p.803-812, 2000.

67. IRIS International Renal Interest Society. “CKD staging in dogs”, iris-kidney.com, modified 2016. Web. 6 luglio 2017.

68. Lippi I., Meucci V., Guidi G., Soldani G. Glomerular filtration rate evaluation in the dog throughout the plasmatic clearance of Iohexol: simplified methods. In: Veterinaria 22(1), 2008.

79 69. Prooceding of the NAVC North American Veterinary Conference, Orlando, Florida, 13-

27 Jan., 2007.

70. Verlander J. Q. Fisiologia renale: filtrazione glomerulare. In: Cunningham J. G. Manuale di fiosiologia veterinaria, 3th ed., ANTONIO DELFINO EDITORE medicina-scienze, Roma, 2006, pag430-438.

71. Finco D. R., Braselton E., Cooper T. A. Relationship between Plasma Iohexol Clearance and Urinary Exogenous Creatinine Clearance in dogs. J Vet Intern Med, 15:368-373, 2001.

72. Brown S. C. W., O’Reilly P.H. Iohexol clearance for the determination of glomerular filtration rate in clinical practice: evidence for a new gold standard, The journal of Urology, 146: 675-679, 1991.

73. Nabity M. B. SDMA: A New Serum Marker of Kidney Function, Proceeding of the ACVP Annual Meeting, Minneapolis, 17-21 Oct 2015.

74. Frye M., Robertson J. A closer look at SDMA: advances in early diagnosis and monitoring, Proceeding of the European Veterinary Conference Voorjaarsdagen, The Hague, 13-15 Apr. 2016.

75. Yerramilli M., Yeramilli M., Obare E., Jewell D. E., Hall J. A. Aymmetric Dimethylarginine (SDMA) Increases Earlier Than Serum Creatinine in Dogs with Cronic Kidney Disease (CKD). Vet Intern Med, 28:1084, 2014.

76. Raura X. Approccio terapeutico alla Leishmaniosi canina. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.81-90.

77. Pradies P., Sasanelli M., Amato M., E., Greco E., De Palo P., Lubas G.Monitoring the reverse to normal of clinico-pathological findings and the disease free interval time using four different treatment protocols for canine leishmaniosis in an endemic area, Research in Vet Science, 93: 843-847, 2012.

78. Bianciardi P., et al. Administration of Miltefosine and Meglumine Antimoniate in Healthy Dogs: Clinicopathological Evaluation of the Impact on the Kidneys. Toxicologic Pathology, 37: 770-775, 2009.

79. Slappendel R. J., Teske E. The effect of intravenous or subcutaneous administration of meglumine antimoniate (Glucantie) in dogs with leishmaniasis. A randomized cinical trial. Vet Q. Mar 19(1): 10-3, 1997.

80 80. Ikeda-garcia F. A., et al. Evaluation of renal and hepatic functions in dogs naturally infected by visceral leishmaniasis submitted to treatment with meglumine antimoniate. Vet parasitol, 143 (3-4): 254-259,2007.

81. (Rodrigues M.L.O., et al.,1999

82. Oliva G., et al., (G.S.L.C.), Leishmaniosi canina: linee guida su diagnosi, stadiazione, terapia, monitoraggio e prevenzione. Parte II: Aproccio terapeutico. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.141-152.

83. Sundar S., Rai M. Advances in the treatment of leishmaniasis. Curr Opin Infect Dis 15(6): 593-598, 2002.

84. Rhalem A., Sahibi H., Lasri S., Jaffe C. L. Analysis of immune responses in dogs with canine leishmaniasis before, and after, drug treatment. Vet Immunol Immunopathol 71(1): 69-79, 1999.

85. Pennisi M. G., et al. Efficacy of the treatment of dogs with leishmaniosis with a combination of metronidazole and spiramycin. Vet Rec 156(11): 346-349, 2005.

86. Vouldoukis I., et al. Canine visceral leishmaniasis: camparison of in vitro lishmanicidal activity of marbofloxacin, meglumine antimoniate and sodium stibogluconate. Vet Par 135:137-146,2006.

87. Maroli M. Prospettive di lotta e prevenzione contro i vettori di leishmaniosi. In: Leishmaniosi canina: recenti acquisizioni su epidemiologia, implicazioni cliniche, diagnosi, terapia e prevenzione. 2nd ed. Abbiategrasso (MI): EV 2010; p.115-124. 88. IDEXX (2017), Protocollo di valutazione SDMA, materiali e metodi, [e-mail]

Documenti correlati