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contributi e la realizzazione dei progetti Indice

Allegato 1) Criteri e modalità per la realizzazione delle attività per il

5. Disposizioni generali

Termine di conclusione del procedimento e sospensione dei termini

Il procedimento deve concludersi con provvedimento espresso entro il termine di 45 giorni, ai sensi dell’art. 16, comma 2, lett. d), della L.R. n. 32 del 1993.

Qualora nel corso dell’istruttoria si ravvisi la necessità di integrazioni documentali o di chiarimenti, la Regione ne dà comunicazione al soggetto interessato assegnando, ai sensi dell’art. 2, comma 7, della L. n. 241 del 1990, il termine di 30 giorni per provvedere ad integrare la documentazione o in-viare i chiarimenti.

La comunicazione indicata sospende i termini per la conclu-sione del procedimento, che riprendono a decorrere dalla data di presentazione delle integrazioni documentali o dei chiari-menti richiesti o, in mancanza, dalla data di scadenza del termine dei 30 giorni.

La mancata presentazione della documentazione o dei chiari-menti richiesti, o il mancato rispetto del termine dei 30 giorni, comporta l’improcedibilità della domanda, ai sensi dell’art. 2, comma 1, della L. n. 241 del 1990, che verrà di-sposta con determina dirigenziale.

Provvedimento conclusivo

sensi dell’art. 2, comma 1, della L. n. 241 del 1990 ed è trasmesso al richiedente, ove possibile via PEC.

Il provvedimento di determinazione della somma da restituire indica le modalità e i tempi per effettuare il versamento.

Il provvedimento di improcedibilità non pregiudica la facoltà di presentarne una nuova richiesta.

Competenza ad emanare il provvedimento

In conformità alle disposizioni normative vigenti ed in ap-plicazione delle prescrizioni tecnico-operative indicate nel-la delibera delnel-la Giunta regionale n. 2416/2008 e s.m., il provvedimento è approvato con determinazione del dirigente regionale competente.

Controlli delle dichiarazioni sostitutive

In tutti i casi in cui è previsto che le situazioni o i fatti possano essere comprovati mediante dichiarazioni sostitutive ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 2000, la Regione provvede ad effettuare controlli secondo la normativa vigente.

Costituzione del Centro di riferimento regionale per l'innova-zione della rete trapiantologica dell'Emilia-Romagna

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Richiamato l'art. 2 del D.Lgs. 502/1992, così come succes-sivamente integrato e modificato, che prevede, al comma 2, che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organiz-zazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confron-ti delle medesime;

Premesso che la Regione Emilia-Romagna, attraverso la pro-pria L.R. 29 del 2004 e successive modifiche “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla ri-forma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servi-zio sanitario regionale;

Visti e richiamati il Piano Sanitario Regionale 1999-2001, ap-provato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1235/1999, il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010, approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 175/2008, la cui validità è stata prorogata per gli anni 2013 e 2014 con delibera assembleare n. 117/2013 e il Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n.

120/2017, i quali ribadiscono come il sistema delle cure ospe-daliere sia basato su organizzazioni ad elevata qualificazione, organizzate, per quanto attiene l’alta specialità, secondo il mo-dello Hub e Spoke, per garantire trattamenti sicuri e di qualità, cui compete la selezione dei pazienti e il loro invio a centri di riferimento quando una determinata soglia di gravità clinico-as-sistenziale viene superata;

Viste e richiamate altresì:

- la DGR 556/2000, recante approvazione di linee guida per l’attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001 in riferi-mento al ruolo della rete ospedaliera regionale;

- la DGR 1267/2002 recante approvazione di linee guida per l’organizzazione delle aree di attività di livello regionale secon-do il modello Hub and Spoke, in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999/2001;

- la DGR n. 2040/2015, recante la riorganizzazione della re-te ospedaliera regionale in attuazione della L. 135/2012 e del DM 70/2015;

- la DGR n. 1423/2017, attuativa del Piano Sociale e Sani-tario Regionale 2017-2019 che alla scheda 2 dispone in ordine agli elementi caratterizzanti la riorganizzazione della rete ospe-daliera regionale;

Vista e richiamata la propria deliberazione n 1313/2019, re-cante “Disposizioni in ordine alla implementazione della Rete Donativo-Trapiantologica regionale” con la quale sono stati ap-provati interventi di riorganizzazione e consolidamento della rete di cui si tratta, che hanno riguardato:

- la ridefinizione dell’assetto organizzativo e funziona-le del Centro regionafunziona-le trapianti e del Comitato regionafunziona-le trapianti, costituiti ai sensi della L. 91/1999, dei quali si è ope-rato il potenziamento in termini di esplicitazione delle funzioni

liero-Universitaria di Bologna in collaborazione con l’Università degli Studi, con gli obiettivi di individuare le necessità relative ad innovazione dei modelli assistenziali, delle tecniche trapiantolo-giche e delle dotazioni tecnolotrapiantolo-giche, con particolare attenzione ai trapianti sperimentali; definire programmi di aggiornamento tec-nologico continuo e di acquisizione, qualificazione e formazione delle risorse umane, mettere a punto proposte di riassetto di rete, garantendo l’autonomia gestionale di ciascun Centro, prevedere percorsi clinico-assistenziali trasversali a livello regionale, anche mediante un più equilibrato bilanciamento tra la mobilità dei pa-zienti e quella delle equipe assistenziali, grazie a collaborazioni interprofessionali e interaziendali che favoriscano l’utilizzo del-le migliori competenze cliniche;

- la necessità di perseguire l’attuazione del modello di organizzazione dipartimentale della Rete trapiantologica, co-me stabilito dalla L.R. 53/1995 e dalla propria deliberazione 20140/2015, ovvero di una maggiore strutturazione delle rela-zioni clinico-organizzative tra i Centri e di un potenziamento delle funzioni trasversali - ricerca, formazione, governo clinico - a supporto della rete, al fine di realizzare un modello di relazioni funzionali che da un lato veda i Centri della rete donativo-trapian-tologica regionale mantenere la propria autonomia, indipendenza e responsabilità, e dall’altro riconosca la loro interdipendenza in funzione del raggiungimento di obiettivi comuni - clinico assisten-ziali, etici ed economici - in ragione dei quali vanno individuati percorsi collaborativi interaziendali;

Preso atto che con nota protocollata in arrivo PG/2019/0839928 del 12/11/2019 il Direttore dell’Azienda Ospedaliero-Univer-sitaria di Bologna comunica che in attuazione della richiamata deliberazione n. 1313/2019 è stata istituita, con delibera n. 242 del 17/10/2019, una struttura complessa a direzione universita-ria denominata “U.O.C. Percorsi Innovativi per il Potenziamento della Rete Trapiantologica Regionale e Trapianti Sperimentali”, la quale prevede l’assegnazione di obiettivi aziendali inerenti la razionalizzazione delle risorse ed il miglioramento delle attività trapiantologiche e la implementazione di un database per le in-sufficienze croniche d’organo e dell’outcome trapiantologico;

Preso atto inoltre che nella medesima nota il Direttore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria evidenzia la necessità di assegnare alla struttura complessa anche obiettivi regionali, per dare completa attuazione alla deliberazione di questa Giun-ta n. 1313/2019 ciGiun-taGiun-ta;

Ravvisata pertanto la necessità di procedere alla forma-lizzazione del riconoscimento della struttura quale Centro di riferimento regionale per l’innovazione della Rete donati-vo-trapiantologica dell’Emilia-Romagna, e alla conseguente assegnazione degli obiettivi regionali;

Richiamati:

- la L.R. n. 19/1994 “Norme per il riordino del servizio sani-tario regionale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n.

517“ e successive modifiche;

- la L.R. n. 43/2001 “Testo unico in materia di organizza-zione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche;

- il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina

per oggetto “Approvazione Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2019-2021”, ed in particolare l’Allegato D) “Diret-tiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2019-2021”;

- la determinazione dirigenziale n. 9898 del 26 giugno 2018 avente ad oggetto “Rinnovo degli incarichi dirigenziali presso la Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare”;

Richiamate infine le proprie deliberazioni:

- n. 193 del 27 febbraio 2015, n. 516 dell’11 maggio 2015, n. 628 del 29 maggio 2015, n. 1026 del 27 luglio 2015, n. 2185 del 21 dicembre 2015, n. 2189 del 21 dicembre 2015, n. 56 del 25 genna-io 2016, n. 106 dell’1 febbragenna-io 2016, n. 270 del 29 febbragenna-io 2016, n. 622 del 28 aprile 2016, n. 702 del 16 maggio 2016, n. 1107 dell'11 luglio 2016, n. 1681 del 17 ottobre 2016, n. 2123 del 5 dicembre 2016, n. 2344 del 21 dicembre 2016, n. 3 dell’11 gen-naio 2017, n. 121 del 6 febbraio 2017, n. 477 del 10 aprile 2017, n. 578 del 5 maggio 2017, n. 52 del 22 gennaio 2018, n. 1059 del 3 luglio 2018 e n. 1123 del 16 luglio 2018 relative alla rior-ganizzazione dell’Ente Regione e alle competenze dirigenziali;

- n. 2416 del 29 dicembre 2008 avente per oggetto: “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conse-guenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e successive modificazioni;

- n. 468 del 10 aprile 2017 avente ad oggetto: “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna e le Circo-lari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni, predisposte in attuazio-ne della propria deliberazioattuazio-ne n. 468/2017;

Dato atto che il Responsabile del Procedimento ha dichia-rato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore alle Politiche per la Salute delibera:

per le motivazioni riportate in premessa:

1. di costituire, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, il Centro di riferimento regionale per l’innovazione della Rete donativo-trapiantologica dell’Emilia-Romagna, individuato

Sperimentali” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna:

l’ obiettivo generale di promuovere l’innovazione e la ulterio-re culterio-rescita del sistema trapianti dell’Emilia-Romagna, attraverso lo sviluppo della ricerca, la promozione dell’innovazione e la formazione specialistica nei trapianti, con particolare attenzione anche ai temi delle risorse e della sostenibilità, il potenziamento complessivo della rete e la qualificazione dei singoli Centri tra-pianti; favorendo, altresì, il confronto e la piena collaborazione tra i gruppi professionali impegnati nei Centri trapianti regionali;

le seguenti funzioni/obiettivi specifici, come indicato dalla DGR 1313/2019:

valutazione delle necessità di innovazione della rete dell’of-ferta, in particolare dei modelli assistenziali, delle tecniche trapiantologiche e delle dotazioni tecnologiche ai quali le struttu-re della struttu-rete fanno riferimento e dei quali dispongono, destinando una specifica attenzione al settore innovativo dei Trapianti Spe-rimentali, relativamente ai quali dovrà verificare l’esistenza di potenzialità a livello di strutture regionali anche non trapianto-logiche e curare la predisposizione dei protocolli sperimentali da sottoporre al Centro Nazionale Trapianti;

la correlata progettazione di programmi di aggiornamento tecnologico continuo e di acquisizione/qualificazione e forma-zione delle risorse umane per la Rete trapiantologica di questa Regione, in modo da rendere fruibili per i pazienti i migliori tratta-menti disponibili, nonché la progettazione di proposte di riassetto di rete, garantendo l’autonomia gestionale di ciascun Centro;

la definizione di percorsi clinico-assistenziali trasversali a livello regionale, al fine di realizzare un più equilibrato bi-lanciamento fra la mobilità dei pazienti e quella delle equipe assistenziali, formalizzando schemi di collaborazione interprofes-sionale e interaziendale che favoriscano l’utilizzo della migliore clinical competence;

3. di riservare a successivo atto di questa Giunta la definizione dell’ammontare del finanziamento all’Azienda Ospedaliero-Uni-versitaria di Bologna per l’attività del Centro, da determinarsi anno per anno in relazione ai costi previsti;

4. di dare atto che per quanto previsto in materia di pubbli-cità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiama-te in parrichiama-te narrativa;

5. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Uf-ficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT).

REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 NO-VEMBRE 2019, N. 2322

Delibera CIPE n. 127 del 22 dicembre 2017 e s.m.i. Avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse a partecipare al "Pro-gramma integrato di edilizia residenziale sociale"

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Richiamate:

- la Legge Regionale n. 24 dell'8 agosto 2001 avente ad

oggetto "Disciplina Generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo" e successive modificazioni ed integrazioni;

- la delibera CIPE n. 127 del 22 dicembre 2017 avente ad oggetto “Edilizia residenziale pubblica: aggiornamento degli in-dirizzi per l’utilizzo delle risorse residue assegnate alle finalità di cui agli articoli 2, comma 1, lettera f) e 3, comma 1, lettera q) della legge 5 agosto 1978, n. 457, norme per l’edilizia residen-ziale” pubblicata nella G.U. n. 87 del 14/4/2018;

- il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (di seguito denominato decreto MIT) del 4 luglio 2019 avente ad og-getto: “Delibera CIPE 22 dicembre 2017. Programma integrato

Residenziale Pubblica: Aggiornamento degli indirizzi per l’utiliz-zo delle risorse residue assegnate alle finalità di cui agli articoli 2, comma 1, lett. f) e 3, comma 1, lett. q) della legge 5 agosto 1978, n. 457, norme per l’edilizia residenziale” pubblicata nella G.U. n. 269 del 16/11/2019;

Considerato che con la suddetta deliberazione CIPE n. 127/2017 e s.m.i.:

- è stato deliberato di utilizzare una quota delle risorse finan-ziarie residue destinate alle finalità di cui agli articoli 2, comma 1, lettera f) e 3, comma 1, lettera q) della legge 5 agosto 1978, n.

457, pari a 250 milioni di Euro per l’attuazione un programma integrato di edilizia residenziale sociale;

- sono stati definiti gli indirizzi programmatici ed i criteri per la formulazione del Programma, ed in particolare all’art. 2 sono state individuate le tipologie di interventi ammissibili a finanzia-mento, i soggetti beneficiari, i soggetti attuatori, la destinazione delle proposte di intervento;

Considerato che la delibera CIPE n. 55/2019 ha modificato e integrato la delibera CIPE n. 127/2017 sopra citata, aggiungendo alla lettera a) punto 2.1 gli Istituti autonomi per le case popolari comunque denominati fra i soggetti beneficiari; e al punto 4.2 la possibilità, per le Regioni destinatarie di importi superiori a 10 milioni di Euro di finanziamento, di individuare più di due pro-poste di intervento con quota di apporto statale non inferiore 5 milioni di Euro;

Preso atto che il Decreto MIT del 4 luglio 2019 ha provve-duto a ripartire tra le Regioni le risorse finanziarie destinate al Programma integrato di edilizia residenziale sociale e, in parti-colare, ha destinato a favore della Regione Emilia-Romagna il finanziamento complessivo pari a euro 20.885.350,50;

Considerato, altresì, che le suddette risorse saranno disponi-bili solo ad avvenuta iscrizione nel bilancio regionale, dando atto che si procederà, nelle diverse e successive fasi dell’azione am-ministrativa-contabile della Regione, alla puntuale collocazione finanziaria di tali risorse a valere sul pertinente capitolo di spesa del bilancio regionale, nel rispetto delle prescrizioni dettate dal-la normativa contabile vigente;

Considerato che l’art. 4, punto 4.2 della delibera CIPE n.

127/2017 e s.m.i. prevede che:

- ciascuna Regione proceda alla individuazione dei soggetti proponenti da ammettere a finanziamento sulla base di indicatori coerenti con la programmazione regionale dell’edilizia residen-ziale sociale e rappresentativi del disagio abitativo, sociale ed economico della Regione;

- siano ammesse a finanziamento non più di due proposte di intervento ad eccezione delle Regioni assegnatarie di impor-to superiori a 10 milioni di Euro che possono individuare più di due proposte di intervento con quota di apporto statale non infe-riore a 5 milioni di Euro;

- le regioni entro 45 giorni dalla data di pubblicazione sulla G.U. del suddetto decreto MIT 4 luglio 2019, devono comunicare al MIT i soggetti individuati con il relativo importo del contri-buto da assegnare;

- con successivo decreto del MIT di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze è approvato l’elenco dei sogget-ti ammessi a finanziamento, sono definite le procedure, i tempi

la delibera 127/2017, è stata registrata alla Corte dei Conti in data 30/10/2019, n. 1-1373 ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Uffi-ciale - serie generale - del 16 novembre 2019, n. 269;

- che, come da indicazioni emerse nell’incontro del Coordi-namento Tecnico Regioni del 21 novembre 2019 presso la sede Regione Lombardia di Roma, alla presenza del Direttore del-la Direzione Generale per le Politiche Abitative del MIT, Arch.

Costanza Pera, la decorrenza del termine dei 45 gg. debba inten-dersi riferita alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della delibera CIPE 55/2019;

Ritenuto, pertanto, sulla base delle considerazioni pre-cedentemente richiamate, di procedere con il presente atto all’approvazione dell’Avviso per la raccolta di manifestazio-ni di interesse a partecipare al “Programma integrato di edilizia residenziale sociale”, come illustrato nell’Allegato “A” parte inte-grante e sostanziale del presente atto, finalizzato ad una selezione delle proposte di intervento, ai sensi di quanto disposto dalla de-libera CIPE n. 127/2017 e s.m.i.;

Ritenuto di stabilire che le manifestazioni di interesse possono essere presentate solo dai Comuni della Regione Emilia-Roma-gna con una popolazione superiore a 50 mila abitanti, anche su proposta delle ACER territorialmente competenti, tenuto conto che sono richieste proposte di intervento di dimensioni signifi-cative, e del fatto che, ai sensi della L.R. n. 24/2001 e s.m.i., il patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP) è di proprietà comunale;

Ritenuto inoltre di stabilire che, con proprio successivo provvedimento, saranno disciplinate le modalità e le procedu-re finanziarie ed amministrative, compprocedu-rese quelle ineprocedu-renti alla concessione, impegno, liquidazione, revoca e decadenza dei finanziamenti; nonché le modalità del monitoraggio relati-vo alla attuazione degli interventi e le modalità di verifica e controllo;

Richiamata la determinazione n. 9861 del 20 giugno 2017:

“Procedure per la verifica preventiva di compatibilità degli atti con la normativa europea sugli aiuti di stato”;

Visti:

- il D.Lgs. 14/3/2013 n. 33 “Riordino della disciplina ri-guardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

- la L.R. 26 novembre 2001 n. 43 “Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Ro-magna” e ss.mm.ii.;

- la L.R. 6 settembre 1993, n. 32 “Norme per la disciplina del procedimento amministrativo e del diritto di accesso” e ss.mm.ii.;

- L.R. 15 novembre 2001 n. 40 "Ordinamento contabile del-la Regione Emilia-Romagna, abrogazione delle L.L.R.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n.4", per quanto applicabile;

- L.R. 27 dicembre 2018, n. 24 avente ad oggetto: “Disposi-zioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2019;

- L.R. 27 dicembre 2018, n. 25 avente ad oggetto: “Disposi-zioni per la formazione del bilancio di previsione 2019 – 2021.

(Legge di stabilità regionale 2019)”;

- L.R. 27 dicembre 2018, n. 26 avente ad oggetto: “Bilan-cio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2019 – 2021”;

Richiamate:

- la propria deliberazione n. 122 del 29 gennaio 2019 “Ap-provazione Piano triennale di prevenzione della corruzione 2019 – 2021”;

- la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 recante: “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e fun-zionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali.

Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamen-to e aggiornamenAdeguamen-to della delibera n. 450/2007” e ss.mm.ii., per quanto applicabile;

- la propria deliberazione n. 468 del 10 aprile 2017 recante:

“Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna.”;

- la propria deliberazione n. 56/2016 recante “Affidamen-to degli incarichi di Diret“Affidamen-tore generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 43 della L.R. 43/2001”;

- la propria deliberazione n. 270/2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015.”;

- la propria deliberazione n. 622/2016 “Attuazione secon-da fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015.”;

- la propria deliberazione n. 1107 dell’11 luglio 2016 avente ad oggetto: “Integrazione delle declaratorie delle Strutture orga-nizzative della Giunta regionale a seguito dell’implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera n. 2189/2015”;

- la determinazione n. 4023 del 17 marzo 2017 avente ad og-getto “Conferimento di incarico dirigenziale di responsabile del Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative presso la Direzio-ne GeDirezio-nerale Cura del Territorio e dell'Ambiente”;

- la propria deliberazione n. 163 del 17 febbraio 2017 avente ad oggetto: “Assunzione dei vincitori delle selezioni pubbliche per il conferimento di incarichi dirigenziali, ai sensi del punto 18 della L.R. 43/2001, presso la direzione generale cura del territo-rio e dell'ambiente”;

Viste inoltre le circolari del Capo di Gabinetto del Presiden-te della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione

n. 468/2017;

Richiamato il Decreto del Presidente n. 104 del 28/6/2019 con il quale è stato stabilito che le attribuzioni riferite all’inca-rico di Assessore a “Politiche di Welfare e Politiche Abitative”

sono ricondotte direttamente nelle competenze del Presidente della Giunta Regionale;

Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiara-to di non trovarsi in situazione di conflitdichiara-to, anche potenziale, di interessi;

1) di considerare parte integrante di questo atto quanto ri-portato in premessa;

2) di approvare, in attuazione della delibera CIPE n. 127/2017 e s.m.i., l’Allegato “A”, parte integrante e sostanziale della pre-sente deliberazione, “Avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse a partecipare al “PIERS - Programma integrato di edi-lizia residenziale sociale”;

3) di dare atto che le risorse ripartite dal decreto MIT del 4 luglio 2019, per l’attuazione del “PIERS - Programma integrato di edilizia residenziale sociale”, ammontano per la Regione Emi-lia-Romagna, ad Euro 20.885.350,50;

4) di dare atto che le risorse di cui al punto precedente sa-ranno disponibili ad avvenuta iscrizione nel bilancio regionale, dando quindi atto che si procederà, nelle diverse e successive fasi dell’azione amministrativa-contabile della Regione, alla puntua-le collocazione finanziaria di tali risorse a vapuntua-lere sul pertinente capitolo di spesa del bilancio regionale, nel rispetto delle prescri-zioni dettate dalla normativa contabile vigente;

5) con proprio successivo provvedimento, saranno discipli-nate le modalità e le procedure finanziarie ed amministrative,

5) con proprio successivo provvedimento, saranno discipli-nate le modalità e le procedure finanziarie ed amministrative,