Capitolo 2 – Organizzazione e metodo di rilevazione
3.4 Attività svolte
3.4.2 Diversificazione e specializzazione delle attività
Le istituzioni nonprofit, seppure in misura diversa, tendono ad essere attive in più settori e, dunque, attraverso l’analisi delle risposte relative alle attività svolte in via secondaria, è possibile cogliere il loro grado di specializzazione settoriale (Prospetto 3.16).
Il 61,5% delle istituzioni nonprofit dichiara di operare in una sola classe di attività2. Tale percentuale sale al 68,6% tra le istituzioni che svolgono attività di formazione e promozione religiosa, al 64,2% tra le istituzioni attive nel settore della cultura, sport e ricreazione e al 63,2% tra le istituzioni attive nel settore sanitario. Le unità che svolgono 2 o 3 attività, pari al 30,5%, sono più concentrate nei settori di attività prevalente rivolta alla tutela dell’ambiente, allo sviluppo economico e coesione sociale ed alla cooperazione e solidarietà internazionale (con percentuali rispettivamente pari al 40,7%, 39,3% e 38,2%). Nel complesso, infine, le istituzioni che presentano una maggiore diversificazione delle attività, che a livello nazionale sono pari all’8,0%, risultano presenti più frequentemente nei settori di attività prevalente dedicata alla filantropia e promozione del volontariato (23,1%), alla cooperazione e solidarietà internazionale (19,1%) ed allo sviluppo economico e coesione sociale (18,3%).
Prospetto 3.16 – Istituzioni per numero di attività svolte e settore di attività prevalente. Anno 1999 (composizione percentuale)
Numero di attività svolte Totale
ATTIVITÀ PREVALENTE 1 2 o 3 più di 3
Cultura, sport e ricreazione 64,2 29,5 6,3 100,0
Istruzione e ricerca 56,0 34,1 9,8 100,0
Sanità 63,2 27,6 9,2 100,0
Assistenza sociale 53,4 33,1 13,5 100,0
Ambiente 41,6 40,7 17,7 100,0
Sviluppo economico e coesione sociale 42,4 39,3 18,3 100,0
Tutela dei diritti e attività politica 62,6 26,2 11,1 100,0
Filantropia e promozione del volontariato 42,5 34,4 23,1 100,0
Cooperazione e solidarietà internazionale 42,6 38,2 19,1 100,0
Religione 68,6 22,7 8,7 100,0
Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi 60,4 34,1 5,5 100,0
Altre attività 56,6 35,4 8,0 100,0
TOTALE 61,5 30,5 8,0 100,0
I dati riportati nel Prospetto 3.17 forniscono ulteriori informazioni sulla diversificazione delle attività delle istituzioni nonprofit, associando nella rappresentazione il settore di attività prevalente e quelli di attività secondarie. Le istituzioni nonprofit che svolgono più attività rappresentano nel complesso il 38,5% del totale. Di queste unità, il 45,2% opera anche nella cultura, sport e ricreazione, il 10,3% nell’assistenza sociale, il 7,9% nell’istruzione e ricerca e il 7,2% nell’ambiente. Le quote delle istituzioni operanti in via secondaria nelle classi di attività inerenti altri settori tendono a decrescere fino a raggiungere la quota minima dell’1,1% in corrispondenza del settore di attività secondaria delle relazioni sindacali e rappresentanza di interessi. Inoltre si rileva che in 8 settori3 su 12, cioè nei casi in cui era possibile diversificare la scelta dell’attività pur rimanendo all’interno del medesimo settore, quote
2
Si veda Appendice C.
3
Cultura, sport e ricreazione (56,1%), istruzione e ricerca (18,1%), sanità (13,6%), assistenza sociale (12,6%), ambiente (18,7%), sviluppo economico e coesione sociale (7,1%), tutela dei diritti e attività politica (16,0%), altre attività (11,1%).
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consistenti delle indicazioni si riferiscono a classi di attività interne al settore di attività prevalente. Il dato indica che, in generale, le istituzioni nonprofit tendono a diversificare le proprie attività in modo da continuare ad operare negli ambiti in cui la loro attività è già indirizzata in modo prevalente.
Nel caso delle istituzioni attive in via prevalente nel settore della cultura, sport e ricreazione, questo tipo di referenzialità settoriale è molto pronunciata. Infatti, nel 56,1% dei casi, rispetto ad una percentuale sul complesso delle istituzioni del 45,2%, le istituzioni attive in via prevalente in questo settore operano in via secondaria in campi appartenenti allo stesso settore di attività e, inoltre, la loro presenza negli altri settori non eccede mai in modo sensibile quella rilevata a livello complessivo.
Le istituzioni che svolgono prevalentemente attività d’istruzione e ricerca sono presenti anche nel settore della promozione e formazione religiosa, registrando una percentuale dell’11,2% rispetto al dato complessivo del 4,1%. Le istituzioni che operano in via prevalente nel settore sanitario sono frequentemente attive in via secondaria nel settore dell’assistenza sociale (31,8%); analogamente le unità che operano prevalentemente nell’assistenza sociale sono attive in quantità relativamente consistenti anche nel settore sanitario (11,3% rispetto ad un dato generale del 3,0%). Le istituzioni nonprofit attive in via principale nell’ambiente tendono a diversificare le loro attività, seppure in misura abbastanza contenuta, anche nei settori dell’istruzione e ricerca (9,3% rispetto ad un dato generale del 7,9%) e delle altre attività (5,1% rispetto al 4,0%). Le unità attive soprattutto nello sviluppo economico e coesione sociale dichiarano di operare anche nell’istruzione e ricerca (nel 12,1% dei casi), nelle relazioni sindacali e rappresentanza di interessi (6,4%) e nelle altre attività (6,2% rispetto ad un dato generale del 4,0%). Analogamente le istituzioni attive in via prevalente nella tutela dei diritti e attività politica sono attive in via secondaria anche nei settori dello sviluppo economico e coesione sociale (11,3% rispetto ad una quota nazionale pari a 6,2%) e nelle relazioni sindacali e rappresentanza degli interessi (8,8% a fronte di una quota nazionale pari a 1,1%).
Le organizzazioni attive in prevalenza nella filantropia e promozione del volontariato si dedicano anche ad attività connesse all’assistenza sociale (25,2% a fronte di un dato complessivo del 10,3%), alla sanità (6,1%, rispetto alla quota nazionale pari a 3,0%) ed alla cooperazione e solidarietà internazionale (8,6% rispetto ad un dato complessivo dell’1,7%). In attività di filantropia e promozione del volontariato, di assistenza sociale e di religione tendono ad operare in via secondaria le istituzioni attive in via prevalente nel settore della cooperazione e solidarietà internazionale (in percentuale rispettivamente del 16,5%, 23,7% e 6,9%, a fronte di dati generali del 2,9%, 10,3% e 4,1%). Le istituzioni attive in via prevalente nella promozione e formazione religiosa operano anche nella cultura, sport e ricreazione (54,2%), nell’assistenza sociale (19,0%), nella filantropia e promozione del volontariato (5,5%) e nella cooperazione e solidarietà internazionale (4,6%), in proporzioni quasi sempre doppie rispetto a quelle rilevate nel complesso. Le istituzioni nonprofit attive in via prevalente nel settore delle relazioni sindacali e rappresentanza di interessi operano in via secondaria, in particolare, nella tutela dei diritti e attività politica (46,7% su un dato generale del 6,3%) e nello sviluppo economico e sociale (12,5%). Infine, le unità attive in prevalenza nelle altre attività operano in via secondaria ed in misura relativamente più frequente nelle relazioni sindacali e rappresentanza di interessi (5,3% rispetto ad un dato generale dell’1,1%), nello sviluppo economico e coesione sociale (19,3% rispetto ad una presenza generale del 6,2%) e nell’ambiente (15,2% sul 7,2% rilevato in complesso).
Riassumendo, dunque, i dati relativi alla caratterizzazione settoriale delle attività svolte dalle istituzioni nonprofit mostrano che esse, pur diversificandosi, tendono ad operare in ambiti settoriali contigui e che, considerando il tipo di attività svolta, si individuano almeno 4 sottoinsiemi piuttosto circoscritti.
Il primo è rappresentato dalle istituzioni attive, in via prevalente e secondaria, nel settore della cultura, sport e ricreazione che operano molto più spesso delle altre all’interno del medesimo settore. Le istituzioni attive nei settori della sanità, dell’assistenza sociale, della filantropia e promozione del
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volontariato formano un secondo sottoinsieme di attività interrelate. Il terzo sottoinsieme è costituito dalle istituzioni attive nello sviluppo economico e coesione sociale, nella tutela dei diritti e attività politica e nelle relazioni sindacali e rappresentanza di interessi. L’ultimo sottoinsieme è caratterizzato dalla presenza di istituzioni attive nell’istruzione e ricerca e nella promozione e formazione religiosa.
In questo senso i risultati della rilevazione censuaria mettono in luce che, seppure prevalga un orientamento alla specializzazione settoriale, osservazione rafforzata anche dalla tendenza alla autoreferenzialità settoriale, le istituzioni tendono a diversificare le attività per blocchi di settori affini. Prospetto 3.17 – Istituzioni per settore di attività secondaria e settore di attività prevalente. Anno 1999
(composizione percentuale)
SETTORE DI ATTIVITÀ SECONDARIA
ATTIVITÀ PREVALENTE Cultura, sport e
ricreazione Istruzione e ricerca Sanità Assistenza sociale Ambiente Sviluppo economico e coesione sociale
Cultura, sport e ricreazione 56,1 7,3 1,0 7,5 8,4 5,2
Istruzione e ricerca 38,0 18,1 4,5 7,5 3,9 8,3
Sanità 26,9 8,3 13,6 31,8 2,0 1,9
Assistenza sociale 32,9 6,6 11,3 12,6 6,9 5,8
Ambiente 39,0 9,3 1,2 10,8 18,7 8,1
Sviluppo economico e coesione sociale 37,9 12,1 1,2 8,5 7,8 7,1
Tutela dei diritti e attività politica 31,2 5,4 1,9 11,5 6,0 11,3
Filantropia e promozione del volontariato 37,2 5,8 6,1 25,2 3,4 5,3 Cooperazione e solidarietà internazionale 25,0 7,7 2,6 23,7 2,7 7,9 Religione 54,2 9,3 1,0 19,0 1,2 2,0
Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi
9,0 4,5 0,4 10,1 2,2 12,5
Altre attività 25,9 3,5 0,9 11,4 15,2 19,3
TOTALE 45,2 7,9 3,0 10,3 7,2 6,2
SETTORE DI ATTIVITÀ SECONDARIA
ATTIVITÀ PREVALENTE Tutela dei
diritti e attività politica Filantropia e promozione del volontariato Cooperazione e solidarietà internazionale Religione Relazioni sindacali e rappresentan-za di interessi Altre attività Totale
Cultura, sport e ricreazione 2,3 2,3 1,3 4,3 0,5 3,8 100,0
Istruzione e ricerca 2,9 1,1 1,1 11,2 1,3 2,1 100,0
Sanità 2,5 8,1 1,5 2,6 0,2 0,6 100,0
Assistenza sociale 5,9 5,7 3,2 4,9 1,2 3,0 100,0
Ambiente 3,7 2,0 1,3 0,3 0,5 5,1 100,0
Sviluppo economico e coesione sociale 6,5 1,8 1,6 2,8 6,4 6,2 100,0
Tutela dei diritti e attività politica 16,6 1,9 2,0 0,8 8,8 2,5 100,0
Filantropia e promozione del volontariato 2,9 - 8,6 4,1 0,1 1,3 100,0 Cooperazione e solidarietà internazionale 4,7 16,5 - 6,9 0,9 1,3 100,0 Religione 1,2 5,5 4,6 - 0,1 2,0 100,0
Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi
46,7 0,3 1,1 0,8 - 12,4 100,0
Altre attività 2,0 1,1 1,4 3,0 5,3 11,1 100,0
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