• Non ci sono risultati.

La documentazione a supporto della

riproducibilità

La documentazione per la riproducibilità Open Source & Open Design

interazione con il web a seguito dell’introduzione di tecnologie e modelli di architetture

dell’informazione da parte di servizi quali Yahoo, Google, Wikipedia. Queste funzionalità sono, ad esempio, la possibilità di aggregare i

contenuti sulla base di parole chiave fornite dagli utenti (e.g.

folksonomy) o di generare dei risultati di ricerca sulla base dei link (e.g. Page Rank, l’algoritmo alla base del motore di ricerca di Google).

A partire da queste innovazioni, il web, secondo il nuovo paradigma 2.0, si trasforma in una piattaforma – web as platform – in cui l’interscambio di contenuti tra diversi servizi e la possibilità per gli utenti di creare e pubblicare contenuti sono gli elementi chiave per la definizione di nuovi modelli di business, da un lato, e nuovi tipi di interfacce e modalità di interazione, dall’altro. Innanzitutto, i contributi degli utenti generano un effetto “network” che permette di raggiungere più velocemente il mercato e dominarlo. Il valore aggiunto della

partecipazione degli utenti non si ottiene dal loro contributo

volontario, ma dallo stabilire dei sistemi che aggregano i dati da essi

La folksonomia è l'operazione di categorizzare informazioni compiuta dagli utenti mediante l'utilizzo di parole chiave (o tag) scelte liberamente.

Il “Network Effect” è l'effetto descritto in economia e business che il fruitore di un bene o servizio ha sul valore di quel prodotto rispetto ad altri. Quando è presente

l’effetto Network, il valore del prodotto o del servizio aumenta in base al numero di utenti che lo stanno utilizzando, quindi è più facile aumentare questo valore in maniera esponenziale raggiungendo una grande fetta di utenti all’interno dello stesso mercato.

131 forniti e che generano del valore

derivato dell’uso quotidiano di un’applicazione (Brocklin 2006). Infine, analizzando il successo dei prodotti software open source, O’Really riconosce che questo successo che sembra derivato da una pratica di volontariato dipende, invece, da una motivazione egoistica dell’utente che crea valore

collettivo come sottoprodotto del soddisfare le proprie esigenze, ovvero customizzare un software e adattarlo ai suoi bisogni. Parlando di Linux, Apache e Perl, O’Reilly dice:

“Ognuno di questi progetti ha un cuore preciso, un meccanismo di estensione ben definito, e un approccio che permette ad ogni componente ben fatto di essere aggiunto da chiunque,

incrementando quei livelli esterni di quello che Larry Wall, l’inventore di Perl, definisce come “una cipolla”.

In altre parole, queste tecnologie dimostrano gli effetti network semplicemente attraverso il modo in cui sono state progettate. Secondo O’Reilly il network effect alla base delle tecnologie basate sulla

partecipazione e collaborazione degli utenti è qualcosa che è generato dal modo in cui queste tecnologie sono state progettate e per questo adotta come espressione per descrivere le 130

La documentazione per la riproducibilità Open Source & Open Design

logiche sottostanti queste

tecnologie: “l’architettura della partecipazione”.

Questo concetto è il punto di partenza per spiegare le modalità sottostanti la condivisione di progetti open source tramite piattaforme collaborative i cui contenuti sono generati dagli utenti e per sottolineare come l’intervento progettuale sul piano

dell’interazione tra i sistemi di condivisione di risorse per la riproduzione di un artefatto open source in internet e gli utenti determino i processi e le modalità alla base della progettazione di un progetto open source.

Nella suddivisione analitica tra i diversi modi di affrontare il

rilascio di un progetto open source, il secondo livello delle pratiche open source è rappresentato dalla pubblicazione della documentazione e delle istruzioni per riprodurre un progetto tramite piattaforme on-line di norma supportate da comunità di persone interessate all’elettronica fai da te e, in generale, alla comunità del movimento maker.

How-To Pages: Informal Systems of Expertise Sharing è un documendo redatto da Torrey (tra gli altri autori) che spiega il concetto della condivisione dell’expertise tramite documentazioni o sistemi informativi più generali come le ormai

innumerevoli guide che possiamo trovare con le keyword “How to”.

https://wiki.p2pfoundation.net/What_ the_P2P_Foundation_Did_in_2014#Part_ 1:_from_Open_Cooperativism_to_the_Co mmons_Transition_Plan

Le tecnologie del web 2.0 sono le tecnologie abilitanti le pratiche connesse all’elettronica fai da te che divengono una delle

infrastrutture chiave

dell’“Ecosistema open source”. Le piattaforme collaborative

on-line per la condivisione di risorse in forma di tutorial sono i canali di accesso principali alle risorse necessarie per supportare la riproducibilità di un progetto open source. I tutorial on-line, ovvero le guide passo-passo alla creazione di un progetto, rappresentano, allo stesso modo dei blueprint, la tecnologia di riproduzione incorporata dalle piattaforme collaborative del fai da te: sviluppato come formato per

l’apprendimento tramite i computer, un tutorial on-line si presenta sempre come la descrizione di un prodotto (e.g. un software) o di un processo (e.g. come utilizzare una funzione del software) attraverso la suddivisione in sezioni tematiche fruibili in maniera lineare o ipertestuale (Torrey, 2007).

La documentazione per la riproducibilità Open Source & Open Design

Paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo Paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo paragrafo

Sono senza dubbio le tre piattaforme di riferimento quando si è in certa di progetti o informazioni open. Il funzionamento è differente

nonostante la stessa finalità: quella della condivisione. Questo si riflette sull’interfaccia che risulta differente in quanto le modalità di utilizzo e fruizione sono differenti. Passiamo dalla piattaforma aperta a tutti, ad un catalogo virtuale controllato fino a terminare con una rivista/catalogo cartaceo con alcuni progetti selezionati.

spazio dedicato alle note, o approfondimenti, didascalie spazio dedicato alle note, o

approfondimenti, didascalie spazio dedicato alle note, o

approfondimenti, didascalie spazio dedicato alle note, o

approfondimenti, didascalie spazio dedicato alle note, o

approfondimenti, didascalie spazio dedicato alle note, o

approfondimenti, didascalie

Analizzo di seguito tre tipologie di formati di tutorial a supporto della realizzazione dei progetti condivisi in rete. Sono alcune delle principali proposte di piattaforme on-line dedicate al movimenti DIY e al mondo dei maker. Tra le tante, le seguenti

piattaforme sono state selezionate per:

• L’elevato numero di utenti; • La tipologia di funzionalità; • Le soluzioni di interfaccia.

135 134

I tutorial generati dagli

Documenti correlati