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Doing Business

Nel documento Investire in Italia. (pagine 38-44)

2.2 Indice di competitivit`a, Doing Business e GEM

2.2.2 Doing Business

Accanto al rapporto di competitivit`a globale, un altro importante studio utile nel delineare la situazione italiana `e il “Doing Business”, report redatto annualmente dalla Banca Mondiale e dall’International Finance Corporation. Tale rapporto, che inizial- mente(2003) si basava sullo studio di 5 indicatori e coinvolgeva 133 Paesi, ad oggi risulta molto pi`u dettagliato e analizza la situazione di 185 Stati. Rispetto al Global Competitiveness Report, tale studio scende ad un livello microeconomico, in quanto si occupa di analizzare le regolamentazioni d’impresa per le diverse realt`a aziendali. Nel confronto con gli altri Paesi aderenti al progetto, l’Italia viene rappresentata da Ro- ma, citt`a la cui posizione in graduatoria deriva dalla media dei punteggi attribuiti a 10 diversi indicatori, i quali hanno lo scopo ultimo di individuare per ciascun Paese la fa- cilit`a di fare impresa per le aziende medio-piccole (realt`a prevalente in Italia).

Scendiamo ora nel dettaglio, individuando i parametri impiegati nell’analisi e i risultati registrati. Come si pu`o notare dalla figura che segue, il 73 posto occupato dall’Italia deriva dall’analisi di fattori relativi a (World Bank, 2013):

• Avvio d’impresa: punta a misurare la facilit`a nel dare avvio ad un’attivit`a d’im- presa in termini di costi, tempi e capitale minimo richiesto.

• Ottenimento dei permessi edilizi: registra il numero di procedure, tempi e costi richiesti per una piccola-media impresa nell’ottenere l’approvazione necessaria a costruire un semplice magazzino commerciale, dotandolo di un sistema idrico, fognario e di una linea telefonica.

• Allacciamento alla rete elettrica: riguarda la capacit`a di una piccola-media impre- sa di ottenere l’allacciamento alla rete elettrica.

• Trasferimento di propriet`a immobiliare: misura il numero di procedure, i tempi ed i costi necessari a trasferire il diritto di propriet`a di un business acquisito al compratore.

• Accesso al credito: analizza da un lato le legislazioni in materia, individuando come queste possano facilitare il prestito di denaro, e dall’altro guarda alla portata e alla qualit`a delle informazioni di credito disponibili presso registri ed uffici di credito. Dalla somma di questi due indicatori ( legal right index e depth of credit information index) deriva il punteggio finale.

• Protezione degli investitori di minoranza: individua il grado di protezione degli azionisti di minoranza contro l’uso improprio degli amministratori dei corporale assets.

• Pagamento delle imposte: registrando il numero di pagamenti, i tempi e l’ali- quota fiscale totale, il rapporto individua quanto imposte e contributi obbligatori incidono sull’attivit`a di una piccola-media impresa.

• Commercio transfrontaliero marittimo: tale indicatore individua gli ostacoli lo- gistici e burocratici che un’impresa affronta nel trasporto marittimo delle proprie merci. Si individuano in particolare tempi, costi e documentazioni necessari a concludere le operazioni di esportazione/importazione.

• Risoluzione di dispute commerciali: attraverso l’individuazione di tempi, costi e grado di complessit`a delle procedure necessarie alla risoluzione di una contro- versia commerciale tra 2 imprese nazionali, si punta a misurare l’efficienza delle istituzioni pubbliche nel risolvere una disputa commerciale.

• Risoluzione dell’insolvenza: individua tempi, costi (in % del valore del patri- monio del debitore) e esito delle procedure di insolvenza. Il tasso di recupero `e calcolato in termini di centesimi di dollaro recuperati dal creditore attraverso procedure di riorganizzazione, liquidazione o pignoramento.

Figura 2.17 - I risultati dell’Italia nel Rapporto Doing Business

Fonte: Banca Dati Doing Business, 2013.

Come si nota dal grafico 2.17, il punteggio registrato nella risoluzione delle dispute commerciali, `e il parametro che maggiormente incide sulla situazione negativa dell’Ita- lia: la 160 posizione occupata deriva da una tempistica media per giungere alla termine del procedimento che si aggira attorno ai 1210 giorni, per un totale di 41 fasi processuali e un costo pari al 29,9% del valore della controversia. Altro fattore che scoraggia l’atti- vit`a d’impresa `e il pagamento cospicuo delle imposte, le quali incidono per il 68,3% del profitto. Le aziende italiane riscontrano poi una certa difficolt`a nell’accedere alla rete elettrica, sia in termini di tempistiche (155 giorni) che di costo (319,2% del reddito pro capite). Il sistema creditizio risulta poi inadeguato alla richiesta di credito, per la quale l’Italia si attesta al 104 posto; passi in avanti devono essere compiuti anche sul fronte dei permessi edilizi, il cui ottenimento risulta tuttora gravoso in termini sia di costi, che di tempistiche (234 giorni).

Escludendo i parametri relativi al trasferimento della propriet`a immobiliare, alla prote- zione degli investitori di minoranza e alla risoluzione delle insolvenze nei quali i risultati riportati dall’Italia sono superiori alla media europea, in tutti gli altri fattori i punteggi registrati sono di gran lunga al di sotto del valore medio europeo.

Accanto al rapporto appena menzionato, Doing Business prevede anche lo studio pi`u pi`u dettagliato di circa 50 Paesi aderenti al progetto, permettendo cos`ı non solo un’a- nalisi pi`u approfondita di un determinato Paese, ma anche il confronto tra le varie citt`a analizzate(oltre 350): per l’Italia si parla infatti di Doing Business in Italy. In tale re- port si utilizzano 4 dei precedenti indicatori (avvio d’impresa, ottenimento dei permessi edilizi, trasferimento di propriet`a immobiliare e risoluzione delle dispute commercia- li) per confrontare i risultati riportati da 13 citt`a italiane, dislocate in tutto il territorio nazionale. Si analizza inoltre il commercio transfrontaliero marittimo, descrivendo la situazione di 7 dei maggiori porti italiani.

Tabella 2.4 - Risultati Doing Business in Italy

Città Facilità)d'avvio) d'impresa Facilità)ottenimento) permessi)edilizi Facilità)trasferimento) proprietà) immobiliare Faccilità)risoluzione) dispute)comm. Bari 6 9 7 13 Bologna 4 1 1 11 Cagliari 11 2 6 5 Campobasso 13 8 3 5 Catanzaro 1 10 5 7 L'Aquila 9 3 9 8 Milano 8 3 7 10 Napoli 12 11 3 2 Padova 2 5 12 12 Palermo 5 12 2 9 Potenza 3 13 11 3 Roma 7 6 13 4 Torino 10 7 9 1

Fonte: Doing Business in Italy 2013.

Ci`o che emerge da questi secondi dati regionali, `e una grande disomogeneit`a tra le citt`a analizzate. Il territorio italiano presenta tempistiche e costi totalmente diversi a seconda del contesto analizzato, tuttavia non esiste una citt`a nel quale sia nettamente pi`u facile fare impresa: se da un lato Bologna si trova al primo posto in 2 dei 4 parametri conside- rati, dall’altro occupa comunque l’undicesima posizione nella risoluzione delle dispute commerciali.

Scendendo nel dettaglio delle singole citt`a analizzate, i risultati migliorano: se si im- maginasse di creare una “citt`a ideale” utilizzando le migliori performance registrate, l’Italia salirebbe in graduatoria di 17 posizioni. Nella tabella che segue si dimostra quanto appena affermato.

Tabella 2.5 - Miglior performance italiane Indicatore+Doing+ Business Città+ ipotetica Italia+in+DB 6"procedure Bari,"Bologna,"Cagliari,"Catanzaro," L'Aquila,"Milano,"Napoli,"Padova," Palermo,"Potenza,"Roma,"Torino 6"giorni Milano,"Padova,"Roma 12,2%"del"reddito"pro"capite Bari 9,7%"del"reddito"pro"capite"(capitale"minimo"versato) Tutte"le"città 11"procedure Cagliari,"Roma 151"giorni Milano 45,1%"del"reddito"pro"capite Napoli 3"procedure Bologna,"Milano,"Napoli,"Palermo," Roma,"Torino 13"giorni Bologna,"Napoli,"Palermo 4,3%"del"valore"della"proprietà Catanzaro 41"fasi"processuali Tutte"le"città 855"giorni Torino 20,5"%"del"valore"della"controversia Potenza 56 73 84 78 160 FACILITA'+DI+FARE+IMPRESA 123 39 26 103 33 Miglior+pratica+in+Italia Avvio+d'impresa Ottenimento+ permessi+edilizi Trasferimento+di+ proprietà+ immobiliare Risoluzione+ dispute+ commerciali

Fonte: Doing Business in Italy 2013.

Analizzando i dati pi`u nel dettaglio si riscontrano quindi alcune buone performance: per quanto riguarda il trasferimento della propriet`a immobiliare, citt`a come Bologna, Napoli, Palermo registrano tempi leggermente superiori agli Stati Uniti, risultando co- munque pi`u rapidi di Paesi come Giappone, Svizzera, Canada, Austria e Regno Unito. Anche in termini d’avvio d’impresa, le maggiori citt`a italiane risultano competitive nei tempi: Milano, Padova e Roma vengono seconde solo ai Paesi Bassi e ad eccezione di Napoli, le altre 12 citt`a analizzate risultano pi`u rapide nell’avviare un’attivit`a d’impresa rispetto a Regno Unito, Germania e in generale alla media UE. La situazione `e com- pletamente diversa se si guarda ai costi: in questo secondo caso, il processo d’avvio risulta molto oneroso per ciascuna delle 13 citt`a italiane analizzate. In citt`a come Mila- no, Roma, Napoli, Torino, Cagliari, Campobasso il costo `e triplo rispetto a Paesi Bassi, Germania, alla media UE e OCSE.

Figura 2.18 - Trasferimento della propriet`a immobiliare.

Fonte: Doing Business in Italy 2013.

Figura 2.19 - Avvio d’impresa.

Nel documento Investire in Italia. (pagine 38-44)