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può avere tratti che sconfinano anche in altri53.

Feng Shui è un lungometraggio, ovvero un “film di lunghezza non inferiore a

1600 m, che, nella pellicola in 35 mm, corrisponde a una durata di circa un'ora54”.

Secondo la classificazione dei generi cinematografici appartiene al genere drammatico, ovvero è la narrazione di una storia e del suo sviluppo in base all’interazione tra i suoi personaggi la quale tratta temi che hanno un forte impatto emotivo sullo spettatore. Il film rientra perfettamente in questa categoria, dato lo sviluppo della sua storia su toni molto drammatici. Attraverso le emozioni e le interazioni, i personaggi portano lo spettatore a identificarsi con essi con un forte impatto emotivo. In questo genere di film i toni devono essere seri e problematici, i sentimenti sono spesso centrali ma non eccessivi e non devono prevalere né l'azione né l'intreccio.

3. La dominante e il residuo

È una componente fondamentale dell’analisi linguistica, poiché sulla sua individuazione si basano la strategia traduttiva e la decisione di cosa tradurre nel testo e cosa nel metatesto. La dominante del metatesto è scelta in base al lettore modello55.

La dominante è, secondo la definizione data da Jakobson, “the focusing component of a work of art: it rules, determines, and transforms the remaining components. It is the dominant which guarantees the integrity of the structure56”. In

altre parole la dominante è ciò che definisce e caratterizza un testo rispetto agli altri. Il processo traduttivo non può quindi prescindere dall’individuazione della dominante del prototesto, che può essere differente da quella del metatesto a causa di una manipolazione testuale da parte del traduttore: in questo caso la dominante del metatesto è dettata dalla cultura ricevente e dalle sue norme.

53

Ibid.

54 Treccani Enciclopedia, “Lungometraggio”, URL:

http://www.treccani.it/enciclopedia/lungometraggio_(Enciclopedia-del-Cinema)/.

55 OSIMO, Manuale del traduttore, op. cit., p. 278. 56

Richard L. W. CLARKE,Roman Jakobson “The Dominant” (1935), URL:

L’individuazione della dominante permette al traduttore di elaborare la strategia migliore per il tipo di traduzione che vuole ottenere, scegliendo così i contenuti da trasferire e quali invece omettere del testo di partenza nel testo di arrivo. Come afferma Umberto Eco,

potremmo dire che il traduttore deve scommettere su quale sia la dominante di un testo. Se non fosse che la nozione di “dominante”, rivista ora a distanza di tempo, è più vaga di quel che sembri: talora la dominante è una tecnica (per esempio metro verso rima), talora è un’arte che rappresenta in una certa epoca il modello di tutte le altre (le arti visive nel Rinascimento), talora la funzione principale (estetica, emotiva o altro) di un testo. Quindi non ritengo possa essere concetto risolutivo per il problema della traduzione, quanto piuttosto un suggerimento: “cerca quale sia per te la dominante di questo testo, e su quella punta le tue scelte e le tue esclusioni57”.

La scelta e l’individuazione della dominante è legata alla scelta del lettore modello e per questo, come il lettore modello, può cambiare da prototesto a metatesto.

La dominante del film Feng Shui che è possibile individuare è la forte drammaticità e complessità dei personaggi. Essi sono personaggi atipici per lo schermo cinese, come afferma Wang Jing stesso:

Sugli schermi in Cina i personaggi sono tipicamente ben chiari e definiti. Se descrivono delle persone buone, anche se afflitte nelle peggiori condizioni la loro immagine rimane inalterata. In questa storia è difficile dire se i personaggi siano semplici persone buone o che tipo di persone siano58.

Il dramma e la storia nascono dai personaggi stessi, sui quali è focalizzato l’intero film. Sulle loro relazioni, sui loro comportamenti, sui loro pensieri e sulle loro emozioni. I personaggi si evolvono nel corso della storia, non sono definiti e stereotipati, non sono completamente buoni o completamente cattivi. Ho cercato di mantenere l’aspetto stilistico e la forte complessità dei personaggi anche nel metatesto, mantenendo lo stesso tipo di dominante, poiché nel testo audiovisivo la stessa è data non solo dal testo verbale, ma anche da immagini e suoni.

La dominante, come abbiamo detto in precedenza, determina delle scelte su cosa trasferire nel testo di arrivo e cosa, invece, sacrificare: ciò che viene omesso fa parte del

57 ECO, Dire quasi la stessa cosa, op. cit., p. 548. 58

Far East Film Festival, “L’arte del vento e dell’acqua: intervista con Wang Jing”, URL:

http://www.fareastfilm.com/easyne2/LYT.aspx?Code=FEFJ&IDLYT=2709&ST=SQL&SQL=ID_Docu mento=4073, 2013 (consultato il 20 settembre 2016)

residuo traduttivo e viene scelto in base al grado di priorità che ha nel testo della cultura d’arrivo.

Nella teoria matematica della comunicazione, elemento del messaggio che non giunge a destinazione. Perdita. Elemento della traduzione che, dopo avere elaborato la propria strategia, il traduttore decide di non tradurre all’interno del testo nella cultura ricevente perché risulta una delle sottodominanti meno prioritarie o, comunque, risulta difficile o apparentemente impossibile da tradurre59.

Si possono distinguere due tipi di perdite: le perdite assolute e le perdite parziali. Nel primo caso ci si trova di fronte ad un’espressione culturalmente specifica come giochi di parole o modi di dire, che può essere risolta con un rifacimento e un adattamento della frase o con l’aggiunta di note. Nel secondo caso, invece, questa perdita può essere compensata da parafrasi o dall’aggiunta di testi esplicativi60.

Essendo Feng Shui un testo audiovisivo e trattandosi di un elaborato di sottotitolazione, non si è potuto compensare le perdite con l’aggiunta di note o di testi esplicativi, che sarebbero risultati superflui per la tipologia di traduzione. Perciò la decisione che ho preso nella maggior parte dei casi è stata quella di riformulare o parafrasare la frase adattandola al contesto culturale di arrivo, optando, nel limite del possibile, a ridurre al minimo il residuo traduttivo.

4. Il lettore modello

L’autore deve dunque prevedere un modello del lettore possibile (da qui in poi Lettore Modello) che suppone sia in grado di affrontare interpretativamente le espressioni nello stesso modo in cui l’autore le affronta generativamente61.

D’importanza fondamentale è l’individuazione del lettore modello sia nella cultura d’arrivo che in quella ricevente, che non necessariamente coincidono. Il testo, senza un lettore, non può essere tradotto, poiché, in base al destinatario che il traduttore si è prefissato, verrà poi decisa la scelta traduttiva che adotterà.

La scelta del lettore modello non sempre è facile e definita, poiché un testo può essere rivolto a diverse tipologie di lettori i quali possono darne diverse interpretazioni;

59

OSIMO, Manuale del traduttore, op. cit., p. 307.

60 E

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