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commento del nostro

Paolo Ciccarone sulla

nona gara del mondiale

2021

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48 giro) e poi risalire con le medie.

E parlando di Ferrari, almeno stavolta non c’è stato il doppiaggio anche se Sainz a 57 secon-di (e Leclerc, ottavo, a oltre un minuto) fa capi-re come da questa macchina su questa pista ci fosse poco da tirare fuori. Una corsa senza sto-ria, fotocopia di quella di una settimana pri-ma con una Red Bull che in casa vola e i rivali annaspano. La sorpresa McLaren con Norris si è confermata anche in gara visto che il passo gara era superiore alle Mercedes e questo sta a indicare che qualcosa non torna nella pan-zer division tedesca visto che un cliente sta davanti agli ufficiali. La Mercedes salva l’onore con Bottas secondo che ha preceduto Norris il quale, senza penalizzazione, sarebbe stato tranquillamente davanti alle Mercedes. Se ha preceduto solo Hamilton, quarto, è perché il campione del mondo ha avuto un problema danneggiando la parte posteriore della sua monoposto, al punto da macinare un treno di gomme in più e fare una sosta supplementare che lo ha relegato dietro al gruppetto di testa.

La corsa è stata ravvivata solo all’ultimo giro da uno spettacolare incidente che ha visto coinvolto Raikkonen e Vettel. Il primo no si è accorto del tedesco al fianco e lo ha centrato finendo in sabbia proprio sul finire. Un

pec-cato per Alfa Romeo, che fin dal via ha avuto un problema con Giovinazzi, rientrato a un pit stop e poi penalizzato per aver superato pri-ma della riga bianca della safety car, interve-nuta per rimuovere la Alpine di Ocon centrata al primo giro. A proposito di penalizzazioni, qui i commissari si sono sprecati: 5 secondi a Giovinazzi, poi a Stroll per eccesso velocità, 5 secondi a Norris, 10 a Perez, 10 a Tsunoda per aver superato la riga bianca di ingresso box due volte, un paio di bandiere bianco nere per Mazepin e Raikkonen più una lunga serie di tempi annullati per aver superato i limiti della pista.

Senza queste decisioni, in pista ci sarebbe sta-to da dormire allegramente e chiedersi: ma che senso ha fare due gare di fila sulla stessa pista quando il calendario ha prove sufficienti per un campionato vero? Comunque, un mon-diale sempre più nelle mani di Verstappen, 5 successo iridato nella stagione, con un Hamil-ton che spera nelle modifiche di SilversHamil-tone per ritrovare competitività. E in quanto alla Ferrari, cambiano le gomme, ma non cambia la sostanza. Il minuto di distacco c’è sempre e quindi, animo in pace, serenità, e pensiamo al prossimo anno...

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ando Norris rappresenta il lato bel-lo, sfrontato, della gioventù ribelle della Formula 1. Nonostante i suoi 21 anni, è lui a portarsi sulle spalle la McLaren, in attesa che Daniel Ric-ciardo impari a coccolarsi la sua MCL35M. Oggi l’australiano è sembrato in crescita, ma ha perso ancora una volta nel confronto con il compagno di squadra, che in pochi anni è diventato una co-lonna portante della scuderia di Woking. Team che, data la gara di oggi, sembra in rampa di lan-cio verso risultati importanti.

Da quanto si è visto nella seconda corsa al Red Bull Ring, la McLaren sembrava avere qualcosa in più a livello di passo gara rispetto alla Mercedes, piantata sul dritto senza apparenti soluzioni. Se la Mercedes, saggiamente, non avesse lasciato stra-da libera a Valtteri Bottas, anziché usarlo come tappo per proteggere Lewis Hamilton, in eviden-ti ambasce dopo aver danneggiato il posterio-re della sua W12, Norris, molto probabilmente,

McLaren deve tenersi stretto Lando Norris. E viceversa

di DILETTA COLOMBO

L L’accoppiata Lando

Norris-McLaren

entusiasma. E viene

da pensare che questo

sodalizio possa portare

a successi futuri

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avrebbe avuto le potenzialità per sbarazzarsi di entrambi. Senza contare la penalità comminatagli per l’episodio di inizio gara con Perez, che gli ha evidentemente condizionato la gara.

L’accoppiata Norris-McLaren non si limita a con-vincere, entusiasma. E sa di potenzialità ancora da esprimere, di successi futuri. Assicurandosi il prestazionale motore Mercedes e lavorando alla perfezione per accoglierlo in un pacchetto già com-petitivo, la McLaren ha messo delle basi solide per i prossimi anni. Se il progetto 2022 dovesse essere convincente, avere in casa un pilota come Norris, ormai micidiale in qualifica e solido in gara, po-trebbe portare frutti importanti.

C’è chi pensa che Lando meriterebbe un posto in Mercedes. A prescindere dal fatto che il team di Brackley sia evidentemente indirizzato verso altre scelte, siamo sicuri che si tratterebbe di un mi-glioramento per l’inglese? Viene da pensare che la McLaren deve tenersi stretto Lando Norris, ma an-che Lando deve tenersi stretta quella McLaren an-che lo ha fatto crescere e lo ha messo in una posizione centrale del suo futuro, che pare roseo come mai negli ultimi anni.

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ELTWEG - Carlos Sainz e l’elogio dell’umiltà. Ovvero, quando ci si mette a disposizione della squadra e si sperimentano cose che, in teo-ria, potrebbero anche andare male.

In Austria il 5 posto a quasi un minuto della sua Ferrari da Verstappen potrebbe sembrare davvero poca cosa. In realtà la corsa di Sainz è stata tutta di gestione nei primi 48 giri, con gomma da curare, assetto da accarezzare senza commettere errori fra un cordolo e l’altro.

Una guida attenta, destinata a raccogliere dati, concretizzare qualcosa che fosse un risultato utile.

E infatti, fra lui e Leclerc, ottavo, alla fine ha avu-to ragione lui. “Vamos vamos” ovvero andiamo andiamo, è diventato lo slogan della McLaren per sollecitare Norris verso una pole mancata per 48 millesimi. Era lo slogan che Carlos aveva portato in McLaren e che gli inglesi hanno mantenuto anche

Ferrari, domenica da

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