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al Red Bull Ring nelle

pagelle del Gran

Premio d’Austria 2021

di Formula 1

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da rimproverargli: voto 8.

Ha fatto sognare invece Norris, strepitoso in qualifica e invalicabile nei primi giri in gara fin-ché non lo convincono via radio a pensare un po’ anche alle gomme oltre che a Hamilton.

Peccato per la penalità, anche se ininfluente:

secondo chi scrive si poteva lasciar correre. In ogni caso un altro fine settimana da incornicia-re: meriterebbe un’auto vincente. Voto 9, testa e piede.

Solo 4° Hamilton, per i problemi al fondo che gli rovinano il finale, altrimenti avrebbe colto un secondo posto con cui limitare i danni: ora il distacco in classifica è pesante, ma soprattutto è netta differenza di competitività tra Red Bull e Mercedes. Di questo l’inglese non ha colpe, ma ora che gli tocca inseguire anche lui fa più fati-ca. Voto 8, in affanno.

Gran 5° posto invece per Sainz, anche se a fe-steggiare per una posizione così quando si par-la di una Ferrari sale sempre una certa malin-conia. Ieri però lo spagnolo è stata la migliore certezza del team italiano, anche se ha fatto meno “cinema” del suo compagno di squadra.

Voto 8,5: impossibile chiedergli di più.

Alle sue spalle, la brutta copia di Perez: per un pilota che ha nella visione di gara uno dei suoi punti di forza è stato assurdo forzare così l’at-tacco su Norris rischiando di finire fuori pista (cosa puntualmente avvenuta) quando sapeva di avere una monoposto decisamente più velo-ce e tutto il tempo per riprovarci il giro sucvelo-ces-

succes-sivo. Ancora più perplessi lascia poi la sua inca-pacità di recuperare posizioni - altro suo punto di forza normalmente - con la monoposto do-minatrice della gara. Cosa è successo? Voto 4 e non se ne parla più.

Ha mostrato invece cenni di ripresa Ricciardo, ma la qualifica è stata ancora una volta un disa-stro e anche il buon recupero in gara si ridimen-siona pensando a quanto filava Norris. Insom-ma, meglio che niente, ma le aspettative erano ben altre: voto 6,5, il mistero continua.

Si è fatto vedere ben di più Leclerc, ma se poi finisci 8° e il tuo compagno 5°, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto. Con Leclerc siamo anche noi di manica larga spes-so, perché il suo talento è pari solo alla sua vo-glia di provarci sempre, ma ormai il monegasco inizia ad avere una certa esperienza, tale da sapere quando stai per cacciarti inutilmente nei guai: per poco non sperona Vettel in curva, 3, esattamente come lo scorso anno, e per due volte si fa giustamente - secondo chi scrive - ac-compagnare sulla ghiaia da Perez; il secondo tentativo sul messicano, in particolare, era tan-to bello quantan-to impossibile da concretizzare.

Tutto molto divertente, ma anche tutto tempo perso come mostra la classifica finale. E allora voto 5,5 anche se la maggior parte dei tifosi (e dei commentatori) ne esalterà le gesta.

Ancora a punti Gasly, 9°, anche se le aspettative probabilmente erano un po’ migliori, ma qui il problema era semmai la strategia e una vettura velocissima sul giro secco ma un po’ meno in

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gara, non certo il pilota francese: voto 7,5, en-nesima conferma.

10° Alonso, che nel finale toglie l’ultimo punti-cino a Russell rimediando così ad una qualifica che Vettel gli aveva rovinato (più la squadra del tedesco che l’ex ferrarista, per la verità). Lo spa-gnolo si conferma martello in gara e soprattut-to dimostra una gran voglia di lottare anche per un 10° posto, a dispetto della carriera e dell’età:

voto 8,5, infinito.

Fuori dai punti, voto 8 a Russell che quasi riu-sciva nell’impresa, ma il suo rimane un fine set-timana da incorniciare. Voto 5 invece a Tsuno-da, che sciupa una bellissima qualifica con un doppio errore entrando ai box: una volta può capitare, ma la seconda volta cosa stava guar-dando? Distratto.

A proposito di distrazione, Raikkonen anco-ra una volta stava risalendo bene nel finale di gara, poi l’incidente con Vettel, abbastanza assurdo: voto 5, autoscontro. E voto 5 anche a Vettel, perché va bene che il box poteva avvi-sarlo, sabato, ma con la sua esperienza dovreb-be sapere che piantarsi in quella curva in quel modo non era una grande idea…

Voto 5 infine alla Ferrari, un po’ troppo “orgo-gliosa” dopo le qualifiche di essere con entram-be le auto fuori dal Q3: va entram-bene la strategia, ma erano lenti, punto. E soprattutto, che strategia è se Leclerc parte 11° con le stesse gomme di chi lo precede? Ah giusto, l’obiettivo era stare da-vanti alle AlphaTauri, mica a Mercedes, McLa-ren o Red Bull… Idee confuse.

GP Austria 2021, le pagelle Verstappen 10

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RALLY RALLY

och-Agatch, 4 Luglio. Siamo nella Re-pubblica di Altai, ma ben lontani dal-la ragione per cui il Silk Way Rally si avvicinava al confine con la Mongolia da questa parte della Siberia. Quel confine non sarà attraversato, non quest’anno, le Montagne dell’Altai resteranno un miraggio e la ca-rovana, delusa e sfiduciata, si va disperdendo. Un gran brutto tiro. Il Rally perde gran parte dei suoi significati. Che si debba questa sventura alla sfor-tuna, ad un evento improvviso, o che la faccenda fosse complicata già prima di partire, forse non lo sapremo mai. Sta di fatto che le reazioni contem-plano il sospetto che non tutto sia stato così im-provviso, e che in ogni caso la faccenda sia stata trattata piuttosto male. E poiché di mezzo ci sono soldi, impegni e piani sportivi, anche con un po’

di superficialità contando sul più forte degli “am-mortizzatori emotivi”: la passione. Questa volta, per molti, non è bastata. Così, all’indomani della

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