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CAPITOLO 2 CASO CINA: IL RUOLO DELLA DONNA NELLA SOCIETÀ dalla

2.3 Donne nell’era delle riforme post Mao

Il successore di Mao, Deng Xiaoping, dal 1978 in poi propone un nuovo percorso per la Cina: un programma economico e sociale di riforma che prevede l’apertura dell’economia del paese all’internazionalizzazione. Per questo motivo, dagli anni Settanta, la Cina entra in un periodo chiamato “delle riforme economiche”, gaige kaifang , che creerà le basi per l’economia cinese attuale.

In questo periodo di riforme, la popolazione femminile lavoratrice si ritrova in una situazione difficile: si presenta un’eccedenza di manodopera femminile e un’esigua rappresentanza di donne nei settori più qualificati e tecnici. Inoltre, nel mercato del lavoro si accentua sempre più la divisione di genere125: alle donne vengono offerti sempre più posti di lavoro nei settori economici, come il lavoro di segretarie, impiegate, contabili, oppure nei settori dell’ambito educativo o del servizio alla comunità. I posti di lavoro in fabbrica vengono invece considerati pericolosi, non adatti alle donne, e viene criticata la politica avanzata da Mao di eliminazione delle differenze tra uomini e donne.126 Nei primi anni delle riforme, il numero di donne impiegate nelle aziende statali continua a crescere, ma inizia ad aumentare anche la discriminazione di genere sul posto di lavoro. Ritorna sempre più forte il pregiudizio che le donne siano adatte principalmente alla sfera domestica e non a quella lavorativa, in quanto esse possono rappresentare una perdita economica per l’azienda a causa dei permessi di maternità e del pensionamento anticipato rispetto ai colleghi maschi.127 Molti studiosi sottolineano che il passaggio dal comunismo alla privatizzazione avvenuto dopo la morte di Mao è causa della ricomparsa della discriminazione di genere: questo processo ha dato nuovamente origine alla subordinazione delle donne.128

Il cambiamento principale per le donne nel mercato del lavoro cinese è causato, dunque, dalla privatizzazione dei settori professionali. Se nell’epoca maoista coloro che assumevano i dipendenti non consideravano il genere del lavoratore come caratteristica discriminante, in questo periodo inizia a manifestarsi una preferenza crescente di genere divisa per settore. L’obiettivo dell’economia cinese in questo periodo è il profitto e le donne

125 Cfr. PADERNI, Paola, “Donne e genere: nuovi percorsi di lettura della Cina contemporanea”, L’Orientale, 60-61, 2000,

pp. 517-530.

126 Cfr. ZUO, Jiping, BIAN Yanjie, “Gendered Resources, Division of Housework, and Perceived Fairness - A Case in

Urban China”, Journal of Marriage and Family, 63, pp. 1122-1133.

127 Cfr. HERSHATTER, Gail, “State of the Field: Women in China's Long Twentieth Century”, The Journal of Asian

Studies, 63, 4, 2004, pp. 991-1065.

128 Cfr. HAN, Anna M., “Holding-Up More Than Half the Sky: Marketization and the Status of Women in China”, J.

sono considerate meno proficue rispetto agli uomini. I motivi di questa concezione di inferiorità nella produttività sul lavoro sono tendenzialmente i fattori biologici correlati alla donna: la minor forza fisica e l’esenzione da un certo tipo di compiti in determinati periodi e condizioni, le assenze lavorative pagate nel periodo della gravidanza, la necessità di permessi lavorativi legati alla salute dei figli e così via. Nella Cina urbana dell’epoca, la privatizzazione non ha, tuttavia, eliminato la presenza di alcune imprese statali. All’interno di queste ultime si riscontrano condizioni lavorative migliori, oltre che la possibilità di ricevere incentivi statali. Questo spiega la preferenza della popolazione lavorativa di questi impieghi piuttosto che quelli privati, con la conseguente maggiore presenza di uomini in questi posti di lavoro.

Donne nelle STEM

Gli anni Ottanta, anni delle riforme della Cina, sono un periodo contradditorio: la nazione si sviluppa e progredisce nell’ambito dell’istruzione, della scienza e della tecnologia, ma contemporaneamente tornano a essere presenti nella società alcuni pensieri tradizionali e retrogradi che collocano la donna in una posizione inferiore agli uomini.129 Nonostante questo, la partecipazione delle donne alla vita sociale non diminuisce: aumentano i gruppi di donne che promuovono l’emancipazione femminile e combattono per il riconoscimento dei loro diritti.

Uno dei settori in cui è maggiormente evidente la lotta delle donne per i pari diritti è quello dell’istruzione. Con la modernizzazione delle università e l’impegno per lo sviluppo di un’istruzione di qualità, aumentano anche le opportunità per le donne cinesi di istruirsi e raggiungere una posizione di particolare influenza nella società. Tuttavia, i dati mostrano ancora una percentuale inferiore di donne iscritte a tutti quei percorsi considerati per cultura maschili. In particolare, dal momento che gli anni post-riforma del 1978 pongono al centro della politica del paese lo sviluppo della scienza e tecnologia in quanto forza che guida lo stesso sviluppo economico del paese, le donne lottano per trovare il loro posto nella sfida della nazione di diventare una potenza tecnologica.

Il nuovo sistema politico prevede la collaborazione di tutti i settori che si occupano di scienza e tecnologia per ricercare, lavorare, e costruire lo sviluppo scientifico e tecnologico necessario per essere riconosciuti come potenza mondiale. In questo percorso

129 Cfr. WU, Ling-An; SHI, Yan-Li, “Promoting the image of women physicists in China-Beijing”, AIP Conference

verso il progresso, investire sulle menti femminili è di fondamentale importanza in quanto esse rappresentano una parte considerevole di giovani studenti. La pressione sociale, tuttavia, è sfavorevole al reclutamento di nuovi talenti nelle scienze130, in quanto il riaffiorare di un pensiero tradizionale e feudale nella società ha influenzato fortemente le scelte delle giovani studentesse nel loro percorso di studi. Se gli anni Settanta hanno rappresentato il decennio con il maggior numero di donne iscritte a percorsi scientifici, il decennio successivo, entrati in questo periodo di riforme e cambiamenti sociali, è testimone di un grande calo della partecipazione femminile a indirizzi STEM. Questi dati sono influenzati dalla pressione sociale che durante gli anni delle riforme è particolarmente presente nelle giovani donne: viene favorita la scelta di sposarsi giovane ed avere figli, di essere una buona madre e moglie. Di pari passo, viene sostenuta la difficoltà di tornare ad un lavoro nell’ambito scientifico una volta madre. Questi elementi non favoriscono la partecipazione di donne nelle STEM ed ostacolano il percorso intrapreso dal governo cinese verso lo sviluppo di scienza e tecnologia ad alto ed ampio livello.131

130 Cfr. DENG Xiaopin , Zhongguo kexue jishu (Cina e scienza e tecnologia), Fuzhou, Fujian

keji chubanshe, 1997.

2.4 La condizione femminile negli anni Novanta