• Non ci sono risultati.

La doppia natura degli aggettivi sloveni

Nel documento La nascita degli articoli nello sloveno (pagine 141-146)

3.4 Funzioni degli aggettivi

3.4.3 La doppia natura degli aggettivi sloveni

In sloveno la posizione dell‟aggettivo all‟interno del SN è fissa. Esso si colloca sempre a sinistra del nome (cfr § 2). Per capire meglio la sua natura ci baseremo sulle sue caratteristiche. Nel capitolo 1 sono stati introdotti tre gruppi di aggettivi presenti nello sloveno: quelli con entrambe le forme62, quelli con la sola forma indeterminata e quelli con la sola forma determinata. Secondo Toporišič (2000) hanno solamente la forma indeterminata gli aggettivi possessivi denominali (bratov „del fratello‟, sestrin „della sorella‟) e quelli che indicano materia (bukov

les „legno di faggio‟, ţelezen most „ponte di ferro‟); hanno solamente la forma

determinata quelli che indicano nazionalità (slovenski „sloveno‟) e provenienza (jelenji zrezek „bistecca di cervo‟), mentre tutti gli altri aggettivi dispongono di entrambe le forme (qualificativi: mladi „giovane‟; relazionali: gozden „forestale‟; participi: uspeli „riuscito‟).

62

Cinque (2010) sostiene che le lingue si servono di diverse strategie per differenziare tra aggettivi appositivi e restrittivi. Nelle lingue con la forma lunga (determinata) e breve (indeterminata) degli aggettivi, la seconda è restrittiva, mentre la prima (quella lunga) è ambigua da questo punto di vista.

134 Nella stessa grammatica è presentato un altro punto di vista. Si sostiene che in sloveno ci siano tre tipi di aggettivi: quelli che indicano qualità o misura, per i quali ci poniamo la domanda kakšen „come è?‟; quelli che indicano il tipo e che rispondono alla domanda kateri „quale?‟ e quelli possessivi che rispondono alla domanda čigav „di chi?‟ (Toporišič 2000). Appartengono al primo gruppo anche i participi passati in funzione aggettivale. Tutti e tre i gruppi sono differenti dal punto di vista morfologico, sintattico e semantico. Dal punto di vista morfologico, solamente quelli di qualità o misura hanno due forme, una determinata e una indeterminata. Dal punto di vista della sintassi tutti e tre i gruppi possono essere usati in posizione di attributo, ma sembra che solamente gli aggettivi qualitativi indeterminati possano avere anche posizione predicativa. Riassumiamo queste caratteristiche di classificazione nello Schema 2.

Schema 2: Classificazione degli aggettivi nello sloveno

DENOMINAZIONE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE - FORMA CARATTERISTICHE SINTATTICHE - POSIZIONE CARATTERISTICHE SEMANTICHE - VALORE CARATTERISTICHE SEMANTICHE – APPORTO AL SN

1. qualitativi lunga attributiva determinato restrittivo breve attributiva e predicativa indeterminato restrittivo o appositivo 2. di classificazione o tipo

una forma attributiva

3. possessivi una forma attributiva

L‟ambiguità tra il valore appositivo e restrittivo si nota anche nelle proprietà sintattiche degli aggettivi qualitativi, come emerge dagli esempi (125- 126). Entrambe le classi possono avere posizione prenominale o attributiva, mentre solamente quelli con la forma breve presentano anche quella predicativa, esemplificata in (125).

135 Gli esempi a. rispecchiano la lingua parlata e quindi usano le forme en e

ta + la forma non marcata dell‟aggettivo, mentre gli esempi b. si riferiscono alla

forma standard della lingua, presentando in (125) la forma breve/indeterminata e in (126) la forma lunga/determinata.

(125) a. en lep fant. En fant je lep. [coll.]

uno bello ragazzo un ragazzo è bello

b. lep fant fant je lep. [stand.]

„un bel ragazzo‟ „Un ragazzo è bello.‟

(126) a. Ta lep fant. *Fant je ta lep. [coll.]

Il bel ragazzo ragazzo è il bello

b. Lepi fant *Fant je lepi. [stand.]

„il bel ragazzo‟ → * „Il ragazzo è il bello.‟

Dai due esempi è chiaro che gli aggettivi combinabili con ta non possano avere funzione predicativa intesa nel significato tradizionale; come vedremo nel prosieguo, essi sono comunque Ap dato che fanno parte di una struttura predicativa non esplicitata, che deriva da una frase relativa.

Sorge a questo punto il problema delle restrizioni che contraddistinguono gli aggettivi restrittivi e quelli appositivi. Ovviamente il modificatore restrittivo non è applicabile a referenti determinati di per sé quali nomi propri, referenti unici al mondo e pronomi personali. Tutti questi referenti dall‟altra parte tollerano un modificatore appositivo.

Inoltre, come osservato in Cinque (2010), quando i due tipi di modificatori cooccorrono, l‟ordine della loro sequenza è fisso, ossia il modificatore appositivo deve essere posizionato più vicino alla testa nominale rispetto a quello restrittivo.

La soluzione ideale sarebbe dimostrare che la combinazione [ta + aggettivo] esibisce tutte le caratteristiche di una frase relativa ridotta in posizione

136 attributiva; che forma un insieme inseparabile con l‟aggettivo cui fa riferimento e non è parte della struttura principale delle proiezioni tra il nome e il DP.

Le proprietà semantiche delle frasi relative a cui la struttura [ta + SA deve adempiere per poterla interpretare in tale modo sono dare un‟interpretazione restrittiva e individualizzare un gruppo limitato rispetto a un insieme più grande.

Difatti la combinazione dell‟aggettivo con ta in (127) restringe la scelta di tutti i libri solamente a quello che è l‟unico nuovo: ta presuppone l‟unicità della classe di libri nuovi. In (128) l‟aggiunta di en muta parzialmente il significato del sintagma: a differenza di (127) in cui il referente è noto, qui il riferimento va a un libro qualsiasi che però faccia parte della classe di quelli nuovi. A parlare a favore di questa tesi è anche la possibilità di avere più aggettivi determinati, tutti modificanti la stessa testa (cfr. § 3.7.2).

(127) Ta nova knjiga

Il libro nuovo

= L‟unico oggetto che è allo stesso tempo sia libro sia nuovo.

(128) Ena ta nova knjiga

un il nuovo libro

= Un libro qualsiasi che faccia parte della classe di quelli nuovi.

Da questi due esempi possiamo inoltre dedurre che la combinazione di ta con un Ap rientra nella classe degli aggettivi intersettivi, dato che in (125) e in (126) l‟interpretazione intersettiva va bene: il referente deve essere sia libro sia nuovo.

Gli esempi appena discussi provano che un SA contenente ta limita i possibili referenti della testa nominale in base alla caratteristica descritta dall‟aggettivo. Pertanto consideriamo la combinazione [ta + aggettivo] come una frase relativa e la testa del SA un Ap con valore restrittivo. Un modificatore restrittivo non può modificare un nome determinato di per sé, quindi ci baseremo

137 su questo dato per spiegare come mai ta non è combinabile con quegli aggettivi che hanno solamente la forma determinata (basandoci sulla terminologia di Toporišič). Se questi sono già individuati non hanno bisogno di ulteriori restrizioni, che risulterebbero superflue.

Ta è combinabile solamente con gli aggettivi qualitativi, che consentono

la forma lunga e breve, più precisamente con alcuni aggettivi che usati nella forma lunga. Non si combina mai con la forma breve degli aggettivi e conseguentemente non lo troviamo mai in posizione predicativa (128).

Schema 3: Combinabilità di ta con gli aggettivi

DENOMINAZIONE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE - FORMA

COMBINABILITÀ CON TA

1. qualitativi lunga sì (in parte)

breve no

2. di classificazione o tipo

una forma no

3. possessivi una forma no

Parlando dell‟interpretazione restrittiva, e della natura della frase relativa, ci riferiremo nuovamente all‟analisi della modificazione aggettivale nota soprattutto grazie ai lavori di Kayne (1994) secondo il quale ogni aggettivo prenominale non è altro che un comune aggettivo predicativo all‟interno di una relativa che, per qualche ragione, rimane inespressa.

Tutte le peculiarità riguardo all‟uso di ta diventano facilmente spiegabili assumendo l‟ipotesi che in tutti i casi di [ta + SA] in posizione prenominale in realtà ci si trovi di fronte a una frase relativa ridotta (cfr. Marušič e Ţaucer 2005). Se quindi ogni aggettivo prenominale è un Ap all‟interno di una dipendente relativa che non viene pronunciata/verbalizzata, la dipendente è nella forma di una costruzione predicativa (CP) congiunta a una proiezione funzionale (Cinque 2005).

138 All‟interno della CP ta ha la posizione di determinante di un DP e predicato di una frase relativa ridotta. La struttura dell‟intero SN incluso ta è rappresentata in (129).

(129) DP FP CP NP „che‟ DP N obleka ta DP‟ PRED SA (je) lepa

In base a questa struttura (Marušič e Ţaucer 2007) anche gli esempi con

en non presentano più problemi in quanto ogni [ta + aggettivo] proviene dalla

rispettiva subordinata relativa, e se questa è indipendente dalla proiezione del DP possiamo spiegare anche la cooccorrenza in SN sia determinati che indeterminati (ena ta nova obleka „un vestito nuovo‟). In tale modo possiamo giustificare anche la combinazione del pronome dimostrativo con ta (tega ta lepega avta „di questa macchina bella‟) e pure la possibile ripetizione con diversi aggettivi, tutti modificatori dello stesso nome (ta nov ta rdeč avto „la macchina rossa nuova‟).

Nel documento La nascita degli articoli nello sloveno (pagine 141-146)