• Non ci sono risultati.

Ta in prima posizione all‟interno di SA

Nel documento La nascita degli articoli nello sloveno (pagine 60-67)

Stabilito che l‟articolo si lega all‟aggettivo, resta però ancora da specificare a quali forme e tipi di aggettivi in particolare, e quando invece il suo uso risulterebbe sbagliato. Con gli aggettivi qualificativi42 può essere usato al grado positivo, comparativo o superlativo, come documentato rispettivamente dagli esempi (23), (24) e (25)43. Pur in presenza di una maggiore frequenza al grado superlativo che non al positivo o comparativo, l‟articolo non è obbligatorio in nessuno dei tre casi.

(23) Kva gleda tá ta velka bakica

cosa guarda questo:NOM.SG.F. ta:ART. grande:NOM.SG.F nonna:DIM.NOM.SG.F

s špegli? (Welsh 2005: 172)

con occhiali:STRUM.

„Che cosa ha da guardare questa grande nonnina con gli occhiali?‟

(24) Ta starejša mačketina se dere. (Welsh 2005: 230)

ta:ART. vecchio:COM.NOM.SG.F persona:NOM.SG.F si:RIFL urla

„Il tipo più vecchio sta urlando.‟

42

Nella grammatica dello sloveno è definito aggettivo soltanto quello che in italiano è classificato come aggettivo qualificativo. Gli aggettivi determinativi, invece, ad eccezione dei numerali, sono considerati pronomi. I pronomi sloveni si dividono in personali, possessivi, dimostrativi, interrogativi, relativi e indefiniti.

43

Il comparativo si forma con un suffisso, il superlativo aggiungendo il prefisso naj- alla forma del comparativo.

53

(25) Jest bi bil tvoj ta najbolš

io AUS.COND. stato tuo:POSS.NOM.2°P.SG ta:ART. migliore:SUP.NOM.M.SG

frend! (Welsh 2005: 163)

amico:NOM.M.SG

„Io sarei il tuo migliore amico?‟

La gradazione degli aggettivi in sloveno, come in italiano, dispone di tre gradi. Nella Tabella 3 viene presentata la gradazione nella lingua standard e nel registro familiare.

Tabella 3: Gradazione degli aggettivi nella lingua standard e colloquiale

SLOVENO STANDARD SLOVENO COLLOQUIALE ITALIANO STANDARD GRADO

POSITIVO mlada ta mlada giovane

GRADO

COMPARATIVO mlajša ta mlajša più giovane

GRADO

SUPERLATIVO najmlajša ta najmlajša la più giovane

Come particolarità bisogna a questo punto menzionare un esempio sentito in televisione da una signora appartenente alla zona della Bassa Carniola, che, parlando delle proprie sorelle, ha usato come forma superlativa la costruzione

nartamlajša „la più giovane‟, composta dal prefisso nar- (colloquiale per naj- „la

più‟) + ta + aggettivo al grado positivo. Questo è un caso in cui ta si piazza in seconda posizione, seguendo il prefisso naj il che potrebbe suggerire un ritorno alle regolarità che valgono per i clitici slavi in generale (per una trattazione dettagliata si veda § 3.2).

54 Inoltre l‟articolo può occorrere con i numerali, in particolare con numerali ordinali come in (26) e meno frequentemente con numerali cardinali come in (27):

(26) Zgleda, da se ta dva tipa

sembra che si:RIFL. ta:ART. due:NOM.DU.M. ragazzo:NOM.DU.M.

nekaj zajebavata. (Welsh 2005: 125)

qualcosa scherzano

„Sembra che questi/i due ragazzi stiano scherzando.‟

(27) Ta tretja je ena huda bjonda.(Welsh 2005: 98)

ta:ART. terzo:NOM.F.SG è una:ART.NOM.F.SG forte:NOM.F.SG bionda:NOM.F.SG

„La terza è una bionda mozzafiato.‟

In base alla frequenza è possibile asserire che con i numerali ordinali l‟uso dell‟articolo è quasi obbligatorio: malgrado ci siano oscillazioni, esso è usato nella maggior parte dei casi; con i numerali cardinali invece è meno frequente, e anche se la combinazione è del tutto accettabile non esiste una ragione plausibile che ne giustifichi l‟uso in alcuni casi e l‟assenza in altri.

Nonostante sia stato detto che l‟articolo si lega solamente al SA, esistono casi, sia pur eccezionali, in cui può ricorrere davanti ad avverbi o nomi. Apparentemente l‟articolo si può persino legare ad avverbi superlativi, i quali tuttavia risultano presumibilmente formazioni derivanti da aggettivi, e nei quali ta sembra legarsi alla radice di origine aggettivale (cfr. Marušič / Ţaucer 2006: 191), come mostra la struttura esplicitata in (28). Lo stesso vale per aggettivi sostantivati derivati con aggiunta di un morfema derivazionale: in (29) -čki è un tipico morfema derivazionale deaggettivale con valore diminutivo:

(28) [[ta prv-]-ič] (Marušič / Ţaucer 2006: 191)

55

(29) [[ta mal-]-čki] [[i piccol-]-ini]

Anche se ta in funzione di articolo in seguito alla perdita dell‟accento sembra quasi „fondersi‟ con l‟aggettivo che segue, sarebbe sbagliato considerarlo solo un prefisso; tra l‟articolo e l‟aggettivo, infatti, possono occorrere altri elementi (cfr. Orešnik 1994). Nell‟esempio (30) tra l‟articolo e l‟aggettivo è interposto un avverbio:

(30) ta frišn pofarban bicikl (Orešnik 1994)

ta:ART. fresco:AVV. pitturato:NOM.M.SG. bicicletta:NOM.M.SG.

„la bicicletta pitturata di fresco‟

L‟esempio (30) mostra che a livello sintattico ta si aggiunge alla testa del SA e non all‟aggettivo in maniera lineare. Se la testa viene modificata da un avverbio, allora si aggiunge linearmente all‟avverbio.

Se, da un lato, l‟uso con gli elementi sopra nominati non è obbligatorio, dall‟altro ci sono posizioni in cui l‟uso dell‟articolo sarebbe addirittura proibito: si tratta della tendenza a eliminare ta davanti ad aggettivi che già esprimono determinatezza. È questo il caso di aggettivi possessivi denominali, documentato dall‟esempio (31). Si tratta comunque di una restrizione parziale; come abbiamo già visto, ta articolo si combina con numerali ordinali e superlativi, anche questi per loro stessa natura definiti.

(31) očetov avto

ta:ART. di papà:NOM.M.SG. macchina:NOM.M.SG.

„la macchina di papà‟

In una costruzione di focalizzazione d‟informazione, tale formula risulterebbe accettabile. Possiamo ottenere la focalizzazione in modi diversi, e uno

56 di questi è anche usando la prosodia, cioè ponendo l‟accento sulla parola che vogliamo focalizzare. In tale caso si tratterebbe ovviamente dell‟uso di tá

dimostrativo. L‟esempio (31) si dovrebbe quindi interpretare in questo modo e la

macchina sarebbe da intendere come se fosse messa in opposizione con un‟altra

macchina appartenente al padre (nel senso di „questa macchina di papà e non un/l‟altra‟). Similmente, in sloveno è accettabile anche l‟esempio (32), nel caso in cui tá abbia funzione di dimostrativo („quel lavoratore notturno‟), ma può anche,

in alcuni casi, essere espressione di una connotazione negativa. Il significato del sintagma sarebbe così di critica e indignazione, nel senso di „questo maleducato del lavoratore notturno!‟. Quindi l‟unico modo di interpretare gli esempi (31) e (32) è con tá in funzione di dimostrativo.

(32) tá nočni delavc

ta:ART. notturno:NOM.M.SG. lavoratore:NOM.M.SG.

„il lavoratore notturno‟

Altri esempi con aggettivi della stessa natura di nočni sarebbero slovenski

drţavljan „il cittadino sloveno‟ che esprime cittadinanza o origine, lesena miza „il

tavolo di legno‟ che esprime materia e nočna izmena „il turno notturno‟. In tutti e tre i casi elencati in italiano siamo in presenza di un particolare gruppo di AQ, gli aggettivi relazionali.

A questo punto dedicheremo un paragrafo agli aggettivi di relazione per poter capire meglio la loro natura e di conseguenza la ragione dell‟incompatibilità con ta. Sarà utile esaminare attentamente tali strutture anche per trovare similitudini con altri aggettivi incompatibili con ta e ricavare delle generalizzazioni.

Nella tradizione della grammatica generativa i relazionali sono indicati con il termine „pseudo-aggettivi‟. (Ramaglia 2007). Essi si caratterizzano per essere aggettivi denominali, cioè derivati da nomi, e rappresentano un gruppo

57 particolare all‟interno degli AQ. A differenza degli altri AQ istituiscono una relazione con il sostantivo cui si riferiscono e, piuttosto che qualità o proprietà, denotano “entità definite dai nomi a cui tali aggettivi sono morfologicamente connessi” (Ramaglia 2005: 36). Tra le caratteristiche che accomunano questo gruppo e lo rendono diverso dagli altri AQ possiamo elencare (Grossmann 1999):

a) l‟impossibilità di avere funzione predicativa (*ta delavec je

nočni „questo lavoratore è notturno);

b) in strutture premodificanti coordinate non sono coordinabili con gli altri AQ ma solamente con relazionali (konstitucionalne in

administrativne reforme „riforme costituzionali e amministrative‟;

*konsitucionalne in hitre reforme „riforme costituzionali e rapide‟);

c) non sono separabili dalla testa del sintagma interponendo un altro modificatore (teţka nacionalna situacija „difficile situazione nazionale; * nacionalna teţka situacija „situazione difficile nazionale‟ ma

evropska univerzitetna politika „la politica europea universitaria‟ e univerzitetna evropska politika „la politica universitaria europea‟), espresso

in Cinque (2007) con posizione più bassa nella linearizzazione dei SA in strutture premodificanti nel DP;

d) non sono graduabili (*bolj/zelo ţelezniški urnik 'un orario più/molto ferroviario');

e) non entrano in relazione di antonimia con altri aggettivi, bensì di incompatibilità (slovenska / hrvaška / italijanska nacionalnost 'nazionalità slovena / croata / italiana').

I relazionali hanno la funzione di mettere in relazione due domini di entità: quello relativo alla denotazione del nome e quello definito dall‟aggettivo stesso (cfr. Alexiadou, Haegeman e Stavrou 2007). Così l‟aggettivo relazionale insieme al nome serve a individuare il referente di cui si parla. Possiamo quindi concludere che si tratta di una tipologia di aggettivi intrinsecamente restrittivi. Per

58 questo motivo essi non possono svolgere la funzione predicativa né occorrere come modificatore appositivo.

Da ciò potremmo trarre la conclusione che i relazionali mantengono una relazione stabile con il nome da cui derivano, e pertanto ne conservano alcune caratteristiche. Hanno una posizione più vicina al nome e per questi motivi non possono combinarsi a ta che dà un‟interpretazione restrittiva all‟aggettivo (su questo punto si ritornerà nuovamente nel § 3).

Da quanto riportato si delinea un uso di ta limitato esclusivamente all‟occorrenza con aggettivi attributivi in SN. Tuttavia, sembra esservi un caso in cui ta articolo può trovarsi davanti a un SN senza modificatore: si tratta dell‟occorrenza di ta con aggettivi sostantivati (es. (33) a., b. e c.), quando l‟uso di

ta articolo è obbligatorio. In tali sintagmi non è stata riscontrata alcuna assenza di ta.

(33) a.ta mal

ta:ART. piccolo:NOM.M.SG.

„il piccolo‟

b.ta stari

ta:ART. vecchio:NOM.M.PL.

„i vecchi‟

c.ta zadn

ta:ART. ultimo:NOM.M.SG

„l‟ultimo‟

Molto frequente, ma non obbligatoria, è l‟occorrenza di ta davanti a numerali sostantivati, come per esempio ta prvi „il primo‟.

Possiamo concludere questo paragrafo con delle generalizzazioni su ta in prima posizione del SA modificatore prenominale. È compatibile con tutti gli AQ

59 di tutti i gradi, con i numerali cardinali e ordinali e anche con avverbi deaggettivali. A volte può anche essere separato dall‟aggettivo-testa da un avverbio, il che suggerisce che non formi un tutt‟uno con l‟aggettivo. Non è compatibile con gli aggettivi possessivi denominali e con gli aggettivi di relazione che hanno in comune il fatto di essere derivati da nomi. Entrambi, infatti, mantengono una relazione stabile con il nome da cui derivano e corrispondono a un SP composto dalla preposizione „di‟ + il nome da cui derivano.

Nel documento La nascita degli articoli nello sloveno (pagine 60-67)