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Il Downhill: agli estremi del rapporto fra bici e montagna Percorrere ripide discese di montagna nel minor tempo possibile, a

bordo di mountain bike appositamente preparate per tale scopo: questo è il downhill, disciplina del mountain biking.

Il downhill è una disciplina giovane ed adrenalinica che negli ultimi anni sta prendendo sempre più campo nell’ambito degli sport estremi. Viene svolta principalmente su ripide strade di montagna, diverse per lunghezza e difficoltà. La prima gara di downhill avvenne nel 1976 in California (la già citata Repack Downhill)33.

Figura 1.8 Atleta professionista durante una competizione di downhill.

Le prime biciclette utilizzate a questo fine erano dotate di un impianto frenante azionabile invertendo la pedalata. Questo sport ebbe una

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NASCIVERA P.: dopo una collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università di Trento, entra nell’Amministrazione provinciale (staff programmazione Servizio Turismo PAT). Dal 1993 al 1998 è Direttore dell’Ufficio provinciale competente in materia di pista da sci e attività professionali del turismo. Successivamente, fino al 2010, svolge la funzione di Dirigente Servizio turismo della PAT. Attualmente è responsabile della Direzione Strategia e Programmazione in Trentino Marketing spa., tratto da “Montagna e bici”, Trento 20 maggio 2010.

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grande espansione durante gli anni Ottanta, sebbene le bici da corsa impiegate continuassero ad avere sospensioni rigide e nel complesso assai poco efficaci. Negli anni Novanta furono introdotti i freni a disco e le sospensioni, ponendo rimedio alle difficoltà che si riscontravano durante le gare. Sempre in quel torno di anni si svolse il primo mondiale di categoria e il downhill fu ammesso fra le discipline sportive mondiali, sancendo così la definitiva affermazione di questa specialità sportiva34.

In questa disciplina caratterizzata, i concorrenti devono indossare delle protezioni molto robuste e un casco integrale dello stesso tipo di quello usato durante una gara di motocross, per il semplice motivo che, durante queste gare, la velocità può raggiungere e superare gli 80 km orari.

La pista deve essere assolutamente in discesa e rigorosamente montana, ovvero con radici, alberi e sassi. Questa deve essere chiusa al passaggio di veicoli e persone che potrebbero compromettere la propria sicurezza e quella degli atleti. Per quanto riguarda la bicicletta, essa deve essere “full suspended”, ovvero dotata di sospensioni anteriori ed ammortizzatori posteriori; il manubrio deve essere più largo rispetto a quello di una normale mountain bike per garantire un maggiore controllo e stabilità del mezzo e i copertoni devono essere rigorosamente tacchettati, onde garantire una maggiore aderenza sul terreno e una maggiore tenuta in curva. Nelle competizioni di maggior livello, i pneumatici sono tacchettati sui lati e slick nel centro35, sacrificando le rade frenate per privilegiare la tenuta in curva. I freni sono sempre a disco, con olio idraulico e i pedali sono chiodati e più

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Il downhill è inserito nel calendario UCI (Unione Ciclistica Internazionale,

acronimo della denominazione francese Union Cycliste Internationale è

l'organizzazione mondiale che coordina l'attività agonistica internazionale del

ciclismo ed ha la sede ad Aigle in Svizzera) della coppa del mondo dal 1993. 35

I pneumatici Slick sono le gomme da competizione più conosciute caratterizzati dalla quasi totale assenza di battistrada. Il battistrada può essere completamente liscio (vedi pneumatici utilizzati in Formula 1) oppure caratterizzato da intagli, seppur minimi, come accade nei pneumatici utilizzati nei rally, in rete http://www.gommeblog.it/pneumatici/5068/gomme-slick/

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grandi rispetto a quelli di una normale bicicletta, permettendo così una maggiore aderenza del piede. Infine, i cerchioni sono molto grandi ed hanno un elevato numero di raggi, permettendo una migliore resistenza agli urti ed alle frenate.

Questa disciplina negli ultimi anni è stata metaforicamente presa d’assalto da una moltitudine di atleti ed appassionati che, per godere di questo sport, programmano la propria vacanza estiva in località montane. È proprio così che recentemente anche il Trentino è diventato la meta elettiva da parte di numerosissimi appassionati italiani e stranieri. Il marketing turistico ne ha preso atto come dimostrano le offerte reperibili sulla rete36.

Infatti anche qui è sempre più diffuso l’utilizzo delle biciclette da downhill, sia per la presenza di importanti manifestazioni sportive che lo riguardano (come la competizione mondiale in Val di Sole37) e sia per la crescente disponibilità di impianti di risalita attrezzati per il trasporto delle mountain bike. Il downhill è una pratica che, a differenza del tradizionale mountain biking, necessita di portare in quota il veicolo a due ruote e soprattutto di poter disporre di idonei tracciati per la discesa: in alcuni casi sentieri segnalati dal catasto provinciale curato dalla SAT38, in altri casi strade forestali, in altri casi ancora tratti di piste da sci o percorsi appositamente individuati in bike park.

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In trentino vi sono moltissime località che hanno già provveduto alla realizzazione di strutture idonee a favorire il cicloturismo. In particolare, nel sito internet www.visitttrentino.it si possono trovare moltissime offerte. 37

La Val di Sole si conferma alla grande sul massimo palcoscenico sportivo mondiale: dal 13 al 16 giugno 2013 gli spericolati funamboli delle ruote grasse ritornano infatti a Commezzadura per la prestigiosa World Cup, specialità:

downhill (DH); corsa a tempo mozzafiato su discese e pendii dotati di rampe

per i balzi spettacolari dei biker. Il tracciato della Val di Sole, conosciuto come “pit snake” (bocca dei serpenti) é ben collaudato da più di 10 anni e le competizioni più importanti sono state: 2 Campionati Italiani, 2 Campionati Europei Elite e 3 Campionati Europei Master, oltre ad altre prestigiose prove Internazionali, tra cui i Campionati Mondiali 2008 e le Coppe del Mondo 2010, 2011 e 2012.

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Sentiero: l’unica definizione giuridica di “sentiero” si trova nel Codice della Strada il quale, all’art 3 (Definizioni stradali e di traffico), comma primo, n.48, definisce: “sentiero (o mulattiera o tratturo), strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni e di animali”. Purtroppo non vi si

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Le competizioni di downhill sono gare ciclistiche svolte esclusivamente su tracciati in discesa. Al contrario di quanto si pensa, anche per queste biciclette si tende a ridurre il peso montando componenti più leggeri rispetto a quelli normali, per incrementare le prestazioni in gara. I pesi oscillano dai 16 ai 25 kg. Queste biciclette sono molto robuste perché devono resistere alle fortissime sollecitazioni dei salti e degli oggetti che si devono superare durante il tracciato. Nei siti per gli appassionati di questo sport si consiglia di imparare prima ad utilizzare la bici in discese facili e man mano aumentare di difficoltà dato che questo sport ha bisogno di molta tecnica e allo stesso tempo di una buona preparazione atletica. Generalmente non sono bici “pedalabili” e sono “inadatte” a percorrere anche brevi tratti su strade asfaltate e in pianura: sono bici utilizzate praticamente solo per “scendere” da rilievi montuosi o colline ed i pedali servono solo per rimanere stabili e per non perdere velocità in discesa. Ciò le rende scomodissime e inadeguate se impiegate per uso “comune” (come percorsi urbani, pedalate in campagna, percorre anche piccole salite, ecc…)39.

L’aumentata presenza di praticanti del downhill sulle chine delle nostre montagne comporta numerose problematiche, prima fra tutte la necessità di individuare idonei percorsi anche al fine di tutelare la sicurezza degli escursionisti, degli stessi ciclisti e dell’ambiente naturale, poiché l’usura dei sentieri dovuta al transito delle biciclette da downhill è molto più elevata rispetto alla traccia di una normale

fa seguire un’apposita disciplina e il termine utilizzato (“strada”) potrebbe indurre qualche interprete a estendere ai sentieri le norme del Codice in fatto di strade.

Dalla giurisprudenza emergono altre definizioni e il “sentiero” è individuato in quel tracciato che si forma naturalmente e gradualmente per effetto di calpestio continuo e prolungato (Cassazione, maggio 1996, n. 4265, in Mass., 1996) ad opera dell’uomo o degli animali, in un percorso privo di incertezze e ambiguità, visibile e permanente (Cassazione, 29 agosto 1998, n. 8633 in Mass., 1998; Cassazione, 21 maggio 1987, n. 4623 in Mass., 1987).

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BOMBARDA R., Consigliere Regionale del Trentino Alto Adige per i Verdi, in una lettera rivolta alla Giunta Provinciale di Trento di data 29 agosto 2011.

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34 mountain bike e dunque c’è maggiore bisogno di intervento manutentivo o di ripristino.

È per questo motivo che nelle aree turistico - montane si è sviluppata una possibile soluzione in grado di conciliare il turismo delle due ruote e la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Sono state create delle apposite aree dove i soggetti hanno la possibilità di praticare tale disciplina in sicurezza e libertà: i bike park.

1.4. L’area appositamente adibita per gli amanti delle due ruote: il