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Nei capitoli precedenti, si è esaminato ciò che studenti e insegnanti dicono della loro classe o scuola e ciò che gli scout e capi scout raccontano del loro gruppo scout o della loro comunità capi. Si è, successivamente approfondito il particolare aspetto del rapporto degli scout con la scuola. In questo capitolo, sono indicati i risultati del confronto tra i pareri degli insegnanti sulla scuola e dei capi scout sulla comunità capi. Viene, in seguito, esposta l’analisi delle differenze tra scout e studenti nel giudizio che hanno del loro contesto educativo di riferimento. Sulla base di questi dati, si approndisce l’esame delle caratteristiche dei due contesti che differenziano di più la percezione che studenti e scout hanno dei loro ambienti educativi.

7.1- Insegnanti e capi scout a confronto

Nonostante il numero di insegnanti a cui è stato somministrato il Questionario di Percezione del Contesto non sia rappresentativo, sono state confrontate, a titolo esplorativo, le loro medie alle scale ECPQ con quelle dei capi scout. I questionari ECPQ per insegnanti e capi scout contengono le stesse domande, adattate all’età adulta, di quelle destinate agli adolescenti. Nel caso degli insegnanti, gli item sono rivolti al contesto scuola, hanno dunque risposto a domande sulla loro percezione del rapporto con il dirigente e gli altri insegnanti e del clima di lavoro. I capi scout hanno risposto a domande indirizzate a valutare la loro percezione della comunità dei capi.

Tra le risposte degli insegnanti e quelle dei capi scout, le differenze risultano significative solo per le scale di Senso di appartenenza e di Orientamento alle persone (tab. 71). I capi scout rendono conto di un senso di appartenenza alla comunità capi di molto superiore al senso di appartenenza degli insegnanti al gruppo insegnanti della scuola. Inoltre, i capi scout percepiscono, più degli insegnanti, che l’attenzione dei loro superiori (responsabili di comunità capi) è focalizzata più sulle persone che sui risultati che ottengono. Tab. 71- Medie, deviazioni standard e significatività dell’ANOVA di insegnanti e capi scout alle scale ECPQ

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Scale ECPQ Insegnanti Capi scout F ANOVA

sig. Media Dev. std. Media Dev. std.

Appartenenza 3,29 0,81 4,10 1,01 16,41 0,00 Orientamento alle p. 3,70 0,62 4,05 0,87 4,43 0,04

La descrizione del contesto da parte degli educatori dei due gruppi esaminati va letta con cautela, tenendo conto di alcune delle differenze che distinguono le loro condizioni. Nello scoutismo, l’impostazione del lavoro della Comunità Capi richiede ai capi scout una vera collegialità, basata sulla copresenza e sulla organizzazione comune di attività, supportata dalla delega di responsabilità educative e gestionali a ciascun capo scout e agli stessi ragazzi.

Nella scuola, non si percepisce collegialità, anche se è un errore considerarne la mancanza come responsabilità degli insegnanti. Sembra, infatti, piuttosto effetto di un modello organizzativo che non consente copresenza, attività comuni e collaborazione. Agli insegnanti è richiesto inoltre un carico di adempimenti burocratici, conditi da richieste di personalizzazione dell’insegnamento che, nelle condizioni date, è di fatto impossibile da gestire e che, in qualche misura, allontana dalla percezione di una responsabilità educativa condivisa.

7.2- Differenze tra studenti e scout nella loro percezione del contesto

L’analisi della percezione del contesto classe da parte degli studenti, rispetto a quella del reparto scout da parte degli scout, conferma l’ipotesi di una differenza sostanziale tra i due contesti educativi. In tutte le scale considerate dal ECPQ, gli scout ottengono punteggi medi significativamente più alti di quelli degli studenti (tab. 72 e Fig. 37).Considerate le differenze tra scuola e scoutismo nella modalità di adesione, ci si attendeva una descrizione più positiva da parte degli scout del loro contesto educativo. Tuttavia, è interessante sapere quali caratteristiche del contesto educativo differenzino di più l’esperienza di uno scout da quella di uno studente.

Più degli studenti, gli scout avvertono un rapporto di fiducia e stima reciproca con gli educatori, sentono di far parte di un gruppo dove le proposte sono accolte e in cui vengono presentate cose stimolanti e affidate responsabilità. Gli studenti hanno una percezione del contesto diversa, il lavoro è soprattutto individuale, le occasioni di attività che creano coesione e collaborazione sono limitate. La dinamica interattiva tra insegnanti e studenti è molto meno positiva di quella che unisce scout e capi scout. Secondo le ricerche di Pianta (1999), l’allievo si adatta meglio al contesto e si sente più competente quando è sostenuto dalle relazioni che si stabiliscono in tale contesto. Di conseguenza, il comportamento dell’allievo non può essere inteso al di fuori dell’analisi del tipo di relazione che intrattiene con l’insegnante (Biasi, 2011). La qualità di questa relazione è, secondo Molinari e Speltini (1993), di particolare importanza in quanto “influisce positivamente non solo sugli esiti in termini di apprendimento, ma anche su una serie di altri aspetti, come la motivazione allo studio, la partecipazione attiva alle lezioni, lo sviluppo di una comunicazione aperta e costruttiva con i docenti stessi” (p. 262). La classe è percepita come un contesto meno “giusto” di quello scout. Questo risultato è confermato dai dati di una ricerca del 2010, in cui il 70% dei 400 adolescenti intervistati dice non essere trattato con uguaglianza dagli insegnanti (Berti, Molinari & Speltini, 2010). Un recente rassegna di Wubbels e Brekelman (2005) evidenzia il rilevante impatto che ha il sentirsi trattato in modo giusto in classe. La percezione di un’insufficiente giustizia nelle interazioni tende a generare negli studenti comportamenti di ostilità e rifiuto nei confronti dell’insegnante, una resistenza alle proposte fatte in classe (Paulsel, Chory-Assad, 2005) e si associa a una valutazione negativa dell’insegnante (Tata, 1999). Nel caso opposto, quando gli insegnanti sono considerati giusti, vengono anche valutati competenti e degni di fiducia (Chory, 2007).

Tab. 72- Confronto medie degli studenti e scout alle scale ECPQ

Scale ECPQ Studenti Scout F ANOVA

sig. Media Dev. std. Media Dev. std.

87 Orizzontalità 2,85 0,86 3,96 0,59 316,58 0,00 Riconoscimento 2,76 0,93 4,26 0,60 493,43 0,00 Appartenenza 2,82 1,03 4,16 0,69 323,97 0,00 Piacevolezza 3,40 0,86 4,31 0,54 215,86 0,00 Imparzialità 3,64 0,81 4,40 0,62 152,34 0,00 Orientamento alle p. 3,22 0,70 4,22 0,56 354,79 0,00

Fig. 37 Confronto medie degli scout e studenti alle scale ECPQ

Nella tabella 73, sono state elencate le affermazioni, relative al contesto educativo, che distinguono in modo più evidente le risposte degli studenti e da quelle degli scout. Le differenze più rilevanti riguardano la percezione di coesione del gruppo, di stima e fiducia tra educatori e ragazzi, la possibilità di fare e ricevere proposte nuove e stimolanti e assumersi responsabilità.

Tab. 73- Item con maggiori differenze tra scout e studenti nella percezione del contesto

Item ECPQ Studenti Scout

F ANOVA sig.

Nella mia classe, Media Dev. std. Media Dev. std.

gli insegnanti ci incoraggiano a lavorare in

gruppo 2,67 1,25 4,53 0,65 451,99 0,00

gli insegnanti sono orgogliosi di noi. 2,54 1,19 4,13 0,80 344,83 0,00 gli insegnanti si fidano di noi. 2,67 1,14 4,26 0,86 367,27 0,00

ci fidiamo degli insegnanti. 2,94 1,22 4,47 0,81 302,50 0,00

le nostre proposte di attività vengono accolte. 2,61 1,11 4,14 0,82 352,05 0,00 ci vengono spesso proposte cose nuove e

inaspettate. 2,31 1,05 3,77 0,94 337,07 0,00

sentiamo di far parte di un gruppo. 3,13 1,42 4,59 0,68 222,33 0,00 ci vengono affidate responsabilità. 3,08 1,21 4,53 0,66 290,20 0,00 tutti vengono ascoltati allo stesso modo. 3,00 1,38 4,33 0,96 179,15 0,00 viviamo le attività come un impegno comune. 2,66 1,14 3,94 0,98 222,13 0,00 siamo orgogliosi dei nostri insegnanti. 2,90 1,20 4,17 0,87 211,92 0,00 le regole sono condivise da tutti. 2,67 1,27 3,94 0,99 185,87 0,00

Abbiamo visto che le differenze nell’organizzazione dei due ambienti educativi non sono effetti collaterali ma rispondono, nel caso dello scoutismo, a un progetto educativo ben definito e nel caso della

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scuola ad un progetto implicito, spesso in dissonanza con le molteplici indicazioni ministeriali e con le indicazioni pedagogiche, ma dotato di una sua logica e di persistenza. La percezione dei ragazzi conferma questa differenza di impianto tra i due contesti. A questo proposito, è importante precisare che i modelli organizzativi e le relazioni che si instaurano in seno alla classe e a un gruppo scout sono sensibilmente diversi. Ad esempio, nello scoutismo la valutazione del lavoro è generalmente collettiva e l’attività può durare più giorni di seguito, mentre a scuola la valutazione è individuale e le eventuali ore di lavoro di gruppo sono disseminate nel tempo. Abbiamo potuto verificare che, persino quando gli studenti e gli scout affermano entrambi di svolgere attività di gruppo, queste non hanno le stesse caratteristiche. Sarà in seguito analizzato in che misura queste differenze contribuiscono allo sviluppo morale e alla formazione di atteggiamenti e capacità di leadership e quali specifici aspetti del contesto educativo hanno un maggiore impatto su di essi.