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E’ possibile decifrare la bolletta della luce?

2.2 Il settore dell’illuminazione pubblica

2.2.3 E’ possibile decifrare la bolletta della luce?

L’Energia è “cara”, ce ne accorgiamo ogni volta che dobbiamo pagare la bolletta “della luce”. Dopo l’accusa di scarsa chiarezza sui costi delle fonti rinnovabili che graverebbero sulla bolletta, rivolta dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini, l’Autorità per l’Energia e il Gas (AEEG) ha deciso di mettere in chiaro tutte le singole voci di spesa, fornendo le informazioni necessarie ad una lettura semplice della bolletta.

L’AEEG, con scadenza trimestrale pubblica sul suo sito i prezzi delle condizioni economiche dell’energia elettrica e del gas, da applicare alle bollette per il così detto “mercato di maggior tutela”.

Dal 1° luglio 2007, infatti, tutti i clienti possono liberamente scegliere da quale fornitore, e a quali condizioni, comprare l'elettricità. Nel caso in cui l’energia sia acquistata sul “mercato libero”, i fornitori possono offrire energia a condizioni economiche e contrattuali diverse da quelle di fissate dall’AEEG e quindi in modo concorrenziale. Le famiglie e le piccole imprese che decidono di non aderire a offerte del “mercato libero” rimangono invece soggetti al regime di “maggior tutela”.

Quindi, nel caso in cui il consumatore abbia negoziato il fornitore le condizioni di acquisto dell’energia, concludendo un contratto, la bolletta riporterà la dicitura “mercato libero”. Diversamente, la bolletta riporterà in apertura del documento la dicitura “servizio di maggior tutela”.

http://www.autorita.energia.it/it/dati/condec.htm

Il prezzo dell’energia fissato dall’AEEG va a influenzare anche le offerte di vendita proposte sul mercato libero. Fermo restando che il costo del petrolio rimane un elemento decisivo, sussiste tutta una serie di costi aggiuntivi che fanno lievitare l’ammontare in modo consistente.

Se accendiamo la luce che cosa paghiamo?

Con la bolletta elettrica, famiglie e piccoli consumatori pagano sostanzialmente per quattro principali voci di spesa, indicate nella bolletta nel riepilogo dei corrispettivi:

- servizi di vendita, ovvero al prezzo dell’energia elettrica “consegnata” al cliente finale che, III trimestre 2012, rappresenta il 56,8% circa della spesa totale per la bolletta;

distribuzione e misura dell’energia elettrica, pari al 29,9% della spesa totale, ripartiti in oneri generali di sistema, previsti per legge, per 16,5% e i costi di rete e misura per il 13,4%;

- imposte, pari al 13,3% del totale.

Il consumatore, quando procede al confronto tra i diversi operatori del mercato liberalizzato, deve prendere in considerazione il PE cioè il prezzo dell’energia fissato dall’AEEG (solo per la maggior tutela), in quanto le altre componenti rimangono invariate o per scelta del fornitore o, in larga maggioranza, perché non possono essere modificate, essendo per legge fissate da previsioni normative o dall’AEEG.

http://www.autorita.energia.it/it/consumatori/consumatori_ele.htm

La componente energia è quella più importante, in quanto và a coprire i costi di approvvigionamento dell’energia elettrica.

ATTENZIONE: quando i fornitori ci offrono sconti, si riferiscono solo a questa componente. Questo costo influisce per circa il 60% sull’intera bolletta della luce.

*Composizione in percentuale del prezzo dell’energia elettrica per un consumatore domestico tipo (famiglia con 3kW di potenza impegnata e 2.700 kW di consumo annuo)

Vediamo queste voci della bolletta in dettaglio:

Servizi di vendita

Per Servizi di vendita si intendono le diverse attività poste in essere dal fornitore per acquistare e rivendere l’energia elettrica al cliente finale; tra i corrispettivi fatturati al cliente per tali servizi rientrano anche eventuali oneri di perequazione aggiuntivi.

Nella bolletta gli importi da pagare per questi servizi sono suddivisi in Quota fissa (indipendente dal consumo) e Quota energia (legata al consumo).

Servizi di rete

Per Servizi di rete s’intendono le attività che consentono ai fornitori (sia che operino sul mercato libero sia che forniscano il Servizio di Maggior Tutela) di trasportare l’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali e di distribuzione locali fino al contatore, per consegnarla ai clienti. Nella bolletta, gli importi pagati per tali attività sono suddivisi in Quota fissa, Quota energia e Quota potenza (proporzionata alla potenza che il contratto mette a disposizione del consumatore, come sarà spiegato più oltre) e vanno a coprire i costi per i servizi di Trasporto, Distribuzione e Misura, e di Oneri generali.

Gli Oneri Generali di sistema elettrico meritano alcune specificazioni, attesa l’incidenza sul costo finale della bolletta. Tra gli oneri generali di sistema rientrano alcune componenti previste per legge, il cui gettito è destinato a particolari finalità come la promozione e produzione di energia da fonti rinnovabili mediante un sistema di incentivi coperta da proventi

caricati sulla componente A3, oltre a coprire anche i costi di funzionamento del GSE.

L’AEEG entrando ancor più nel dettaglio, mostra tutte le componenti per quest’ultima voce che a fine mese risulterebbe così suddivisa:

- incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (componente A3, pari a circa il 92,6% degli oneri di sistema), pari ad una spesa di 77,5 euro anno, prendendo come riferimento il consumatore tipo*. Di questi, 67,3 euro (il 86,8%) sono attribuibili alle fonti rinnovabili e per 10,2 euro (il 13,2%) alle assimilate (impianti CIP6);

- regimi tariffari speciali per la società Ferrovie dello Stato(componente A4, pari a circa l’1,37% degli oneri di sistema), pari ad una spesa di 1,15 euro/anno;

- oneri per la messa in sicurezza del nucleare e compensazioni territoriali (componente A2 e MCT, pari a circa il 2,16% degli oneri di sistema), pari ad una spesa di 1,81 euro/anno;

- compensazioni per le imprese elettriche minori (componente UC4, pari al 1,03% degli oneri di sistema), pari ad una spesa di 0,86 euro/anno;

- sostegno alla ricerca di sistema (componente A5 pari a circa lo 0,38% degli oneri di sistema), pari ad una spesa di 0,32 euro/anno; - copertura del bonus elettrico (componente As, a pari allo 0,23%

degli oneri di sistema), con una spesa pari a 0,19 euro/anno;

- promozione dell’efficienza energetica (componente UC7 pari al

2,29% degli oneri di sistema), con una spesa pari a 1,92 euro/anno.

(Fonte AEEG e sito Rinnovabili)

Imposte sull’energia elettrica

Le imposte sulla fornitura di energia elettrica sono: imposta erariale di consumo (accisa) e addizionale comunale/provinciale. Entrambe sono applicate alla quantità di energia consumata e prevedono, per i clienti con "uso domestico", un sistema di agevolazione per la fornitura nell’abitazione di residenza anagrafica, che ne riduce l'importo in caso di bassi consumi;

Imposta sul valore aggiunto (IVA). E’ applicata sul costo complessivo del servizio e, in questo momento, l'aliquota applicata alla fornitura di energia per i clienti con "uso domestico" è pari al 10%;

Dal 1/1/2012 i due decreti del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 30/12/2011 (pubblicati sulla GU n. 304 del 31/12/2011) hanno soppresso le addizionali comunali e provinciali nelle regioni a statuto ordinario. L'aliquota dell'imposta erariale è stata di conseguenza ricalcolata per mantenere la parità di gettito dalle accise.

Le addizionali comunali e provinciali anche per le regioni a statuto speciale e per le province autonome sono state soppresse a decorrere dal 1° aprile 2012 dal Decreto Legge 2/3/2012, n. 16.

Il comma 10 dell’art. 4 di tale decreto ha stabilito che il minor gettito per gli enti locali venga reintegrato dalle rispettive regioni a statuto speciale e province autonome di Trento e di Bolzano, con le risorse recuperate per effetto del minor concorso delle stesse alla finanza pubblica disposto dal comma 11.

La quantificazione delle imposte sopra indicate è così articolata:

ACCISA – Imposta erariale

C€/kWh USI DOMESTICI

Forniture per abitazione di residenza anagrafica ("prima casa") • Forniture fino a 3 kW*

- Consumi fino a 150 kWh/mese 0

- Consumi oltre 150 kWh/mese 2,27

• Forniture oltre 3 kW 2,27

Forniture per non residenti ("seconde case") 2,27

ILLUMINAZIONE PUBBLICA

• Forniture con qualsiasi livello di consumo 1,21

ALTRI USI

Forniture fino a 1.200.000 kWh/mese 1,21

- Consumi fino a 200.000 kWh/mese 1,21

- Consumi oltre 200.000 kWh/mese 1,21

Forniture oltre 1.200.000 kWh/mese

- Consumi fino a 200.000 kWh/mese 0

- Consumi oltre 200.000 kWh/mese 0

IVA

USI DOMESTICI e assimilati

- Servizi condominiali (edifici residenziali) 10%

ILLUMINAZIONE PUBBLICA 21%

ALTRI USI

- Per uso di imprese estrattive, agricole e manifatturiere comprese le poligrafie, editoriali e simili, funzionamento degli impianti irrigui e di sollevamento e scolo delle acque da parte di Consorzi di bonifica e Consorzi di irrigazione

10%

Altre attività 21%

* In caso di forniture con potenza impegnata fino a 1,5 kW: se si consuma

fino a 150 kWh/mese, le imposte non sono applicate. Se invece si consuma di più, i kWh esenti da imposte vengono gradualmente ridotti. In caso di forniture con potenza impegnata oltre 1,5 kW e fino a 3 kW: se si consuma fino a 220 kWh/mese le imposte non vengono applicate ai primi 150 kWh. Se si consuma di più, i kWh esenti da imposte, saranno gradualmente ridotti.

Per iniziare a comprendere in dettaglio la “nostra bolletta elettrica” dobbiamo poi prendere confidenza con le unità di misura dell’elettricità.

Le unità di misura che troveremo in bolletta sono:

kW (chilowatt)

E’ l’unità di misura della potenza. Nella bolletta la potenza impegnata e la potenza disponibile sono espresse in kW.

- kWh (chilowattora)

E’ l'unità di misura dell’energia elettrica; rappresenta l’energia assorbita in 1 ora da un apparecchio avente la potenza di 1 kW. Nella bolletta i consumi di energia elettrica sono espressi in kWh.

- kvarh

E’ l’unità di misura dell’energia reattiva (per le utenze trifase). Altre voci nella bolletta

Oltre ai quattro principali importi della bolletta, il costo finale può variare per effetto di ulteriori parametri.

La Potenza

La tariffa applicata ai consumatori che non accedono al Mercato Libero – e restano nel regime di ‘maggior tutela’ - è uguale su tutto il territorio nazionale, ma può variare a seconda della potenza richiesta. La “potenza” si divide in Potenza Contrattuale (o impegnata) e in Potenza Disponibile: la prima è quella stabilita dal contratto, mentre la seconda rappresenta il massimo utilizzabile dall’utente, superata la quale si potrà verificare il distacco da parte del contatore.

Fasce orarie

L'energia elettrica, poi, ha un costo diverso secondo il momento in cui la si produce: generalmente, durante il giorno, quando la domanda di elettricità è maggiore, costa di più; la sera, la notte e durante i giorni festivi può

avere invece un costo più basso.

Il prezzo dell’energia acquistata dal consumatore può rispecchiare coerentemente gli effettivi costi di approvvigionamento, con un prezzo diverso nelle diverse fasce orarie, nel caso in cui il consumatore acceda alla Tariffa Bioraria.

Tutti i contatori elettronici installati sono programmati per rilevare i consumi del cliente distinguendo la fascia oraria in cui questi avvengono (F1, F2, F3). Le fasce sono state definite dall’Autorità per l’energia:

Fascia F1 (ore di punta) Dal lunedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle ore 19.00, escluse le festività nazionali.

Fascia F2 (ore intermedie) Dal lunedì al venerdì: dalle ore 7.00 alle ore 8.00 e dalle ore 19.00 alle ore 23.00, escluse le festività nazionali. Il sabato: dalle ore 7.00 alle ore 23.00, escluse le festività nazionali.

Fascia F3 (ore fuori punta) Dal lunedì al sabato: dalle ore 00.00 alle ore 7.00 e dalle ore 23.00 dalle ore 24.00. La domenica e festivi: tutte le ore della giornata.

Fascia F2+F3 (o F23) Dalle 19.00 alle 8.00 di tutti i giorni feriali, tutti i sabati, domeniche e giorni festivi. Questa fascia oraria comprende cioè tutte le ore incluse nelle due fasce F2 e F3.

La Tariffa Bioraria comporta una tariffa differenziata nel costo del kWh, a seconda che il prelievo sia effettuato in ora di punta, dalle 8.00 alle 19.00, o nelle ore successive comprensive del sabato, domeniche e festività nazionali.

L’alternativa alla tariffa bioraria è la mono-oraria, che prevede una tariffa unica indipendentemente dall’ora di prelievo.

Importante: dal 1° luglio 2010 in virtù di una delibera dell’AEEG, tutti i clienti in ‘maggior tutela’, inclusi quelli di ENEL Servizio Elettrico, sono passati automaticamente in bioraria.

La bolletta a tal proposito fornisce un’indicazione utile, rilevabile nel riquadro dei consumi: il rapporto in percentuale fra quanto si consuma in ora di punta rispetto al totale. Perché la tariffa bioraria sia conveniente, rispetto alla mono-oraria, occorre che i consumi in fascia di punta siano inferiori al 33,33%.

La bolletta specifica poi se viene applicata la Tariffa D2 (che identifica un contratto residenziale con potenza disponibile pari a 3,3 kW, ossia 3,0 kW nominali) o la Tariffa D3 (nel caso in cui il contratto riguardi una potenza disponibile a partire da 5 kW, 4,5 kW nominali).

deve notare, infatti, che la produzione da fotovoltaico è concentrata nelle ore diurne e ha costi molto bassi, una volta che l’impianto è stato realizzato. La maggiore disponibilità di energia fotovoltaica ha quindi determinato un abbassamento del prezzo dell’energia durante il giorno, fenomeno al quale si è affiancato il forte aumento dei prezzi nelle ore preserali (17-21), ovvero nelle ore in cui cessa progressivamente la produzione fotovoltaica, distribuita su circa 400.000 impianti3.

Tali circostanze rendono la tariffa bioraria non più conveniente come lo era precedentemente e hanno spinto l’AEEG a studiare articolazioni tariffarie, nuove, in grado di riflettere più fedelmente l’effettivo andamento dei prezzi dell’energia elettrica.

Adesso cerchiamo di analizzare tutti i “codici segreti” della bolletta, che si presentano diversi e molteplici.

3 Memoria del 19.04.2012 per l’audizione dell’AEEG presso la 10a Commissione industria,

Dati contrattuali

Codice d'uso

Il Codice d'uso si suddivide in:

• BT/IP (Bassa Tensione/Illuminazione Pubblica); • BT/AU (Bassa Tensione/Altri Usi);

• MT/IP (Media Tensione/Illuminazione Pubblica); • MT/AU (Media Tensione/Altri Usi);

• AT/AA (Alta o Altissima Tensione). Codice Proposta

Codice composto di sei cifre, presente in basso a sinistra della bolletta nella Proposta di contratto, che l’utente sottoscrive alla presenza di un commerciale Utilità.

Data di attivazione della fornitura

E’ la data da cui decorre la fornitura alle condizioni previste dal contratto, ovvero la data, a partire dalla quale la fornitura di energia elettrica, in virtù dei contratti di dispacciamento e di trasporto, è in carico al fornitore che ha emesso la bolletta. Generalmente la data di attivazione non corrisponde alla data di firma del contratto, ma a quella di primo avvio della fornitura o alla data in cui avviene il passaggio da un fornitore a un altro. Può riferirsi anche alla data da cui decorre un subentro o la voltura, o alla data di rinnovo del contratto.

POD (Punto di prelievo)

E’ un codice composto da lettere e numeri, che identifica in modo certo il punto fisico in cui l’energia viene consegnata dal fornitore e prelevata dal cliente finale. Poiché identifica un punto fisico sulla rete di distribuzione, il codice non cambia, anche se subentra un altro fornitore.

Tipologia di contratto

Si identifica il tipo di contratto a seconda che il punto di prelievo sia riconducibile ad:

"utenza domestica", ossia a un cliente che utilizza l'energia elettrica consegnata in un unico punto di prelievo (un solo POD e un solo contatore) per alimentare la sua abitazione (di residenza o meno) e le relative applicazioni (ad esempio le pompe di calore per il riscaldamento degli

ambienti), i locali annessi o pertinenti all'abitazione, i punti di ricarica privata per veicoli elettrici e i servizi generali in edifici composti da massimo due unità immobiliari

- "utenza usi diversi" ossia a un cliente che utilizza l'energia elettrica per usi diversi da quelli di cui al precedente punto (ad esempio per alimentare un negozio, un ufficio, ecc.).

Residente/non residente

Per i soli clienti domestici la tipologia di contratto si distingue ulteriormente tra residenti e non residenti. Tale distinzione è rilevante ai fini dell'applicazione della Componente di dispacciamento relativa ai Servizi di vendita, delle tariffe di rete e delle imposte.

A tal fine si fa riferimento alla residenza anagrafica del titolare del contratto di fornitura

Tipologia di contatore

Identifica la tipologia di contatore installato nel punto di prelievo (POD). Si distinguono contatori elettronici gestiti per fasce (EF), gestiti monorari (EM), gestiti orari (EO) e contatori tradizionali (T). La voce ‘tipologia di contatore’ è presente in bolletta solo nel caso in cui il distributore abbia comunicato tale informazione al fornitore.

Smart Meter

Lo Smart Meter è un contatore evoluto, dotato di una tecnologia “intelligente”, in grado di registrare da remoto i consumi di energia elettrica a intervalli orari e quart’orari. Tali dati sono periodicamente trasmessi dal contatore al distributore locale con lo scopo di garantire una corretta fatturazione e un monitoraggio dei consumi stessi.

Contatore elettronico gestito per fasce (EF)

È il contatore elettronico in grado di misurare l’energia consumata nelle diverse fasce orarie (F1, F2 e F3).

Contatore elettronico gestito monorario (EM)

È il contatore elettronico che non ancora riprogrammato e quindi non in grado di misurare l’energia consumata distinguendo tra le diverse fasce orarie o ore della giornata.

Contatore elettronico gestito orario (EO)

È il contatore elettronico in grado di misurare l’energia consumata ora per ora.

Contatore tradizionale (T)

È il contatore non elettronico che non è in grado di misurare l’energia né per singole fasce né per ora.

Ulteriori dettagli delle voci presenti in fattura

Potenza disponibile

E’ la potenza massima prelevabile, sopra la quale potrebbe interrompersi l’erogazione dell’energia a causa dello “scatto” automatico del contatore. Per i clienti con potenza contrattualmente impegnata fino a 30 kW, la potenza disponibile corrisponde alla potenza impegnata aumentata del 10%.

Potenza impegnata

E’ il livello di potenza indicato nei contratti e reso disponibile dal fornitore (tecnicamente si parla di potenza contrattualmente impegnata). La potenza impegnata è definita in base alle esigenze del cliente al momento della conclusione del contratto, in funzione del tipo (e del numero) di apparecchi elettrici normalmente utilizzati.

Per la maggior parte delle abitazioni, e quindi dei clienti domestici, la potenza impegnata è di 3 kW.

Lettura rilevata

E’ il numero che compare sul display del contatore ad una certa data, (data di lettura), che è stato rilevato direttamente dal distributore e da questo comunicato al fornitore, oppure rilevata dall’utente e comunicata per via telematica.

Scaglioni

Alcuni prezzi unitari hanno un valore differenziato per scaglioni di consumo annuo. Ogni scaglione è compreso tra un livello minimo e uno massimo (es: 0 -1800 kWh; 1801- 2640 kWh ecc). In ogni bolletta, i kWh fatturati sono ripartiti negli scaglioni applicabili al cliente sulla base del suo consumo medio giornaliero.

Se ad esempio il consumo medio giornaliero del cliente è di 8 kWh, il consumo medio annuo è di 8x 365= 2920 kWh, quindi verranno applicati al cliente i primi 3 scaglioni. In particolare nella bolletta i suoi 8 kWh di consumo medio giornalieri saranno così ripartiti:

- 4.93 kWh nel 1° scaglione (1800/365); - 2.30 kWh nel 2° scaglione (840/365; - 0.77 kWh nel 3° scaglione (280/365) .

dove 1800 e 840 rappresentano l’ampiezza dei primi due scaglioni e 280 è la parte di consumo annuo che rientra nel 3° scaglione.

Autolettura

E’ il numero che compare sul display del contatore ad una certa data, rilevato dal cliente finale e comunicato al fornitore (che abbia messo a disposizione tale servizio).

Consumi fatturati

Sono i kWh fatturati nella bolletta per il periodo di competenza. È possibile che ci sia una differenza tra i consumi rilevati e quelli fatturati. Questa differenza può dipendere dal fatto che ai consumi rilevati possano essere aggiunti consumi stimati o dovuti dalla tipologia di offerta.

Consumi rilevati

Sono i kWh consumati fra due letture rilevate o autoletture; sono pertanto pari alla differenza tra i numeri indicati dal display del contatore al momento dell’ultima lettura rilevata (o autolettura) e i numeri indicati dal display del contatore al momento della precedente lettura rilevata (o autolettura).

Consumi stimati

Sono i consumi che sono attribuiti, in mancanza di letture rilevate (o autoletture), sulla base del consumo annuo indicato dal cliente al momento della sottoscrizione del contratto.

Commercializzazione vendita

Copre i costi fissi di gestione commerciale dei clienti. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di maggior tutela questa voce è tecnicamente denominata PCV ("prezzo commercializzazione

vendita") ed è fissata dall’Autorità per l’energia sulla base dei costi sostenuti mediamente da un operatore del mercato libero.

Energia (prezzo)

Copre i costi di acquisto dell’energia elettrica. Nel mercato di maggior tutela questa voce è tecnicamente denominata PE ed è aggiornata ogni 3 mesi dall’Autorità dell’Energia. Il prezzo normalmente è comprensivo della quota delle perdite generate sulle reti di trasmissione e di distribuzione.

Componente di dispacciamento (parte fissa e parte variabile)

Copre i costi del servizio di dispacciamento, cioè il servizio, che garantisce in ogni istante l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di maggior tutela, questa voce è tecnicamente denominata PD (“prezzo dispacciamento”), che viene fissata e aggiornata ogni tre mesi dall’Autorità per l’energia.

Questa componente, nel linguaggio tecnico denominata DISP bt, si applica sia ai clienti che hanno diritto al servizio di maggior tutela, ovvero i clienti domestici, sia alle PMI, anche qualora siano passati al mercato libero. Essa si compone di una parte che è accreditata al cliente indipendentemente dai suoi consumi (parte fissa che compare con segno “meno” ) e di una parte che viene addebitata al cliente in proporzione al consumo annuo (parte variabile solo per i clienti residenti con potenza fino