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Economia/lavoro

Nel documento PAG 1 (pagine 28-33)

ACCIAIERIE DI TERNI: LA VISITA DEL CON-SIGLIO E DELLA GIUNTA REGIONALE ALLO STABILIMENTO – PROSPETTIVE DI SVILUP-PO DEL SVILUP-POLO SIDERURGICO

Consiglio e Giunta regionale per la prima volta nella storia della Regione Umbria in visita allo stabilimento Thyssen Krupp Acciai speciali di Terni. Illustrate le importanti prospettive di svi-luppo per il Polo siderurgico ternano con la fusio-ne tra Thyssen e la società finlandese Outukum-pu. Assicurato i’impegno dell’istituzione regionale per accompagnare l’attuale fase di passaggio.

Terni, 8 giugno 2012 – “È la prima volta che Giunta e Consiglio regionale dell'Umbria, insie-me, visitano le acciaierie di Terni, ed è un mo-mento importantissimo perché la scelta di Thyssen Krupp di allearsi con i finlandesi della Outokumpu porta alla creazione del polo siderur-gico più importante del mondo, con conseguenze irrinunciabili per l'economia della nostra regione.

Per questo dobbiamo impegnarci con tutte le nostre forze, al di là di ogni appartenenza politi-ca, per consentire che il progetto si realizzi”. È stato il presidente del Consiglio regionale Eros Brega, con queste parole, ad aprire la giornata odierna, che ha visto impegnati assessori (Rossi, Riommi, Bracco, Rometti) e consiglieri (Locchi, Smacchi, Galanello, Buconi, Monacelli, Nevi, De Sio, Valentino, Lignani, Rosi) in una visita agli stabilimenti ternani della ThyssenKrupp e, suc-cessivamente, all'incontro con l'amministratore delegato Marco Pucci, al quale ha partecipato anche la presidente dell'Esecutivo regionale, Ca-tiuscia Marini. Pucci ha illustrato le caratteristiche dell'azienda ed anche le prospettive future, quando sarà avvenuta la fusione con i finlandesi, che porteranno le acciaierie ternane a far parte del più grande polo siderurgico mondiale: “La vendita a Outukumpu – ha spiegato Pucci – era la soluzione più vantaggiosa, rispetto a operazio-ni di consolidamento aziendale o quotazione in borsa. L’operazione è positiva in quanto riduce i costi poiché i finlandesi diospongono del materia-le (cromo) che rende speciamateria-le l’acciaio. Outu-kumpu e Inoxum insieme costituiranno il gruppo leader dell’acciaio con il 14 per cento del mercato mondiale. Inoxum – ha aggiunto l’ad della Thyssen – già ora produce il 35 per cento del mercato mondiale di prodotti per automobili, e Terni è il primo sito produttivo al mondo per i tubi di acciaio”.

Pucci ha chiesto, inoltre, l'impegno delle istitu-zioni perché possano essere realizzate le neces-sarie infrastrutture: dall’interporto di Orte al completamento della superstrada Terni-Orte_Civitavecchia, come pure un rafforzamento del polo universitario ternano, “non con una qualsiasi facoltà ingegneristica – ha specificato – ma con discipline strettamente connesse all'atti-vità siderurgica”. La presidente Marini ha aggiun-to che l'altra parte importante del lavoro delle istituzioni umbre sarà quella di stimolare ade-guatamente il Governo nazionale affinché la

Commissione europea “si adoperi nel favorire la trasformazione societaria dando attenzione non ai codicilli burocratici e normativi dell'Antitrust, ma alla solidità di un progetto industriale che può continuare a dare molto per l'occupazione”.

Soddisfatto il sindaco di Terni Leopoldo Di Giro-lamo: “Importante che tutte le istituzioni abbiano preso visione diretta della realtà industriale ter-nana in questa fase di passaggio di proprietà dalla Thyssen ai nuovi azionisti di maggioranza della Outokumpu. Se il giudizio della Commissio-ne europea sarà positivo, e ciò dovrebbe avveni-re entro l'anno, non solo il nostro territorio, ma una gran fetta dell'Italia centrale potrà tirare una boccata d'ossigeno in un momento così delicato per la nostra economia”. FOTO VISITA

ACCIAIE-RIE TERNI: http://goo.gl/sa77J;

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INOXUM–THYSSENKRUPP: “IN QUESTA DE-LICATA FASE DI PASSAGGIO IL GOVERNO MONTI ASSICURI IN SEDE EUROPEA IL PROPRIO SOSTEGNO” – DE SIO (PDL) RI-VOLGE UN APPELLO A TUTTE LE ISTITU-ZIONI

Il consigliere regionale del Pdl, Alfredo De Sio, sollecita “impegno e autorevolezza” da parte del governo Monti a sostegno della Inoxum-ThyssenKrupp nel delicato passaggio che porterà al pronunciamento da parte della Commissione europea sulla proposta di acquisizione della so-cietà da parte del produttore finlandese di acciaio Outokumpu. De Sio rileva sulla questione uno

“strano silenzio” da parte di istituzioni e sindacati nei confronti del governo nazionale, e fa notare che negli anni precedenti invece “ogni occasione era buona per chiedere al governo Berlusconi di intervenire in sede europea o di promuovere modifiche legislative che chiarissero i percorsi relativi alle multe dell’Unione Europea. Un compi-to al quale, anche come esponenti locali, non ci siamo mai sottratti”.

Perugia, 11 giugno 2012 - “Il Governo Monti mostri autorevolezza nel cammino che porterà al pronunciamento da parte della Commissione europea sulla proposta di acquisizione della Ino-xum–ThyssenKrupp da parte del produttore fin-landese di acciaio Outokumpu”. Così il consigliere regionale Alfredo De Sio che rileva uno “strano silenzio” da parte di istituzioni e sindacati nei confronti del Governo nazionale “come se l’esecutivo dei ‘super tecnici’ non fosse obbligato ad interessarsi più di tanto delle vicende della siderurgia umbra. Un’indulgenza - sottolinea l’esponente del PdL- che non aiuta certamente l’azienda ternana che ha invece necessità in que-sto passaggio delicato di sentire la vicinanza ed il sostegno concreto di tutte le istituzioni a comin-ciare proprio dal Governo nazionale”.

A questo proposito De Sio fa notare che negli anni precedenti “ogni occasione era buona per chiedere al Governo Berlusconi di intervenire in

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sede europea o di promuovere modifiche legisla-tive che chiarissero i percorsi relativi alle multe inflitte dall’Unione Europea. Un compito al quale, anche come esponenti locali – aggiunge -, non ci siamo mai sottratti promuovendo un forte prota-gonismo del governo di centrodestra che non è mai venuto meno fin dalla firma del patto di ter-ritorio, attraversando poi tutte le fasi delle ri-strutturazioni e del consolidamento del polo side-rurgico ternano, fino all’attuale vicenda della acquisizione dell‘ Inoxum da parte del gruppo finlandese. Non abbiamo timore di dire – esplici-ta De Sio - che nell’esperienza di governo appe-na trascorsa l’attenzione è stata doverosamente massima, e lo spirito di confronto e collaborazio-ne dell’Esecutivo nazionale è stato un elemento fondamentale riconosciuto da tutti”.

Secondo il consigliere regionale del Pdl, oggi in questo momento “gravissimo di crisi per l’intera Europa è necessario che vi sia la consapevolezza che valorizzare il settore siderurgico è strategico per l´Italia, ma anche per Europa, incentivando le opportunità di crescita e di sviluppo, come pure le potenzialità occupazionali.

La realtà ternana – sottolinea De Sio - rappre-senta un eccellenza europea e come tale va so-stenuta nel rispetto delle regole, ma con il reali-smo necessario a comprendere che l’unione poli-tica si costruisce anche e soprattutto sul ricono-scimento e la tutela delle sue potenzialità indu-striali in grado di competere a livello mondiale . Per questo – conclude - ritengo opportuno rivol-gere un appello a tutte le istituzioni, a comincia-re dalla Regione per un approfondimento dicomincia-retto con il Governo, al fine di valutare la portata dell’impegno che le diplomazie possono esercita-re prima del pronunciamento di settembesercita-re da parte dell’UE”.

VIVAIO UMBRAFLOR: “OTTIMA INIZIATIVA DELL’ASSESSORE CECCHINI, FRUTTO DELLE NOSTRE CONTINUE SOLLECITAZIONI” - PER SMACCHI (PD) “ESISTONO LE CONDIZIONI PER COSTRUIRE UN PIANO DI RILANCIO DELL’INTERA ATTIVITÀ”

Perugia, 13 giugno 2012 - “La discussione deve essere riportata nel merito delle questioni: esi-stono tutte le possibilità per costruire un piano industriale economicamente sostenibile e in gra-do di rilanciare l’attività di entrambi i siti, senza fughe in avanti o delibere non condivise di un consiglio di amministrazione, che peraltro opera da tempo in regime di prorogatio e andrà rinno-vato a breve”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), riferendosi “alla discussio-ne, in atto da alcune settimadiscussio-ne, sul riassetto di Umbraflor, vivaio di emanazione regionale con sedi a Spello e Gubbio. Un confronto teso al ri-lancio della struttura attraverso un’analisi pre-ventiva delle potenzialità che offre il mercato in un periodo di crisi che colpisce anche questo settore”.

Smacchi evidenzia che “il consiglio di ammini-strazione di Umbraflor, in maniera unilaterale, con una propria delibera che ha visto il voto con-trario del vice presidente, ha approvato un piano industriale che prefigura la dismissione della se-de di Gubbio ed il conseguente potenziamento del vivaio di Spello. In questo contesto – prose-gue il consigliere regionale – è da cogliere con molta positività l’iniziativa dell’assessore regiona-le Fernanda Cecchini, che a seguito delregiona-le nostre ripetute sollecitazioni, frutto di un costante con-fronto col Comune di Gubbio e con gli operatori della sede di Torraccia, ha convocato per martedì 19 giugno un tavolo di confronto per condividere le strategie per il rilancio dell’attività dell’intera struttura di Umbraflor”.

Secondo Andrea Smacchi “la salvaguardia del sito produttivo di Gubbio e, conseguentemente delle maestranze che vi operano, non dovranno essere in alcun modo essere messe in discussio-ne: il solo pensare ad un trasferimento tout court dei quattro dipendenti a tempo determinato a 120 ore mensili, significherebbe non capire che fare 130 chilometri al giorno per poco più di 800 euro al mese è una cosa semplicemente fuori dalla realtà”.

“RAFFORZARE IL CREDITO COME SERVIZIO ALLE IMPRESE E ALLE FAMIGLIE”- A VILLA UMBRA SI È SVOLTO IL CONVEGNO ORGA-NIZZATO DALLA II COMMISSIONE “CREDI-TO E PMI NELLA CRISI: LA RISPOSTA DEL-L'UMBRIA”

Si è svolto stamani a Villa Umbra (Pila- Perugia) il convegno organizzato dalla Seconda Commis-sione consiliare su: “Credito e PMI nella crisi: la risposta dell'Umbria”. Numerosi gli ospiti presenti come gli interventi che si sono succeduti da par-te di rappresentanti di primissimo piano del mondo bancario, universitario, imprenditoriale, istituzionale. L'obiettivo condiviso è quello di dare vita ad una nuova alleanza fra imprese, mondo del credito e istituzioni. E se per il presi-dente dell'organismo di Palazzo Cesaroni, Gian-franco Chiacchieroni “va rafforzato il credito co-me servizio alle imprese e alle famiglie”, il presi-dente della Commissione ABI Umbria, Francesco Tuccari ha ribadito che “le banche concedono il credito a chi se lo merita”. La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha auspicato

“un'azione di sistema Paese e una strategia eu-ropea che miri alla crescita”.

Perugia, 13 giugno 2012 – “Le banche concedo-no il credito a chi se lo merita, cioè a progetti imprenditoriali di qualità, che vengano presentati nella maniera migliore, evidenziando il proprio valore aggiunto, non a tutte le imprese che ne hanno bisogno”: è il monito pronunciato dal pre-sidente della Commissione Abi Umbria, France-sco Tuccari, nel suo intervento al convegno “Cre-dito e Pmi nella crisi: la risposta dell’Umbria”, organizzato dalla Seconda commissione

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re del Consiglio regionale e tenutosi oggi a Villa Umbra di Pila (Perugia). Dal mondo imprendito-riale la risposta è stata che le banche non posso-no e posso-non debboposso-no disimpegnarsi, restando fedeli al proprio ruolo di raccolta e di reinvestimento sul territorio attraverso la concessione del credi-to. Ma il grosso calo dei depositi in Umbria (Pe-rugia -2,9 per cento, Terni -0,7) non aiuta la politica degli istituti di credito. Alla politica le imprese chiedono anche di risolvere il problema dei ritardi nei pagamenti della Pubblica ammini-strazione. La presidente della Regione Catiuscia Marini ha puntato il dito sulla mancanza di un'a-zione di sistema Paese e di una strategia euro-pea, non immune dalle responsabilità della fase recessiva e depressiva che sta gradualmente interessando l'intero continente. L’assessore re-gionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, ha precisato che la Regione è in grado di fare i pagamenti a 90 giorni, ma deve anche fare i conti con la riduzione del 35 per cento delle risorse disponibili, quindi va concertata un’azione nuova, sulla base delle contingenze attuali e del-le prospettive future. Sottolineata sostanzial-mente da tutti l’importanza del ruolo dei Confidi, che in Umbria diverranno insieme a Gepafin un soggetto unitario iscritto all’albo degli interme-diari vigilati. Nel corso del convegno si è parlato anche del pericolo delle infiltrazioni mafiose nel sistema del credito. È stato il presidente della Commissione d'inchiesta consiliare su infiltrazioni mafiose in Umbria Paolo Brutti a spiegare le di-namiche di ingresso della “enorme liquidità lega-ta al narcotraffico, al traffico di armi, di persone, da trasformare in denaro spendibile”. Dopo aver fatto sapere che “in Umbria sono in atto quattro procedimenti giudiziari per attività di riciclaggio di denaro sporco”, Brutti ha invitato tutti, in pri-mis gli stessi Istituti bancari, a “prestare la mas-sima attenzione”. GLI INTERVENTI. ALBERTO NATICCHIONI (amministrazione unico Scuola umbra amministrazione pubblica): "Priorità è l’abbattimento dei tempi di pagamento da parte delle pubblica amministrazione. Puntare sulla messa in atto delle leggi di semplificazione sia regionale che nazionale. La Pa deve essere pre-stare costantemente attenzione alle esigenze del mondo economico. Gianfranco Chiacchieroni:

Contro l’attacco all’Europa e all’Italia da parte della speculazione finanziaria è indispensabile ed urgente predisporre le giuste riforme. L’incontro di oggi è utile per un approfondimento serio e condiviso sulle problematiche legate al credito.

Dopo le risorse immesse nel sistema bancario dalla Bce è necessario capire e verificare la stes-sa reazione delle banche. La mission degli istituti di credito deve essere necessariamente quella di sostenere lo sviluppo economico. Tutti siamo chiamati a mettere in campo ogni energia per rispondere con nuove strategie allo sviluppo del nostro territorio. Va rafforzato il credito come servizio alle imprese e alle famiglie”. CATIU-SCIA MARINI: "La Seconda Commissione e quindi il suo presidente Gianfranco Chiacchieroni hanno svolto un importantissimo ruolo di

incon-tro e acquisizione di proposte ed elementi utili a favorire politiche locali legate allo sviluppo. Que-sto convegno cade proprio in un giorno in cui l'ombra della Spagna è sull'Italia. La differenza è che nel caso italiano non si è intervenuti con salvataggi pubblici sulle banche o con ricapitaliz-zazioni finanziate dal sistema finanziario nazio-nale. I fondi della Bce che abbiamo avuto a di-sposizione sono serviti quasi esclusivamente per sostenere il debito pubblico del Paese. Dobbiamo domandarci se abbia un senso parlare di politiche del credito a livello regionale. Fondamentalmente il ruolo delle Regioni si concentra su due azioni specifiche: la presenza nei sistemi regionali di garanzia e negli strumenti di ingegneria finanzia-ria. Dopo cinque anni di crisi economica queste due azioni sono state messe in atto attraverso la programmazione ordinaria dei fondi strutturali con una ridefinizione di priorità di allocazione delle risorse, ma senza nessuno strumento fi-nanziario dedicato, ne di livello nazionale, ne di risorse aggiuntive della strumentazione europea.

Dobbiamo sostanzialmente capire quanto vo-gliamo la straordinarietà del momento decidendo di allocare le risorse pubbliche che abbiamo a disposizione con un ordine di priorità e con una strategia del credito e dello sviluppo coordinata, nazionale e regionale. Difficilmente riusciamo a mettere in campo strumenti realmente efficaci tali da impattare in maniera rilevante per inverti-re sia le dinamiche della mancanza di liquidità e di credito, sia le dinamiche positive di politiche di sviluppo. Su questo manca, ancora oggi, un'a-zione di sistema Paese e di una strategia euro-pea, fino ad oggi non immune dalle responsabili-tà della fase recessiva e depressiva che sta gra-dualmente interessando l'intero continente. Dob-biamo essere per questo particolarmente concre-ti e non rinunciare agli strumenconcre-ti a nostra dispo-sizione che ribadisco essere ordinari. Per cui le risorse che mettiamo sui sistemi di garanzia, sia sul rafforzamento dei confidi, sia sulla finanziaria pubblica che sull'ingegneria finanziaria sono fon-di strutturali orfon-dinari della programmazione 2007-2013. Gli effetti preoccupanti e drammatici della stretta creditizia si stanno abbattendo in modo drammatico sulle imprese. È necessario usare fino in fondo il ruolo politico delle istituzio-ni per far emergere una situazione di drammati-cità che richiede una controreazione concreta.

Bisogna creare un sistema regionale di garanzia che possa avvalersi anche del Fondo centrale di garanzia che ad oggi non risulta a disposizione delle Regioni. In sostanza è necessaria e non più rinviabile una politica più orientata alla crescita.

Non sono più sufficienti investimenti tradizionali, ma servono scelte legate all’innovazione, alla competitività, alla modernizzazione, alla ricerca, alla formazione. Il Consiglio regionale sta por-tando avanti una importantissima azione di ri-forme per tutelare le risorse economico-finanziarie della Regione. Per fare fronte ai tagli statali è necessario prevedere tagli su Sanità (mantenendo la stessa qualità dei servizi) ed Enti locali. Sul tema della spending review il Consiglio

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regionale si sta comportando con grande respon-sabilità”. PAOLA MUSILE TANZI (Facoltà di Economia – Università di Perugia): “La premessa per una corretta valutazione del sistema del cre-dito in Umbria non può prescindere dallo scena-rio globale: la Banca centrale europea ha finan-ziato con 500 miliardi di euro su base netta, dei quali 140 sono stati ripartiti fra 112 banche ita-liane, che hanno ricominciato ad acquistare titoli di stato. Ma già entro quest’anno scadono 75 miliardi di obbligazioni bancarie, quindi servirà altra liquidità. Il deterioramento del quadro con-giunturale si è ripercosso sulla qualità del credito e sul flusso di sofferenze sui prestiti alle imprese.

Si registra un forte rallentamento dovuto a re-strizione del credito soprattutto per le piccole e medie imprese. Da considerare anche che il cre-dito viene richiesto non per investire ma per ri-strutturare i debiti. In Umbria registriamo anche meno credito per le famiglie, soprattutto da par-te dei primi cinque gruppi bancari italiani, rispet-to al credirispet-to locale. E una fonte di preoccupazio-ne è dovuta al grosso calo di depositi (-2,9 per cento a Perugia e -0,7 a Terni) che rappresenta-no la base su cui si poggia il lavoro delle banche.

E’ ipotizzabile che un rapporto basato solo sul credito, in futuro, possa non reggere. L’attività delle banche nell’allocazione delle risorse deve trovare complemento in un più ampio sviluppo dei mercati di capitali. Eppure, in questo bolletti-no di guerra bolletti-non mancabolletti-no segnali positivi: c’è un rilevante surplus commerciale complessivo con l’estero per quanto riguarda i manufatti non ali-mentari, che vede l’Italia al quinto posto, dietro Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud”.

FRANCESCO TUCCARI (presidente Commissio-ne regionale Abi Umbria): “In Umbria l’accelerazione nelle sofferenze è quasi pari al doppio del dato nazionale. Il sistema bancario si è diviso sul credito: i primi cinque grandi gruppi hanno dovuto ottemperare agli obblighi di ricapi-talizzazione, con grossa riduzione dell’attivo, a scapito del credito locale. Un frangente nel quale suppliscono le piccole banche, ma che non potrà continuare a lungo, in quanto esse stesse do-vrebbero dotarsi di mezzi e capacità tecniche per fronteggiare il rischio di credito, di fronte al qua-le sono poco attrezzate. La banche locali devono perciò fare uno sforzo di patrimonializzazione e migliorare la loro capacità di lettura e compren-sione delle imprese del loro territorio. La via d’uscita dalla recessione non è la concessione del credito “a pioggia”, ormai lo sappiamo bene. Alla politica spetta di assicurare il welfare, mentre le banche, che pure hanno un ruolo sociale, devono occuparsi di credito d’impresa. Noi vogliamo dare credito, ma non a tutti, dobbiamo privilegiare progetti che hanno un futuro, una potenzialità.

Non si concede il credito tanto per andare avanti ma lo si concede a chi se lo merita”. FRANCO ZAFFINI (Presidente Comitato vigilanza e Con-trollo del Consiglio regionale): “Siamo in una situazione di crisi non solo economica, ma anche di ruoli e posizioni. L’indicazione è che ognuno

possa ritornare a fare la sua parte ed il proprio ruolo.

Soltanto recuperando i propri fondamentali, l’Umbria potrebbe uscire da questa situazione.

Soltanto recuperando i propri fondamentali, l’Umbria potrebbe uscire da questa situazione.

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