• Non ci sono risultati.

1.4 La riforma del Gaokao e l’educazione al patriottismo nel quadro dell’istruzione superiore e

1.4.2 L’educazione cinese al patriottismo

Oltre alle riforme dell’esame di Gaokao, l’universo scolastico e universitario cinese negli ultimi decenni è stato interessato da una peculiare campagna politico-ideologica: l’educazione al patriottismo. In Cina con educazione al patriottismo si è soliti indicare quell’insieme di iniziative e misure tese a rivitalizzare il sentimento di comunione e amore che lega il popolo alla storia della sua terra e alla sua memoria collettiva. Lo scopo ultimo che è alla base di simili politiche educative è quello di diffondere una maggiore consapevolezza sulla storia, in particolare riferimento al secolo delle umiliazioni 1839-1949 (Educazione alle umiliazioni nazionali, guochi jiaoyu 国耻教育,) che va dalla prima Guerra dell’oppio alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese. A tal fine, negli anni Novanta del secolo scorso, la dirigenza della RPC lanciò una campagna politica su larga scala che si poneva l’obiettivo di rieducare la popolazione cinese alla storia del suo stesso Paese62. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, sono state portate avanti tre principali campagne per l’educazione al patriottismo nel 1970, nel 1980 e nel 1991.

In questo paragrafo ci concentreremo sulla campagna per l’educazione patriottica più recente del 1991 che venne implementata soltanto nel 1994. Ci focalizzeremo sui motivi del suo sviluppo, sui contenuti nei quali si declinava e sul ruolo cruciale che questa ebbe nel garantire legittimità al Partito nel periodo difficile che seguì l’incidente di Tiananmen del 4 giugno 1989 e del collasso dei regimi comunisti dell’Europa dell’Est.

La campagna per l’educazione patriottica cinese venne lanciata con forte impegno politico nel periodo immediatamente successivo l’incidente di Tiananmen che aveva condotto molti leader politici a riflettere circa le radici dell’incidente e le cause che avevano portato alle violente sommosse studentesche in piazza. Questa campagna acquistò maggiore concretezza soltanto a partire dal 1994 quando vennero emessi due importanti documenti dal Ministero dell’istruzione Cinese: “Notice about Conducting Education of Patriotism and Revolutionary Tradition by exploiting Extensively Cultural Relics” e “General Outline on Strengthening Education on Chinese Modern and Contemporary History and National Conditions”.

62 BAGNA; BERTOLUSSI; BOGGIO FERRARIS; DE GIORGI; FATIGUSO; GOODMAN; PAGNONCELLI;

SCIBETTA; SPADACCINI; STAFUTTI; TERMINIO; VICKERS, “A lezione di futuro” in Mondo Cinese, Rivista di Studi sulla Cina Contemporanea, Vol. 164, N.1, 2018, pp.1-143.

Il primo documento sottolineava l’impegno del Governo Centrale nel costruire e preservare i vari siti di memoria storici disseminati nella nazione per riutilizzarli sapientemente nel suo compito di rieducazione ideologica. Il secondo documento invece rimarcava l’importanza che le ore di storia avrebbero avuto nel curriculum scolastico sia durante la scuola primaria che durante la secondaria. Secondo quanto affermato nel primo documento, in Cina a partire dalle Guerre dell’oppio fino agli anni Novanta sarebbero stati conservati almeno 400.000 mila reperti storici e rivoluzionari. Sempre nel documento, il Governo Centrale incitava le scuole e le istituzioni educative ad organizzare attività e visite sistematiche che coinvolgessero tali siti, con lo scopo di alimentare l’amore per la patria e la coesione nazionale tra i giovanissimi.

Nel 1997, il Ministero dell’Istruzione Cinese perfezionava la lista dei siti nominati “base per l’educazione al patriottismo” (爱国主义教育基地) che oggi ammontano a 428 in tutta la Cina63. Da questo momento in poi visitare i siti storici connessi alla memoria storica del Paese è diventata una componente imprescindibile dell’educazione di storia curricolare. Questo innovativo approccio alla materia, travalicando i confini cartacei del libro di testo, contribuiva a rendere lo studio di questa disciplina un’esperienza in grado di suscitare emozioni.

La terza generazione di leader cinesi continuò ad impegnarsi con fervore nella causa dell’educazione al patriottismo. Secondo Jiang Zemin i contenuti di storia, riformati in base alla nuova visione patriottica, dovevano enfatizzare i seguenti punti :

1) a causa della corruzione diffusa nel periodo feudale, la Cina subì 100 anni di umiliazioni sotto le potenze straniere;

2) il popolo cinese si era battuto strenuamente per resistere all’invasione straniera e proteggere la nazione;

3) sotto la guida del PCC venne costruita la Nuova Cina, forte e indipendente, ponendo fine al secolo delle umiliazioni;

4) Il popolo cinese si è sempre opposto all’invasione straniera.

Il PCC consapevole che la sua sopravvivenza, negli anni che seguirono l’incidente di Tiananmen era legata all’immagine che le nuove generazioni avrebbero avuto di lui. Si preoccupava del fatto che i giovani cinesi guardassero alla storia della loro nazione attraverso una luce nuova: la “narrativa delle vittime” delle invasioni e dello sfruttamento perpetrati dalle potenze straniere.

63 BAGNA; BERTOLUSSI; BOGGIO FERRARIS; DE GIORGI; FATIGUSO; GOODMAN; PAGNONCELLI;

SCIBETTA; SPADACCINI; STAFUTTI; TERMINIO; VICKERS, “A lezione di futuro” in Mondo Cinese, Rivista di Studi sulla Cina Contemporanea, Vol. 164, N.1, 2018, pp.1-143.

Questa visione della storia, andava ad enfatizzare il ruolo guida del PCC nella lotta all’indipendenza nazionale. Nello stesso tempo essa legittimava l’operato del governo comunista, ricordando alle generazioni nate dopo il 1949, il passato traumatico che la nazione aveva subito. Come strategia politica fondamentale, la riforma sull’educazione alla storia doveva essere incorporata nei curriculum di tutte le scuole. I risultati non tardarono a venire: il monte orari dedicato allo studio della storia aumentò. Inoltre, questa materia divenne oggetto di esame di Gaokao per coloro che intraprendevano il percorso umanistico. Tuttavia dal 1991 anche gli studenti del percorso scientifico erano impegnati a studiare la storia attraverso l’educazione all’ideologia politica64.

Se analizzata con la dovuta accuratezza, l’educazione cinese al patriottismo appare essere una delle campagne portate avanti con maggiore sofisticatezza e praticità dal PCC. Per promuovere questa campagna efficacemente venne mobilitato l’intero motore propagandistico, compresi l’industria dell’intrattenimento, la produzione letteraria, l’industria cinematografica e i media. Grazie all’educazione al patriottismo perfino il settore turistico venne rilanciato. Infatti, il crescente interesse verso i siti storici cinesi più patriottici ha fatto sì che il PCC lanciasse il programma del “turismo rosso”, per la visita ai luoghi simbolo della rivoluzione.

Nel 1994 i siti del “turismo rosso” erano già un centinaio e tra il 2004 e il 2007, più di 400 milioni di persone provenienti da tutto il mondo visitarono alcuni tra i “luoghi sacri” del comunismo. Entrando a far parte della vita quotidiana delle persone, la campagna per l’educazione al patriottismo ha portato ad una nuova consapevolezza da parte delle nuove generazioni circa la storia passata e ha rafforzato la coesione e l’orgoglio nazionale.

L’attuale dirigenza guidata da Xi Jinping continua a dedicarsi con fermezza a diffondere e rafforzare i valori patriottici tra il popolo cinese. Nel 2017 ad esempio il ministero dell’istruzione cinese ha richiesto che venisse effettuata una revisione dei libri di testo di storia per estendere da 8 a 14 gli anni di Guerra di resistenza al Giappone (1937-1945), con lo scopo di irrobustire l’educazione al patriottismo tra le nuove generazioni. Nello stesso anno, la legge sull’inno nazionale ha imposto alle scuole di tutto il Paese di insegnarne il significato, la storia e lo spirito

64 LIANG Anhe 梁安和 “Zhongguo Jindai liuxuesheng de aiguozhuyi” 中国近代留学生的爱国主义,in

da cui esso trae ispirazione. Inoltre, sono stati aggiunti altri 41 siti alla lista di quelli considerati “base per l’educazione al patriottismo”65.

Oggigiorno il governo centrale continua a riporre grandi speranze nella coltivazione dei sentimenti patriottici tra i giovani universitari. Il PCC è inoltre sempre più consapevole del potenziale di cui gli studenti cinesi all’estero possono avvalersi per diventare degli “ambasciatori culturali” del sogno cinese al di fuori della loro terra natale. Gli studenti cinesi all’estero, creando una rete transnazionale di persone accomunate dall’amore per la loro patria, sono spinti attivamente allo sviluppo e alla promozione di essa. Il patriottismo è in tal senso uno strumento fondamentale per la realizzazione del “sogno cinese” dentro e fuori i confini nazionali.

65 BAGNA; BERTOLUSSI; BOGGIO FERRARIS; DE GIORGI; FATIGUSO; GOODMAN; PAGNONCELLI;

SCIBETTA; SPADACCINI; STAFUTTI; TERMINIO; VICKERS, “A lezione di futuro” in Mondo Cinese, Rivista di Studi sulla Cina Contemporanea, Vol. 164, N.1, 2018, pp.1-143.

Capitolo 2

LA MOBILITA’ STUDENTESCA E LE POLITICHE PER

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’ISTRUZIONE CINESE

2.1 La promozione della mobilità studentesca dal 1978 e il suo ruolo guida nella