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Impatto delle rimesse sui paesi di destinazione

2.4. Effetti socio culturali delle rimesse sui contesti local

Oltre agli effetti economici, le rimesse stimolano anche cambiamenti socio-culturali nei paesi riceventi portando modifiche nei valori, abitudini, gusti e nelle stesse norme sociali dei contesti locali. Le cosiddette rimesse sociali contribuiscono allo sviluppo della comunità di origine attraverso la trasmissione

 Allentano i vincoli posti dalla disponibilità di valuta estera e migliorano la bilancia dei pagamenti

 Consentono l’importazione di beni capitali e di materie prime per lo sviluppo industriale

 Sono fonti potenziali per la formazione del capitale e dello sviluppo  Sono un’aggiunta netta di risorse  Aumentano in modo immediato il tenore di vita delle famiglie

 Migliorano la distribuzione del reddito (se migrano i più poveri e i meno abili)

 I flussi non sono prevedibili  Sono spese in beni di consumo

 L’aumento della domanda provoca inflazione e crescita dei salari

 Danno luogo a pochi investimenti in capitale e per la generazione di attività produttive  Producono un’alta domanda di beni di consumi

importati, aumentando la dipendenza dalle importazioni e acuiscono i problemi della bilancia dei pagamenti

 Sostituiscono altre fonti di reddito e perciò aumentano la dipendenza, erodono l’attitudine al lavoro e accrescono gli effetti potenzialmente negativi delle migrazioni di ritorno

 Sono spese in investimenti non produttivi e personali

 Creano invidia e risentimenti e inducono le famiglie al consumismo

62 del capitale sociale che consiste in emancipazione culturale e relazionale, capacità professionali, linguistiche e tecnologiche. Ad esempio molte esternalità positive sono state trovate nell’utilizzo delle rimesse sociali per la salute e l’istruzione dei figli come anche per la loro educazione. Altrettanto rilevante, è il capitale umano cumulato e trasferito durante il periodo di migrazione nelle comunità di origine. Secondo le destinazioni dei migranti, le rimesse possono portare cambiamenti nelle norme in materia di matrimoni e nascite. Uno studio di Fargues (2006)37 al riguardo, analizzando delle serie temporali su dati riguardo tassi di natalità e flussi di rimesse dei migranti ricevute in Marocco, Turchia ed Egitto, ha trovato una forte correlazione tra i dati analizzati. La correlazione risulta negativa per il Marocco e la Turchia, e positiva per l’Egitto. Per spiegare questo modello, Fargues ipotizza che la migrazione dall’Africa settentrionale verso i paesi Europei ha contribuito alla diffusione e all’adozione di modelli di matrimoni europei che prevedono famiglie di piccole dimensioni. Nel caso di Egitto invece, la migrazione verso i paesi conservatori del Golfo hanno portato a un effetto totalmente contrario, portato verso le famiglie numerose, infatti in questo caso la correlazione tra rimesse e tasso di nascita risulta positiva. Quindi in questo caso le rimesse sociali hanno contribuito a una transazione demografica per tre paesi diversi anche se in modo distinto.

Il concetto di rimessa sociale assume un particolare significato nella prospettiva di genere. Attraverso le rimesse sia economiche che sociali molte donne hanno raggiunto la loro emancipazione nei paesi di origine. Spesso la gestione delle rimesse ricade su di loro aumentando il loro potere decisionale e le responsabilità sia economiche che gestionali all’interno della famiglia. Ma non solo, le rimesse sociali hanno portato una presa di coscienza della donna dei propri spazi, della propria libertà e indipendenza. Numerosi studi al riguardo confermano una posizione migliorata delle donne coinvolte nei processi migratori

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Philippe Fargues, “The Demographic Benefit of International Migration: Hypothesis and Application to Middle Eastern and North African Context” World Bank

63 o come riceventi delle rimesse, aumentano il loro potere nel negoziare ruoli e partecipazione nelle attività famigliari o in quelle della comunità. Ricerche empiriche stimano che le donne migranti che lavorano all’estero rimettono meno rispetto agli uomini, ma in cambio aumenta la loro efficacia nella gestione più efficace delle rimesse, che sebbene nel breve periodo siano più indirizzate al consumo, nel lungo periodo portano un maggiore sviluppo economico. Pertanto richiamando i principali risultati emersi dalla letteratura empirica, si può affermare che l’esperienza migratoria e le rimesse modificano le relazioni di genere all’interno delle famiglie e delle comunità locali e nel 80% dei casi con effetti positivi.

Un impatto negativo invece dei flussi di rimesse spesso scontrato nei modelli empirici è l’incremento delle disuguaglianze sociali all’interno delle comunità di origine. Le rimesse possono esacerbare le differenze tra ricchi e poveri creando una nuova stratificazione sociale con nuove culture, nuove tradizioni e nuovi stili di vita. In una ricerca della Banca Mondiale emerge che le famiglie che ricevono più rimesse sono quelle più ricche, quelle già agevolate nella comunità di origine. Le spiegazioni a questa tendenza sono dovute al fatto che spesso sono proprio gli individui che provengono da famiglie un po’ più agiate che emigrano, in quanto le spese per gli spostamenti internazionali comprese di trasporto, visto, alloggio iniziale e vito risultano, essere alquanto costosi e quindi non alla portata di tutti. Inoltre solo le famiglie più ricche riescono ad avere accesso alle informazioni che riguardano la migrazione, avere un minimo d’istruzione che permetta poi loro di spostarsi in sicurezza con più possibilità di trovare lavoro. Quindi tutto un insieme di fattori che permettono di alimentare l’emigrazione per poi avere una nuova fonte di reddito entrante dall’estero attraverso le rimesse. Altri studiosi replicano questo fenomeno solo temporaneo, con un aumento nel breve periodo delle disuguaglianze, ma poi nel lungo periodo secondo loro la distribuzione del reddito tende a livellarsi attraverso l’andamento del mercato e la liquidità di cui gode l’accumulazione di capitale.

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