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Gli effetti sulle voci di bilancio

CAPITOLO 3 Cassa Depositi e Prestiti

2.4 Gli effetti sulle voci di bilancio

Nonostante, come si è appena visto, non sia esposto un prospetto che evidenzi le attività e le passività identificabili, il management di Cassa Depositi e Prestiti ha comunque provveduto al consolidamento delle voci di tipo patrimoniale. Di conseguenza è possibile quanto meno indagare sull’influenza che hanno subito le principali voci di bilancio in conseguenza delle aggregazioni aziendali, tenendo sempre a mente che la possibilità che la valorizzazione dei nuovi importi sia del tutto provvisoria.

Innanzitutto si tenga conto che due delle tre società acquisite, SIMEST e SACE, operano nel ramo finanziario, quindi ci si deve aspettare un peso delle attività finanziarie sul totale degli elementi attivi acquisiti maggiore rispetto ad altri casi che saranno esaminati successivamente

Il primo prospetto, sotto riportato, riguarda le immobilizzazioni materiali e riporta distintamente la loro variazione in aumento dovuta alle business combinations, che è pari a circa 639 milioni di euro.

51 Tabella 3.2 – Immobilizzazioni materiali

Fonte: bilancio consolidato Cassa Depositi e Prestiti 2012, note, pag. 425.

Nella tabella per semplicità non è stato riportato il dettaglio delle variazioni in diminuzione, in quanto non sono rilevanti per questa analisi. Al termine del prospetto nelle note viene indicato l’importo netto delle immobilizzazioni materiali, che permette di notare la scarsa rilevanza relativa di quelle ottenute dalle tre società acquisite: circa il 5 per cento del totale.

Le note riportano poi due prospetti che effettuano una specificazione di tutti gli importi relativi alle immobilizzazioni suddivisi in base all’appartenenza al gruppo

business bancario di Cassa Depositi e Prestiti o a quello residuale delle altre attività;

proprio questo ultimo gruppo ha accolto la maggioranza delle attività immobilizzate tangibili ottenute con le aggregazioni aziendali, per un importo di circa 569 milioni di euro e ciò si giustifica col fatto che esso sarà riferibile certamente all’unica azienda non avente natura finanziaria: Fintecna.

Poca rilevanza assumono anche le immobilizzazioni immateriali, che in altre acquisizioni analizzate nei successivi capitoli saranno molto rilevanti e incideranno in modo sostanziale nella determinazione del corrispettivo totale. Naturalmente però, al

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momento in cui avverrà la contabilizzazione definitiva delle aggregazioni, è possibile che in queste voci emergano attività a titolo originario.

Tabella 3.3 – Immobilizzazioni immateriali e avviamento

Fonte: bilancio consolidato Cassa Depositi e Prestiti 2012, note, pag. 430.

Gli incrementi dovuti alle operazioni di aggregazione aziendale sono pari a circa 50 milioni, un importo che risulta relativamente basso sia se confrontato con il corrispettivo totale dell’operazione (circa 8,8 miliardi di euro), sia in paragone al valore delle sole immobilizzazioni immateriali iscritte in bilancio.

Il prospetto sopra riportato, nonostante distingua in modo appropriato le cause delle variazioni di valore, manca di analiticità nell’evidenziazione della tipologia delle varie attività immateriali, distinte solo in generate internamente ed acquisite esternamente, oltre che in base alla definitezza o meno della loro vita utile. È però separatamente indicato l’avviamento, il che permette di escludere con certezza, in quanto la variazione di tale voce è nulla, che vi fossero somme di tale natura in carico nei bilanci delle tre società acquisite, fatto che era stato lasciato in sospeso nella sezione ove si era trattato in modo specifico della contabilizzazione delle business combinations.

Similarmente a quanto visto per le immobilizzazioni materiali, anche in questo caso viene fornita una specifica disclosure separata per l’insieme delle aziende controllate

53 da Cassa Depositi e Prestiti di tipo bancario e quelle di altro tipo: dai prospetti presenti nelle note si deduce che gli incrementi delle attività immateriali sono quasi per intero ascrivibili al gruppo residuale e quindi sostanzialmente a Fintecna.

Senz’altro più rilevanti sono le variazioni di valore delle attività finanziarie, di qualsiasi tipo esse siano.

Procedendo in ordine inverso di liquidità, si riporta innanzitutto il prospetto relativo alle attività finanziarie detenute fino alla scadenza, nel quale viene evidenziato che la loro variazione dovuta alle aggregazioni aziendali è di circa 2.500 milioni, importo che rappresenta evidentemente un peso rilevante in rapporto al valore totale delle acquisizioni effettuate, ma soprattutto in riferimento alla valorizzazione totale in bilancio di questa voce (poco più di 19.000 milioni di euro).

Tabella 3.4 – Attività finanziarie detenute fino alla scadenza

Fonte: bilancio consolidato Cassa Depositi e Prestiti 2012, note, pag. 411.

Per semplicità non si riportano i prospetti relativi alle attività disponibili per la vendita e a quelle disponibili per la negoziazione; le variazioni del loro valore sono rispettivamente di circa 311 e 4.000 milioni di euro e quest’ultima in particolare rappresenta la totalità di questa voce nel bilancio consolidato.

Altri rilevanti importi di natura finanziaria, in questo caso indicati nella parte descrittiva delle note riferite ai crediti verso i clienti, sono quelli relativi ai conti correnti di corrispondenza di Fintecna nei confronti delle sue società collegate per un importo di

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circa 267 milioni di euro6 e ai crediti per l’attività di factoring (1.117 milioni di euro)

riferibili in modo esclusivo ad una società controllate dall’entità acquisita SACE: evidentemente Cassa Depositi e Prestiti non si era mai occupata di questo particolare genere di attività creditizia.

La fiscalità differita, che costituisce sempre un aspetto su cui porre notevole attenzione nelle aggregazioni aziendali, subisce naturalmente delle variazioni dovute agli importi attivi (circa 288 milioni di euro) e passivi (circa 123 milioni) che risultano essere in carico alle società acquisite, oltre a quelle eventualmente scaturenti dalle operazioni in sé, nel caso che il valore degli elementi acquisiti abbia subito rettifiche (non determinabili dalle note) non fiscalmente riconosciute.

Passando alla rassegna delle informazioni date dalle note sulle passività, due voci meritano una specifica evidenziazione: il fondo di trattamento di fine rapporto e i fondi per rischi e oneri. Le variazioni di entrambi dovuti alle aggregazioni aziendali sono infatti decisamente importanti in rapporto al valore totale in carico nel bilancio consolidato. Tabella 3.5 – Fondo trattamento di fine rapporto

Fonte: bilancio consolidato Cassa Depositi e Prestiti 2012, note, pag. 450.

L’aumento degli accantonamenti per il trattamento di fine rapporto del personale subisce un incremento che è pari a quasi il 60 per cento del valore di carico totale a fine esercizio 2012 ed è in massima parte attribuibile a Fintecna, che non appartiene né al gruppo bancario, né a quello assicurativo di Cassa Depositi e Prestiti.

Per quanto concerne i fondi rischi e oneri futuri, particolarmente interessante è il prospetto concernente la loro voce residuale “altri fondi”:

6 Più precisamente le note, con riferimento alla voce specifica “conti correnti” valorizzata per 267.655.000

55 Tabella 3.6 – Altri fondi per rischi e oneri futuri

Fonte: bilancio consolidato Cassa Depositi e Prestiti 2012, note, pag. 451.

Le note specificano in modo descrittivo che tra gli “altri rischi e oneri” sono compresi 1.251 milioni di euro relativi a rischi per contenziosi, bonifiche e conservazione di siti immobiliari, a rischi su beni immobiliari e ad impegni non meglio specificati relativi assunti in base a clausole contrattuali e si riferiscono alla società Fintecna, nell’ambito della sua attività di liquidazione di varie tipologie di beni. Tale importo rappresenta ben il 72.9 per cento degli interi fondi rischi e oneri futuri ascrivibili al bilancio consolidato di Cassa Depositi e Prestiti.

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