I CLASSICI DELLA LETTERATURA PER RAGAZZ
III. 1 Elementi caratteristici del genere
Come già sostenuto in precedenza, non esistono elementi universali che accomunano tutti i libri per ragazzi differenziandoli dagli altri, anche se molti testi condividono tratti simili. Secondo Alison Lurie, molti critici distinguono i libri per adulti da quelli per ragazzi basandosi su tre temi, sesso, soldi e morte, che spesso costituiscono una delle principali preoccupazioni nei primi, ma sono considerati assenti nei secondi. In alcuni testi per ragazzi, in effetti, l’amore è romantico piuttosto che sensuale, i soldi costituiscono un tema portante solo se considerati come un tesoro di cui poter andare alla ricerca, mentre la morte, quando è presente, tende a riguardare comunque personaggi minori, magari anziani, mentre il protagonista e i suoi amici sopravvivono.
In Don’t tell the Grown-ups. The Subversive Power of Children’s literature, Alison Lurie distingue però fra due categorie di storie per ragazzi. La prima tipologia è composta da quei libri che gli adulti pensano che siano utili per i bambini perché li informano su quanto c’è da sapere sul mondo e su quello che bisogna credere. I protagonisti di questi libri sono solitamente bambini o animali che imparano a ricorrere agli adulti per aiuto e consigli. La seconda tipologia di libri è invece formata da testi che Lurie definisce the sacred text of
childhood; sono libri sovversivi, i cui contenuti non sempre combaciano con quelli che ci si
aspetterebbe dai libri per bambini e i valori che veicolano si scontrano con quelli del mondo convenzionale degli adulti:
These books, and other like them, recommended- even celebrated- daydreaming, disobedience, answering back, running away from home, and concealing one’s private thoughts and feelings from unsympathetic grown-ups. They overturned adult pretensions and made fun of adult institutions, including school ad family. In a word, they were subversive […].1
In questi libri per esempio, in particolare in quelli fantasy, sono presenti aspetti come la morte o la violenza. A differenza delle fiabe, inoltre, dove temi simili possono essere usati per metter in moto l’azione, ma non si descrive un dolore reale e le vittime di violenza raramente mostrano le conseguenze psicologiche delle loro sofferenze, nel mondo del fantasy la morte e la violenza sono fenomeni più complessi. I lettori adulti, non più abituati a leggere simili libri, possono però rimanere sorpresi dalla presenza di tali temi nelle storie per ragazzi. Come sostiene Laura Tosi, infatti, «violence and brutality are not things that many adult readers might want to confront in a children’s book».2
I protagonisti di questi testi sono spesso bambini e ragazzi. Oltre al motivo più ovvio, ossia l’identificazione che un personaggio bambino permette di attuare da parte del lettore della stessa età, la ragione risiede anche nelle storie che ciò permette di creare. A differenza degli adulti, infatti, i bambini sono più propensi a partecipare ad avventure, senza tutte le difficoltà e preoccupazioni poste dal mondo dei grandi; «i bambini passano attraverso le più strane avventure senza turbamenti. Può darsi che una settimana dopo l’avvenimento, essi
1 A.LURIE, Foreword, cit., p. X.
2 LAURA TOSI e PETER HUNT, The Fabulous Journey of Alice and Pinocchio. Exploring Their Parallel Worlds,
ricordino di raccontare che, mentre attraversavano il bosco, incontrarono il fantasma del babbo morto e ci giocarono insieme».3
Nella maggior parte dei casi, gli adulti sono invece rappresentati come figure negative, del tutto egoiste e malvagie o, più semplicemente, sciocchi e incapaci di comprendere ciò che ha veramente valore. I ragazzi protagonisti vivono le loro avventure senza che i loro genitori ne siano consapevoli e, se interrogati a riguardo, spesso celano la verità poiché temono che non verrebbero capiti o creduti dagli adulti. In Il gatto e il cappello matto di Dr. Seuss,4 per esempio, dopo aver completamente distrutto la casa, tutto torna in ordine come per magia poco prima che la madre torni a casa e uno dei due bambini protagonisti si chiede se debba raccontare o meno alla mamma cosa è successo. La domanda, con cui termina il libro, viene poi posta al lettore stesso e, sebbene rimanga senza risposta, sembra alludere che i bambini abbiano mantenuto il segreto e che la madre non abbia quindi mai saputo cosa è accaduto quel giorno in sua assenza:
Adesso entra mamma: “Che bravi bambini! Vi siete annoiati? Lo so, poverini!”. A quelle parole, voglio esser sincero, io e Sally restiamo smarriti davvero! Di questa giornata
3 JAMES MATTHEW BARRIE, Peter Pan, trad. it. di Pina Ballario, Milano, Mondadori Editore, 2004 (London-
New York 1911), pp. 11-12.
4 In questo testo si racconta la storia di due fratelli rimasti in casa da soli in un giorno di pioggia. Mentre si
stanno annoiando, compare davanti a loro un gatto dall’aspetto antropomorfo che indossa un cappello a strisce rosse e bianche. Il gatto cerca di farli divertire, mostrando loro dei trucchi che è in grado di fare che mettono a soqquadro la casa, facendo preoccupare sempre di più i due fratelli che si interrogano su come faranno a rimettere tutto a posto prima che torni a casa la madre. Con loro grande sorpresa, però, poco prima che lei torni, la casa ritorna in stato perfetto, senza che la madre possa sospettare niente di quello che è successo quel giorno.
che dire? Che fare? È meglio tacere o è meglio parlare? Be’…
e tu, al mio posto, che avresti risposto?5
In questo capitolo analizzerò alcuni libri che sono considerati tra i classici della letteratura per ragazzi, ossia quei testi che Alison Lurie definirebbe the sacred text of
childhood. Sono testi che hanno elementi in comune, ma allo stesso tempo sono molto
diversi fra loro e provano quindi come i libri per l’infanzia costituiscano una categoria precisa, ma che va oltre semplici definizioni o elenchi di caratteristiche. I romanzi scelti, infatti, sono storie che, seppur considerate unanimemente per bambini, potrebbero stupire coloro che pensano che i libri per ragazzi siano semplici racconti a lieto fine. Dietro un’apparenza semplice, sono in realtà più complessi di quanto non sembri e riescono perciò ad appassionare sia i lettori più piccoli che quelli più grandi.