RISULTATI E DISCUSSIONE
4.3 Emergenza – biomassa prodotta in vaso
I dati ottenuti in vaso, in seguito all’impiego di dosi crescenti di salvia e origano mescolati al terreno, sono stati elaborati in un unico schema sperimentale; l’analisi della varianza è stata condotta attraverso uno schema fattoriale AxBxC “Split split plot” nel quale i trattamenti imposti sono stati salvia e origano(A), la percentuale con cui sono stati impiegati (B) e le specie di infestanti indagate (C). i risultati ottenuti hanno mostrato differenze statisticamente significative (tabella 7).
% amaranto digitaria lolium portulaca sorgo media Salvia 0 8,3 FL 0 L 60 AB 25 DF 47,5 BC 28,2 5 3,3 GL 2,5 IL 29,2 CD 8,3 FL 16,7 DG 12 10 1,7 IL 8,3 EL 28,3 CD 1,7 IL 6,7 FL 9,3 20 1,7 IL 9,2 DI 5,8 FL 0,8 IL 5 FL 4,5 Origano 0 8,3 FL 0 L 60 AB 25 DF 47,5 BC 28,2 5 2,5 IL 50,8 BC 25,8 CE 10 DI 17,5 DH 21,3 10 5,8 FL 60,8 AB 14,2 DL 12,5 EL 5 HL 19,7 20 0 L 78,3 A 3,3 IL 0 L 1,7 IL 16,7 media 4 D 26,2 AB 28,3 A 10,4 C 18,4 B
Tabella 7: Influenza del substrato sulla percentuale di germinazione in vaso delle diverse infestanti esaminate.
I valori contrassegnati da lettere uguali non sono significativamente diversi tra loro per P < 0,01.
In relazione alle diverse percentuali di salvia e origano contenute nei vasi, la differenza di energia germinativa delle specie mostra significatività; la germinabilità del testimone, passa infatti dal 28% a circa il 14% in presenza del 10% di residui fino ad arrivare al 10% con il 20% di salvia e origano nel terreno. Tra le specie, la più sensibili ai trattamenti è risultata l’amaranto (4%) seguito dalla portulaca (10%), mentre il lolium è il meno sensibile con il 28% di germinabilità. Il lolium inoltre, mostra una diminuzione di energia germinativa in presenza del 5% di residui di salvia (29%) maggiore rispetto alla altre specie che invece non hanno tra le loro germinabilità differenze statisticamente significative. La differenza tra la percentuale
di germinazione con l’impiego di salvia o di origano non presenta valori statisticamente significativi. Anche le interazioni tra il trattamento primario e le percentuali di residui nel terreno, non mostrano significatività.
Anche sui pesi secchi delle infestanti cresciute nei vasi, è stata effettuata un’ uguale analisi statistica attraverso uno schema fattoriale AxBxC “Split split plot. Il trattamento primario, secondario e terziario sono gli stessi adottati precedentemente. L’interazione tra le diverse percentuali di salvia e origano impiegate e le specie, hanno mostrato differenze statisticamente significative (tabella 8).
% amaranto digitaria lolium portulaca sorgo media 0 0,03 B 0 B 0,25 B 0,31 B 1,26 A 0,37 A Salvia origano 5 0,043 B 0,09 B 0,1 B 0,25 B 0,4 B 0,18 B 10 0,022 B 0,14 B 0,1 B 0,33 B 0,13 B 0,15 B 20 0,214 B 0,13 B 0,013 B 0,13 B 0,044 B 0,11 B media 0,08 B 0,09 B 0,11 B 0,26 AB 0,46 A
Tabella 8: Effetti delle percentuali di residui sul peso secco ( in grammi) delle specie infestanti in esame.
I valori contrassegnati da lettere uguali non sono significativamente diversi tra loro per P < 0,01.
In particolare è risultata significativa la differenza tra il peso secco del testimone (0.37 g) e quelli in corrispondenza delle diverse percentuali di salvia e origano (mediamente 0,15 g). Tra le specie, il sorgo presenta un peso secco medio significativamente superiore (0,46 g) in particolare rispetto a lolium, amaranto e digitaria (peso secco medio di 0,09 g). Il sorgo inoltre, mostra una differenza statisticamente significativa tra il peso secco del testimone (1,26 g) e il peso secco in presenza di salvia e origano (in media 0,2 g) a differenza delle altre specie che non presentano significatività in relazione alle diverse percentuali di substrato. Non sono risultate statisticamente significative le interazioni relative al trattamento primario, sia quelle di primo ordine, che di secondo e di terzo ordine.
I dati relativi al peso secco del basilico, trapiantato in vaso in presenza delle diverse percentuali di salvia e origano, sono invece stati elaborati secondo uno
schema fattoriale A x B; il trattamento principale (A) è rappresentato da salvia e origano, il secondario (B) dalle percentuali d’impiego dei due residui.
0 2 4 6 8 10 12 te st 5% 10% 20% M.D.S.(p>0,05)= 2,3 pes o s ecco ( g) salvia origano
Grafico n. 4: Variazioni del peso secco del basilico in vaso in relazione alle diverse percentuali di salvia e origano nel terreno.
La differenza del peso secco medio del basilico (Grafico 4) in presenza di salvia (8,7 g) è significativa rispetto al peso secco medio in presenza di origano (7,2 g). Inoltre, c’è significatività anche tra la variazione del peso secco medio del testimone (11,3 g) e il peso alle diverse percentuali di residui (in media 6,8 g). Come si può notare dal grafico 4, differenze statisticamente significative sono presenti anche nell’interazione tra il trattamento principale (origano e salvia) e il trattamento secondario (variazione delle percentuali). In particolare, il basilico mostra un calo di peso marcato tra il testimone (in media 11,3 g) (Foto7) e il substrato con il 5% di residui (circa 8 g); anche la presenza di origano al 10% provoca una significativa diminuzione di peso secco (5,4 g). La diminuzione del peso secco alla variazione della percentuale di residui di salvia invece, non mostra significatività (in media 7,8 g). Nel substrato con il 10% di residui, si manifesta una differenza significativa e il
peso secco in presenza di salvia (8,6 g), risulta maggiore rispetto a quello in presenza di origano (5,4 g). Stessa situazione si mostra con concentrazioni del 20%, dove la salvia (Foto 6) provoca una minore diminuzione di peso secco (7,8 g) rispetto all’origano (3,6 g) (Foto 5).
Nel periodo di svolgimento della prova sono state rilevate le date di compimento delle principali fasi fenologiche componenti il ciclo biologico del basilico. Tuttavia la variabilità riscontrata non ha permesso di poter in qualche modo relazionare le diverse dosi di residuo impiegato con l’evoluzione del ciclo biologico del basilico in esame: per ogni tesi quindi lo svolgersi delle varie fasi di sviluppo non è stato ostacolato dalla presenza del residuo utilizzato.
In analoghe condizioni sperimentali, avevamo seminato direttamente in vaso aggiungendo al terreno le stesse percentuali di residui di salvia e origano impiegate nella prova con il basilico, anche il ravanello. La percentuale di emergenza rilevata relativa alla specie in esame è risultata, fatta eccezione per il testimone, molto bassa da non poter avere un numero sufficiente di piante per potere effettuare un preciso campionamento. Infatti già alla dose più bassa (5%) di residui incorporati al substrato la percentuale di emergenza era al di sotto del 10%. Questa maggiore sensibilità del ravanello nei confronti degli scarti impiegati è stata evidenziata anche dai risultati ottenuti nelle prove con le vaschette. Le osservazioni e di rilievi realizzati sulle medesime specie infestanti seminate insieme al ravanello, nei vasi, hanno confermato i risultati ottenuti precedentemente.
Alcune infestanti non seminate, si sono comunque sviluppate all’interno dei vasi. Sono stati quindi effettuate anche su queste specie, determinazioni relative ai pesi freschi e secchi, oltre che l’identificazione delle stesse.
L’analisi statistica effettuata sui valori relativi alla quantità di sostanza secca prodotta da queste infestanti cresciute spontaneamente nei vasi non ha evidenziato differenze significative (Grafico 5).
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 0% 5% 10% 20% pes o s ecco ( g) origano salvia
Grafico 5: Peso secco delle specie infestanti presenti nei vasi e non seminate, in relazione alla variazione della percentuale di residui di salvia e origano nel terreno.
Foto 1: Semi di ravanello in capsula Petri su carta da filtro imbevuta di decotto di origano.
Foto 2: Semi di ravanello in capsula Petri su carta da filtro imbevuta di infuso di origano.
Foto 3: Semi di ravanello in capsula Petri in presenza di olio essenziale di salvia.
Foto 4: Emergenza dei semi in vaschetta.
Foto 5: Prova in vaso con il 20% di residui di origano mescolati al terreno.
Foto 6: Prova in vaso con il 20% di residui di salvia mescolati al terreno.
Foto 7: Prova in vaso. Testimone.