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Ernesto Augusto duca di Brunswick, e Luneburg, principe d'Osnabruck

Nel Dicembre 168489 la Repubblica si risolse di firmare un contratto con

Ernesto Augusto duca di Brunswick e di acquistare i servigi delle truppe comandate sul campo da Massimiliano Guglielmo, terzogenito del duca di Brunswick.

Il Brunswick (1629-1698) era un principe vescovo tedesco, presente nelle contese europee sia come diplomatico che come fornitore di truppe mercenarie. Come quarto figlio di Giorgio duca di Brunswick e Luneburg, non aveva molte probabilità di ereditare il regno paterno, dato che la successione favoriva il primogenito e i fratelli più anziani, per questo motivo Ernesto Augusto fu avviato prestissimo verso la carriera ecclesiastica e allo studio presso l'università di Magdeburgo, infatti venne nominato canonico di quella città nel 1638 e accolto all'università fin dal 1641. L'anno successivo ebbe occasione di visitare l'Olanda e l'Inghilterra, mentre nel 1646 viaggiò in Francia, Spagna, Italia, regno di Sicilia e Malta, poi al rientro in patria fu nominato Coadiutore di Magdeburgo. Negli anni successivi si recò spesso in Italia e in particolare si fermò diverse volte a Venezia, dove probabilmente apprezzò l'atmosfera culturale e l'attività teatrale, come testimoniato dalle numerose opere in musica pubblicate a partire dal 1654 che vennero dedicate ai serenissimi principi Giorgio Guglielmo, Giovanni Federico duchi di Brunswick et Ernesto Augusto vescovo di Osnabruck in occasione di rappresentazioni di drammi nei teatri veneziani.

In patria contribuì ad ampliare la biblioteca Augusta di Wolfenbuttel, divenne Rettore Magnifico dell'università di Magdeburgo, si sposò con Sofia del Palatinato e nel 1662 venne eletto vescovo di Osnabruck, dove organizzò una corte vivace, attiva in molti campi. Nel 1676 a corte, con l'incarico di consigliere e bibliotecario venne invitato Leibniz (Lipsia 1646 - Hannover 1716) il quale venne incaricato di fare ricerche e scrivere la

89 Kenneth M. SETTON, Venice, Austria, and the Turks in the Seventeenth Century, the American Philosophical Society, Philadelphia, 1991, p 292.

genealogia del casato dei Brunswick con lo scopo di dimostrare che i Brunswick discendevano dagli Este, l'antica famiglia principesca italiana, per permettere al duca di rivendicare il diritto a diventare elettore del Sacro Romano Impero, come in effetti avvenne nel 1692.

Nel corso della seconda metà del Seicento Ernesto Augusto si trovò impegnato in diverse spedizioni militari e diplomatiche, tanto da venire indicato, nel 1665, come il principale mediatore in un trattato di pace stipulato fra Olanda e Inghilterra. Aiutò la Serenissima in almeno tre occasione, fornendo le proprie truppe nel 1668 durante la guerra di Candia, e poi durante la guerra di Morea nel 1685 e ancora nel 1687. La sua attività di diplomatico e condottiero militare lo portò ad essere presente in molti dei conflitti che tormentarono l'Europa nella seconda metà del secolo, fornendo truppe, partecipando alle battaglie nell'Europa continentale e in alcuni casi agendo come mediatore. I suoi soldati vennero impiegati più volte contro turchi, sia in Ungheria che in Austria, oltre che essere utilizzati per sostenere le operazioni militari dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo90.

All'inizio del 1685 il Brunswick si fermò a Venezia, per godere dei divertimenti del periodo di carnevale e per curare i propri interessi, dato che la Repubblica, che aveva iniziato la guerra navale contro gli ottomani nell'anno precedente, aveva deliberato di proseguire nell'azione bellica utilizzando proprio le sue milizie.

Durante il suo lungo soggiorno in città il duca e la sua famiglia vissero la vita vivace dei divertimenti veneziani e ricambiarono con alcuni eventi che rispondevano a molteplici scopi, fra cui c'era il piacere di allietare il loro soggiorno, ma venivano considerati anche altri aspetti, quali ingraziarsi il favore della cittadinanza e dei patrizi più influenti affinché il governo continuasse a finanziare la guerra.

Al contempo il duca aveva necessità di dare l'idea che le sue truppe mercenarie fossero poste al servizio leale della Serenissima e quindi

90 Paolo CAMERINI, Piazzola nella sua storia e nell'arte musicale del secolo XVII, U. Hoepli editore, Milano, 1929, p. 267-269.

avrebbero operato fedelmente a favore della causa veneziana per la maggior gloria di Dio nella difesa della fede cristiana contro i turchi infedeli.

La Sacra Lega a cui aveva aderito Venezia inoltre costringeva a considerare anche altri equilibri, perché fra l'imperatore austriaco e la Repubblica non c'era alcuna amicizia, anzi, per gli interessi della Repubblica, era un bene che l'esercito imperiale venisse tenuto impegnato ai confini con l'Ungheria e fin sotto le mura di Vienna contro i turchi, dato che fra i confinanti della Serenissima, l'Impero asburgico era considerato il vicino più minaccioso e potente. Facendo un cinico calcolo politico, finché l'imperatore fosse stato impegnato con i turchi non avrebbe avuto risorse da destinare contro la Repubblica come era successo ad esempio anni prima con la guerra di Gradisca (1615-1617). Aiutare l'imperatore, impegnando i turchi sul fronte marittimo significava, per la Repubblica, rischiare di aprirsi a possibili conseguenze non desiderate.

In questo quadro il duca di Brunswick – principe tedesco, elettore del Sacro Romano Impero dal 1692 e vescovo protestante – aveva quindi anche la necessità di dare l'impressione che gli eventuali suoi successi militari in Morea avrebbero aiutato la Serenissima senza tuttavia rafforzare troppo l'impero austriaco tanto da permettere all'imperatore di iniziare un conflitto con la Repubblica di Venezia.

Per questi motivi i divertimenti offerti dal duca a Venezia vennero strutturati per celebrare la gloria della Serenissima e propiziare la buona riuscita dell'impresa militare.