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Tra le tante idee le quali esistono, ce ne sono soltanto alcune che meritano di essere rappresentate in una Assemblea costituente. Non

meritano di esser rappresentate in una Costituente le idee morte, le

quali possono forse essere emanazione di interessi particolari, non

poggiano però su nessun ideale; non meritano di essere rappresentate

le idee per le quali non c'è nessuno che sia disposto a combattere od

a morire. Le sole idee che meritano di essere rappresentate in una

Assemblea costituente sono quelle che hanno un valore permanente,

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morale, e non rappresentano interessi particolari di questo o di quel gruppo, di questa o quella frazione (Applausi).

Nemmeno hanno diritto di essere rappresentate in una Costituen-te le idee, le cosiddetCostituen-te correnti politiche, le quali dicono di rappre-sentare l'avvenire soltanto perché in articoli scritti sui giornali, in saggi pubblicati su riviste, in opuscoli e libri, queste idee sono venute fuori ad affermare di valere qualche cosa. Il vento porta via le idee puramente dottrinarie. Le sole idee che politicamente valgono sono quelle espresse da uomini in carne ed ossa, i quali per esse sono disposti a sacrificarsi. L'avvenire dirà se qualcuno fra 20, fra 50 anni sia disposto a soffrire per una tra le mille idee le quali oggi affermano di essere le idee dell'avvenire. Bisogna scegliere non la proporzionale, la quale manda in Parlamento macchine da voto, ma il collegio picco-lo, che manda un uomo invece di una macchina, un organizzatore operaio, un contadino, un sacerdote, un proprietario, un professioni-sta scelto per la stima che si ha di lui. Costoro decideranno quali siano le idee meritevoli della vittoria.

Della vittoria non decidono e credo che non abbiano mai deciso nei paesi politicamente solidi, se vogliamo guardare in faccia la realtà, coloro che appartengono ai partiti. Non sono gli aderenti ai partiti coloro che danno e devono dare la vittoria alla corrente la quale rappresenterà la maggioranza nel Parlamento, la maggioranza della Costituente. La vittoria è data dagli altri; da coloro che gli inglesi chiamano the man in the Street, dagli uomini i quali osservano, che non sono nulla nella vita politica quotidiana, dagli uomini i quali aspettano, per decidersi, di vedere i risultati dell'azione dei governan-ti e di studiare le promesse che sono fatte dagli oppositori dei gover-nanti. Sono costoro che decidono. Gli aderenti votano, per definizio-ne, a favore dei loro partiti. Questi portano alle urne gli aderenti precostituiti. Ma la decisione, grazie alla oscillazione del pendolo, è fornita da coloro i quali non hanno prima manifestato una opinione, ma hanno osservato i fatti. Ciò accade per tutti i partiti siano essi il socialista, il liberale, il democratico cristiano, ecc. Ed è giusto che sia così, perché soltanto così coloro i quali sono al governo sono portati ad operare bene e a non operare soltanto nel proprio interesse parti-colare. E in tal modo essi possono corrispondere agli interessi e agli ideali della maggioranza della popolazione. Quel milione o due milio-ni di osservatori si sposterà, se i governanti non hanno saputo con-quistarsi il favore dell'opinione pubblica, a vantaggio degli oppositori.

L'oscillazione del pendolo elettorale è quanto mai necessaria ad una politica sana e feconda, poiché è quell'oscillazione del pendolo

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elettorale che fa sì che siano giudicati coloro che hanno operato bene o male secondo i risultati dell'opera loro.

La elezione alla Costituente non sarà, neppure essa, poggiata sul vuoto astratto di tendenze politiche. Essa darà la vittoria a coloro nei quali gli elettori, e principalmente gli elettori muti sinora, dichiare-ranno di avere fiducia per il bene che essi hanno fatto in passato e per il bene maggiore che gli elettori spereranno siano per fare in avvenire. Sarà fiducia non nelle soluzioni scritte ai problemi costitu-zionali, ma fiducia negli uomini incaricati di formulare una Costitu-zione.

Del resto a scrivere una Costituzione non occorrono cognizioni difficili ed astruse. Occorrono idee molto semplici e comuni. Orbene, col sistema della proporzionale, data la rigidità delle parti politiche, troppe idee vengono a contrasto e costringono a compromessi fra teorie diverse, a compromessi i quali non soddisfano nessuno, ed i quali sono una mescolanza fra teorie diverse, senza una loro compe-netrazione sentita e feconda.

Di una di queste idee semplici, troppo semplici per piacere a partiti rigidi, intendo fare cenno, ed è l'idea di un meccanismo, che deve esistere in qualunque Costituzione, il quale consenta di mo-dificare lentamente, giorno per giorno, il funzionamento della Costitu-zione. Che io sappia, esso ha funzionato meravigliosamente in due soli paesi.

Uno è l'Inghilterra: e per una ragione molto semplice. C'è un detto inglese che afferma: This damned Constitution was never writ-ten. It simply did grow (questa dannata Costituzione non fu mai scritta, essa crebbe semplicemente). È il meccanismo che permette l'adattamento continuo della legislazione alle esigenze della vita socia-le. Questo meccanismo esiste in Inghilterra perché non è stato mai scritto. Questo è il grande vantaggio della Costituzione inglese, e mi auguro che si sappia imitare anche da parte nostra. Per preparare la Costituzione non occorre un areopago di sapienti, non occorre siano rappresentate tutte le varietà dell'opinione pubblica; occorre vi sia qualcosa che persuada a non andare al di là di quella linea che non potrebbe essere superata senza provocare lo scoppio della caldaia politica, in un determinato momento che non sappiamo prevedere quale sarà e quando arriverà, ma possiamo essere sicuri che verrà. C'è un altro paese che si dice abbia una Costituzione scritta: e questo paese è gli Stati Uniti d'America. Ma, a dire la verità, io ho letto e riletto anche in questi giorni il testo della Costituzione ameri-cana del 17 settembre 1787, e i 21 emendamenti arrecati a quel

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testo. Non ho trovato nulla che stabilisca il potere di dichiarazione di

nullità, di incostituzionalità delle leggi, che è l'arma più sapiente stata

creata per frenare e secondare la trasformazione continua solida, e

non improvvisata ed effimera, della legislazione, e l'adattamento della

Costituzione alle esigenze dei momenti successivi che il paese

attra-versa.

Tra le disposizioni della Costituzione nord-americana che