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Gli esiti occupazionali dei laureati

Nel documento Giovani in Trentino 2007 (pagine 87-91)

4.3 LA COERENZA DEL LAVORO CON I PERCORSI DI STUDIO

4.3.3 Gli esiti occupazionali dei laureati

I dati relativi agli esiti occupazionali dei giovani laureati trentini mostrano una situazione occupazionale molto buona e più positiva di quanto non si osservi per le medie nazionali, sia in termini di tassi di attività e occupazione, sia in termini di

li-velli retributivi.4 A un anno dalla laurea hanno un’occupazione il 67,12% dei laureati;

non lavora e non cerca lavoro il 20,22%, mentre è in cerca di occupazione il 12,67%.

A tre anni dalla fi ne degli studi universitari questi dati migliorano sensibilmente, attestandosi rispettivamente al 79,31%, al 14% e al 6,85%. Le performance lavorative sono ancora superiori se si osservano i laureati del 2000: il 94,51% lavora e solo il 2,44% è in cerca di occupazione. È interessante osservare come tra i laureati che hanno concluso l’università da 5 anni non ci siano signifi cative diff erenze di genere nei livelli occupazionali, a conferma dell’incidenza positiva della variabile titolo di studio sia sulle scelte partecipative che sugli esiti occupazionali della componente femminile.

Tab. 4.12: Indicatori dell’inserimento lavorativo dei laureati dell’università di Trento ad uno, tre e cinque anni dalla laurea

1 anno dalla laurea (laureati del 2004)

3 anni dalla laurea (laureati del 2002)

5 anni dalla laurea (laureati del 2000)

M F Tot. M F Tot. M F Tot.

Lavora 68,48 66,02 67,12 81,82 76,97 79,13 95,51 93,60 94,51 Non lavora e non cerca 18,79 21,36 20,21 13,29 14,61 14,02 1,93 4,07 3,05 Non lavora ma cerca lavoro 12,73 12,62 12,67 4,89 8,42 6,85 2,56 2,33 2,44 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: consorzio interuniversitario Alamlaurea.

Lo studio degli esiti occupazionali nel breve periodo mostra come la facoltà che sembra avere le migliori performance sia quella di Ingegneria: a un solo anno dalla laurea il 96,4% delle persone hanno già un’occupazione. Nel lungo periodo, invece, le facoltà che garantiscono i migliori sbocchi lavorativi sono Giurisprudenza ed Econo-mia, le quali registrano un tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea rispettivamente del 97,2% e del 98%. Si collocano invece al di sotto della media dell’ateneo trentino (95,6% a 5 anni dalla laurea) le facoltà di Scienze, Sociologia e Lettere e Filosofi a, i cui livelli occupazionali sono comunque molto soddisfacenti (87,5%, 94,4% e 90%).

4 I dati fanno riferimento all’indagine realizzata da AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati ad uno, tre e cinque anni dalla laurea, tra i 27 Atenei aderenti al Consorzio nel 2003. In com-plesso l’indagine ha coinvolto 55924 laureati, di cui 1185 in provincia di Trento: 405 ad un anno dalla conclusione degli studi, 369 a tre anni e 408 a cinque anni. Il tasso di risposta è stato dell’82%: 86% ad un anno, 81% a tre anni e 76% a cinque anni. Le interviste sono state somministrate attraverso un que-stionario telefonico.

Tab. 4.13: Tassi di occupazione per facoltà dell’università di Trento ad uno, tre e cinque anni dalla laurea

1 anno dalla laurea

Facoltà lettere e fi losofi a 63,3 84,4 90,0

Facoltà sociologia 84,1 87,5 94,4

Facoltà giurisprudenza 46,7 77,8 97,2

Facoltà economia 77,8 96,5 98,0

Facoltà ingegneria 96,4 96,3 94,7

Facoltà scienze 70,4 88,9 87,5

Totale facoltà di Trento 71,3 88,3 95,6

Fonte: consorzio interuniversitario Alamlaurea.

Da un’analisi dei dati complessivi dei laureati nell’ateneo trentino risulta che ad un anno dalla laurea circa il 60% ha un lavoro dipendente (53,5% maschi e 64,7%

femmine), il 16,3% è autonomo (25% maschi e 8,8% femmine), il 22% ha un con-tratto di collaborazione e il 2% lavora senza concon-tratto. Dopo tre anni risultano essere dipendenti il 72,7% (63,8% maschi e 80,2% femmine); autonomi il 14,2% (22,4% ma-schi e 7,3% femmine) e lavorano come collaboratori l’11,8%. A cinque anni dalla fi ne dell’università i dipendenti sono il 71% (62% maschi e 79% femmine), autonomi il 21% (29,7% maschi e 14,3% femmine) e il 6% ha una collaborazione. I dati mostrano diff erenze di genere evidenti per quanto riguarda il lavoro autonomo o dipendente, che si riducono con il passare degli anni, ma che segnalano comunque un forte diva-rio tra le scelte e le opportunità dei laureati e delle laureate in provincia di Trento.

Tab. 4.14a: Occupati per posizione nell’attività lavorativa dell’università di Trento ad uno, tre e cinque anni dalla laurea

1 anno dalla laurea

Dipendente 53,5 64,7 59,6 63,7 80,2 72,7 62,1 79,3 71,1 Autonomo 25,0 8,82 16,1 22,4 7,30 14,2 29,7 14,3 21,7 Collaboratore 19,6 24,2 22,1 13,7 10,2 11,8 7,43 5,00 6,17 Senza contratto 1,79 2,21 2,02 0,00 2,19 1,19 0,68 1,25 0,97 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: consorzio interuniversitario Almalaurea. Elaborazione di Espa, Micciolo, Valluzzi, Convegno: “Giovani, Formazione e Occupazione”, Trento, 24 maggio 2006.

Infi ne, risulta interessante l’analisi delle classi di reddito netto mensile medio. Se ad un anno dalla laurea il 12,97% del totale dei laureati percepisce un reddito basso (inferiore a 750 euro), dopo cinque anni questa percentuale scende al 4,48%. Anche in questo caso i livelli retributivi variano in maniera signifi cativa tra i due sessi: anche a 5 anni dalla laurea solo il 15,79% delle donne percepisce un reddito elevato, a fronte del 47,83% degli uomini.

Tab. 4.14b: Classi di reddito mensile netto (in euro) dei laureati ad uno, tre e cinque anni dalla laurea

1 anno dalla laurea (laureati del 2004)

3 anni dalla laurea (laureati del 2002)

5 anni dalla laurea (laureati del 2000) Classi di reddito mensile

medio M F Tot. M F Tot. M F Tot.

Basso (fi no a 750) 9,17 16,15 12,97 9,01 11,36 10,29 2,89 5,92 4,48 Medio (750-1500) 67,89 76,92 72,80 60,36 79,55 70,78 49,28 78,29 64,49 Alto (oltre i 1500) 22,94 6,93 14,23 30,63 9,09 18,93 47,83 15,79 31,03 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: consorzio interuniversitario Almalaurea. Elaborazione di Espa, Micciolo, Valluzzi, Convegno: “Giovani, Formazione e Occupazione”, Trento, 24 maggio 2006.

Un ultimo dato interessante che emerge dall’indagine condotta da Almalaurea riguarda la coerenza tra occupazione e titolo di studio. Solo il 47% dei laureati nel 2001 intervistati a tre anni dal conseguimento del titolo dichiara di utilizzare in ma-niera elevata le competenze acquisite all’università, dato che sale al 50% per i laureati del 1999, contattati a 5 anni dalla laurea. Questa percentuale risulta bassa, soprattut-to se confrontata con quelle della formazione professionale e della scuola superio-re. Tuttavia, nonostante solo la metà dei laureati intervistati dichiari di utilizzare in maniera elevata le competenze acquisite all’università, l’89% riconosce l’effi cacia del proprio titolo di studio nel lavoro svolto. Tali risposte sono probabilmente spiegabili in parte per l’importanza riconosciuta non tanto ai contenuti e alle competenze tec-niche acquisite nel corso dell’università, quanto alle capacità di tipo comunicativo e relazionale, sempre più richieste dalle stesse aziende al momento dell’assunzione. In secondo luogo il titolo studio, nonostante il basso livello di coerenza il lavoro eff etti-vamente svolto, continua a rappresentare uno strumento necessario per l’inserimento lavorativo nelle posizioni maggiormente qualifi cate, cui diversamente non si potreb-be accedere.

Nel documento Giovani in Trentino 2007 (pagine 87-91)