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POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE IN PROVINCIA DI TRENTO .1 Composizione della popolazione

Nel documento Giovani in Trentino 2007 (pagine 29-34)

I giovani stranieri residenti in Trentino, nella fascia di età 15-34 anni, al 31 dicembre 2005 erano 11.951, rappresentando una parte importante della popolazione straniera totale, composta da 30.314 individui. Rispetto alla popolazione complessiva [Fig.1.13], la parte straniera evidenzia una composizione per classi di età in cui il 61% dei soggetti ha meno di 35 anni. In particolare, la classe 15-34 anni incide sulla popolazione con una percentuale (39,3%) del tutto analoga a quella degli ultra 34enni (39%).

Fig.1.13: Composizione della popolazione straniera al 31 dicembre 2005 per classi di età:

confronto con la popolazione residente totale

15,3% 21,6%

4,7%

5,0% 5,4%

6,1% 7,3%

12,7%

7,7%

13,9%

61,2%

39,0%

Pop.totale Stranieri

0-14 15-19 20-24 25-29 30-34 > 34

Fonte: Servizio Statistica PAT – Annuario Statistico 2005.

Rispetto al dato del 2003, l’incidenza della popolazione 15-34 sul totale è diminuita di 1,7 punti percentuali favorendo in uguale misura le fasce di età sopra e sottostanti.

L’indice di femminilizzazione,6 tra il 2003 ed il 2005, è passato dal 94,7% al 98,4%.

Per quanto riguarda la componente giovanile 15-34 le femmine risultano più

nume-6 L’indice di femminilizzazione è calcolato dal rapporto percentuale tra la componente femminile e quel-la maschile. Un valore superiore a 100 indica quel-la maggiore numerosità delquel-la componente femminile.

rose dei maschi con un indice di femminilizzazione che nel 2005, con 5.815 maschi e 6.136 femmine, ha raggiunto il 105,5%.

1.5.2 Incidenza sulla popolazione totale

Come già accennato, le annate 2003 e 2004, anche a seguito della applicazione della legge Bossi-Fini,7 hanno evidenziato un notevole incremento della popolazione straniera residente in Trentino che, al 31 dicembre 2005, rappresentava il 6% della popolazione totale contro il 4,6% del 2003. La scomposizione dei tassi di incidenza8 per età [Fig.1.14] mette in evidenza come la quota degli stranieri raggiunga il suo valore più alto nella fascia tra i 25 ed i 29 anni con un valore di 12,5% suddiviso in 6,7% e 5,9% rispettivamente per la parte femminile e maschile.

Fig.1.14: Incidenza della popolazione straniera al 31 dicembre 2005 per sesso e classi di età

4,4% 3,6% 4,4% 5,9% 5,3%

2,7%

4,1% 3,3% 4,5%

6,7% 5,6%

2,6%

0,3%

0,3%

0,6%

10,9%

12,5%

8,9%

8,5% 6,9%

5,3%

0-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-64 65 e oltre

Maschi Femmine

Fonte: Servizio Statistica PAT – Annuario Statistico 2005.

Il tasso di incidenza della popolazione straniera residente tra i 15 e 34 anni è pas-sato invece dal 7,8% del 2003 al 10,1% del 2005 proseguendo in un trend che a partire dal 2000 ha segnato una crescita di quasi un punto percentuale annuo.

7 Legge 30 luglio 2002, n. 189.

8 Per tasso di incidenza si intende il numero di residenti stranieri diviso per il totale dei residenti mol-tiplicato per 100.

Fig.1.15: Evoluzione dell’incidenza della popolazione straniera nella fascia 15 – 34 anni (1996 – 2005)

3,1% 3,4% 3,7% 4,2% 5,0% 5,9% 6,6%

7,8%

9,1%

10,1%

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Fonte: Servizio Statistica PAT – Annuario Statistico 2005.

Riportiamo in fi gura [Fig.1.16] l’attuale distribuzione dei tassi di incidenza del-la componente straniera suldel-la popodel-lazione totale e nelle fasce di età giovanili per comprensorio.

Fig.1.16: Incidenza della popolazione straniera al 31 dicembre 2005 per Comprensorio e classi di età

> 7% (1)

Bassa Valsugana e Tesino 5,0%

Alta Valsugana 5,2%

Valle dell’Adige 6,5%

Valle di Non 7,7%

Valle di Sole 5,1%

Giudicarie 5,1%

Alto Garda e Ledro 6,4%

Vallagarina 6,8%

Ladino di Fassa 2,9%

Totale 6,0%

Fonte: Servizio Statistica PAT, Annuario Statistico 2005.

La componente straniera supera il 6% in quattro comprensori: Valle di Non, Vallagarina, Valle dell’Adige e Alto Garda e Ledro. In ognuno di questi i tassi di inci-denza per la fascia 15-34 anni superano il 10%. I valori più elevati per ogni classe di età vengono raggiunti in Valle di Non con incidenze che per le fasce giovani superano il 12%.

Capitolo 2

Strutture familiari, nuzialità e fecondità

Loris Vergolini

Il processo di acquisizione di un ruolo come adulti nella nostra società è regolato da un insieme di norme e aspettative che ne scandiscono tempi e passaggi defi nen-do in questo monen-do un percorso ideale da seguire. Questo tragitto nella letteratura scientifi ca è noto come transizione alla vita adulta. Il percorso “regolare” prevede:

l’uscita dal sistema scolastico; l’entrata nel mondo del lavoro; l’uscita dalla fami-glia di origine; l’inizio del primo matrimonio o della prima convivenza e, infi ne, la nascita del primo fi glio. In questo capitolo si porrà l’attenzione prevalentemente sulle ultime due transizioni, con l’obbiettivo di metterne in risalto i mutamenti e le peculiarità relative alla situazione trentina. Situazione che verrà trattata in chiave comparata, facendo riferimento innanzitutto all’Italia e, dove possibile, anche al contesto europeo.

In particolare, negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una rivoluzione silen-ziosa1 che ha portato ad un profondo cambiamento nel calendario degli eventi che scandiscono la transizione alla vita adulta. Tale rivoluzione non colpisce tanto l’or-dine con cui queste fasi vengono attraversate, ma l’orizzonte temporale in cui questi eventi solitamente avvenivano. Infatti, stiamo assistendo ad una permanenza prolun-gata dei giovani all’interno del sistema formativo che, accompagnata dalla diffi coltà di ottenere un’occupazione stabile, si traduce in un ritardo nell’uscita dalla famiglia di origine. Si può quindi collegare il crescente rinvio che caratterizza la formazione di una propria famiglia da parte dei giovani con il prolungamento del tempo trascorso nelle fasi precedenti.

Per quanto riguarda i dati, si farà riferimento al Censimento Generale della Po-polazione e delle Abitazioni del 20012 ponendo attenzione alle distinzioni per coorte e per età. Mentre per i dati volti ad evidenziare tendenze di medio periodo saranno utilizzate le serie storiche prodotte dall’Osservatorio Permanente per l’Economia, il

1 Il termine rivoluzione silenziosa è preso in prestito da G.B. Sgritta, La transizione alla vita adulta: la sindrome del ritardo, in Famiglie: mutamenti e politiche sociali, a cura dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, Il Mulino, Bologna, 2006.

2 I dati relativi al censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni del 2001 sono reperibili presso il seguente sito internet: http://dawinci.istat.it/.

lavoro e per la valutazione della domanda sociale (OPES).3 Infi ne, per i dati a livello europeo ci si siamo avvalsi delle proiezioni Eurostat.4

Nel prossimo paragrafo verranno delineati alcuni approfondimenti relativi ai prin-cipali mutamenti avvenuti nelle strutture familiari in Trentino; alle modalità tipiche di formazione delle nuove famiglie (par. 2.3); all’esperienza della nascita del primo fi glio (par. 2.4). Nell’ultimo paragrafo si cercherà di fornire alcune chiavi di lettura per interpretare i mutamenti avvenuti negli ambiti precedentemente analizzati.

Nel documento Giovani in Trentino 2007 (pagine 29-34)