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3. Microstrategie

3.2 Fattori linguistici: la parola

3.2.2 Fattori lessical

3.2.2.5 Espressioni idiomatiche

Capitolo a parte è quello delle espressioni fisse a quattro caratteri tipiche della lingua cinese, i cosiddetti chengyu 成语. Gli elementi che costituiscono il chengyu sono fissi, invariabili e inseparabili l’uno dall’altro. La loro traduzione letterale spesso non è comprensibile per chi non è madrelingua, bisogna conoscere il riferimento culturale che si cela dietro a ognuno di essi, come un evento storico, un riferimento a un testo classico o un racconto tramandatosi per generazioni. Nonostante siano espressioni colte, che spesso fanno riferimento alla letteratura e alla storia, sono entrate a far parte del vocabolario comune di ogni cinese, come testimonia la loro larga presenza nel prototesto. Per tale motivo, non li si può tradurre sempre con un registro alto o letterario, ma bisogna, in particolare in questo caso, anche adattarli al registro della lingua parlata, e, soprattutto, concentrare il succo dell’espressione in poche parole tenendo conto anche dello spazio e del tempo disponibili.

Di norma, si è cercato di tradurli nella maniera più sintetica possibile, tentando di riassumere in una frase o due il concetto espresso e non tanto attenendosi all’immagine presentata dal chengyu di per sé. Se in una traduzione letterale, infatti, sarebbe possibile mettere una nota a piè di pagina, con il sottotitolaggio tale procedimento è impossibile.

131 È perciò necessario privilegiare lo scopo del messaggio e tralasciare, in parte, la forma.

女生外向啊

Ma… voi due vivete insieme!

Questa prima espressione significa letteralmente “Dopo il matrimonio le ragazze si trasferiscono nella casa del marito, e non vivono più con la loro famiglia d’origine”. Essendo la traduzione chiaramente troppo lunga, qui si è voluto rendere il senso ironico della frase pronunciata da Haizao. Quest’ultima, infatti, minaccia scherzosamente di dire alla madre che la sorella vive con il fidanzato, nonostante ancora non siano sposati. Per questo si è neutralizzata la seconda parte del chengyu e si è scelto di tradurre con un’espressione quasi di stupore, anche perché nelle frasi successive è specificato il fatto che loro due non sono sposati.

咱们俩现在是臭味相投 Non a caso stiamo insieme.

Invece che riportare l’intero significato “condividere lo stesso gusto per cose disgustose”, si è leggermente variato il senso della frase per renderla più breve e incisiva.

我跟你姐住一块儿 是相 相敬如宾 是守身如玉

Noi viviamo insieme

Ci rispettiamo a vicenda

E siamo casti

In questa frase i chengyu sono addirittura due. A parlare è Su Chun, che proprio in risposta ad Haizao ci tiene a ribadire che lui e la sorella di lei vivono insieme ma lo fanno secondo due regole: la prima è “rispettarsi a vicenda”, la seconda è “preservare il proprio onore e la propria integrità”. In realtà entrambi i chengyu sono piuttosto formali, e siccome nella scena che segue Haizao trova dei preservativi, si è scelto di tradurli entrambi e, in particolare il secondo, con un linguaggio piuttosto

132 formale. In tal modo, dopo che Su Chun si è riempito la bocca di paroloni, quello che ha appena detto viene palesemente smentito, e l’effetto comico è assicurato.

我不想做井底之蛙

Non voglio limitare le mie prospettive.

Qui invece, si tratta della storia di una rana chiusa in un pozzo, e le cui prospettive sono appunto limitate alla porzione di mondo che vede da lì sotto. La traduzione riporta in poche parole la morale della storiella.

乱七八糟的 什么都没弄

È un disastro, non c’è niente di finito.

Questo chengyu è di larghissimo uso nella lingua parlata. Di solito indica uno stato di disordine e confusione.

骑着马找马 等你找着合适的 再去换工作

Una volta cominciato,

Puoi cercare un lavoro migliore e poi cambiare.

In questo caso a qimazhaoma 骑 马 找 马 è stata aggiunta la particella aspettuale zhe 着 . Letteralmente il significato è “cercare un cavallo mentre si è già in sella a un altro”. Nel cinese moderno ha due significati: cercare un altro lavoro, tenendosi per il momento quello che già si ha; cercare qualcosa che si ha proprio sotto il naso. Assodato che il significato sia il primo, si è cercato di ridurre al minimo i caratteri per spiegarlo.

我真希望我是孙悟空 会七十二变

Vorrei essere una tuttofare

133 Questo era forse il chengyu più difficile da tradurre, perché si rifà ad un personaggio molto conosciuto della letteratura cinese, Sun Wukong, e alle sue peculiarità (per la resa del personaggio cfr. 3.4.2). Sun Wukong è famoso anche per la sua capacità di trasformarsi in ben 72 cose diverse, fra oggetti e animali. Il chengyu è inserito nel discorso perché Haizao non trova lavoro e vorrebbe essere all’altezza di qualsiasi mansione le venga affidata. In italiano si è neutralizzato il numero 72 e si è riportata solo l’idea della trasformazione.

再说了

这的繁华热闹 这的高楼大厦 这的十里洋场大都会气势 Qui è sempre pieno di gente,

Ci sono i grattacieli e l’atmosfera è internazionale

In queste due frasi c’è un’alta concentrazione di espressioni a quattro caratteri e aggettivi bisillabici. In traduzione la scelta obbligata è stata quella di sfrondare il testo di tutti gli elementi non necessari. Quel gaoloudasha 高楼大厦 è diventato così “ci sono i grattacieli”, mentre la seconda frase, assai complessa, è stata riassunta in “l’atmosfera è internazionale”, poiché tradurre ogni singola espressione non sarebbe assolutamente possibile.

我没赖你呀 这不是天灾人祸嘛 Non è colpa tua,

Il Cielo ha voluto così!

Qui invece si è voluta rendere la sfumatura ironica della frase. Infatti, quando questa battuta viene pronunciata, entrambi i personaggi sorridono divertiti. Anche se letteralmente tianzairenhuo 天 灾人祸 significa “catastrofi generate dalla natura e dall’uomo”, si è optato per una traduzione che, anche se non fedelissima al testo di partenza, non contraddicesse quello che succedeva sullo schermo.

134 Nel prototesto c’è solo uno xiehouyu 歇后语, espressione idiomatica di solito composta da due frasi, una introduttiva e una che segue a mo’ di risposta, spiegazione o conseguenza.

说曹操曹操到啊 Parli del diavolo…

Tale espressione, sebbene adattata culturalmente, esiste anche in italiano. In cinese è il famoso generale e temibile stratega Cao Cao 曹操, uno dei protagonisti del Romanzo dei Tre Regni, a essere citato e ad apparire nel momento in cui si parla di lui. In italiano il riferimento è al diavolo, infatti si dice “Parli del diavolo e spuntano le corna”. Cambia la referenza culturale, ma il concetto è lo stesso, perciò lo si è mantenuto, accorciando peraltro l’espressione e citandone solo la prima parte.

I suyu 俗语, equivalenti ai nostri modi di dire, sono stati tradotti con proverbi di origine più o meno popolare per mantenerne il registro:

女大不中留 Ormai è una donna

In realtà due sarebbero i significati di quest’espressione: una figlia già grande non può restare nubile a lungo; una figlia sposata non la si può tenere a casa con sé. La soluzione migliore è sembrata questa frase, piuttosto diffusa nel parlare comune italiano, che sottintende il fatto che essendo ormai una donna, non le si può impedire di fare le sue scelte (e quindi nemmeno di sposarsi o d’andarsene di casa).

人算不如天算哪

Le vie del Signore sono infinite.

Originariamente il cinese esprime la verità popolare che la volontà del Cielo è superiore a quella degli uomini. Estrapolando l’espressione dal suo contesto culturale e reinserendola in uno nuovo, si è

135 scelto di usare, piuttosto che il Cielo, il Signore. Questo perché la cultura italiana è estremamente influenzata dal cattolicesimo, e ciò comporta nella lingua orale molti modi di dire legati ad esso.

吃完这顿就要勒紧裤

Finita questa cena dovremo tirare la cinghia

Altro modo di dire molto efficace e presente anche in inglese, oltre che in cinese e italiano, è quello del “tirare la cinghia” quando si hanno pochi soldi a disposizione. Uno dei rari esempi in cui il modo di dire non subisce alcuna modifica.

Anche con i guanyongyu 惯用语, di solito formati da tre caratteri e rispondenti alle regole grammaticali del cinese moderno:

整个是海萍的跟屁虫 Haizao imita sua sorella

Si è dovuto guardare all’adeguatezza del testo d’arrivo più che alla coesione con quello di partenza. La parola genpichong 跟屁虫, che se tradotta letteralmente non sarebbe comprensibile per chiunque non sia cinese, è stata esplicitata dal verbo “imitare”.

Altra espressione di tre caratteri:

世上就是你我这样

自以为自己是孺子牛的女人多了

Al mondo sono tante le donne come noi, serve dei propri figli.

Quel ruziniu 孺子牛 si riferisce alla storia che racconta di un re che recitò la parte di un bue per far contento il figlio. Chiaramente il riferimento non verrebbe compreso molto facilmente in italiano ed è stato necessario annullarlo per dare spazio ad una frase che ne esplichi il significato.

Alcuni idiomatismi non possono essere tradotti proprio per la forma in cui si presentano:

136 性子也软

Lei è paurosa, È timida…

Entrambe le frasi sarebbero molto forzate se tradotte in italiano, perciò si è voluto tradurle con due aggettivi che rendessero più o meno la stessa idea.

Anche dal punto di vista lessicale, alcune espressioni sono inesistenti nella cultura ricevente:

四十九万算什么呀 鸡毛菜 490.000 yuan… bazzecole!

La jimaocai 鸡毛菜 è una verdura, una specie di spinaci. In questo contesto sta a indicare un’inezia, un qualcosa di poco valore. Per quanto il “bazzecole” si distacchi dall’originale, è tuttavia comprensibile da un italiano, rientra nel registro della lingua parlata e di base esprime lo stesso significato.

不管是你家还是我家

最起码混到现在也混成鸡头了吧 Casa mia o tua era uguale,

ma almeno avremmo avuto qualcosa!

Questo jitou 鸡头 darebbe luogo ad un’improbabile traduzione letterale; pertanto, coadiuvati dal significato di hun 混 di “tirare avanti”, la frase finale vuole esprimere l’idea che, per quanto poco, se fosse tornata al paese natale la coppia avrebbe avuto qualcosa in mano, a differenza di ora che non possiede nulla.

这样你才能在这个地方 站稳脚

Solo così avrai stabilità

Qui non esiste un corrispondente italiano, quel “fermare i piedi” è diventato perciò un “avere stabilità”.

137 你难为情不啦

让人家指着鼻子说 Non ti vergogni?

Chiunque s’arrabbierebbe!

La frase precedente, sebbene breve, è molto complessa, e per di più il sottotitolo dura solo un secondo. Letteralmente “Non te ne vergogni? / Le dai motivo di puntarti il dito contro”. Questo è il concetto, tipicamente cinese, del perdere la faccia davanti agli altri: se ci si mette in una posizione nella quale si ha torto marcio e nella quale si può essere attaccati dagli altri, bisogna vergognarsene perché si è persa la propria dignità. Ora, premettendo che tale concetto non può essere spiegato tramite parafrasi, perché decisamente troppo lungo, si è trovata nella lingua d’arrivo una frase che facesse riferimento al fatto che la persona di cui si parla ha sbagliato.

绕来绕去

Sempre a scaricabarile…

Nel precedente esempio, Haiping e Su Chun stanno discutendo e si accusano a vicenda di non aver preso le giuste decisioni. Il verbo rao 绕 significa “arrotolare”, “muoversi intorno”, “avvolgere”. In questo caso si riferisce al movimento che i due fanno nel rigirare il discorso ogni volta per incolparsi vicendevolmente. “Fare a scaricabarile” è molto usato nella lingua parlata, e riproduce esattamente l’immagine del verbo cinese.

那你就直接到那些批发市场 咱们进点儿物美价廉的小东西 在家销售吗 那些外地人呀 总不可能老来咱们这儿采办吧 等于说你就替他们采办 挣点儿辛苦费

Andiamo direttamente dai grossisti.

Prendiamo oggettini di buona qualità a basso costo,

138 Per i commercianti di fuori è faticoso venire sempre a Jiangzhou a rifornirsi.

Acquisti la merce, gliela spedisci

E ci fai i soldi della commissione.

Il primo problema qui è il wumeijialian 物美价廉, ovvero “Buoni prodotti a prezzi modesti”, ed è persino accostato a xiaodongxi 小东西. Si è ridotta il più possibile la parafrasi che risulterebbe altrimenti eccessivamente lunga da inserire in un sottotitolo. Il secondo problema sono quelle che nell’ultima frase il cinese chiama “spese di stanchezza”. Con queste spese si intende il denaro che i commercianti che non sono di Jiangzhou dovrebbero risarcire ad Haiping e Su Chun poiché fanno le commissioni al posto loro (e, di conseguenza lavorano al posto loro, dunque si stancano anche al posto loro). In traduzione si è preferito mantenere l’espressione “soldi della commissione”, chiarificando direttamente il concetto, senza troppi passaggi mentali.

我们家谁说了算吗 到现在还看不出来

Non hai ancora capito chi porta i pantaloni qui?

Al contrario, in questa frase, si è scelto di colorire leggermente l’espressione iniziale, che avrebbe potuto essere tradotta come: “Ancora non sai chi è che conta in questa casa?” oppure “Io ho sempre l’ultima parola”. Ma riportarla in una tipica dell’italiano orale, che porta con sé anche una vaga vena d’ironia, ci è sembrato più consono alla situazione.

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