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-ma

* Nel giorno 1 del mese, eh’ è la Circon-cisione del Signore , e nel giorno 6,,,eh’

è

1’Epifania , occorrono due leste di obbligo doppio. Alli 5 è la Vigilia senza''digiuno.

Età

della

Luna

Alli 6Ult. qu. or. 4? min. 5, not. seg..

- 14Lun. nuo. or. i5, m. o.

- 21 Pr. qu. or. g, m. 25.

- 29 Lun. pie. or.

7/m. 7. * .

Alli 24 ilSole entra nel segno àiAquario 5

or. 10, m. 27.

Fiere

f«.

*

3 Giulianova, prov. di

Teramo

. ,

12 a117 S. Fili, prov. di Cai. ultr.

...

13 a116 Roccagloriosa, prov.,di Salerno 17 Buccino, e Fena, prov. dell1,Aquila.,

A-tri

, prov. di

Teramo

, e Biseglie prov..di j

Bari, per giorni 8.

27 S. Apollinare inTerralav.

4

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Opere delmese.

Questo mese suole per lo piu essereil più freddo della stagione. Nell’anno scorso alli a5

il termometro del

Reaumur

segnò inNapoli il gr. 1 sopraal gelo.

E

poiché iterreni a base arenosa, e isassosi y in confronto degli argil-losi, più prontamentesi riscaldano , e si raf-freddano, e a grado maggiore$ perciò ne’

pri-mi

si può seminareil gran tardivo, Forzoee.,

« si possono piantare ipiselli,le fave piccio-le, le vecce ec.

Nel mese , che corre , si possono mettere nel semenzajoi semi dellesorbe,dellepesche, le noci , le mandorle , e lesusine , ovvero prugne ; e si può innestare ogni albero , che la

gomma.

Se la terranon è molle, si

posso-no

piantare nell’orto le erbe della stagione.

Cominciano le gelate nel mese corrente»

Se

il gelo giova alle terre, rendendole porose ,

«sso suol nuocere alle piante , facendole

mo-rire , se le sorprende assaiumide. Tuttele piante succolenti, come leviti ,i noci, i fi-chi ec.\ e quelle, che vegetano interreni u-midi , e bassi , ed esposti al borea, vivono soggette a tali danni . I Fisici hon hanno an-coracalcolate tutte le attrazioni , che possono aver luogo ne1 vegetabili, sottoil punto della congelazione. Si"sa , {che gli agrumi soffrono assai al grado 6 sopra il gelo•. che ne’ pae-si freddi del Nord come nella Moscoviaec.

ne’ qualiil termometro segna uelT inverno

fì-Digitizedby Gelagli

no a’ gr. 20 sotto ilgelo, nonvivono chei solialberi lineari, come i pini ec. , mancan-doall'atto gli alberi frondosi.

Ecco il

modo

di usare iparageli, de’quali

si fa Autore il Cav. di Biencberg di Praga .

Con

fune di sparto , e di altre erbe , non escluse quelle di canape ec. , si leghino i

tronchi sotto i rami principali degli alberi fruttiferi : 1’estremità opposta dellafune, at-taccata a grossa pietra si facciacalare dentro

un

secchio pieno di acqua : il freddo che ten-de sempre ad equilibrarsi col calorico , passe-ra natupasse-ralmentedall’atmosfera all’albero, da questo alla fune, e dallafune all’acqua5 con-tenendo queste tre sostanze un calore rela-tivo più grande di quello dell’ aria atmo-sferica. Si avverta, che un solvaso diacqua col mezzo delle funi può servirò a molti albe-ri

5 e che ilvaso sia bene isolato , cioè , che non siacoperto da’ rami degli alberi , che si vogliono preservare dalgelo , nèdagli alberi vicini. Io ne hofatto la sperienza, che sem-pre mi è riuscita^ siccomeriesce in Prussia, nella Pomerania, inSassonia, e in molti

luo-ghi della Polonia. * ' / •.

À

preservare poi dalgelo le pianteda orto, nate nel semenzajo, si cuopranor con lunghe paglie : esse serviranno di conduttore al gelo, che andraa sciogliersinelle sponde delle aiuo-le.

Anche

Pirrigazioneè un rimedioalle pian-te del

campo

controallegelate. I Genovesinel cominciar dell’inverno, mettonq Àbjèrrajuolo

26

alle piante de’limoni ec., operando nel

mode

seguente: Aprono con la zappa unsolco cir-colare intorno a siffatti alberi , lungi dalla ceppaja palmi 3 in 4: dentrodi esso mettono

un

mezzo barile, o ancor piùdi latrina, det-ta pozzo nero , che cuoprono di terra dòpo giorni 2, o 3 ; difendendo in tal guisa dal freddo , e dal gelo iloro agrumi. Se vedi i grani come gelatinel

campo

, nulla temere , perchè virenderanno del frutto.

In questo mese si va al bosco , esi taglia illegname, da formarne gli strumenti rustici

,

come

aratri , carri , forche , pale, rastrelli

,

erpici, etuttii manichi da zappe, da vanghe ec..

E

in quanto all’aratro , la stiva , eil

dentale d’ordinario si formano con legno di

olmo, iltimone, e le orecchie di castagne

; e il giogo di faggio , o pur di tiglio. Intorno alla figura delleorecchie, ovvero rovesciatoi

,

si è sperimentato , che nelle terre forti la se-micicloide oppone minor resistenza , e nelle terre leggieri la semiellisse. Ogni legname da costruzione, dopo il taglio , si scortecci, esi

metta nell1acqua ocorrente , o stagnante, o

purdentro terra, ovvero inluogo , ove non entrino nè Sole, nè pioggia, nè vento impe-tuoso5 perchè si ristringa, e perchè non tarli, e non si fenda. Anche si pnò tagliare ogni

le-gname

da fuoco, e da farne carbone.

Inoltre sipossono compraretutti gli anima-lidomestici

, e pigliarei salvaggi ; e traspor-tare le api>emutare inluoghi sempremiglio"

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27

ri , e più oaldi ,e meglio esposti, ne' qualii fiori non mancano

.

Finalmente si dia un’ occhiata al pollajo ,

cominciando in questo mese le galliue a far le-uova.

Non

manchi ilsabbione , nel quale le galline si possano involgere : sianvi delle

-ceste-semipiene di fieno, e non giù di paglia}

. in cuiannidano più insetti ,»*che nel primo

j

perdeporvi le uova:i graticci larghidilegno mobili sono da preferire allepertiche, per lo riposo di esse :> si cambii spesso il fieno de’

»»nidi

5 e si lavino i graticci, e le ceste eon acqua calda, dove abbiano bollite le frondi di tabacco, e di sassifraga s il che giova contro a i pidocchi, o sicno pollini .

Non

soloi se-mi-delie uve rendonosterili le gallinej

ma

bensì gli spinaci , le spoglie di tuttii grani

; - e del riso.ì filugelli morti mangiati da esse ,

danno cattivo sentore- alle uova 5 e le fave rendono fragile il lor guscio. Evvi chi assi-cura , clicle bucce del cacao abbrustolito

, e lapasta delle mandorle amare*dopola

pres-- sion dell’olio, sieno un mortai veleno per le

- galline. Tutti i grani , e spezialmente l’orzo

*-con isemi di canape-rèndono feconde le gal-line.

E

giova ancora ad esse la crusca delle pannocchie deifrumentone , dopo di averne

-

*tolti i grani

, diseccateal Sole, o al forno , e macinate 5 e in ultimo fatta bollire quanto -bastai Le uova si possono conservar fresche anche per un1 anno , mettendole dopo nate nell’ olio di lino.

E

volendole usare, si

alza-,

28

no leuova dal vaso con cucchiajo pertugiato, e con la cenere calda si nettano , restando bianche

come

prima 1\ olio poco si diminui-sce. Varrone scrive, che quelli , che voglio-no conservare lungamentele uova

j le stro-picciano col sale ben pesto\ ovvero le

lascia-.no nella salamoja per ore 3 , o4 ?indi

Ra-sciugano , e dopo le mettono nellacrusca, o nella paglia.

Visita,.tuttii membri del podere , o buon Villano , e ripara i danni de’venti , e delle piogge,con dare scolo principalmentealle

ac-.que stagnanti Visita ancor sovente le stalle, e nonfar mancare ilcibo d’inverno alle be-stie utili, e soprattutto a ibovi aratori , che sono ifidi tuoi compagni. Nel giornorinnova

1’aria delle stalle , che ancor profumerai con aceto di tempoin tempo 9 e nella notte ripa-rale,controal freddo

.

Proverbj contadineschi

Se Gennajo mett’erba : se tu hai grano, e tu lo serba. Perchè scarsa sani laraccolta.

.

La

buona greppia

( mangiatoja) : fa la

buona bestia.

Sott’acqua fame : e sotto neye pane.

Mezzo Gennajo: mezzo pane , emezzo pa-gliajo, .

In questo mese ilgiorno cresce

min

. 4^*

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Ha

giorni Solari 295 e Lunari3o.

*

Comincia di Sabbato , e le sue Domeniche

sono

4, cioè alli due, giprno della

Purifica-zione

di M. V. , detta la Cannelora, alli 9, alli 16 , e alli23 . Alli 12 , eh’èil giorno delle Ceneri, cominciala Quadragesima. Ne’

giorni 19,21,e 22 occorronole quattro tem~

pora

Àlli 24è lavigilia di S. Mattia Apo-stolo \ e alli25 , giorno di S. Mattia7corre

obbligo semplice

.

Età

della

Luna

. JUli5 Ult. qu. or. 24

N - 12Lun. nuo. or. 3, min. 12, nt seg.

-20 Pr. qu. or. 6, m. 29

27 Lun. pie. or. 12, m. 43

AUi

19 il Sole entra nel segnode*Pesci « or» 24? m. 38.

Fiere 3

a’6, S. Biagioin Cai. ult.>

3

e 3, Benevento, e Penne.

3

, Fontecchio, prov. diAqu.

jPrima

Domenica

, Polistena inCai. ultr.

33? dulia nova, proy. di

Teramo

.

la questo -mese sipuò conoscere la bontà ,

ela malizia delluogoabitabile , e

comperar-lo*. Guarda in taccia a icontadini>: se essi sono giallagnoli

, non comprare, perohè l’a-ria è malsana; Nel comprare un nuovo pade-re', sidee esaminare se1 acqua è chiara'.4 e potabile, sele-piogge non ristagnano^ sol’a-..

spetto è .favorevole ,

come

1’orientep, e il •,

mezzogiorno

5 e &e>le.viecomunicano--facile.>

mente conla strada pubblica. Inoltre-esami--v nale qualità del terreno, se èa base arenosa,. 0 pur argillosa, opur calcaria; ese vi sono acque perenni vicine da irrigare. Di più os-serva il carattere de1 proprietarj , o pur de’

fìltajuoli vicini

j perciocché il mal vicino-è un male daaversi1in tutta la considerazione.*

Di questo mese ne’luoghi umidi si-posson lavorarele terre-, dovela vigna sidee pian-tatejene1 luoghiscaldi,•e secchi utilmente«si

pianta, esi fa l’innesto delle vigne , quando?0 le

gemme

cominciano ad uscirfuora, eprima che lagrimino. Ne’ luoghi temperati e caldi pota la vigna , eFarbusto-, e silegano-i ca?-pi, quante voltenon evvi timore di gelata). .

Àncora di questomese comprar siipossorto 1cavalli, e-gli asini

$ i bovi , le pceor©' le capre , e'4 porci per le razze.«Dàlia1scelta de’ padri, e delle madri dipende la buona, o la cattiva specie dianimali siiìatti. Comincian-do da’ cavalli, lostallone dee esser bello,

y:-DigitizedbyGock

3i

poroso, sano per tutto il corpo, non stizzoso,

non restio, non moccioso , non bolso , non lunatico , di buon paese, c di ottima razza.

sua statura esser debbe di piedi 4^ , e di pollici 8 o io pe’ cavallida scila

5e di piedi5 per lo

meno

pe1 cavalli da carrozza. Oltre al

bnon

pelo, come negro di lustrino , bel grigio, bajo, sauro, sauro-dorato, conla stri-scia di mulo ec. e con i crini , e con F estre-mità nere5 nello stallone sono richiesti agilità nelle mosse, sensibilità nella bocca, scioltezza nelle spalle, ed energia in tutto il corpo. In fatti non evvi animale , che con la gene-razione comunichi quasi tutte le Sue quali-tà'

buone,

e cattive, naturali, ed acquistate',

come

ilcavallo. Icompratori ditali bestie, di-cono-, che il buon cavallo dee avere le narici di bue5 cioè larghe

5 le orecchie di lepre; il

petto ei crini di donna, cioè lunghi; e le

gambe

di cervo, cioè dilicate. Infedéle poi appellano quel cavallo, che nel camminare pòrta un1orecchiainnanzi , e Faltra indicfró'.

La giumehta, che concorre più dello stallóne nel temperamento, e nella statura del parto, è necessario cheaneli’òssa sia ben fatta, e di bu'óna razza, e che abbia Lei corpo', e buona gròppa', eventre lato eampio, per portate con

comodità il puledro.

L

1asino stallone si vuol scieglieré tra i più grandi, ei più forti della sua specie; ed è ben cheabbia le

gambe

alte, la testa leggiera ed'elevata

y

gli'òcchi vivaci-, ilcollo un poco

«rt

lungo, il petto largo, Jtagroppa piatta, la co-da corta, e’1pelo lustro, e dolceal tatto* 1/

asina dee avere ventreampio, edeeessereben fatta, Ottimi asini sono qne’ delle contrade calde:essi soffrono passandoa1climipiùfreddi

-De’ muli noteremo solamente, che animali siffatti si conservanoin ogni sortadiclima, vi-vendo più ne1freddi, chene’ caldi: essi pren-dono dall' asi.ho la salute, la bontà de’ piedi,

e la sicurezza delle gambe : sono fortissimi a portarpesi,epossono servire anche alla sel-la,. Siccome il mulo dee averele

gambe

al- .

quantogrosse, e ritonde,il corpo stretto, e la groppapendente verso la coda;cosi la

mula

sidice buonase hail corpo grasso e rotondo, la testa piccola e asciutta, il collo lungo e i-narcato, ilpetto ampio, la groppa colma, e larga, ipiedi piccoli, e le gambe minute, e secche. .Dicono, che per torre a cotesti ani-maliil vizio di essere lunatici, convengafare lorobever sovente delvino.

Il toro vuoleessere scelto trai piùbelli del-la suaspecie, e aver debbe1’occhiouero, il

guardo feroce, lafronte larga, il capo corto, le corna grosse, brevi, e nericce leorecchie lunghe e vellutate,il muso grande, il collo grosso epolputo, le renisode, il dorso -dirit-to, le gambegrosse, e carnute, lacoda lun-ga, eben coperta di pelo,e l’andamento gra-ve, e sicuro. In quanto al color delpelo,di tutti i pelami trovansibovi eccellenti.

La

vac-ca .destinata a farfigli*,esser debbedocilej

for-DigitizedbyGoogle

55

te, di occhivivi , di cornaforti e brieyi , <U petto , e di spalle polpute , di ventre ampio, di gambe grosse e lendinose,di buone unghie, e dipelo liscio, e morbido.

Pecora buona dicesi quella , che ha corpo grande , spalle larghe , occhi grossi e vivi ,

collo grosso, e diritto , schiena larga , ventre ampio, testa lunga, gambe sottili, e brieyi ,

e coda folta. I segni di poca salute nelle pe-core sonola guardatura trista, il cattivo fiato, il pallore delle gengive, e dellavena del bul-bo dell1occhio, ealcune parli del corpo sfor-nitedi lana.11 montone aver debbe testa gros<*

sa, naso schiacciato

, narici corte , estrette ,

frontelarga, alta, e rotonda, occhi neri gran-di e vivi, orecchie grandi, e coperte di lana, collo largo, corpo alto, lungo ,<e grosso, te-sticoli grossi, coda lunga , e garretto

fortissi-mo

. Per la statura la piccola va da un piede fino a dita 17 , la mezzana da dita 18 finoa

22

, e la grande da dita 23 finoa 27.

Volen-do

alzare la statura delle pecore, bisogna sce-gliere le femminepiù grandi, e i montoni più alti. Se a pecore alte dita 20 darai piontoni alti dita 28, avrai agnelli altifino a dita27 .

E

s1intenda lo stesso della qualità della lana .

Le

capre si comprano a gregge , e per

ren-der

migliore la lor razza , bisogna avere bec-chi grandi, e forti

5 e capre belle, e di

anda-tura

leggiera. I monti , e le rupi esser

deb-bono

il soggiorno di esse

; perciocché le selve, e tuttigli alberi , i cui gelinogli rodoi*9 co.n

- c

34

avidità , periscono per mezzo de1loro denti .

Si è sperimentato , che le caprenudrite nelle

•stalleapicciol numero,oltreallo stabbio, ren-donopiù latte,che quelle,chevanno errando.

Nell1invernosi possono dare ad essele vinac-ce , e i pampani delleviti , tenute ne’tini

con l1acqua.

Finalmente in quantoa iporci , bisogna a-vere buone troje, che abbiano cioè corpo lun-go, ventre ampio, capopiccolo, gambe brevi, e un sol colore. I verri debbono avere capo piccolo ,

gambe

brevi , e ipeli eretti nella cervice. I Greci giudicavano della sanità di essi

, quante volte ipeli strappati dalla lor cervice, non erano sanguigni,

ma

puri. Nella compra de1 porci si dee badare 1,che le troje sieno belle;2, chefsienodi buona stirpe; e 3,

che sieno di buonpaese , poiché non tutte le regioni danno porci buoni . Plinio scrive , (

XI

3g ), che le troje generose hanno

mam-melle 12, e le volgaridue

meno

. I Latini a-Veano le troje bianchecome più feconde delle nere. In quanto a1 verri , i neri si giudicano oggi da1 nostri più forti de’ bianchi. Si badi nella compra, cne i porcellininon derivino da

ungregge ammalato.

Proverbj

Gennajo ingenera, e Febbrajo intenera.

Ària rossa opiove, osoffia; cioè

fa vento

-Quando

il gallo canta a pollajo ; aspettaJT

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/

55

acqua nelgrondajo.

Val più un vecchio in un canto

, che un

giovane in un campo.

Inquesto mese il giorno cresceora 1, m*io.

MARZO

Ha

giorni Solari3i, e Lunari29.

Abbiamo in questo mese Domenichecinque, cioè al 1, al 8, alli i5 , alli 22 , e alli 29, eh’ è il giorno della Pasqua di Risurrezione .

Alli 19, eh’ è lafesta di S. Giuseppe, e alli 3 o, e 3i corre obbligo semplice.

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