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60 — Eventi non ricorrenti

Nel documento BILANCIO 2020 CONSOLIDATO (pagine 145-149)

Con riferimento al tragico crollo, avvenuto il 14 agosto 2018, di una sezione del Viadotto Polcevera (nel seguito anche il “Ponte”) dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia gestita da Autostrade per l’Italia (nel seguito anche “società concessionaria”), si illustrano nel seguito gli impatti contabili rilevati nel 2020 e nel 2019. Si precisa che l’approccio contabile adottato per l’esercizio 2020, come più ampiamente descritto nel seguito, è coerente con quello applicato per la predisposizione della Relazione finanziaria al 31 dicembre 2019 cui si rinvia. In relazione a ciò, coerentemente con il trattamento contabile applicabile qualora la società avesse provveduto in via diretta all’esecuzione delle attività di ricostruzione sulla base di quanto stabilito dalla Convenzione Unica (ancorché, per legge, tali attività siano state invece attribuite ad un Commissario straordinario individuato dal Governo), nel conto economico dell’esercizio 2018 e dell’esercizio 2019 erano stati già rilevati una serie di oneri derivanti dall’evento in oggetto. Come illustrato in tale sede, relativamente alle modalità di contabilizzazione dei rischi e oneri connessi ai danni “diretti” e “indiretti”, si evidenzia che:

– i “danni diretti”, intendendo come tali quelli direttamente legati come conseguenza diretta e immediata del crollo del Viadotto e a prescindere dalla cause dello stesso astrattamente identificabili in relazione all’evento, si possono suddividere in due tipologie: (i) gli oneri connessi alle attività di demolizione e ricostruzione, compresi gli oneri per il ristoro dei danni subiti dalle attività produttive residenti sotto il Viadotto, a fronte dei quali la società ha contabilizzato un accantonamento al Fondo spese di ripristino beni in concessione; e (ii) gli oneri derivanti dal ristoro ai parenti delle vittime e ai feriti di somme a titolo

d’indennizzo che sono stati contabilizzati nel Fondo per altri oneri;

– relativamente ai “danni indiretti” astrattamente identificabili in relazione all’evento, per quanto attiene alla determinazione delle probabilità di soccombenza e, di conseguenza, all’identificazione delle fattispecie contabili previste dallo IAS 37 (accantonamento o passività potenziale) alle quali appare ragionevole ricondurre i rischi legali in esame, le valutazioni effettuate si basano e risultano coerenti con un insieme di pareri tecnico-legali espressi da professionisti specializzati nelle tematiche oggetto di indagine, nei quali la vicenda relativa al crollo del Viadotto e annessi contenziosi sono stati oggetto di una valutazione analitica volta alla stima della probabilità di soccombenza della società e del relativo valore atteso dell’esborso in tale ipotesi.

Relativamente ai danni indiretti, i pareri acquisiti costituiscono utili elementi in base ai quali Autostrade per l'Italia ha valutato la qualificazione della natura dell’accantonamento (passività potenziale), ovvero la misurazione del grado di realizzazione e di avveramento dell’evento di soccombenza nell’ambito dei contenziosi e la possibilità di stimare con ragionevole certezza l’entità della perdita connessa all’eventuale avveramento di tale evento. I suddetti pareri tecnico-legali hanno evidenziato come, risultando allo stato attuale impossibile una valutazione astratta ex ante, occorrerà misurarsi con le fattispecie concrete che di tempo in tempo potranno concretamente emergere e che, quanto all’individuazione del soggetto responsabile dell’occasionarsi dell’evento, Autostrade per l’Italia non è stata individuata come responsabile dell’evento da alcun accertamento giudiziale o stragiudiziale definitivo.

Tenuto conto dunque che:

– non appare possibile effettuare valutazioni astratte ex ante in merito ai profili di responsabilità della società in relazione al verificarsi dell’evento, né, di conseguenza, in merito all’an e al quantum degli indennizzi eventualmente dovuti;

– allo stato attuale si ravvisano ulteriori elementi di incertezza relativamente all’an e al quantum degli eventuali esborsi dovuti da Autostrade per l'Italia in relazione ai contenziosi per effetto delle procedure di valutazione relative alle coperture assicurative connesse al crollo del Viadotto, da un punto di vista contabile, non risultano verificate le condizioni di cui al paragrafo 14 dello IAS 37 necessarie per rilevare un accantonamento nel Fondo per altri oneri.

Si segnala, inoltre, che l’iniziativa aziendale relativa all’esenzione del pedaggio sull’area genovese ha originato un minor introito di ricavi da pedaggio nel triennio 2018-2020 stimabile complessivamente in circa euro 70 milioni, di cui circa euro 44 milioni riferibili all’esercizio 2020.

Coerentemente con l’impostazione contabile sopradescritta, nel corso del 2020 Autostrade per l’Italia ha provveduto a:

– rilevare oneri, pari a euro 147 milioni, in relazione a quanto richiesto dal Commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte; tali oneri risultano interamente coperti dal Fondo spese di ripristino beni in concessione già stanziato a partire dal 2018 e sono neutralizzati nel conto economico del 2020 tramite l’utilizzo indiretto dello stesso Fondo;

– liquidare, tramite utilizzo diretto di quanto già stanziato nell’ambito del Fondo per altri oneri, euro 12 milioni complessivi in relazione agli indennizzi a favore di alcuni familiari delle vittime colpiti direttamente dal crollo del Ponte, ai contributi a favore degli artigiani e imprenditori colpiti dal crollo e alle consulenze e spese legali correlate all’avvio delle azioni a tutela dei diritti della società e dei dipendenti che risultano iscritti nel registro degli indagati;

– accantonare nella voce Fondo per altri oneri ulteriori euro 10 milioni, in relazione all’aggiornamento delle stime degli ulteriori oneri da sostenere per le consulenze e spese legali correlate alle azioni a tutela dei diritti della società e dei dipendenti che risultano iscritti nel registro degli indagati.

Alla data del 31 dicembre 2020 non sono stati rilevati risarcimenti che, in futuro, potrebbero essere riconosciuti ad Autostrade per l’Italia in relazione alle altre coperture assicurative in essere sul Ponte, in assenza dei necessari requisiti stabiliti dagli IFRS.

A seguito del crollo del Ponte, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha formalmente avanzato talune contestazioni circa asseriti inadempimenti degli obblighi stabiliti dalla Convenzione Unica.

144 EDIZIONE BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020

Autostrade per l’Italia, impregiudicato ogni accertamento sulle responsabilità del crollo, ha ritenuto di avviare una negoziazione con il Governo, con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze volta alla chiusura delle contestazioni mosse, a fronte della rinuncia da parte della società a talune impugnative giudiziarie dei provvedimenti di legge adottati dal Governo che presentavano profili di possibile violazione dei diritti di Autostrade per l’Italia. A seguito di vari incontri intercorsi e corrispondenza con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Governo, Autostrade per l’Italia a luglio 2020, ha formulato una nuova articolata proposta con la quale si è impegnata tra l’altro all’assunzione di un importo complessivo di oneri ad esclusivo carico pari a euro 3.400 milioni, con un incremento di euro 500 milioni rispetto alla proposta presentata il 5 marzo 2020, rappresentati da:

a. un importo pari a euro 1.500 milioni da destinarsi a riduzioni tariffarie da applicare all’utenza;

b. un importo pari a euro 1.200 milioni per la realizzazione di interventi non remunerati sull’ infrastruttura in concessione nel periodo regolatorio 2020-2024;

c. un importo pari a euro 700 milioni per la realizzazione del nuovo Ponte sul Polcevera e per la copertura degli eventuali oneri connessi.

Successivamente, nell’ambito delle ulteriori interlocuzioni, con riferimento agli impegni di cui al punto b., si segnala, la presenza a carico della società di euro 1,2 miliardi di investimenti non remunerati in tariffa in luogo di euro 1,2 miliardi di manutenzioni

“straordinarie”. Tali manutenzioni sono state inserite nel Piano Economico Finanziario (di seguito “PEF”) inviato al Concedente secondo la nuova articolata proposta per una soluzione negoziale e in funzione dell’applicazione del nuovo modello tariffario introdotto dall’ART, nonché degli impegni assunti e degli investimenti concordati tra la società e il Concedente. Tale documento recepisce, inoltre, tutti gli obblighi e gli aspetti negoziali assunti e concessi dalle due controparti all’interno dello schema di accordo. Nel PEF, quindi, è anche riflesso l’importo pari a euro 1,2 miliardi relativo al piano straordinario di manutenzione, richiesto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, soggetto a remunerazione. Tale piano straordinario è addizionale rispetto ai

“normali” impegni convenzionali di manutenzione (sia di Convenzione Unica che di Sistema tariffario ART) in quanto relativo a specifiche richieste del Concedente in relazione all’elevazione degli standard manutentivi. Come precedentemente evidenziato, tale piano straordinario di manutenzione, ora oggetto di specifica remunerazione tariffaria, nella versione precedente dell’accordo transattivo era incluso tra gli oneri a carico di Autostrade per l’Italia.

Con riferimento agli oneri connessi alla demolizione e/o ricostruzione del Ponte, di cui al precedente punto c., l’importo degli stessi che presenta gli elementi di probabilità e attendibile quantificazione sono stati considerati nella determinazione dei relativi accantonamenti nell’ambito del Fondo spese di ripristino beni in concessione, già a partire dal bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018.

Nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2020 si è proceduto, pertanto, all’iscrizione, nell’ambito del Fondo per altri oneri, di un ulteriore ammontare pari a euro 190 milioni, corrispondente all’adeguamento del fondo già accantonato al 31 dicembre 2019 (euro 1.500 milioni) in linea con la nuova proposta di accordo formulata.

In conseguenza di quanto descritto, si ritiene che nella predisposizione del bilancio consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020, poiché non ancora approvato e completato l’iter di modificazione delle previsioni della Convenzione Unica e di adozione del nuovo PEF in virtù della definizione del nuovo accordo, sia necessario procedere al mantenimento dell’attuale modalità di rappresentazione contabile degli impegni e dei diritti derivanti dalla vigente Convenzione Unica, ma recependo le previsioni di onere complessivo di euro 3,4 miliardi a carico della società. Tale impostazione contabile si pone in continuità e coerenza con quanto già rappresentato nella predisposizione del bilancio dell’esercizio consolidato chiuso al 31 dicembre 2019, assicurando quindi una omogeneità e continuità nel trattamento contabile e di comparabilità dei bilanci nel tempo.

Sulla base di quanto descritto, nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 Autostrade per l’Italia ha proceduto alla rilevazione degli oneri complessivi derivanti dall’accordo negoziale, nel limite complessivo dei euro 3,4 miliardi assunti a proprio carico. Tali oneri, tenendo anche in considerazione quanto previsto dalla vigente Convenzione Unica, sono stati contabilizzati tra le seguenti componenti economico-patrimoniali:

a. euro 1,5 miliardi sono stati accantonati tra i fondi rischi e oneri, in relazione all’impegno assunto dalla società di applicare riduzioni tariffarie agli utenti autostradali;

b. euro 0,7 miliardi sono stati rilevati, alla data del 31 dicembre 2020, tra i fondi, al netto delle somme già sostenute a fronte di tale tipologia di impegno assunto;

c. euro 1,2 miliardi, sulla base dei diritti e obblighi della attuale Convenzione Unica, sono stati inclusi tra le consistenze del Fondo spese di ripristino beni in concessione (al netto delle somme già spese sino al 31 dicembre 2020), in relazione al nuovo e rinnovato impegno assunto dalla società di effettuare maggiori manutenzioni nel periodo 2020-2024 (relative al piano straordinario sopra descritto, che sarà oggetto di remunerazione solamente a seguito dell’approvazione della nuova Convezione Unica e del nuovo PEF).

EDIZIONE 145 BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020

Per quanto riguarda il punto c., si è ritenuto di procedere, in continuità con i bilanci dei precedenti esercizi e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’attuale Convenzione Unica, alla rilevazione degli impegni di manutenzione assunti dalla società senza tenere conto della circostanza che tali manutenzioni “straordinarie” saranno poi oggetto di remunerazione sulla base del nuovo PEF. Ciò in quanto:

– la società ha dato comunque avvio all’esecuzione di tali attività di manutenzione, senza porre vincoli circa la necessità che le stesse fossero oggetto di remunerazione aggiuntiva a suo favore;

– nell’ambito dell’onere complessivo assunto a proprio carico dalla società di euro 3,4 miliardi per la definizione del procedimento di presunto grave inadempimento, si è comunque provveduto a riflettere nel bilancio tale onere complessivo, garantendo quindi la rilevazione degli impegni assunti dalla società;

– ancorché il valore di euro 1,2 miliardi delle suddette manutenzioni “straordinarie” (che sulla base delle nuove previsioni saranno oggetto di remunerazione mediante tariffa di costruzione, quindi assimilandole a nuovi servizi di costruzione che generano benefici economici) sia stato sostituito da un analogo ammontare di investimenti non remunerati, tale elemento non comporta effetti sull’ammontare complessivo degli oneri riflessi in bilancio in relazione all’accordo per una soluzione negoziale delle contestazioni.

Si ritiene, infatti, che qualora non si fosse provveduto alla inclusione, nell’ambito del Fondo spese di ripristino beni in concessione, delle manutenzioni “straordinarie” pari a euro 1,2 miliardi– sulla base della circostanza che nell’ambito del nuovo PEF le stesse siano remunerate – sarebbe stata data impropria rilevanza, già nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2020, delle nuove regole e meccanismi di tariffazione che potranno invece essere riflessi solamente nel momento in cui gli stessi saranno definitivamente approvati dai rispettivi organi e, quindi, effettivamente in vigore. Anche l’eventuale rappresentazione nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 dell’impegno della società all’effettuazione degli investimenti in nuove opere non remunerate, pari alla medesima somma di euro 1,2 miliardi, avrebbe condotto ad una scarsa chiarezza di bilancio, con possibili informazioni fuorvianti per gli utilizzatori; ciò in relazione alla necessità di presentare, congiuntamente, sia gli impegni derivanti dagli

investimenti residui non effettuati derivanti dalla Convenzione Unica ancora in vigore, al 31 dicembre pari a circa euro 2,5 miliardi (e che con l’approvazione dell’accordo e del nuovo PEF non dovranno più essere rappresentati, in quanto fattispecie non più prevista), sia il suddetto importo di euro 1,2 miliardi derivante dal nuovo accordo, che tuttavia non risulta ancora in vigore, come detto. Inoltre, gli investimenti che rientrano in tale tipologia e che sono stati già effettuati sino al 31 dicembre 2020 non avrebbero trovato adeguata rappresentazione contabile, in quanto sulla base dei meccanismi dell’attuale Convezione Unica per gli stessi è previsto il riconoscimento di una tariffa di remunerazione.

Sulla base di quanto illustrato, si ritiene che la rappresentazione contabile adottata consenta di riflettere nel bilancio, nel modo maggiormente appropriato, sia l’attuale contesto degli obblighi e dei diritti derivanti dal vigente contratto di concessione, sia gli effetti sostanziali e gli oneri complessivi derivanti dall’accordo per una soluzione negoziale sottomesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e di fornire la migliore rappresentazione, in continuità con i precedenti esercizi, della complessa situazione in essere.

Si evidenzia che sulla base delle analisi e delle simulazioni condotte, tenuto conto degli importi accantonati in bilancio (come sopra esposto) e delle somme già spese dalla società al 31 dicembre 2020 per le diverse fattispecie (ovvero, per le manutenzioni

“straordinarie” e per gli investimenti che nell’ambito del nuovo accordo e del nuovo PEF non saranno più oggetto di remunerazione), l’eventuale adozione con decorrenza dal 1° gennaio 2020 delle previsioni dell’accordo transattivo e del nuovo PEF (con i relativi meccanismi di tariffazione) non comportano impatti sul patrimonio netto a tale data. Tale elemento rappresenta una conferma della correttezza delle modalità di rappresentazione contabile adottate dalla società.

146 EDIZIONE BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020

61 — Garanzie

(in milioni di euro) 31.12.2020 31.12.2019

Garanzie prestate

Fideiussioni e garanzie 2.855 2.577

Impegni

Impegni di acquisto 12 19

Impegni di vendita 161 6

Altri impegni 163 113

Totale 3.191 2.715

Le Garanzie prestate sono di seguito dettagliate:

a. garanzie rilasciate a terzi dal gruppo Atlantia, tra cui si segnalano per rilevanza:

– le garanzie rilasciate da Pavimental per la buona esecuzione dei lavori ad essa affidati per euro 247 milioni, di cui circa euro 197 milioni a beneficio di società del gruppo;

– le garanzie emesse dalle società concessionarie cilene e brasiliane controllate da Autostrade dell’Atlantico a favore dei concedenti per la buona esecuzione dei lavori e la corretta manutenzione nelle tratte autostradali ad esse affidate in concessione per euro 132 milioni;

– le garanzie rilasciate da società del gruppo a favore degli enti pubblici, volte ad assicurare la buona esecuzione dei lavori eseguiti e per ricorsi per un totale di euro 111 milioni;

– le garanzie rilasciate dalle concessionarie spagnole e cilene del gruppo Abertis verso i ministeri con cui hanno sottoscritto le concessioni sia per la buona esecuzione dei lavori di costruzione sia per l’adempimento degli obblighi previsti dalle concessioni stesse (euro 173 milioni), in particolare garanzie verso il Ministero de Fomento del governo spagnolo per euro 93 milioni;

– le garanzie rilasciate dalle società del gruppo Telepass per contratti stipulati con terzi per euro 79 milioni;

– le garanzie bancarie a beneficio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano previste dai contratti di concessione di A4 Brescia Padova (euro 28 milioni), Tangenziale di Napoli (euro 22 milioni), Autostrade Meridionali (euro 16 milioni), Società Autostrada Tirrenica (euro 14 milioni), Raccordo Autostradale della Valle d’Aosta (euro 6 milioni) e Autostrada A31 Valdastico Sud (euro 2 milioni);

– la garanzia di 35 milioni di euro a favore dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile al fine di assicurare l’esatto adempimento degli obblighi assunti nella convenzione da Aeroporti di Roma.

Si rileva che al 31 dicembre 2020, risultano costituite in pegno a favore dei relativi finanziatori le azioni di alcune società concessionarie del gruppo Atlantia.

I contratti di finanziamento di alcune società del gruppo Atlantia prevedono inoltre la costituzione di vincoli su alcune voci dell’attivo delle società, tra cui immobilizzazioni relative alle infrastrutture oggetto delle concessioni, depositi cauzionali e crediti.

b. fideiussioni e altre garanzie personali rilasciate in favore di concedenti e controparti commerciali del gruppo Autogrill (euro 460 milioni);

c. garanzie ipotecarie per euro 1.430 milioni sulle Relevant Properties italiane legate al finanziamento bancario sottoscritto da Edizione Property. Il finanziamento bancario prevede inoltre pegno sulle azioni di due società del gruppo Edizione Property, Edizione Property France ed Edizione Property Belgique.

Gli Impegni di acquisto sono prevalentemente relativi alle quote sottoscritte e non ancora versate ai fondi di investimento ai quali ha aderito la Capogruppo per euro 12 milioni.

Gli Impegni di vendita sono relativi al valore di prodotti in conto vendita presso i locali delle società del gruppo Autogrill (euro 161 milioni).

Gli Altri impegni si riferiscono al gruppo Autogrill e includono gli impegni per contratti di servizi del gruppo, per euro 130 milioni, gli impegni per diritti di accesso, per euro 18 milioni, e gli impegni sui contratti di beni in leasing di modesto valore e a breve termine, per euro 15 milioni.

EDIZIONE 147 BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020

Nel documento BILANCIO 2020 CONSOLIDATO (pagine 145-149)

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